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Autore: jo_gio17    06/12/2013    1 recensioni
Kikyo sta per morire, di nuovo; questa volta però a chi rivolgerà il suo ultimo pensiero?
Chi porterà con sé nel Sogno della Morte?
Dal testo:
"Tutto era perfetto. Perfetto come il forte corpo del suo amante. Nonostante questo, una strana sensazione si impadronì della sua mente. – Dove siamo? – Chiese confusa. "
".....E per quanto sia assurdo… il tuo ultimo pensiero lo hai rivolto a me. "
Quarta classificata al contest "Fangirl"
Prima classificata al "Contest dei Numeri" di bakakitsune
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kikyo, Naraku
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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L’Ultimo Desiderio di Kikyo
 
La piccola stanza spoglia era illuminata debolmente dal fuoco che creava strane ombre sul chiaro legno delle pareti. I corpi dei due si stringevano convulsamente durante l’amplesso; giunti entrambi al piacere, il loro abbraccio divenne meno bramoso. Seguirono alcuni minuti di immobilità e di silenzio, erano ancora stretti, quando Kikyo parlò con voce atona e senza scostare la testa dal possente petto del mezzo demone.

- Così è questo l’amore?

Naraku ancora sorrideva soddisfatto, tenendo la sacerdotessa stretta a sé. – Come pensavi che fosse?

- Non lo so. Nella mia prima vita non potevo concedermi il tempo di amare e pensarci mi rendeva solo più triste. – La donna si guardò intorno; quel luogo era stranamente familiare, il legno di cui erano rivestite le pareti profumava di fiori di ciliegio e la coperta sotto il quale erano avvinghiati era morbida e calda. Il fuoco scoppiettava e rimaneva vivo senza che nessuno lo attizzasse o aggiungesse altra legna. Tutto era perfetto. Perfetto come il forte corpo del suo amante. Nonostante questo, una strana sensazione si impadronì della sua mente. – Dove siamo?

– Chiese confusa.

Anche l’uomo guardò la stanza incuriosito ma non preoccupato come lo era lei. – Non so risponderti, ci hai portati tu qui. – Uno dei suoi sorrisi malefici si dipinse sul suo bel volto. Kikyo lo ignorò, sapeva bene chi fosse Naraku, ma qualcosa non tornava, c’era qualcosa di sbagliato in tutta quella situazione. Come un lampo nel cielo notturno, un’immagine fece irruzione nella sua mente.

Naraku era di fronte a lei, non erano in una stanza ma in una landa rocciosa ai piedi di una montagna, quasi interamente franata. Tra le sue mani teneva tirato il suo fedele arco, la freccia era puntata dritta al cuore del demone.

Fu solo un secondo, dopo aver sbattuto gli occhi, la landa si trasformò di nuovo nella confortevole stanza dove aveva appena consumato il suo primo atto d’amore.  

- L’ultima cosa che ricordo è la mia freccia puntata al tuo cuore – disse portando delicatamente la mano all’altezza del cuore di Naraku. Lui accompagnò il suo movimento accarezzandole la spalla destra, poi scese lentamente fino petto; i suoi occhi rossi scrutavano la donna sempre più curiosi. Appena la mano di lui si fermò, Kikyo fu invasa da un dolore lancinante che le procurò un’altra visione.

Naraku l’aveva appena ferita, proprio nel punto dove poco fa l’aveva accarezzata…. la sua malvagità non ebbe limiti, lo vide spingerla oltre il dirupo, dove ad aspettarla, alla caduta, c’era un fiume di acido che non avrebbe risparmiato il suo corpo, fatto di ossa e terra tombale. Il mezzo demone dai lunghi capelli bruni l’aveva uccisa; per la seconda volta.

Il dolore cessò, si dissolse insieme all’immagine. Con un lento movimento la donna sciolse finalmente l’abbraccio mettendosi seduta; incrociò così i suoi occhi con quelli demoniaci del suo carnefice.

- Mi hai uccisa. – Il tono in cui lo disse era calmo, non c’era traccia di rabbia o di delusione, la sua voce risuonò incredibilmente serena.

- Ho dovuto farlo, eri la mia unica debolezza. Per trovare la forza ho dovuto separare la mia anima da quella di Onigumo – le disse mentre le spostava dolcemente una ciocca di capelli ribelli dal volto.

Quella rivelazione non la stupì. Si voltò a guardare le fiamme vivaci del fuoco. – Non siamo più sul Monte Hakurei quindi, cos’è questo posto?

- Non siamo in quella dimensione, è vero. Questo è il Sogno della Morte. – I suoi lineamenti marcati sembravano addolcirsi mentre fissava il volto della bellissima donna che aveva di fronte. Non riusciva a decifrare i suoi sentimenti come avrebbe voluto, il suo viso era una perfetta maschera di ceramica.

- Il Sogno della Morte…non ne ho mai sentito parlare.

- Perché non a tutti è concesso, è stato Hakushin a dirmi della sua esistenza. Il Monte Hakurei è un luogo sacro, chi muore di una morte ingiusta in questo posto, ha diritto ad un ultimo desiderio. E per quanto sia assurdo… il tuo ultimo pensiero lo hai rivolto a me. – Naraku guardò Kikyo in modo così intenso da procurarle un brivido; la sacerdotessa sostenne comunque quello sguardo nuovo,  carico di sentimento.

- Tu sei reale? O fai parte del mio triste sogno? – Mentre lo chiese si rese conto di aver paura della risposta, così si affrettò ad aggiungere – Non rispondermi…non voglio saperlo. – Distolse di nuovo lo sguardo da lui, voltandogli le spalle.

