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Autore: Moonshine Quinn    04/12/2013    3 recensioni
Lo so di essere un po' troppo grande per credere a certe cose, ma non posso negare il fatto che una piccolissima parte di me, nel più profondo del mio cuore, ha ancora voglia di essere bambina e vedere con i propri occhi tutti i personaggi che credevo esistere. Babbo Natale, La fatina dei denti, l'omino del sonno, il coniglio di pasqua, ma soprattutto... Jack Frost. Quando ero piccola mia madre non faceva altro che ripetermi di coprirmi, sennò Jack Frost mi avrebbe congelato le guance. Lo aveva sempre descritto come fosse un personaggio negativo, ma non è affatto così, o almeno speravo che non lo fosse. E adesso sentire mio fratello di sette anni parlare da solo in camera, senza preoccuparsi che qualcuno gli dia del pazzo o del fuori di testa, dicendoci di parlare con Jack, manda in cortocircuito me! Così è nata la mia storia che, se non riuscite a comprendere a fondo, mi fa passare per pazza!
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jack Frost
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jack

 

Mi ero nascosto dietro ad un albero a guardare, ad ammirare quella magnifica creatura che sembrava essere appena venuta al mondo. Era nata dalle proprie ceneri, come la magnifica fenice, e fu proprio quello che mi fece capire chi fosse la meraviglia di fronte a me. Era la mia Shine.

Rimasi a fissarla per tutto il tempo e, inizialmente, pareva molto confusa, come se non ricordasse nulla, e ciò mi ricordò qualcuno... qualcuno che 300 anni prima si trovava nella stessa, identica situazione. Se la mia rinascita era avvenuta in un laghetto, completamente ricoperto di ghiaccio, la sua era avvenuta tra le ceneri della sua vecchia vita.

Mi venne il dubbio che forse il suo potere, il suo elemento, fosse il mio completo opposto e, quando la freccia da lei scoccata prese fuoco, i miei dubbi vennero cancellati. Eravamo degli opposti, ci annullavamo a vicenda, eravamo due pezzi di un puzzle che combaciavano perfettamente, come lo Yin e lo Yang.

Riflettei su questa scoperta per un po' e, quando arrivai alla conclusione di tutto, ogni cosa parve molto più chiara.

Tutte le domande che mi ero precedentemente posto ebbero finalmente risposta. Prima non riuscivo a capire come mai, appena l'avevo vista, mi ci ero innamorato perdutamente, come mai mi ero lasciato andare improvvisamente, senza pensare alle conseguenze di innamorarmi di una mortale, di un'umana.

Sorrisi a quella scoperta e alzai il viso, rivolto alla luna, pensando dentro di me “Non diventi leggenda, ma ci nasci”

spostai nuovamente lo sguardo su Shine e quando vidi che se ne stava andando, con il capo chino e un'aria delusa, mi mossi appena, poggiando la spalla contro il ruvido tronco dell'albero e incrocia le braccia al petto, stringendo il bastone saldo nella mano destra. Mi schiarii la voce e sorrisi, ma quando la vidi in viso, quando vidi i suoi occhi, mi pietrificai. Il sorriso rimaneva impresso nel mio volto, ma non era più così disinvolto e leggermente accattivante, ma bensì teso, freddo e forzato.

I miei occhi vennero rapiti dalle sue iridi, non più di quel colore ciano, forte, penetrante, ma di un rosso rubino, talmente puri che sembravano illuminare di luce propria.

Con uno sforzo immenso distolsi lo sguardo da quelle calamite iniettate di sangue, circondate da uno spesso strato di trucco nero, e passai a guardare il resto del viso. Rimasi incantato dalla perfezione della sua pelle ceramica e marmorea, per poi passare in rassegna i suoi lunghi capelli a boccoli e rossi, che le sfioravano delicatamente il bacino, come delle mani che le accarezzano dolcemente il corpo.

