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Autore: Entreri    03/12/2013    7 recensioni
Le canzoni dicevano il cielo di inizio primavera non nascondesse la propria immensità e fu guardando quelle cerulee e ancor fredde altezze oltre la lama affilata che stava per piombare su di lui che Adikan si rese conto di stare per morire.
Le campagne militari contro i barbari sono la norma nel Sirenmat, ma quella del 1074 dopo la fondazione di Naska è diventata famosa per la seconda battaglia della Valle Chiusa. Verso questo evento, ignari dell'importanza che avrà per la storia e per le loro vite, si muovono i protagonisti del racconto, ciascuno con il proprio bagaglio di preoccupazioni, problemi, speranze e rancori: Agorwal con i suoi silenzi, Herrat con la propria lunga eperienza, Galoth con i demoni che cerca di placare e Adikan con i difetti che lo porteranno alla rovina.
Terza classificata al Contest "Quadri e Picche - Il contest delle sorprese" nella squadra difettosa.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo

Le canzoni dicevano il cielo di inizio primavera non nascondesse la propria immensità e fu guardando quelle cerulee e ancor fredde altezze, mentre la saliva sputatagli in faccia gli colava sulla guancia, che Galoth si rese conto di quanto le allusioni di Adikan fossero vere. Nel silenzio sconvolto con cui la folla, radunatasi di fronte al castello di Usen, osservava attonita l’erede del suo signore venire ingiuriato dalla propria madre lesse una domanda, il principio di un’accusa, che sapeva lo avrebbe perseguitato per tutta vita.

Lasciò scivolare lo sguardo sul cadavere di Adikan che tanto aveva lottato per riportare a casa: la morte donava ai lineamenti eleganti di suo fratello, conferendo al suo volto severo una serenità gentile che in vita gli era sempre mancata e, guardando quel corpo composto sobriamente in una bara piena di neve, non riuscì a sentire nessun cordoglio, nessuna voce del sangue che lo chiamasse al pianto.

Sospettava di avergli voluto bene un tempo, ma non riusciva a ricordare esattamente quando questo fosse successo né come avesse smesso: forse non era mai realmente accaduto. Di certo non avrebbe potuto amarlo in quel momento, non mentre l'insulto lanciatogli da sua madre gli scendeva lungo il viso come una lacrima. Assassino aveva detto e, sentendo Leonora di Usen pronunciare quella parola con tanta rancorosa certezza, Margareth lo aveva guardato come se non l'avesse mai visto prima di allora, quasi fosse un estraneo sporco di sangue e non il ragazzo che aveva passato a litigare con lei la maggior parte della sua vita. Non riuscì a fissare a lungo nessuna delle due, troppo stanco per aspettarsi qualcosa di diverso; guardò invece il volto tumefatto di Adikan e, notando come lo squarcio che lo attraversava non riuscisse a togliergli neppure un briciolo della sua aristocratica bellezza, si rese conto che nemmeno la morte sarebbe riuscita a liberarlo da suo fratello. Avrebbero bruciato il suo corpo su un'alta pira e murato la sua spada e la sua armatura nell'ala cieca del castello, ma Adikan sarebbe rimasto con Galoth per tutta la vita: sarebbe stato nella cicatrice profonda che attraversava la sua schiena e nei sussurri che sapeva si sarebbero propagati per la cattedrale il giorno della sua incoronazione, sarebbe stato nello sguardo dubbioso di Margareth e nei silenzi di Agorwal, sarebbe stato il racconto di una lite violenta e di una minaccia di morte, il fantasma di una domanda che nessuno avrebbe mai avuto il coraggio di porgli.

Per questo, quando tutti si inginocchiarono per baciare la sua fronte in un gesto d'addio, Galoth non lo fece: perché non si stavano lasciando affatto ed era l'incubo peggiore che potesse immaginare.


Note dell'autrice: e con questo la storia finisce. Grazie per essere arrivati fin qui. Un abbraccio speciali a chi ha voluto riempirmi il cuore di gioia dicendomi cosa pensa della storia, non c'è dono più bello per uno scrittore (per quanto solo nell'anima).
Questo banner mi ha a dato grande soddisfazione, sebbene abbia fatto del mio meglio per non rendere troppo riconoscibile il prestavolto di Adikan (a chi dovesse accorgersene chiedo preventivamente pietà!).







La storia ho ottenuto i seguenti "riconoscimenti":
Terza classificata al contest "Quadri e Picche" :

                                           
                                       

Nel contest a squadre "Cricoli e Salotti" la squadra si è classificata treza:


                   
Mentre la storia singolarmente si è classificata prima della sua sezione:


                   


Nonostante sia piena di banner ho scelto di usare quelli fatti da me. Perchè, sebbene io non sia molto brava, ormai ci sono affezionata.
   
 
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