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Autore: pallina90    06/12/2013    3 recensioni
Con quella stretta nel pugno, mi portai la mano al petto, quasi volessi trattenere il cuore che pulsava come un matto: ero agitata, sapevo di stare per infrangere tutte le regole della casa, ma ero anche curiosa. Ero indecisa, non riuscivo a capire cosa era giusto fare, ma se non mi fossi sbrigata a pendere una decisione, loro sarebbero tornati prima che avessi combinato qualcosa.
Con il cuore che mi rimbombava nelle orecchie, decisi di salire quei gradini, e ad ogni passo le gambe sembravano diventare sempre più pesanti; quando arrivai al pianerottolo, mi trovai davanti solo due porte e non sapevo a quali delle due appartenesse la chiave, così mi avvicinai a quella che si trovava di fronte a me.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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UNCONDITIONALLY

< E’ facile innamorarsi di qualcuno per la prima volta. Ma prova a innamorarti una seconda volta dopo il dolore e i lividi sul cuore. Forse l’amore inizia proprio lì, nonostante sai cos’è il dolore, rischi ancora tutto. > Kimochi

 

Chiusi l’ultima valigia e con quel gesto chiusi anche il mio cuore.
Asciugai rabbiosamente le lacrime che non smettevano di solcarmi le guance e diedi un’ultima occhiata in giro per accettarmi di non aver lasciato nulla.
Erano passati quindici giorni da quando avevo preso la mia decisione di trovare un altro lavoro; William mi aveva accompagnato in paese per imbucare le buste, sorridendomi incoraggiante quando la mia mano aveva iniziato a tremare e si rifiutava di lasciar cadere quei curricula nella cassetta.
“ Hai fatto la scelta migliore. ” Mi consolò mentre tornavamo verso la macchina.
Ma se era davvero la cosa migliore, perché io mi ero sentita morire? Perché adesso sentivo un tremendo dolore al petto all’idea di abbandonare lui?
Lui che non mi rivolgeva da giorni la parola, lui che evitava persino il mio sguardo se per caso ci incrociavamo in casa; mi aveva dispensato dal servigli i pasti, così c’erano giorni in cui realmente non lo vedevo mai, proprio come negli ultimi due. Speravo almeno di riuscire a salutarlo prima di partire, ma ne dubitavo.
Avevo trovato una famiglia disposta a concedermi tre settimane di prova e se fossi andata bene, mi avrebbero preso a servizio. Quando lo avevo comunicato a Edward lui si era limitato a farmi firmare le mie dimissioni, senza dire una sola parola.
Presi un respiro profondo e, afferrata la valigia, mi chiusi la porta alle spalle di quella che era stata la mia camera in quei mesi. Con passo pesante scesi di sotto, dove trovai solo William ad aspettarmi: si era gentilmente offerto di accompagnarmi dalla mia nuova famiglia e a quanto sembrava Edward gli aveva concesso il permesso di farlo.
“ Sei pronta? ”
“ Lui? ” Non c’era bisogno che specificassi di chi stessi parlando, William lo sapeva benissimo e poi non era difficile capire a chi mi stessi riferendo considerando che eravamo gli unici tre abitanti della casa, che presto sarebbe tornata ad ospitarne solo due.
“ Mi dispiace, ma non ha lasciato la sua camera da ieri. ”
Annuii, scacciando l’ennesima lacrima traditrice e aiutata da William, indossai la mia giacca e lasciai definitivamente quella casa.
In macchina regnava il silenzio ad eccezione dei miei singhiozzi che non riuscivo a trattenere; infilai una mano in tasca per cercare un fazzoletto e quando la tirai fuori, mi cadde qualcosa dalla tasca. Mi chinai a raccoglierlo, pensando fosse qualche scontrino che avevo dimenticato di buttare, ma il mio cuore perse un battito non appena riconobbi la calligrafia di Edward su quel bigliettino. Lo aprii con mani tremanti, trattenendo il fiato:

