UNCONDITIONALLY
<
E’ facile innamorarsi di qualcuno per la
prima volta. Ma prova a innamorarti una seconda volta dopo il dolore e
i lividi
sul cuore. Forse l’amore inizia proprio lì,
nonostante sai cos’è il dolore,
rischi ancora tutto. > Kimochi
Chiusi
l’ultima valigia e con quel gesto chiusi anche il mio cuore.
Asciugai
rabbiosamente le lacrime che non smettevano di solcarmi le guance e
diedi
un’ultima occhiata in giro per accettarmi di non aver
lasciato nulla.
Erano
passati quindici giorni da quando avevo preso la mia decisione di
trovare un
altro lavoro; William mi aveva accompagnato in paese per imbucare le
buste,
sorridendomi incoraggiante quando la mia mano aveva iniziato a tremare
e si
rifiutava di lasciar cadere quei curricula nella cassetta.
“ Hai
fatto la scelta migliore. ” Mi consolò mentre
tornavamo verso la macchina.
Ma se era
davvero la cosa migliore, perché io mi ero sentita morire?
Perché adesso
sentivo un tremendo dolore al petto all’idea di abbandonare
lui?
Lui che
non mi rivolgeva da giorni la parola, lui che evitava persino il mio
sguardo se
per caso ci incrociavamo in casa; mi aveva dispensato dal servigli i
pasti,
così c’erano giorni in cui realmente non lo vedevo
mai, proprio come negli
ultimi due. Speravo almeno di riuscire a salutarlo prima di partire, ma
ne
dubitavo.
Avevo
trovato una famiglia disposta a concedermi tre settimane di prova e se
fossi
andata bene, mi avrebbero preso a servizio. Quando lo avevo comunicato
a Edward
lui si era limitato a farmi firmare le mie dimissioni, senza dire una
sola
parola.
Presi un
respiro profondo e, afferrata la valigia, mi chiusi la porta alle
spalle di
quella che era stata la mia camera in quei mesi. Con passo pesante
scesi di
sotto, dove trovai solo William ad aspettarmi: si era gentilmente
offerto di
accompagnarmi dalla mia nuova famiglia e a quanto sembrava Edward gli
aveva
concesso il permesso di farlo.
“ Sei
pronta? ”
“ Lui? ”
Non c’era bisogno che specificassi di chi stessi parlando,
William lo sapeva
benissimo e poi non era difficile capire a chi mi stessi riferendo
considerando
che eravamo gli unici tre abitanti della casa, che presto sarebbe
tornata ad
ospitarne solo due.
“ Mi
dispiace, ma non ha lasciato la sua camera da ieri. ”
Annuii,
scacciando l’ennesima lacrima traditrice e aiutata da
William, indossai la mia
giacca e lasciai definitivamente quella casa.
In
macchina regnava il silenzio ad eccezione dei miei singhiozzi che non
riuscivo
a trattenere; infilai una mano in tasca per cercare un fazzoletto e
quando la
tirai fuori, mi cadde qualcosa dalla tasca. Mi chinai a raccoglierlo,
pensando
fosse qualche scontrino che avevo dimenticato di buttare, ma il mio
cuore perse
un battito non appena riconobbi la calligrafia di Edward su quel
bigliettino.
Lo aprii con mani tremanti, trattenendo il fiato:
<
"
L'ho lasciata andare! "
"
Cosa? Come avete potuto farlo? "
"
Ho dovuto.. "
"
Ma perchè? "
"
Perchè ne sono innamorato! " >
“ Bella che c’è, ti senti male?
” Si allarmò quel
pover uomo, immaginando chissà quale malessere mi stesse
venendo.
“ Dobbiamo tornare indietro. ”
“ Hai dimenticato qualcosa? ”
“ Il mio cuore. ” Gli risposi sincera, stringendo
al
petto quel bigliettino che aveva riacceso in me una piccola speranza.
Non ci fu
bisogno di aggiungere altro, con molta attenzione William fece
un’inversione ad
U e ripercorse la strada appena fatta all’incontrario.
Quando
arrivammo al viale d’ingresso non attesi
nemmeno che la macchina fosse del tutto ferma prima di scendere e
precipitarmi
dentro casa; salii le scale di corsa, con il cuore in gola e quando
arrivai
davanti la sua camera non bussai nemmeno, ma spalancai direttamente la
porta,
trovando Edward disteso sul letto che fissava il soffitto.
“ Dimmi che ho capito bene questo bigliettino. ”
“ Bella? ” Si mise a sedere di scatto, meravigliato
che io fossi di fronte a lui. “ Cosa ci fai qui? ”
“ Edward, ti prego, dimmi che in questo foglietto ci
sono scritti i tuoi sentimenti per me, ti prego. ” Abbassai
del tutto le mie difese,
mettendo a nudo i miei sentimenti per lui, seppur in maniera indiretta.
