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Autore: Raven_Phoenix    05/12/2013    0 recensioni
"Il meccanico aggiusta tutto. Il meccanico sa tutto. Ma soprattutto, il meccanico CREA tutto."
E se il meccanico, dopo mille disavventure, si ritrovasse con quello che é comunemente chiamato "blocco dell'artista?"
Chi potrebbe mai aiutarlo?
E cosa succederebbe se qualcuno stesse tentando di soffiargli il lavoro?
"-Tony… non sei tu, vero?- chiese Pepper anche se dentro di lei sperava vivamente ci fosse riuscito ma avesse voluto tenere tutto nascosto.
-Ti pare che possa essere io quel rottame ambulante?- urlò lui stizzito saltando fuori dalla vasca di colpo ed avvicinandosi allo schermo per osservare meglio –Jarvis, torna indietro e stoppa sull’immagine.- ordinò sentendo il cuore battergli a mille.
Quello che si vedeva pareva quasi ai livelli del Mark 1, era lampante che fosse stato costruito alla buona. Eppure quel coso riusciva a volare e a muoversi in qualche modo."
SPOILER SU IRON MAN 3
Questa storia é ideata come un sequel che non segue in nessun modo il fumetto o qualsiasi altro possibile seguito decideranno di creare in futuro!
Hope you like it ^^
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tony Stark, Un po' tutti, Virginia 'Pepper' Potts
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eddai che la Raven é tornata anche con questa ff XD chiedo perdono a chi la sta seguendo, ma ho dovuto dare la priorità ad altri scritti, e in sé anche per quelli avevo poco tempo u_u' pardon!
Vi lascio al nuovo capitoloooo ^^


Capitolo 6:
 
 
Da circa una decina di minuti l’unica cosa che Tony poteva fare era ridere senza freni.
-Aspetta, aspetta! Ti prego, dimmelo un’altra volta!- disse asciugandosi una lacrimuccia.
Davanti a lui c’era un uomo dalla pelle scura abbastanza contrariato.
-Non sei divertente.- ribatté lui incrociando le braccia.
-Ti prego, solo una volta! Jarvis, registralo!- proseguì gesticolando a caso.
Rodhes sospirò.
-Mi hanno chiamato per un’emergenza mentre ero appena sveglio. Mi sono messo l’armatura senza nemmeno vestirmi andando diretto alla centrale operativa. Quando sono arrivato avevano organizzato una festa di compleanno a sorpresa per me con tutti i superiori dell’esercito, e quando sono uscito dall’ Iron Patriot per ringraziarli non ricordavo più di essere solo in mutande. Ora basta però, ok?- scandì frase per frase con lo sguardo basso.
Tony  buttò la testa di nuovo all’indietro contorcendosi con una risatina alla “mi hanno appena strizzato le palle”
-Ti dovrebbero dare una medaglia solo per questo, anzi, te la costruisco io immediatamente. Apprendista, prepariamo uno stampo veloce!- disse facendosi aria con un foglio per calmarsi.
-Sarei un po’ occupata al momento.- rispose Lauren che stava in piedi su uno sgabello mentre era intenta a scandagliare millimetro per millimetro la lucente armatura di Iron Patriot.
-Oh già, dimenticavo che eri troppo impegnata a sbavare al momento.-
-Sta zitto, sono in contemplazione, torna tra qualche ora.- disse senza guardarlo nemmeno, era troppo impegnata a studiare una a una le giunture di una mano.
-Almeno qui c’è qualcuno che apprezza qualcosa.- commentò Rodhes fissandola divertito.
-Oh, altroché.- mormorò lei con un sorriso ebete stampato il faccia.
-Anch’io l’apprezzerei se non avessi accettato di rimodernarla con quei colori ridicoli.- disse Tony che aveva deciso di tormentare l’amico ed istigarlo ad abbandonare la bandiera americana e optare come minimo per delle fiamme rosse o qualcosa del genere.
-Scusami, vedrò di farlo presente al mio stilista.- bofonchiò Rodhes facendo una camminata simil gay con un braccio in fuori.
-Mi scusi sommo maestro, potrebbe venire ad aiutare quella pezzente della sua assistente? Mi trovo un po’ in difficoltà.- richiamò l’attenzione Lauren che stava cercando di svitare la testa dell’armatura.-
-Dio ti ha fatto due mani, ragazza, e io sarei impegnato a mettere in standby la mia mente geniale.- rispose Tony che già si stava inventando qualche altra battuta.
-Certo, Dio mi ha fatto due mani ma mi sono dimenticata di rinnovare il contratto di una.- ribatté lei indicando la mano sinistra e facendo tintinnare il braccialetto.