Titubante, Shine si avvicinò a me, sempre più vicina e mi sussurrò «J-Jack?»

Annuii appena e avvicinai maggiormente il mio viso al suo, socchiudendo gli occhi e guardandola dritta negli occhi. La osservai attentamente in ogni minimo dettaglio, e rimasi sorpreso nel notare che non aveva nemmeno una piccolissima imperfezione.

Non feci a tempo a rispondere, che lei mi si gettò fra le braccia e mi strinse forte a se. Sembrava veramente felice di vedermi, e la sua reazione fu proprio l'ultima che mi aspettavo!

Immaginavo che mi avrebbe odiato, che avrebbe fatto di tutto pur di farmi passare l'inferno che ha passato lei, perché io, da bravo codardo, me l'ero data a gambe, lasciandola li, da sola.

Invece mi si era appena gettata fra le braccia, quasi cercasse conforto, ma quando sussurrò quella frase, capii il motivo di tanta gioia.

«O-Ora ricordo... so chi sono... da dove vengo e..» ma non riuscì a terminare la frase, che si girò di scatto verso di me e mi fulminò con lo sguardo.

«E ricordo che mi hai lasciata... sola... tra le fiamme, a morire» concluse con un filo ci voce.

Ero senza parole, non sapevo come rispondere. Sapevo benissimo che l'avevo abbandonata nell'agonia della morte, ma io avevo provato a fermare le fiamme, purtroppo ero troppo debole a confronto di tutte quelle fiamme, talmente terrorizzato da tutto quel calore, da tutto quel rosso, che mi ero lasciato spaventare e, come un codardo, ero scappato.

Ero sicuro che non me l'avrebbe mai perdonato.

Deglutii e mi allontanai appena, tenendo lo sguardo perennemente rivolto verso il basso.

Shine sospirò e mi chiese «Mia madre non è venuta, vero?»

Rimasi leggermente spiazzato dalla domanda, ma scossi ugualmente il capo. Non ero stato da lei per molto, ma comunque sapevo che non era arrivata sua madre, come nessun membro della sua famiglia.

La sentii sospirare nuovamente e mormorare un “ovviamente”. Non capii come mai dicesse così, perciò inarcai un sopracciglio e, senza aggiungere una parola, Shine rispose alla mia silenziosa domanda.

«Con mia madre le cose non andavano per niente bene ormai già da tempo, da anni forse. Ieri, o ancora oggi, non so quanto sia passato da quando mi hai... dalla mia morte, lei mi ha messa in punizione per un non nulla, ma perché l'unica cosa che aspettava era... non lo so, un mio trasgredire, un qualcosa di sbagliato da parte mia per rinchiudermi in camera, rendermi prigioniera delle sue regole» mi spiegò con tono triste.

D'istinto mi avvicinai e l'abbracciai, poggiando il capo sulla sua spalla e coccolandola. Da quello che avevo visto tempo prima, io non avevo avuto troppi problemi con la mia famiglia, ma era anche vero che avevo vissuto in epoca completamente differente da questa.

Dopo un paio di secondi sentii le sue braccia cingermi il collo che mi stringevano forte. Rimanemmo così per un po' prima che lei, di punto in bianco, mi chiese «Perché mi hai abbandonata?»

Incominciai a sudare freddo e a respirare affannosamente, deglutendo in continuazione a vuoto. La domanda me l'ero aspettata, sapevo che me l'avrebbe posta, me lo sentivo da quando l'avevo vista rinascere, ma la mia mente si era sempre rifiutata di trovare una risposta, e adesso non avevo scappatoie. Dovevo dirle a verità.

«I-Io... avevo paura» cominciai, per poi aggiungere subito in seguito «Ma ti giuro che ho provato a spegnere le fiamme, ho tentato di salvarti! Ma ero spaventato! Io sono Jack Frost, il ragazzo del ghiaccio, e ho paura del fuoco, perché non riesco a contrattaccarlo!» conclusi tutto ad un fiato.