La sua bianca schiena invase il campo visivo del demone che a sua volta si alzò e la cinse tra le sue braccia, fino a che il suo petto coincidesse con le sue suadenti curve poi avvicinò le labbra al suo orecchio.

- La tua forza spirituale ha fatto si che la parte più profonda del mio animo ti seguisse in questo luogo di non-morte. Puoi governare ogni cosa qui, ma non me.

La sacerdotessa si beò ancora del calore di quell’abbraccio e del suono di quelle parole; la pelle dell’uomo, il suo profumo e il contatto fra i loro corpi la faceva sentire bene, in pace. Le parole così le scivolarono via dalla bocca, mentre fissava il vuoto. – Se un pezzo della tua anima ha deciso di seguirmi fin qui, è perché una parte del tuo cuore appartiene a me. Quindi non solo Onigumo ma anche Naraku prova dell’affetto nei miei riguardi… - Come risposta Naraku le diede un lieve bacio sulla spalla, il suo orgoglio non gli avrebbe mai permesso di confermare ad alta voce quello che la donna gli aveva appena detto, ma in cuor suo, sapeva che era la pura verità. La sacerdotessa si rigirò, mettendosi di nuovo di fronte a lui e lo strinse anche lei tra le sue esili ma forti braccia.

 – Avrei voluto saperlo… quando ero ancora in vita.

Questa volta le labbra di Naraku cercarono le sue. Durante il bacio l’ambiente cambiò: la stanza si dissolse, il soffitto divenne il cielo stellato della notte, le pareti presero la forma di alberi secolari ed il pavimento divenne soffice erba. Una leggera brezza soffiava verso di loro, catturando la loro attenzione. Sciolsero così il loro dolce bacio e rimasero a guardarsi per qualche secondo.

Un velo di tristezza appannò gli occhi di Naraku mentre si girava a guardare il fuoco. – Il nostro tempo sta per scadere…

- Come lo sai? - Disse continuando a fissarlo.

Con un cenno della testa la esortò a guardare le fiamme. – Si sta spegnendo. Quando il fuoco smetterà di ardere tu ti addormenterai per sempre.

Kikyo annuì tristemente. – Non mi spaventa la morte. Adesso desidero solo la pace  – una lacrima scese lenta lungo la sua fredda gota – Non voglio provare più odio né rancore. – Di nuovo la sacerdotessa si abbandonò posando la testa sul suo petto, bagnandolo con le lacrime che continuavano a scendere, fuori controllo, dai suoi occhi. Naraku la guardò; sulle sue labbra era disegnato un sorriso, nonostante il pianto.
Un forte rumore invase quel momento di tenerezza come un uragano. La fonte di quel frastuono si stagliava in piedi a pochi passi dai due.

- L'hai messa contro di me! – Fu l’urlo straziante che provenne da quella figura dai capelli argentei.

Il fuoco si era quasi spento del tutto, Kikyo senza forze era completamente sorretta da Naraku, le piccole fiamme erano sempre meno luminose, anche se questo non impedì al mezzo demone di riconoscere all’istante quella voce; Inuyasha.

- No, sei stato tu stesso a farlo. – Rispose con tono austero e tagliente. “Come aveva fatto a raggiungerli?” pensò, poi guardò di nuovo la fragile Kikyo e capì. Nonostante tutto, il cuore di lei non sarebbe mai stato interamente suo. Una parte del suo animo sarebbe appartenuta per sempre a quel maledetto demone cane. Alzò il suo sguardò bruciante di odio verso Inuyasha, desiderava solo la sua morte.

Vedere la sua Kikyo vestita solo del suo odore abbracciata al corpo nudo del suo nemico gli fece mancare l’aria. Un’onda di odio e dolore invase tutto il suo corpo, poteva sentire il suo sangue demoniaco ribollire nelle vene; la sua mano si diresse istintivamente verso Tessaiga  e la sfoderò.

Non me la porterai via! – Esclamò colmo di rabbia mentre stava per sferrare il suo attacco.

Proprio in quel momento il fuoco si spense definitivamente. Il buio si posò su ogni cosa oscurandola, solo una voce disperata fu in grado di sovrastare quel nulla.

- Ti distruggerò Inuyasha… questa è una promessa!

 
 
 
 
 

 
NdA:
Ciao, spero che la fanfiction vi sia piaciuta. La storia si basa sull’anime e le scene a cui faccio riferimento (le visioni della sacerdotessa) sono della puntata 124 (Addio, mia amata Kikyo). So di aver azzardato un po’, soprattutto con il carattere di Naraku, per questo “ho scoperto le sue carte” o per meglio dire, la sua parte innamorata di Kikyo, solo nella parte centrale del testo; infatti per far si che sia riconoscibile questo personaggio ho deciso di inserire Inuyasha nella parte finale, come elemento che avrebbe riportato il Naraku malvagio, inoltre non potevo ignorare del tutto i sentimenti che Kikyo prova per Inuyasha quindi ho deciso di accennare questo triangolo se così si può definire. Ci tenevo a chiarire questa scelta…

Questa storia partecipa a due contest: “Fangirl - Multifandom Contest” di Dark Aeris. e “Il contest dei numeri” di bakakitsune.


Fangirl - Multifandom Contest: coppia NarakuxKikyo e citazione (sottolineata nel testo)
Il contest dei numeri: prompt, 110 Sogno


Baci Baci
Jogio
  
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