-Oh… giusto.- si corresse senza scomporsi di un millimetro. –Forse prima di iniziare a smontarla ti converrebbe chiederti se riuscirai a rimetterla insieme più tardi, che ne dici Capitan Uncino?-
In tutta risposta Lauren alzò la sua mano “difettosa” e mostrò il dito medio.
-Fortunatamente questo riesco ancora a farlo.- disse con un sorrisetto.
-Che sfortuna, accidenti!- scimmiottò senza curarsi minimamente dello sguardo perplesso di Rodhes.
-Spero ti dia una paga con i fiocchi.-
-Certo, ma la copertura per gli insulti non era inclusa.- replicò lei alzando le spalle –Allora Stark, vuoi venire ad aiutarmi oppure devo chiedere a Jarvis di mettere a ripetizione quelle canzoni dubstep che odi tanto?-
-Repertorio musicale pronto alla riproduzione, miss Gartner.- fece eco Jarvis.
-Quanto sei fastidiosa, non poteva guastartisi anche la lingua?- disse raggiungendola di mala voglia.
Rodhes si lasciò sfuggire una risata sommessa mentre si accomodava su una sedia e guardava i due lavorare.
-Non mi hai ancora detto perché ti serve revisionare l’Iron Patriot e perciò farmi buttare via un pomeriggio intero del mio tempo libero.-
-Perché volevo dare un po’ di materiale di studio a lei, senza contare che da quando è qui mi stava rompendo l’anima ogni giorno per questo momento.- rispose Tony ammiccando a Lauren che fissava millimetro per millimetro ogni singolo pezzo di metallo rapita, come se stesse leggendo il libro più bello del mondo. –Nel frattempo se vuoi puoi farti un tuffo in piscina o ubriacarti al mini bar, a te la scelta.-
-Non sono io quello che ama prendere le sbronze alle due del pomeriggio.- disse scuotendo la testa.
Rimase per un momento in silenzio notando che ora Lauren stava studiando proprio il cuore dell’armatura ora praticamente sventrata davanti a loro.
-Quindi dove tu avevi il tuo reattore personale lui ne ha uno direttamente all’interno dell’armatura, dico bene?-
-Più o meno. Quello è un arc reactor a tutti gli effetti, ma non dovendo trattenere nessun frammento di proiettile e perciò non dover penetrare nel corpo di chi usa l’armatura, è stato progettato “meno aggressivo” quindi meno potente.- spiegò indicandogli i vari punti man mano che spiegava.
Ecco uno dei punti principali per la quale si trovava in difficoltà senza il suo puntino di luce in mezzo al petto.
-Quindi questo è distante anni luce dalla potenza che vorresti.- commentò Lauren mentre lentamente e cautamente estraeva il piccolo reattore dal petto dell’armatura facendo attenzione a reggerlo con la mano sana.
-Esatto, è perfino meno potente di quello che ti ho fatto costruire settimana scorsa.-
-Inizio a capire quale sia il problema.- disse corrucciando la fronte intenta a pensare.
-Hai detto che avete un reattore più potente di questo già pronto?- chiese Rodhes avvicinandosi dopo aver seguito faticosamente il discorso –Non è che il vecchio zio Tony potrebbe installarlo per potenziare un pochino la mia vecchia carretta?- chiese dando un colpetto amichevole sulle spalla dell’armatura.
-Non è possibile.- disse Lauren in automatico.
-Prova a spiegargli il perché.- la incitò Tony restando in ascolto e aprendo bene le orecchie.
-Le stai facendo pure un test a sorpresa?- commentò Rodhes, ma venne zittito dall’altro con un cenno.
-Se ho capito bene, più aumenta la potenza dell’arc reactor più deve essere potenziata l’armatura in sé, di modo che sia in grado di sfruttare giustamente l’energia. Se inserissimo un reattore più potente nell’Iron Patriot così com’è rischierebbe di saltare in aria. Le due cose devono compensarsi a vicenda, capisci?-
-Esatto!- esclamò Tony abbastanza esaltato –E qui ci troviamo di fronte al mio dilemma.-
-C…che… non vi seguo più.- balbettò Rodhes, ma pareva che gli altri due non lo sentissero minimamente.
-Ma certo! Non esiste ancora una tecnologia che possa sostenere la portata di potenza che hai in mente.-
-Che per giunta non porti danni fisici a chi è dentro l’armatura, quindi sia in grado di ammortizzare la gravità dell’atmosfera, la pressione delle velocità e tutto il resto.-
-Perciò dobbiamo praticamente inventare qualcosa di sovrannaturale e che farebbe venire i capelli bianchi a tutti i fisici e teorici del mondo.-
Tony si esibì in un urletto da tanto era compiaciuto da quel discorso.
