If we never wake up, we can see the sky

 


- Non è meraviglioso? – sussurrò Kellin con la sua voce d’angelo. Lo sguardo azzurro dei suoi occhi si spostava di stella in stella.

Lui e Vic, il suo migliore amico, erano sdraiati sul prato di fronte casa Fuentes da più di un’ora, ad osservare l’enorme distesa nera del cielo, in silenzio. Una serata perfetta per guardare le stelle. Sopra di loro brillavano milioni di puntini luminosi, che attiravano soprattutto l’attenzione del più giovane.

- Cosa? – il messicano era distratto da quella meraviglia che sdraiava accanto a lui… aveva smesso di osservare il cielo da un po’, preferendo quell’immagine sublime.

- Le stelle… mi sono sempre piaciute… - gli rispose, accennando un sorriso senza voltarsi.

Vic continuava a contemplare la bellezza delle sue labbra dolcemente incurvate e dei suoi occhi azzurri rivolti verso l’alto, persi nell’infinito… Kellin aveva ragione… lo spettacolo che gli si parava davanti era qualcosa di meraviglioso.
Quella scura volta celeste era disarmante ed immensa come il sentimento che provava nei suoi confronti.

- Ehi guarda Vic!!! Una stella cadente! L’hai vista? L’hai vista??? – gli domandò puntando un dito verso il cielo, mentre osservava quella piccola scia luminosa attraversare il cielo e poi sparire improvvisamente.

- Sì, l’ho vista… -

- Hai espresso un desiderio? Io l’ho già fatto… -

- Sì, ma dubito fortemente che si realizzerà… non ho mai creduto in queste cose… - sospirò. Solo lui stesso era a conoscenza del suo piccolo segreto e non avrebbe mai voluto rovinare ciò che vi era tra loro.

- Perché no? Io non ho mai smesso di crederci… - Kellin rotolò su un fianco. Adesso era lui a fissarlo, curioso. - Cosa hai espresso nel tuo desiderio? –

- Dovresti saperlo meglio di me che non bisogna mai rivelarlo, altrimenti non si avvererà… non è così? -

- Lo ammetto, è vero. Ma io sono il tuo migliore amico – disse lui facendo il musolino - Dai, dimmelo, ti prego ti prego ti prego! Altrimenti… - Kellin si spostò carponi sul prato, pronto a saltargli addosso. La sua risata era così ingenua che Vic non seppe fare altro che rimanere incantato da quel suono celestiale.

- Altrimenti? -

- Altrimenti sarò costretto a strappartela via a suon di solletico!!! –

Nel tentativo di torturargli i fianchi con le sue piccole dita sottili, perse l’equilibrio e gli piombò addosso, corpo contro corpo, naso contro naso. Rimasero così per diversi secondi, senza emettere una singola parola, le labbra che non riuscivano a stare ferme e quel respiro incontrollato… mille emozioni pervadevano l’anima di Vic.
Poteva sentire il cuore di Kellin battere all’impazzata, come se fosse sul punto di scoppiargli in petto. Era l’occasione giusta per dirgli tutto.

- Kell… - quel nome gli sfiorò le labbra, poi prese un respiro profondo. – Il mio desiderio… sei tu… -

Kellin rimase immobilizzato per un momento, poi sfoggiò il sorriso più bello che Vic avesse mai visto. - Allora considera il tuo desiderio già avverato… - Si avvicinò lui, annullando la distanza tra di loro e posò le labbra sulle sue, così morbide e vogliose, in un bacio dolce ma intenso.

- Adesso tocca a te dirmi qual era il tuo… - chiese Vic, con il respiro spezzato, staccandosi leggermente.

- Prova a indovinare… era identico al tuo… -  sussurrò, poi ricominciarono a baciarsi, realizzando quel desiderio che entrambi avevano sempre sognato.