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Autore: Ryta Holmes    02/12/2013    6 recensioni
Dopo mille anni di attesa, il re del passato e del futuro dorme ancora tra le acque di Avalon. Merlin ha solo una richiesta per la Dama del Lago.
“Fammi dormire. Consenti anche a me di dormire finché non sarà quel tempo. Ho vissuto tanto a lungo e la mia immortalità è una maledizione se tutto ciò che posso fare è attendere l’altra faccia della mia medaglia. Allora fa dormire anche me, permettimi di svegliarmi quando sarà il momento giusto.”
“Merlin…” la Dama apparve titubante. “Sei sicuro di ciò che mi chiedi? Hai detto bene le tue parole?”
Il mago non capì. “Sì… non saprei in quale altra maniera formulare tale richiesta.”
“Le parole sono importanti, Merlin. Ciò che mi chiedi sarà esaudito ma ci saranno delle conseguenze.”
L’uomo serrò la mandibola e represse ogni paura. “Sono pronto alle conseguenze…”

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Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
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Desclaimer: come sempre scrivo senza scopo di lucro, i personaggi di Merlin non mi appartengono, perché se lo fossero avrei un lavoro!


 
IL MOMENTO GIUSTO


 
 
Capitolo  1
Fammi dormire
 
Il lago era lì davanti a lui. Si stagliava meschino davanti ai suoi occhi, senza dargli alcun segno. Anni di attesa, più di mille e niente era cambiato. Aveva viaggiato, aveva deciso di smettere di star lì a guardarlo e zaino in spalla, aveva ripreso a girare il mondo.

Aveva  vissuto epoche e avvenimenti sulla sua pelle. Aveva vissuto la storia, di quando in quando era tornato davanti a quel lago ma mentre il mondo continuava la sua strada, quel posto restava crudelmente immutato. Lì la storia non cambiava mai. Lì le epoche non si susseguivano.

Lì, il lago non restituiva nessuno.

Merlin il mago imprecò prima, poi sospirò. Un soffio triste e scoraggiato, di quelli che troppo spesso si concedeva lì davanti. Gli era stato detto che un giorno Re Arthur Pendragon, il Re del passato e del futuro sarebbe tornato. Quando i tempi lo avessero reso necessario quel grande Re che aveva dato vita al regno di Albion, allora sarebbe risorto. Sarebbe tornato tra i vivi per regnare ancora e lui, Merlin il mago, gli sarebbe stato accanto, per guidarlo e consigliarlo, per servirlo e fargli notare i suoi sbagli come un tempo.

Merlin bramava quel giorno da secoli, eppure quel giorno non arrivava mai.

Il lago pareva immutato, la nebbia che lo circondava non lasciava oltrepassare lo sguardo verso il centro, là dove sapeva che Arthur riposava in attesa del suo grande ritorno.

Tutto intorno vi era una striscia di verde, anch’essa statica e identica a quando mille anni prima, il mago aveva salutato le spoglie del suo Re che svanivano su una chiatta tra le acque di Avalon.

Solo oltrepassando il recinto, il tempo tornava a camminare. Una strada trafficata costeggiava il parco e poco più lontano sorgeva un gruppo di abitazioni della piccola cittadina di Glastonbury.

Merlin avrebbe voluto urlare ma tutto quello che gli riuscì di fare, fu accasciarsi a terra e sospirare ancora, affranto e deluso. Quanto ancora avrebbe dovuto aspettare?

“Non ce la faccio più…” mormorò con un filo di voce. Non era disperato, sapeva che lui un giorno sarebbe tornato ma mille anni erano mille anni e lui li aveva tutti sulle spalle. Pesavano come non mai e una profonda stanchezza lo pervadeva fino alla punta dei capelli.

“Se solo…”

Poi si alzò in piedi e sollevate le mani verso il viso per rendere più forte la sua voce, gridò.

“Dama del Lago!!”

Si fece più vicino alla riva e chiamò ancora. “Dama del Lago! Ti prego, mostrati a me! Ho bisogno del tuo aiuto.”