-Così si ragiona! Dieci e lode, apprendista.- disse alzando un pugno e facendolo scontrare con quello di Lauren.
-Ehm…- tossicchiò Rodhes che era rimasto impietrito da quel discorso fitto fitto e poco comprensibile –Rinuncio a capire perché non è possibile mettere un reattore potenziato, farò solo sì con la testa e non farò altre domande altrimenti mi verrà un’emicrania a furia di sentirvi parlare come galline isteriche.-
-Ehi, come osi? Abbiamo appena raggiunto un importante traguardo, e tu ne sei partecipe. Dovresti essere felice e orgoglioso di essere qui a testimoniare questo avvenimento.- replicò Tony con un sorriso che andava da un orecchio all’altro.
Finalmente qualcuno che aveva compreso il nocciolo della questione e che si rendeva conto della portata di quello che voleva fare.
-Dai, dillo.- disse poi Lauren fissandolo soddisfatta.
-Cosa?-
-Devi ammettere che avevo ragione sul fatto che studiare L’Iron Patriot ci avrebbe dato una mano.-
-Ha dato una mano a te, io queste cose le sapevo già, dovevo solo farti capire su che piano dovevamo lavorare.- si difese prontamente lui.
-Lo prenderò come un “hai ragione” lo stesso.- rispose con un ghigno.
-Assolutamente no!-
-Che? Cosa? Non sento nulla, Jarvis ha alzato troppo il volume dell’impianto stereo!- urlò portandosi le mani alle orecchie mentre automaticamente Jarvis faceva partire a tutto volume “I want to break free” dei Queen.
Rodhes scoppiò a ridere di gusto.
-Ti sei proprio scelto l’apprendista giusta direi.-
-È l’esatto contrario! è una catastrofe, hai capito? Mi rovinerà, me lo sento.- disse con espressione realmente seria.
-Beh, hai in mente quel detto, se hai voluto la bicicletta…-
-Io ODIO le biciclette, porcaputtana!-
-Signore, le consiglio di moderare il linguaggio. È pur sempre in presenza di una donna.- disse Jarvis con i suoi appunti lampo immancabili e precisi come un orologio svizzero.
-Sì, una donna che è più scaricatore di porto di me e Rodhes messi insieme.- borbottò.
-Che vuoi dalla mia vita? Sono solo una povera storpia che lavora tutti i giorni per te!- cantilenò Lauren per poi tornare verso l’armatura e deliziandoli con una perfetta risata da cattivo dei film.
 
-Sai, il tuo amico Rodhes è proprio simpatico.- commentò Lauren quando stavano riordinando il laboratorio.
Avevano passato tutto il pomeriggio a revisionare l’Iron Patriot, sia per dare un’idea più chiara di un’armatura a Lauren, sia per allenare la memoria di Tony, ed era stato perciò un pomeriggio bello pieno di cacciaviti, chiavi inglesi, circuiti e battute pesanti.
-Ti sta simpatico solo perché hai scoperto di poterti coalizzare con lui quando vuoi prendermi per il culo.- rispose Tony lanciandogli un’occhiataccia.
-Beh, rallegrati. Potresti dedurre che una persona sola non basta per metterti in soggezione.-
-Te le studi di notte le risposte da darmi, vero?-
-No, basta guardare la tua faccia e mi vengono in mente solo cazzate.-
Risero entrambi per qualche istante.
-Dimmi una cosa, com’è la tua sopportazione del dolore?- chiese improvvisamente Tony.
-Che?- fece lei in risposta accigliata –Beh…Sopporto bene gli aghi e i tatuaggi, non so se conta qualcosa.-
-Non esattamente. Vieni a vedere.- disse lui facendo segno di avvicinarsi mentre azionava lo schermo 3D.
Iniziò a proiettare il progetto di un oggetto che non doveva essere troppo grande, con una forma cilindrica e un rotondo al centro.
-Sembra quasi uno di quei giocattolini sessuali, vuoi mettere su un nuovo commercio per le Stark Industries?- chiese abbastanza sconcertata.
-Piantala di pensare come un’alcolista con qualche problema psicologico, ti sto facendo vedere qualcosa di serio.- rispose Tony squadrandola.
-Allora è qualche dispositivo per l’armatura?-
-Questa è già una domanda più sensata, ma non è nemmeno quello.- disse lui con l’ombra di un sorrisetto. –Ora ti spiego. È un prototipo quindi probabilmente risulterà abbastanza grezzo e si potranno apportare delle migliore con il tempo, ma è tutto quello che sono riuscito a mettere insieme in una di quelle illuminazioni notturne improvvise.-
-Mh… mi stai incuriosendo.- disse cercando di capire cosa poteva essere.