Tese una sua mano, in un chiaro invito ad
avvicinarmi, e io lo feci, stringendo forte la sua e Edward se la
portò sul
cuore, che batteva all’impazzata.
“ Lo senti? ” Sussurrò e io annuii,
stregata dal
luccichio dei suoi occhi che brillavano emozionati.
“ Sei stata tu a farlo battere nuovamente così,
prima era morto e adesso invece batte come un forsennato. Bella, non so
quale
stregoneria sia mai questa, ma io mi sono accorto che con te sto
tornando a
vivere e questa cosa all’inizio mi ha spaventato da morire,
non potevo
accettare che una ragazza si frapponesse tra me e il mio dolore. Ma poi
ho
capito che continuare a vivere nel dolore non mi avrebbe restituito
ciò che ho
perso, che tornare ad amare non
mi
avrebbe fatto dimenticare i ricordi della mia precedente vita, che
conserverà
sempre un posto speciale nel mio cuore. Ma quest’ultimo
è abbastanza grande per
ospitare anche l’amore che provo per te, perché
sì Bella, io mi sono innamorato
di te. ”
Non mi ero neppure accorta di stare nuovamente
piangendo fino a quando lui non mi carezzò dolcemente le
guance con i pollici
per eliminare quelle scie di acqua salata.
Con uno scatto gli afferrai il viso tra le mani e lo
baciai d’impulso; fu un bacio tutt’altro che dolce,
sembrava quasi che io
volessi soffiargli via l’anima, ma avevo bisogno di sentirlo
mio, volevo
imprimere il suo sapore nel mio cuore per serbarlo in eterno, volevo
che lui
capisse quanta sofferenza ma anche quanto amore mi avesse fatto
provare, come
fosse riuscito ad entrami dentro senza che avesse fatto nulla per
farlo. Quando
ci staccammo, lui sorrideva felice, senza quel velo di malinconia ad
offuscare
il verde dei suoi occhi.
“ Sei entrata nella mia vita come un uragano e
l’hai
completamente stravolta; non riesco mai a prevedere cosa farai, e forse
è per
questo che mi hai subito attirato nella tua rete, come fa il ragno con
la sua
preda, perché ogni tua azione è impulsiva,
è dettata solo dai tuoi sentimenti,
sei una ragazza passionale ma razionale quel tanto che basta per non
farti
trascinare in qualcosa di folle, e infatti eri pronta ad andartene
rinunciando
ai tuoi sentimenti. Sono stato uno stupido a non palesare prima i miei
sentimenti per te, ma avevo paura. ” Mi rivelò
commosso, e io mi buttai tra le
sue braccia, nascondendo il viso nel suo petto, annusando il suo odore
particolare.
“ Ti prego Edward, non costringermi mai più ad
andare via, non farmi più scappare, non lo sopporterei.
”
Rivelai, senza vergognarmi di apparire patetica ai
suoi occhi, avevo bisogno che lui me lo promettesse per farmi
totalmente fidare
di lui.
“ Te lo giuro piccola, non farò mai più
una cosa del
genere. Sei diventata troppo importante per me e io sono
tendenzialmente
egoista, quindi non ti libererai di me tanto facilmente. ” Mi
rispose,
racchiudendo il mio viso tra i suoi palmi, guardandomi a lungo negli
occhi, e
in quel momento sentii un brivido percorrermi la schiena,
perché il suo sguardo
sembrava leggermi dentro, scavare a fondo nella mia anima e creare una
connessione con la sua. Lentamente si avvicinò a me,
iniziando a baciarmi la
fronte, gli occhi, le guance, il naso e infine le labbra; stavolta il
bacio fu
molto più dolce, all’inizio era solo uno sfiorarsi
di labbra, come se stesse
accarezzando le mie con le sue, poi aumentò
l’intensità, premendo maggiormente
contro le mie labbra ma senza mai esagerare, assaporando appieno ogni
attimo di
quei secondi che sembravano essersi cristallizzati mentre le nostre
bocche
ballavano una danza tutta loro, la cui musica erano i nostri sospiri,
la cui
energia era il nostro amore.
Qualcuno che si schiariva la gola, interruppe il
nostro bacio, ed entrambi imbarazzati ci voltammo verso la porta da cui
William
ci guardava sconvolti.
“ Scusate, volevo solo sapere cosa fare con i
bagagli di Isabella, sono ancora in macchina. ”
“ Credo che tu li possa riportare in camera sua,
vero? ” Disse Edward abbracciandomi stretta a lui e
guardandomi felice negli
occhi. Io annuii semplicemente, troppo emozionata per dire qualcosa:
non potevo
crederci di essere finalmente stretta tra le sue braccia, mi sembrava
di essere
in un sogno e per accertarmi che non fosse così mi morsi il
labro inferiore,
talmente forte che sentii una gocciolina di sangue bagnarmi la punta
della
lingua e capii di non essere addormentata, ma che questo era il mio
sogno ad
occhi aperti.
