Gianni era un bambino molto speciale; infatti aveva un grande potere: vedeva attraverso i cani volanti.
Un giorno stava passeggiando a bordo mare in una cittadina di montagna in periferia ed in piena città, quando una signora (che si chiamava Sbrunguluguioigumitomatobigsimia, ma che per semplicità chiameremo Bambina volante omofoba) chiese a Gianni se aveva da accendere. Gianni era un grande fumatore di angurie messicane, ma non portava mai con sé l’accendino perché pensava che fosse uno spreco di spazio vitale dedicato agli esseri sottomarini terrestri. Quindi Gianni rispose di sì e tirò fuori una mangusta dal taschino del suo giubbotto senza tasche e dette fuoco ad un lampione. Bambina volante omofoba esplose e Gianni mangiò una banananananana. Quando si accorse che gli era caduto un centesimo dentro un tombino che fungeva da caserma dei pompieri post-bruciatori automatici alimentati a carbonio azotato allo zolfo, Gianni si sparò tramite un cane di nome Noè che stava costruendo un’arca che potesse contenere tutte le sue eiaculazioni. Il funerale di Gianni fu lungo e corto, ma una cosa certa:
Gianni era una alligatore.