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Autore: Daisy Pearl    04/12/2013    9 recensioni
Senti ogni singolo ‘tum’? Senti come fa vibrare l’aria, come entra a contatto col tuo corpo e fa vibrare anch’esso? Ogni battito è per te.
Genere: Dark, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Questa storia partecipa al contest ONIRONAUTICA, creato dal gruppo Le ragazze e i ragazzi della porta accanto. Vi consiglio di farci un salto, si conoscono un sacco di persone e ci si diverte 'abbestia' (come direbbe Ruffini) ;)
I guidici del contest sono:
Zanna Aleksandrovna Metanovahttp://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=213374
Malaria Efp: http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=434498
Lori Liesmith
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Mery Scrittricedistorie (Vella): 
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TUM, TUM, TUM


Tum, tum, tum.
Il ritmo del mio cuore mi rimbomba nelle orecchie, ma non proviene da me perché riesci a sentirlo chiaramente anche tu, non è vero? E’ come se qualcuno avesse lasciato acceso uno stereo in questa grande stanza vuota, riempiendola con un’unica nota che si ripete periodicamente. Senti com’è regolare e com’è profonda?
Esce dalla mia cassa toracica eppure si diffonde tutto intorno a noi.
Sarà la nostra colonna sonora, sai perché? Perché batte per te.
Senti ogni singolo ‘tum’? Senti come fa vibrare l’aria, come entra a contatto col tuo corpo e fa vibrare anch’esso? Ogni battito è per te.
Eppure c’è qualcosa che non quadra. Non riesco a sentire il tuo di cuore. Forse non batte più?
Impossibile. Tu sei qui di fronte a me, in questa buia stanza situata non so dove, vibri ad ogni battito e ti guardi attorno spaventato perché non riesci ancora a comprendere.
Sei vivo e sembri terrorizzato eppure il mio cuore rimane da solo a suonare questa sinfonia che culla i nostri sguardi.
“Dove siamo?” mi domandi aggiungendo alla nostra canzone la tua voce. Socchiudo gli occhi per un istante e mi godo la melodia, mi lascio cullare perché per un attimo ho intravisto come sarebbe se tu facessi vibrare con me questa stanza. Il risultato sarebbe meraviglioso, perfetto.
Non senti la perfezione nell’aria? Non percepisci le frequenze mescolarsi tra di loro, allacciarsi l’una all’altra in una sorta sesso sinfonico? Io posso vederle chiaramente. Sai che ogni nota ha una sua onda caratteristica? Io le vedo nell’aria come se esse fossero luminose. Sono sinuose e si cercano a vicenda, in modo quasi disperato. Quando si toccano diventano improvvisamente più belle, più luminose, più dolci. Come fai a non accorgertene?
“Siamo nel mio mondo!” ti rispondo a bassa voce per non rovinare l’atmosfera. Siamo distanti eppure so che puoi sentirmi. Hai le orecchie tese al massimo, ansioso di sentir cessare questo battito che ti sconvolge tanto perché non lo capisci.
Mi avvicino a te in punta dei piedi, non voglio rovinare questa mia canzone per te con inutili interferenze.
Allungo una mano verso il tuo viso e sfioro il sottile strato di barba che lo ricopre col dorso di un dito. Assaporo il contatto e il ritmo del mio cuore si fa leggermente più rapido. Sbarri gli occhi spaventato e ti ritrai. Lo senti anche tu il ritmo che è diventato più veloce di prima e ne sei terrorizzato. Interrompi il contatto tra le mia pelle e la tua e mi lasci una grande sensazione di vuoto proprio in mezzo al petto, una voragine che rischia di risucchiare il mio cuore. Ti piacerebbe se accadesse non è vero? Non sentiresti più questo rumore che ti infastidisce così tanto.
Forse inizio a comprendere perché il mio cuore batte solitario per te, creando questa triste melodia mono nota. Il tuo principale organo vitale pulsa solo per tenere in vita te stesso, non per me, né per nessun altro.
Che egoista. E io che ti ho portato qui per regalarti questa magnifica sinfonia che tu non riesci ad apprezzare.
La volevo donare a te anche se infondo è già tua.
Mi avvicino nuovamente, ma stai fermo, non muoverti! Ti guardo negli occhi per un istante cercando una conferma ai miei sospetti. Le tue pupille sono dilatate, le palpebre sbarrate. Distolgo lo sguardo e poggio l’orecchio sul tuo torace. Resti immobile, come se fossi fatto di pietra.
Eccolo lì, lo sento! Ora, a questa distanza, posso sentire il tuo organo vitale pulsare dentro di te e inondarti di vita. E’ un battito vigoroso, ma mai quanto il mio, perché batte solo per te. E’ un suono che mi da i brividi, non è bello come mi aspettavo. Non si intona al mio.
Sembra quasi che si vergogni a battere così debolmente e infondo fa bene. Si sente sminuito dal ritmo che riempie la stanza, vorrebbe essere altrettanto bello, ma non lo è.
Mi disgusta.
Allontano il viso dal tuo petto di scatto e muovo un paio di passi indietro, non voglio udirlo mai più. Eppure la tua nota mi è entrata nelle orecchie, non rimbomba nella stanza, ma solo dentro di me, facendomi sobbalzare e sovrapponendosi al mio battito, a quello esterno che riesci a sentire anche tu.
Uno stridio mi riempie e mi svuota regolarmente, vorrei vomitare, ma non ci riesco. Cado sulle ginocchia e mi porto le mani sulle orecchie. Non voglio più sentire il tuo cuore eppure il tuo ritmo di vita ormai è parte di  me.
Urlo disperata, sperando di sovrastare con la mia voce il suono che ormai odio così tanto, il suono che testimonia che tu sei vivo di fronte a me. Tutto inutile. Ti guardo respirare affannosamente perché non capisci e, in questo istante sono io a comprendere cosa devo fare.
Stendo un braccio dinnanzi a me e apro la mano volgendola verso l’alto. Allineo l’arto a te. Incrocio il tuo sguardo, sei terrorizzato, ma sta volta fai bene ad esserlo.
Stringo di colpo la mano a pugno e tu trattieni il respiro e sgrani gli occhi. Cadi sulle ginocchia e apri la bocca ma l’urlo che tanto vuoi fare non uscirà mai dalle tue labbra. Ti porti una mano sul petto e poi la tua testa sbatte contro il pavimento con un tonfo che rimbomba per tutta la stanza spegnendo ogni altro rumore, ogni altro battito.
Ti guardo. Hai gli occhi sbarrati e il volto ancora contratto in una smorfia di terrore. Non sei felice ora che non senti più alcuna pulsazione? Solo silenzio sia dentro di te che intorno a te.
Non sei felice? Io finalmente sì .
Ah, il silenzio!
 