Per alcuni istanti non accadde nulla. Il lago continuò a prendersi gioco di lui senza muoversi nemmeno al vento della brezza mattutina. Ma Merlin sapeva che la sua Dama, la donna che un tempo aveva amato e che poi era diventata lo Spirito del Lago, non sarebbe stata sorda alle sue richieste.

Fu con un sorriso fiducioso infatti, che accolse quell’improvviso incresparsi delle onde. Poco dopo, la Dama comparve davanti ai suoi occhi, avvolta da un bagliore luminoso. Per lui era sempre stata bellissima e ricordò con piacere i momenti trascorsi con lei, quando secoli prima aveva potuto conoscerla. Anche se poi ne aveva pianto la morte, anche se non aveva potuto amarla come aveva potuto. Per pochi momenti era stato felice ed era quello che serbava nel cuore.

“Dama del Lago, ti prego aiutami.”

“Merlin… perché mi chiami? Lo sai che non posso fare nulla per ciò che tu desideri.”

Il mago strinse i pugni. “Lo so…” ammise affranto. “Ma io non ce la faccio più. Sono passati più di mille anni e Arthur non è ancora tornato.”

“Non è ancora il suo momento, Merlin. E’ per questo che dorme ancora in questo lago.”

“E so anche questo, Freya e lo accetto.” Continuò lui, dimenticando le formalità e chiamandola col suo vecchio nome. “Ma io non posso aspettare altri mille anni… non così almeno. Ti prego, aiutami.”

La Dama restò in silenzio per alcuni istanti, osservandolo e probabilmente studiandolo. Poi schiuse le labbra. “Cosa vuoi che faccia?”

“Fammi dormire. Consenti anche a me di dormire finché non sarà quel tempo. Ho vissuto tanto a lungo e la mia immortalità è una maledizione se tutto ciò che posso fare è attendere l’altra faccia della mia medaglia. Allora fa dormire anche me, permettimi di svegliarmi quando sarà il momento giusto.”

“Merlin…” la Dama apparve titubante. “Sei sicuro di ciò che mi chiedi? Hai detto bene le tue parole?”

Il mago non capì. “Sì… non saprei in quale altra maniera formulare tale richiesta.”

“Le parole sono importanti, Merlin. Ciò che mi chiedi sarà esaudito ma ci saranno delle conseguenze.”

L’uomo serrò la mandibola e represse ogni paura. “Sono pronto alle conseguenze…”

La Dama sospirò, addolcendo la sua espressione e guardando il mago con compassione. “Mio caro Merlin, il tuo cuore è gonfio di affetto per il tuo Re ma pensa bene a ciò che mi chiedi. Il sonno che mi chiedi avrà delle conseguenze, quando ti risveglierai, potrai anche ritrovare il tuo Re ma non sono convinta che tu sarai più lo stesso.”

Merlin continuava a non capire. La Dama lo metteva in guardia ma da cosa? Cosa sarebbe potuto accadergli? Eppure…

“Ho forse altra scelta?”

“Sì, puoi continuare ad aspettare.”

“E quanto? Altri mille anni? Duemila?”

“Non sai quando Arthur tornerà, potrebbe anche essere domani.”

“No, non è vero.” La interruppe con amarezza. “Non tornerà domani, non prendiamoci in giro. Fammi dormire, Freya. Non ho paura di ciò che comporterà, mi basterà ritrovare il mio Re.”

La Dama lo guardò ancora in silenzio, poi socchiuse gli occhi. “E sia. Gli Spiriti del Lago ti concedono questa richiesta. Dormirai Merlin, fino al momento giusto, come desideri.”

Merlin finalmente, dopo anni, sorrise. Accolse la magia della Dama e socchiuse gli occhi lasciandosi andare. Verso un sonno ristoratore. Verso il suo Re.

 
Continua…
 
Ehilà! Della serie “A volte ritornano”, ogni tanto mi faccio viva quando ritorna qualche idea folle… come questa! Sono lontana dal fandom da un po’, per cui spero di non aver copiato qualche idea ma ho in mente una trama ben precisa per questa storia, che… beh. Starete a vedere!

Intanto invoco il vostro giudizio!

A presto!

Ryta
   
 
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