-Si tratta di uno stimolatore semi- sottocutaneo.-
-Suona ancora molto porno.-
- Possiamo finirla?-
-Era solo un commento spontaneo.-
-D’accordo, d’accordo. Oh, ecco! Mi hai fatto perdere il filo adesso!-
-Eri appena all’inizio.-
-Esattamente come prevedevo. Dunque...- fece una breve pausa quasi teatrale –È per te.-
-Per la mia ricerca?- si illuminò immediatamente Lauren.
-Più o meno. Non è una soluzione universale per tutti i tipi di problemi che hai compreso tu. Non ferma tumori né sostituisce gli arti, però potrebbe probabilmente aiutarti con il tuo problema.- ammiccò alla sua mano.
-Oh… e come?- chiese visibilmente in agitazione.
Tony armeggiò per un attimo con lo schermo ingrandendo l’immagine.
-È tutto sviluppato su uno degli arc reactor che hai costruito tu in questi giorni. Sarebbe possibile creare una piastra che si colleghi alla zona dei tuoi nervi lesionati, e prendendo un reattore dalla potenza moderata fornirebbe abbastanza energia per poterli stimolare e renderli di nuovo funzionanti.- spiegò mostrandole punto per punto sul disegno le varie parti.
-Dici che potrebbe funzionare?- chiese lei con la voce che le tremava.
-La teoria sta in piedi, tutto dipende se il corpo umano è in grado di sopportalo. In quanto saresti tu la prima a provarlo è tutto assolutamente sperimentale, e qui sopraggiunge un punto non molto simpatico.- disse stando a vedere la reazione che avrebbe avuto siccome non portava solo buone notizie.
-Sarà doloroso?- chiese capendo subito la parte brutta di quella novità.
-L’arc reactor dovrà essere ancorato nel tuo polso, così come una parte di circuiti. Possiamo fare una anestesia locale quando te lo impianterò, ma nel periodo di guarigione e anche in seguito potrebbero verificarsi dolori, e nel peggiore dei casi un rigetto. Nel mio caso sono stato molto fortunato, e si trattava di un procedimento diverso siccome si trattava di trattenere dei corpi estranei lontane dal mio cuore e fornire energia a un oggetto esterno come l’armatura. Nel tuo caso l’energia verrà introdotta nel tuo organismo per sostituire le funzioni di quelle parti che non lavorano più, capisci?-
Lauren annuì immediatamente; non si era persa nemmeno una parola.
-Quando puoi mettermelo?-
Tony la guardò abbastanza stupito.
-Non vuoi prenderti un po’ di tempo per pensarci su? Non è una cosa da niente.- disse notando però la determinazione nei suoi occhi, la stessa che aveva quando si era presentata a casa sua.
-Beh, credo che la mia situazione sia già un caso perso, quindi anche se ci fossero delle complicazioni non potrei trovarmi peggio di così, giusto?- disse tranquilla, come se stesse decidendo di comprare un paio di pantaloni.
-Però il dolore a gratis non lo vuole mai nessuno.- replicò lui anche se sentiva già che non sarebbe stato quello a fermarla.
-Non hai ancora capito che sono una persona a cui manca totalmente quella vocina interiore che ti dice “non farlo!”?- sorrise pacifica.
-D’accordo, come non detto. Ma non dire che non ti avevo avvertito.- disse mentre dentro di lui era combattuto se stimarla oppure darle della decerebrata.
-Riformulo la domanda, quando puoi mettermelo?- chiese con un tono di voce abbastanza impaziente.
-Ci vorrà probabilmente qualche giorno per riuscire a metterlo insieme, possiamo iniziare a lavorarci da domani, che ne dici?-
-No, non possiamo. DOBBIAMO iniziare domani.- rispose lei mentre iniziava già a studiarsi il progetto.
-Posso essere ancora padrone di casa mia, tanto per sapere?- chiese ironicamente Tony dandogli un leggero spintone.
-Dovresti chiedere prima il permesso a Pepper.- ribatté lei tenendosi a distanza per evitare eventuali percosse isteriche.
-Voi donne e la vostra solidarietà siete insopportabili.- bofonchiò mentre spegneva lo schermo.
-Hai dimenticato Jarvis.- aggiunse Lauren sempre più rasente allo scoppiare in una delle sue risate sguaiate.
