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Autore: ivi87    05/12/2013    11 recensioni
Seguito di "Un amore Splendido" -
Dal cap. 1
...Non l’avresti mai creduto ma ti stai abituando al nuovo appartamento.
Ai mobili più bassi e concavi per permetterti di arrivare alle cose e manovrare allo stesso tempo la carrozzina.
Al grande forno che però si apre di lato come il microonde.
Ai ripiani dai bordi sagomati per evitare ogni tipo di spigolo.
Alle piccole rampe, rivestite dello stesso parquet del pavimento, che collegano le varie stanze.
Alla tua nuova vita vista dall’altezza di 80 cm.
Abbastanza basso per te. Abbastanza alto per Castle...
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Richard Castle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro, Contesto generale/vago
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Unconditionally

 

 

 

# Kate

 

 

Sei sola in casa come ogni sabato mattina.

Il giorno della spesa settimanale.

Gironzoli nelle stanze, annoiata, sistemando qua e là.

Non  l’avresti mai creduto ma ti stai abituando al nuovo appartamento.

Ai mobili più bassi e concavi per permetterti di arrivare alle cose e manovrare allo stesso tempo la carrozzina.

Al grande forno che però si apre di lato come il microonde.

Ai ripiani dai bordi sagomati per evitare ogni tipo di spigolo.

Alle piccole rampe, rivestite dello stesso parquet del pavimento, che collegano le varie stanze.

Alla tua nuova vita vista dall’altezza di 80 cm.

Abbastanza basso per te. Abbastanza alto per Castle.

O per lo meno questo è quello che vi ha detto l’agente immobiliare quando vi ha affittato l’appartamento.

Vivi in una casa a prova di bambino, praticamente.

Eppure giorno dopo giorno ti stai abituando.

Non puoi dire lo stesso della tua situazione medica.

Guardi con aria afflitta le tue gambe. Poi rivolgi gli occhi verso la stanza in fondo al corridoio.

La porta è rigorosamente aperta, ovviamente.

Castle non tollera le porte chiuse, nonostante tu sia perfettamente in grado di abbassare una maniglia.

Con poche spinte sei già arrivata sulla soglia e con altre due ben assestate superi la rampa che ti permette di entrare nella stanza.

Ogni volta che sei lì dentro vorresti urlare.

Materassini di gomma sparsi in terra.

Verdi e gialli.

Per infondere positività.

La voce del tuo fisioterapista ti riecheggia in testa.

Quel suo modo allegro e solare di parlarti.

Lo odi.

Odi lui e le sue parallele.

Sistemate lungo la parete più assolata, davanti alla finestra per avere uno stimolo a voler uscire da lì sulle proprie gambe.

Stronzate!

La verità è che l’operazione non è riuscita e non camminerai mai più.

Deglutisci con forza perché sai che non potrai mai esternare ad alta voce questo pensiero.

Castle ne morirebbe.

E tecnicamente sarebbe una bugia.

L’operazione è riuscita.

Nessuna complicazione Miss Beckett. La sua era una lesione spinale del tipo “incompleto”. Durante l’intervento abbiamo rimosso un frammento osseo e ristabilizzato le vertebre. Con la dovuta fisioterapia ci sono elevate possibilità che lei possa tornare a camminare.

Squilli di trombe e rulli di tamburi.

Tuo padre e Castle hanno fatto i salti di gioia per un mese, hanno acceso candele e ringraziato ogni santo.

Allora perché non riesci ancora a fare un passo?

Mesi di massaggi e piegamenti e ancora non riesci a muover un muscolo senza che non ci sia qualcuno a piegarti le gambe?

Non può essere andato tutto bene.

Hanno sbagliato qualcosa!

Stupida clinica privata svizzera.

Con stupidi chirurghi privati svizzeri.

E stupido centro di riabilitazione privato svizzero.

Ma è tutto privato lì?

A quanto pare sì, dato che stai fissando la tua ‘palestrina’. Privata.

Perché Kate Beckett non ce la faceva a stare in mezzo agli altri paraplegici mostrando così la sua debolezza a tutti, vero?

Te ne sei voluta andare.

E ora sei lì davanti a quello che ne resta della tua vita.

Materassini colorati, massaggi e piegamenti.

Le parallele no. Quelle solo quando riuscirai a reggerti in piedi e a fare dei piccoli passi.

Quindi, mai.

Ruoti con rabbia la carrozzina per andartene.

Allora perché sei entrata in quella stanza?

Per Castle.

Per quale altro motivo, altrimenti?

Ha sconvolto tutta la sua vita per starti accanto.

Ha trovato la clinica e il chirurgo.

Ha pagato l’intervento e il fisioterapista.

E sta pagando l’appartamento in cui vivete.

Ti ha lasciata protestare per una buona mezz’ora, poi ti ha sorriso, ti ha baciata e ti ha convinto con una delle sue storie assurde.

Proprio come quella della carriera da investigatori privati.

Mai decollata, oltretutto, dato che l’intervento è passato immediatamente in primo piano tra le vostre priorità.

Quindi il minimo che puoi fare è dimostrare che ti impegni.

Per lui.

Per l’uomo che ami.

Al diavolo la riabilitazione!

Al diavolo lo sguardo di pietà che ti rifila chiunque ti veda quando siete per strada!

Al diavolo Noël e il suo voler andare per gradi con i piegamenti!

Fai scivolare le mani sui manubri delle ruote e raggiungi le parallele.

Sei decisa a fare di testa tua e a dimostrare a tutti, a Castle, che non sei ancora spacciata.

Metti il fermo alle ruote.

Con le mani metti i piedi in terra.

Arpioni i braccioli e con i muscoli delle braccia, ormai ben allenati, ti sollevi e con un’immensa frustata di dolore alla spina dorsale afferri le parallele.

Una sola, in realtà.

Ti ci accasci di peso, respirando affannosamente.

Il dolore alla schiena è insopportabile senza contare che le gambe non ti stanno sorreggendo per niente.

Ma non puoi mollare.

Di slancio cerchi di afferrare anche l’altra parallela, ma il tuo corpo non ti segue.

Non senti dolore alle ginocchia quando toccano il suolo, ancora insensibili crollano sul materassino.

Rotoli piano su un fianco cercando di respirare in attesa che le scariche che senti nella schiena si plachino.

Contorci tra le mani la gomma e ti imponi di non urlare per il male.

Vorresti disintegrare tutto quel giallo positivo e farlo ingoiare a Noël.

E anche a Castle, ogni volta che annuisce e concorda con lui.

Cominci a sentire sollievo man mano che il dolore si attenua.

In fondo lo sapevi già, no?

Non camminerai mai più.

Con tutte le forze che ti sono rimaste in corpo ti arrampichi sulla carrozzina e torni in salotto prima che Castle rientri e possa accorgersi di qualcosa.

 

 

Ivi’s Corner:

 

Cucù ed eccomi con il seguito di "Un amore splendido". Io ci riprovo.. a gran richiesta volevate vedere come poteva evolversi al situazione dopo che Castle ha scoperto dell’incidente stradale e ha detto a Kate che portarla in braccio a vita sarebbe stato un onore per lui.

Beh, spero di avervi accontentate almeno un po’.

Ovviamente non vi aspettavate tutto rose e fiori, vero? :P

Potti, Sara, Rachi, un grossissimo grazie a voi tre!
Ci risentiamo al prossimo capitolo!

 

Buona lettura.

   
 
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