Se potessi amarti di più   
( immagini tratte da internet )

- Joe...

Nel mentre che Françoise mormorò leggermente il suo nome, Joe si rese conto improvvisamente di essersi addormentato sul suo grembo.
Proprio come un bambino piccolo, tanto dormiva saporitamente.
Subito fece per rialzarsi ma, china su di lui con un sorriso, Françoise gli sussurrò di non preoccuparsi.

- Ieri sera eri talmente stanco che non me la sono sentita di mandarti via, dormivi così bene!
- Che figura, scusami - fece l'altro mortificato.
- Non importa - lo tranquillizzò lei, dandogli un leggero bacio sulla fronte.
- Sono proprio un disastro, eh - osservò Joe, sollevando appena la mano onde sfiorarle la guancia con delicatezza. - A volte mi chiedo sempre come tu riesca a sopportare uno come me?
- Per un motivo molto semplice, sciocchino: non saresti più tu, senza difetti... e comunque non potrei certo amarti di più!

Joe arrossì.
Naturalmente sapeva di essere un tipo complicato, tanto da convincersi addirittura di non poter mai essere un buon compagno per nessuna donna, tuttavia Françoise aveva in sé la pazienza dell'amore e non solo.
Se i sentimenti fossero visibili attraverso la pelle, magari con un tipo speciale di sensori più o meno simili ai raggi-X, prababilmente anche l'incredulo Joe Shimamura si sarebbe sorpreso di apprendere quanto immenso e profondo fosse l'affetto di Françoise nei suoi confronti.
Dal modo in cui lei era solita sorridergli, accarezzarlo e abbracciarlo, il cyborg poteva forse percepire il calore dei suoi sentimenti.
Solo non era sicuro di capire e comprendere sino in fondo.
A volte se chiudeva gli occhi, dimenticando per un attimo tutte le lotte e gli affanni, vi era una sola immagine ricorrente ad allietare i suoi sogni...

***

"Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende"... Diceva Dante Alighieri, nel V° Canto dell'Inferno. "Amor, ch'a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m'abbandona"...
Certo, la triste vicenda di Paolo e Francesca non era proprio lieta come sfondo, trattando principalmente di una critica di condanna verso l'amore impuro. E tuttavia la parola "amore", termine ricorrente addirittura tre volte onde sottolinearne l'enfasi, altrove non potrebbe assumere forse assai più sublime significato della parola stessa.
Joe ripensava spesso alla poesia pura e semplice di quei versi, ogniqualvolta Françoise si faceva viva nei suoi sogni, non trovando appunto termini adeguati per descrivere sia la bellezza della sua immagine etèrea che il candòre splendente della sua figura.
Forse persino lo stesso Dante si sarebbe trovato in difficoltà, nel trovare parole in grado di descriverla, ma sen dubbio tutto di lei parlava di amore...
Un amore intenso.
Profondo.
L'amore di chi dona tutta sé stessa, senza chiedere nulla per sé, e proprio per questo la sua virtù risplende più vivida di un gioiello o di una lacrima di luce nell'oscurità.
Questa era Françoise!
La dolce e meravigliosa Françoise, dolce angelo nella vita come nel sogno, tanto da incarnare persino ciò che di Afrodite non era decisamente virtù né simboleggiava esserlo in alcun modo.
Una dea, dunque.
Non una dea qualsiasi, capace solo di sfoggiare Amore per Vanità, bensì colei in grado di "donare l'amore"...

***

- Joe - esclamò piano Françoise, riscuotendo l'amato dai suoi pensieri. - Ti senti bene, caro?
- Con te accanto, direi proprio di sì - rispose l'altro, tirandosi su per stringerla forte a sé tra le braccia. - Vorrei solo che esistesse un modo per amarti di più, nient'altro!
- Oh, Joe...

E rinascendo entrambi dal tepòre sulla punta delle labbra, in un gesto antico eppur senza memoria, il bacio in amore è più tangibile di un anello da mettere al dito.

FINE

Angolo Autore:
un augurio speciale a hera85 e meg9, e alla loro sincera passione per questa serie.
^__^ L'Avvento Natalizio prosegue, con piccoli regali anticipati, ma il regalo più grosso è questo... BUONE FESTE !!!

DADO