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Autore: _DangerDays_    05/12/2013    3 recensioni
L'assalitore era vestito con abiti scuri e un passamontagna nero. Le pigiava leggermente il coltellino sulla gola.
Genere: Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over | Avvertimenti: Violenza
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L'assassino.

Un rivolo di sangue le ricadde lungo il collo, il sangue era caldo. Lei sapeva cosa significava il sangue... Morte.

Per una volta ad Alberta sembrò di essere in uno dei suoi amatissimi libri.

Per un momento desiderò di essere Arya, e immaginò che Eragon e Murtag sarebbero venuti a salvarla, cosa che non sarebbe mai successa.

L'assalitore era vestito con abiti scuri e un passamontagna nero. Le pigiava leggermente il coltellino sulla gola.

Alberta sapeva che era stato tutto programmato, era impossibile che avesse improvvisato il passamontagna al momento.

Le pigiò il coltellino con un po più di forza, poi, senza neanche pensarci, l'assalitore fece quello che non aveva fatto all'inizio -quando l'aveva rapita- e mise un pezzo di nastro adesivo sulla sua bocca.

Alberta cercò di concentrarsi sul sapore della plastica appiccicata sul nastro, invece che pensare a quello che le stava succedendo.

Poi qualcosa si risvegliò in lei: adrenalina, voglia di vivere... Si fece coraggio, ricorse a tutta la forza che aveva in corpo e gli sferrò un calcio in mezzo alle gambe. Il suo assalitore urlò di dolore, il grido acuto le faceva male alle orecchie, lui aveva passato soltanto un attimo a urlare, e in quel lasso di tempo Alberta iniziò a correre furiosamente verso qualcosa, non sapeva cosa, sperava soltanto di trovare una via di fuga a quell'incubo. Poi, improvvisamente, sentì delle braccia cingersi attorno al suo corpo, l'assalitore era più veloce di lei, non ci aveva pensato,”maledizione!” penso.

Lui iniziò a parlare.-Cosa devo fare con te??- la sua voce era fredda, fece una pausa poi riprese a parlare, questa volta in modo più rassicurante, con un tono quasi mieloso -ma io so cosa fare con te...- fece una pausa, poi ricominciò -credimi, la pagherai cara, molto cara...-

La riporto nel luogo iniziale, quello dove le aveva messo il nastro adesivo.

Prese di nuovo il coltellino. Non le diede un colpo secco come Alberta aveva sperato, no, la fece soffrire. Incise cose con il coltellino nelle parti più dolorose del suo corpo, poi, iniziò a trafiggerla in mezzo al petto, lentamente. Era una cosa bruttissima, le faceva un male atroce, cercò di urlare, ma il suo grido sordo non risuonò in altre parti oltre che al suo corpo.

Poi d'un tratto sentì una sensazione atroce, all'inizio non sapeva specificare cos'era, ma poi capì: era la vita che le scivolava via lentamente...Ripensò ai bei momenti con la sua famiglia, ripensò al suo ex ragazzo e al fatto che gli avrebbe voluto dire che lo amava ancora. Poi l'assalitore smise di essere lento e le finì di trafiggere il corpo, velocemente.
Poi niente. Vuoto. Buio.

Non sentiva più nulla. Era morta.

  
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