-Giusto, come potrei.- lanciò un’occhiataccia all’automa che stava pacificamente riordinando un armadietto degli attrezzi sfruttando Ferro Vecchio –Beh, se l’esperimento avrà buon fine potrai dire di avere una eccellente arma di difesa per le donne.-
-In che senso?- chiese presa alla sprovvista.
-Beh…Un arc reactor anche se impostato al minimo ha una potenza che va un po’ più in là di un braccino smilzo da signorina, pensavo te ne fossi resa conto.- la vide lentamente cambiare espressione. –Chiaramente si tratta di un prototipo, se la cosa dovesse svilupparsi e andare in porto è chiaro che faremo in modo di non distribuire ai malati di cancro possibili armi per rapine in banca o qualcosa di simile.-
-O…ok.- farfugliò –È che… vorrei che la potenza fosse il più bassa possibile, che mi faccia avvicinare di più alle funzionalità “normali” di una persona come me.-
Tony corrucciò la fronte non capendo quale fosse il problema.
-Guarda che anche se ti venisse data un po’ di forza in più con una impostazione minima non correresti il rischio di saltare in aria come succederebbe con le armature, stiamo parlando di due cose distanti anni luce.- disse per fugare ogni eventuale dubbio.
-No, non è per questo. È proprio perché non voglio rischiare di causare qualche problema. Non vorrei fare del male a qualcuno senza volerlo.- disse seria.
Per un attimo Tony rimase a fissarla esterrefatto non potendo credere alle proprie orecchie.
-Ti sto proponendo una soluzione unica al mondo che non solo risolverebbe il tuo problema fisico ma potrebbe anche esserti utile, che so, come arma di difesa contro gli stupratori, e non ti piace l’idea?-
Lauren alzò le spalle.
-La trovo una cosa superflua.- rispose semplicemente come se fosse una cosa normale.
Tony scosse la testa sempre più perplesso.
-D’accordo, vedremo cosa posso fare.- sbuffò –Certo che sei proprio strana.-
-Sarei strana forte se rifiutassi del tutto.-
-Ne avresti tutte le ragioni se tu fossi una persona comune.-
-Suvvia, non penserai che sarà un po’ di dolore a spaventarmi.-
-Già… in effetti anch’io quando mi sono risvegliato in quella grotta in Vietnam con quell’affare rudimentale l’ultimo dei miei problemi era il dolore.-
Lo scambio rapido di battutine cessò di colpo.
-Com’era?- chiese improvvisamente Lauren.
-Com’era cosa?-
-Quando… hai scoperto che una “macchina” ti stava tenendo in vita. Voglio dire… renderti conto che probabilmente avresti passato il resto dei tuoi giorni con un reattore conficcato nel petto. Ti sembrava una cosa sostenibile?- chiese abbastanza tesa.
-Ehi, andavo in giro con un paralume tra i capezzoli, non puoi dire che non fosse figo.- sghignazzò.
-Non era proprio il tipo di risposta che volevo sentire ma la prenderò come una cosa positiva.- sorrise tornando a guardare il progetto che fluttuava davanti a loro. –Sono curiosa di vedere come potrebbe funzionare. È da quasi un anno che non…- ammiccò alla sua mano.
-Ti abituerai abbastanza in fretta, vedrai.-
-Lo spero.- si passò una mano tra i capelli sospirando -Forse dovrei chiamare Bruce e chiedergli se riuscirebbe a fare una qualche seduta psichiatrica anche a me.- disse iniziando a camminare avanti e indietro.
-Cosa… hai il numero di Bruce?-
-Sì, perché?-
-Quel Bruce? Quello che diventa verde di rabbia?-
-Proprio lui.- incrociò le braccia –Perché, ti da fastidio che io telefoni alla tua fidanzata irascibile?-
-No, mi sto chiedendo di cosa parliate tu e lui mentre io non ci sono.-
-Veramente era già memorizzato tra i numeri d’emergenza sul cellulare che mi hai dato, intelligentone.- replicò lei tirando fuori il suddetto telefono come a ricordarglielo.
-Oh… giusto. Beh, la rubrica l’ha impostata Jarvis, quindi non è tutta colpa mia.-
-Come no.- replicò lei.
Calò il silenzio tra i due che rimasero a fissare il progetto per svariati minuti, il momento cruciale dove gli inventori assorbivano tutte le informazioni prima di metterle in pratica.


Voilà! Come mi sembra? ^^ Dai Tonyyy ce la puoi fare a tornare in sella forzaaaa u_u
Ringrazio tutti quelli che hanno avuto la pazienza di leggere e mi scuso di nuovo per il ritardo, spero di velocizzarmi in futuro u_u CIAUUUUU
  
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