Mi sveglio di colpo mandida di sudore, sollevo la testa e mi guardo attorno. Sono nella mia stanza, sotto le coperte. Ansimo per qualche istante e deglutisco più volte cercando di calmarmi. Realizzo che era solo un sogno e sospiro nella notte. Mi giro sul lato sinistro e poggio la testa sul cuscino.
Non l’ho ucciso, lui è ancora vivo e domani lo vedrò. Andrà come ogni singolo giorno, lui mi ignorerà e io mi chiederò la ragione, eravamo così uniti una volta. una lacrima sottile mi solca il viso. Chiudo gli occhi e sento che il mio cuore rimbombare forte.
Tum, tum, tum.
 

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Ho scelto questa specie i sogno perchè spesso, quando vado a dormire,
non riesco a prendere sonno perchè sento il mio cuore battere forte.
Probabilmente il materasso fa da cassa armonica o non so che altro e
io diciamo che quindi il ritmo culla il mio sonno.
Quindi mi sono immaginata che tutto avvenisse sotto un certo ritmo esterno,
il fatto che venga dalla stanza stessa sta ad indicare che esso è esterno al sogno,
si tratta infatti si un elemento reale.
La contrapposizione dei suoni,
l'utilizzo delle parole melodia o stridio per inidcare la stessa cosa è voluta,
simboleggia il cambiamento di pensiero della protagonista.
Spero vi sia piaciuta!

Daisy

 

 
   
 
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