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Autore: GeeFuckingWay    02/12/2013    0 recensioni
Gerard Way, protagonista della fanfiction, si ritrova ad affrontare un'esperienza oltre la vita. Non sa cosa sia accaduto di preciso ma col tempo impara ad apprezzare tutto ciò che prima detestava.
Dal primo capitolo: 'Quel tempo così malinconico e quelle nuvole che non smettevano di lacrimare mi facevano sentire meno solo.'
Genere: Malinconico, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gerard Way
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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After Life.

1. Anima grigia come il cielo.

Quante storie avete sentito sulla vita oltre la morte?
Tantissime, non è vero?
Quante persone parlano della famosa luce alla fine di un tunnel?
Quanti ritengono che alla fine..beh che alla fine non ci sia nulla?

No, non sono qui per rispondervi a queste domande anche perchè sono io che sto, come tutti del resto, cercando una risposta.

Ma che dico, una risposta..La Risposta.

Fino a due settimane fa se mi avessero chiesto cosa sarebbe accaduto, secondo me, dopo la morte, sicuramente avrei sospirato e con un 'non saprei proprio' sarei tornato alla mia vita di tutti i giorni ma per come stanno le cose non sono certo che tornerò mai alla mia vita quotidiana che prima odiavo con tutto il cuore e adesso non posso far altro che rimpiangere.

Oh, che maleducato, mi presento sono Gerard o per lo meno ero Gerard, Gerard Way, un ragazzo di appena vent'anni di Belleville.

Come dicevo tutto è cominciato due settimane fa, di lunedì, cosa che mi fa detestare ancora di più questo giorno.

Quella mattina quando aprii gli occhi fui attirato dal leggero rumore della pioggia sul vetro della mia finestra.
Quel ticchettio che amavo tanto, che la notte mi cullava come la più dolce delle melodie.
Mi manca quella sensazione di un letto caldo e un cuscino dove riporre i problemi fino alle luci del giorno.

Dopo un lungo sospiro riuscii ad abbandonare il mio dolce rifugio per recarmi nella caffetteria vicino casa dove lavoravo per pagarmi gli studi.

Quella, come tutte le altre mattine, aveva il triste sapore della monotonia, che riuscivo a sopportare solo grazie al caldo aroma del caffè.
Restai ad assaporare l'adorata bevanda mentre osservavo la cupa giornata dalla solita finestra ancora per qualche minuto prima di decidermi ad indossare qualcosa ed uscire di casa.

Dopo poco tempo fui pronto per affrontare la giornata e, preso l'ombrello aprii la porta di casa.
Non appena fui fuori osservai il cielo grigio scuro mentre tenevo stretto fra le mani il mio ombrello.

Quel tempo così malinconico e quelle nuvole che non smettevano di lacrimare mi facevano sentire meno solo.

Mi incamminai verso la caffetteria cercando di evitare le pozzanghere e in men che non si dica il mio arrivo fu annunciato dalla famosa campanella posta sopra l'entrata.

Non appena mi ritrovai dietro al bancone, Max, il mio capo, mi ordinò di portare una ricca colazione a sua moglie che era a casa malata.
Senza dire nulla, annuii.
La cosa che mi infastidiva particolarmente era che i due avevano la casa dall'altro lato della città ed essendo a piedi mi sarei sicuramente bagnato del tutto.

Senza rendermene conto iniziai a servire i clienti, dimenticando dopo poco della famose colazione a domicilio.

Max, quando si rese conto dell'accaduto, rosso per la rabbia mi ordinò di eseguire immediatamente il compito richiesto mezz'ora prima e in fretta mi ritrovai ad attraversare la strada calpestando in modo impacciato tutte le pozzanghere che poco prima ero riuscito ad evitare accuratamente.

Mi trovavo al centro della strada quando sentii la voce del capo che mi chiamava con furia sventolando la colazione che sarebbe dovuta essere nelle mie mani ma che preso dall'ansia e dalla fretta avevo dimenticato sul bancone.

Non feci in tempo a rispondere a quell'uomo adirato come mai prima che fui accecato dai fari di un'autombile e l'ultima cosa che ricordo è la mia bocca che si spalanca senza avere il tempo di esprimere la paura del momento.

Proprio in quell'attimo la mia vita cambiò completamente e mi ritrovai ad osservare il mio corpo steso a terra e una moltitudine di gente curiosa che accorreva.
  
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