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Autore: Lunarys    05/12/2013    1 recensioni
Urielle studiò il suo viso nello specchio quadrato. Era un avvenimento: una donna lo aveva trovato in una casa abbandonata durante un’uscita per cercare cibo. Era passato tempo dall’ultima volta che ne aveva visto uno. Si portò i capelli color del fieno dietro alle orecchie, e si pizzicò le guance per dargli un po’ di colore e sembrare meno smorta.
Genere: Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SPECCHI E MUTI CHE PARLANO - 2U

Urielle studiò il suo viso nello specchio quadrato. Era un avvenimento: una donna lo aveva trovato in una casa abbandonata durante un’uscita per cercare cibo. Era passato tempo dall’ultima volta che ne aveva visto uno. Si portò i capelli color del fieno dietro alle orecchie, e si pizzicò le guance per dargli un po’ di colore e sembrare meno smorta.
Gli specchi erano una cosa rara, visto che quando ne si trovava uno, lo si rompeva sempre prima che facesse buio, per paura dei demoni. E quindi uno specchio - una volta trovato - durava poche ore.
Venne spintonata di fianco da due ragazzine incuriosite dallo specchio. Urielle si spostò nell’altra parte della stanza, che condivideva con una trentina di altre persone da ormai una settimana. Invece che essere grata di avere un posto dove dormire e sentirsi relativamente al sicuro, Urielle si sentiva in colpa per non essere andata a caccia con gli altri e con quel ragazzo muto che aveva attirato la sua attenzione, e quella di tutte le altre persone nel rifugio. Sarebbe stato un piacere cacciare con uno così bravo come si era dimostrato essere il ragazzo. Si affacciò alla finestra, guardando un punto non ben definito nel cielo, che era arancione a causa degli incendi di fuoco infernale appiccati una settimana fa.
L’inverno stava arrivando, e bisognava prepararsi al meglio. Trovare un rifugio, armi, e spostarsi dai posti troppo affollati.
Un movimento attirò la sua attenzione verso il limitare del bosco, una piccola figura aveva fatto muovere alcuni rami. Stava per dare l’avviso di attacco e prepararsi a raccogliere le sue poche cose per scappare, ma invece dal bosco uscì un coniglio grigio cenere. Urielle osservò il coniglio per alcuni secondi, le piaceva vederlo odorare in giro in cerca di cibo.
Sussultò e aspirò l’aria quando improvvisamente il coniglio venne trafitto da una freccia che si incastrò nel terreno, facendo rimanere il coniglio ormai morto in un’orribile posizione scomposta. Urielle riconobbe subito la freccia dalla piuma verde in fondo. Infatti, poco dopo spuntò dal bosco il ragazzo muto, seguito dalle altre persone andate a caccia. Non avevano un granchè di bottino. Un uomo portava una sacca sicuramente piena di castagne, e due più giovani trasportavano un cinghiale legato ad un bastone. A Urielle non era mai piaciuto uccidere gli animali, era sempre riuscita a trovare tutto quello che le serviva per sopravvivere dalle piante, come le era stato insegnato. Il ragazzo muto fece gesto agli altri di andare avanti, e si chinò di fianco al coniglio.
Nella stanza si era alzata una certa euforia, dovuta alla notizia che gli altri erano tornati dalla caccia. Si erano precipitati tutti all’entrata, tranne Urielle che continuava ad osservare il ragazzo muto, come fosse una calamita. Lui staccò la freccia dal terreno, e mentre si rimetteva in piedi alzò lo sguardo verso la finestra, come se sapesse che lei lo stava osservando. Urielle sentì un brivido su per la spina dorsale, come una sensazione di disagio, ma non poté fare a meno di sostenere il suo sguardo.
Lui parlò. O almeno, mosse la bocca proprio mentre guardava Urielle dritta negli occhi.
Poi si girò, e scomparve di nuovo dentro al bosco.
Urielle pensò che con la sua sfacciataggine, il ragazzo non poteva immaginare che lei sapesse leggere il labbiale. Seguì con gli occhi la sua schiena, fino a quando non scomparve tra gli alberi.

Ivor si allontanava nel bosco con un espressione compiaciuta. Sapeva di aver attirato la sua attenzione, l’aveva vista alcune volte osservare la gente che parlava, ed era quasi sicuro che quella ragazza sapesse leggere il labbiale. Per esserne sicuri, non restava altro da fare che aspettare e vedere se lei aveva capito quello che le aveva detto. 

"Scappa."
 

Lunarys:
L'ispirazione per questa one shot mi è venuta quasi fuori dal nulla, e spero che non sia troppo banale. Mi piacerebbe aggiungere altri capitoli, ma per ora l'ho segnata come completa. Grazie a chi legge!
Baci xx
  
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