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Autore: trenodicarta    02/12/2013    4 recensioni
- Smettila di pensare a cosa accade agli ebrei. Smettila, loro non centrano niente con noi. Qui siamo solo io e te, siamo un uomo e una donna, non importa cosa c’è là fuori, lo vuoi capire? – Sbuffò lasciandola andare.
Elena lo vide slacciarsi gli indumenti e indietreggiò.
- Non esiste più l’uniforme e non esistono più nemmeno questi! –
Genere: Drammatico, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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Capitolo 1:incontro

- Dovrebbe venire a ballare con me. –

- Non possiamo, non ci conosciamo. E poi io non ballo con i tedeschi. -

Aaron ne rimase colpito. Apprezzava il carattere deciso della fanciulla, ma non accettava il poco rispetto che lei aveva nei suoi riguardi.

- Che hanno i tedeschi, che non le piace? –

Chiese mostrando la profonda irritazione che quel commento sul suo popolo gli aveva provocato, attraverso il proprio tono di voce e lo sguardo azzurro passato dall’attrazione, alla disapprovazione.

- Sono furbi. –

Aaron non riuscì a trattenere una risatina, che fece voltare qualche altro cliente della caffetteria.

- è così negativo? –

I suoi occhi azzurri tornarono a fissare la ragazza con una naturale simpatia e curiosità. Quella fanciulla italiana, dai capelli castani e lo sguardo sfuggente, era stata la prima cosa che aveva notato non appena aveva varcato la soglia del piccolo bar al quale si era ormai affezionato, dopo qualche giorno in cui si trovava in Italia. Più volte aveva tentato di avvicinarsi alla veloce e graziosa cameriera, e più volte lei era fuggita davanti ai suoi inviti, i suoi sorrisi accattivanti, Aaron aveva così pensato di sfruttare una tattica che sempre utilizzava, nel lavoro e ora anche nella vita: l’aveva costretta a prestargli delle attenzioni, invitandola al suo tavolino con un cenno ogni volta che la vedeva sfilare per la stanza, con scuse futili e poco credibili, fino a quando lei, stanca, aveva compreso il gioco e aveva deciso di sedersi.

- A lei non piacciono i tedeschi? –

Chiese ancora una volta lui, indicando la divisa che indossava.

- Devo tornare al mio lavoro. –

Sussurrò lei, rialzandosi dal tavolino dell’uomo, che deciso a non arrendersi la fermò con un gesto della mano.

- Mi dica perché non le piacciono. –

- Preferirei non farlo. –

- Io non accetto mai rifiuti. –

Lei allora sorrise e alzò appena le spalle.

- Ecco il problema di voi tedeschi. –

E a quell’affermazione, nemmeno lui seppe ribattere, la lasciò andare via, osservandola un’ultima volta.


Angolo autrice:
Salve a tutti (: Volevo solo precisare che questa storia non vuole offendere nè ferire i sentimenti di nessuno, la tematica della Shoah mi ha sempre colpito, fin da bambina, ho sempre voluto scrivere qualcosa su questo argomento e spero che la storia venga apprezzata. Ripeto, non voglio offendere o ferire nessuno, per questo ci ho messo un po' a pubblicarla (l'ho finita da tempo ormai), perchè è una tematica molto delicata e forte e non ho il diritto di scriverci sopra. è solo qualcosa nato dalla mia fantasia, ho letto molti libri sull'olocausto, ho visitato giorni fa la Germania e i luoghi che l'hanno riguardato e ho pensato di voler inventarmi qualcosa di romantico, che non ne parlasse troppo in modo preciso, ma che comunque potesse essere piacevole, nonostante lo sfondo su cui si basa. Spero vi piaccia. 
   
 
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