Avevo parlato a manetta, e non le avevo neanche lasciato il tempo per fare una piccola osservazione, ma vidi che non ne aveva avuto bisogno. Mi disse semplicemente «Sei così umano»

Sorrisi alle sue parole e le accarezzai il viso.

«La stessa cosa si può dire di te» dissi dolcemente.

Shine parve confusa e mi chiese «Cosa ci vedi di umano in me? Sembro perfetta, possiedo una perfezione inumana. Non so nemmeno cosa sono diventata. So solo che sono morta fra le fiamme... e rinata, completamente diversa da com'ero prima. E queste!» enfatizzò l'ultima parola e aprì le ali, quelle fantastiche ali angeliche nere.

«Queste non hanno nulla di umano»

«Umano non significa per forza aspetto esteriore, ma è anche ciò che possiedi qui dentro» ribattei dolcemente, posandole una mano sul cuore, ormai fermo.

«Qui sei ancora la persona che ho conosciuto, e se sei rinata... significa che hai l'anima pura. Io, per esempio, sono diventato così perché facevo divertire la gente, il mio centro è far divertire la gente, e sono morto nel ghiaccio, salvando mia sorella. Eravamo su un laghetto ghiacciato a pattinare, e avevo notato che il ghiaccio sotto di lei si stava sgretolando, così ho preso il primo bastone che mi è passato sotto gli occhi e l'ho tirata verso di me, prendendo il suo posto sul ghiaccio. Purtroppo io pesavo più di lei, e alla fine la lastra si è spezzata e sono caduto nell'acqua gelida. Ho perso i sensi e... sono morto, così. La mia rinascita... beh, è stata più o meno come la tua, ma io non ricordavo nulla, sapevo solo che mi chiamavo Jack Frost, ed è stata la luna a dirmelo. Diciamo che è stato l'Uomo Nella Luna, che me lo ha detto, ma è stato anche lui a farmi rinascere. Perché sono rinato non lo so... ma Nord mi ha detto che la Luna sceglie le persone che nascono già leggende. Perciò tu sei una leggenda, Shine. Ora bisogna solo capire qual'è il tuo centro» le spiegai.

Lei storse un attimo la bocca in una smorfia e si strinse nelle spalle.

«Non so quale sia il mio... aspetta, come l'hai chiamato?»

«Centro, ciò per cui sei nata. Ciò che ti rende te, ciò che nella tua, ormai, vita precedente eri brava a fare... ma forse...» rimuginai per poi esclamare «Sì! Ora posso! Vieni con me, ti porto da una persona che te lo sa spiegare decisamente molto meglio di quanto lo sappia fare io»

«Chi?» chiese lei, alquanto confusa, preoccupata e diffidente, ma non nei miei confronti.

«Andiamo al Polo Nord» conclusi e l'avvicinai a me, sussurrandole in un orecchio «Fidati di me»

Shine annuì e, dopo essersi avvicinata a me, mi guardò dritto negli occhi. Io trattenni appena il fiato, perso nei suoi occhi di rubini, ma alla fine chiusi i miei e mi sporsi appena, per andare ad appoggiare le mie labbra sulle sue. Ci baciammo con una passione che travolse entrambi, e ci stringemmo maggiormente.

Senza staccarci, richiamai a me i venti del nord con un semplice gesto della mano, e cominciammo a volteggiare in aria, lasciandoci trasportare verso la casa del mio “collega”.

Finalmente poteva entrare a far parte del mio mondo, finalmente Shine poteva essere mia.


Ta Ta Da!
Eccomi con l'ultimo capitolo! Scusate se ci ho messo molto ma ho avuto un saaaaaacco di problemi. Anyway... Devo essere sincera Shine e Jack mi mancheranno un po' ma alla fine tutte le storie giungono al termine, no?
Beh, un saluto a tutti voi e... alle prossime fanfiction!

Moonshine Quinn

 

   
 
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