“
Perché non mi hai lasciato più bigliettini?
”
Eravamo sdraiati sul suo letto, io totalmente
appoggiata sul petto di Edward, che giocava con i miei capelli, mentre
io
disegnavo ghirigori con il dito sul suo torace.
“
Non servivano più a nulla: quando mi hai detto di
star spedendo le lettere e che una di queste era andata a buon fine, ho
capito
di aver fallito e che quel poco che avevo fatto non era servito a farti
capire
i miei sentimenti. ”
“ Però poi mi hai dato questo. ” Dissi,
prendendo il
bigliettino che avevo trovato quella mattina e che non avevo lasciato
un attimo,
a riprova del fatto che non fosse tutta una mia illusione.
“ Era il mio modo per dirti addio. L’ultima chance
che avevo per farti conoscere i miei sentimenti, stavolta senza
fraintendimenti. L’ho infilato nella tua giacca prima di
rifugiarmi in camera
mia, a differenza di quello che credeva William sono rimasto chiuso
nello
studio a lungo per cercare un modo degno di salutarti.”
Sorrise triste,
ripensando probabilmente alla sofferenza che anche lui aveva provato in
questi
giorni.
“ Mi dispiace non aver capito prima che quei
bigliettini parlassero di te. Erano ambigui, sembravano descrivere i
miei
sentimenti per te, e mi sono convinta maggiormente di ciò
quando tu mi hai
detto di aver ascoltato la discussione tra me e William. E’
stato questo ultimo
pezzetto di carta a chiarirmi tutto, era inequivocabile il suo
significato. ”
Gli diedi un bacio all’altezza del cuore e lui ne
posò uno sui miei capelli.
Di colpo mi drizzai a sedere, cercando di
divincolarmi dal suo abbraccio.
“ Che succede Bella? ”
“ I signori Foster! Mi sono dimenticata di
avvisarli. ” Strepitai, scansando le sue mani che facevano di
tutto per
trattenermi.
“ Tranquilla, ho detto a William di farlo mentre tu
sei andata a cambiarti; spero di non aver sbagliato
nell’avergli detto che
rimarrai ancora a lungo qui. ” Mi accoccolai nuovamente sul
suo petto,
strisciando la guancia contro il suo costato come se fossi un gatto che
faceva
le fusa.
“ Dipende tutto da te. ”
“Attenta, perché ti vorrò sempre. Per
sempre. ”
“ Non chiedo altro. ” Risposi, mentre Edward mi
avvolgeva la schiena con il suo braccio, addossandomi ancora di
più a lui,
quasi volesse inglobarmi in lui.
“ Sai che sei davvero carina con questo pigiama? ”
Disse, lasciandomi un dolce bacio sulla punta del naso.
“ Ti prego. Non avrei mai pensato che potessi odiare
tanto il mio pigiama con gli orsetti: quando non ho trovato altro da
mettere
non sarei più voluta tornare qui dentro. ”
“ Non dire sciocchezze, sei bellissima anche così.
”
Sentii immediatamente le guance colorarsi di rosso e abbassai gli occhi
di
conseguenza, ma lui me li riportò alla stessa altezza dei
suoi sollevandomi il
mento con due dita.
“ Non privarmi mai della vista di questo cioccolato
fuso, mi sentirei perso.
Vuoi sapere quale sarebbe stato l’altro, e forse
definitivo, indizio che ti avrei lasciato per mostrarti i miei
sentimenti se tu
non fossi andata via? ” Mi chiese speranzoso e come avrei
potuto rispondere di
no? Sorridendo, si sporse verso il suo comodino, sempre tenendomi
stretta a
lui, come se potessi decidere di scappare, e prese un altro bigliettino
dal
cassetto. Me lo porse e io lo afferrai, aprendolo solo dopo avergli
lasciato un
bacio in quella guancia che lui tanto odiava ma che io avevo imparato
ad amare
fin da subito.
Quello l'ho dovuto imparare.
>
“ Anche io. ” Sussurrai solamente, guardandolo
negli
occhi e mi sollevai quel tanto che bastava per poggiare le mie labbra
sulle sue
e lasciarmi andare ad un bacio carico d’amore,
perché era questo che entrambi
provavamo, amore.
Preferisco postare oggi piuttosto che domani perchè non sono sicura di avere il tempo... Grazie a chi non mi ha mandato a quel paese dopo questo immenso ritardo, ma è inutile che prometta che non accadrà più perchè so perfettamente che è impossibile.
Le frasi dei bigliettini di Edward sono tratte da La bella e la bestia (naturalmente!) e da Fabio Volo.
A presto, Paola.
E visto che non credo farò in tempo a postare un altro capitolo, vi faccio tantissimi auguri di buon Natale!