 

< " L'ho lasciata andare! "

" Cosa? Come avete potuto farlo? "

" Ho dovuto.. "

" Ma perchè? "

" Perchè ne sono innamorato! " >

 ” FRENA! ” Urlai a William di colpo, prendendolo totalmente alla sprovvista.
“ Bella che c’è, ti senti male? ” Si allarmò quel pover uomo, immaginando chissà quale malessere mi stesse venendo.
“ Dobbiamo tornare indietro. ”
“ Hai dimenticato qualcosa? ”
“ Il mio cuore. ” Gli risposi sincera, stringendo al petto quel bigliettino che aveva riacceso in me una piccola speranza. Non ci fu bisogno di aggiungere altro, con molta attenzione William fece un’inversione ad U e ripercorse la strada appena fatta all’incontrario.

Quando arrivammo al viale d’ingresso non attesi nemmeno che la macchina fosse del tutto ferma prima di scendere e precipitarmi dentro casa; salii le scale di corsa, con il cuore in gola e quando arrivai davanti la sua camera non bussai nemmeno, ma spalancai direttamente la porta, trovando Edward disteso sul letto che fissava il soffitto.
“ Dimmi che ho capito bene questo bigliettino. ”
“ Bella? ” Si mise a sedere di scatto, meravigliato che io fossi di fronte a lui. “ Cosa ci fai qui? ”
“ Edward, ti prego, dimmi che in questo foglietto ci sono scritti i tuoi sentimenti per me, ti prego. ” Abbassai del tutto le mie difese, mettendo a nudo i miei sentimenti per lui, seppur in maniera indiretta.
Tese una sua mano, in un chiaro invito ad avvicinarmi, e io lo feci, stringendo forte la sua e Edward se la portò sul cuore, che batteva all’impazzata.
“ Lo senti? ” Sussurrò e io annuii, stregata dal luccichio dei suoi occhi che brillavano emozionati.
“ Sei stata tu a farlo battere nuovamente così, prima era morto e adesso invece batte come un forsennato. Bella, non so quale stregoneria sia mai questa, ma io mi sono accorto che con te sto tornando a vivere e questa cosa all’inizio mi ha spaventato da morire, non potevo accettare che una ragazza si frapponesse tra me e il mio dolore. Ma poi ho capito che continuare a vivere nel dolore non mi avrebbe restituito ciò che ho perso, che tornare ad amare  non mi avrebbe fatto dimenticare i ricordi della mia precedente vita, che conserverà sempre un posto speciale nel mio cuore. Ma quest’ultimo è abbastanza grande per ospitare anche l’amore che provo per te, perché sì Bella, io mi sono innamorato di te. ”
Non mi ero neppure accorta di stare nuovamente piangendo fino a quando lui non mi carezzò dolcemente le guance con i pollici per eliminare quelle scie di acqua salata.
Con uno scatto gli afferrai il viso tra le mani e lo baciai d’impulso; fu un bacio tutt’altro che dolce, sembrava quasi che io volessi soffiargli via l’anima, ma avevo bisogno di sentirlo mio, volevo imprimere il suo sapore nel mio cuore per serbarlo in eterno, volevo che lui capisse quanta sofferenza ma anche quanto amore mi avesse fatto provare, come fosse riuscito ad entrami dentro senza che avesse fatto nulla per farlo. Quando ci staccammo, lui sorrideva felice, senza quel velo di malinconia ad offuscare il verde dei suoi occhi.
“ Sei entrata nella mia vita come un uragano e l’hai completamente stravolta; non riesco mai a prevedere cosa farai, e forse è per questo che mi hai subito attirato nella tua rete, come fa il ragno con la sua preda, perché ogni tua azione è impulsiva, è dettata solo dai tuoi sentimenti, sei una ragazza passionale ma razionale quel tanto che basta per non farti trascinare in qualcosa di folle, e infatti eri pronta ad andartene rinunciando ai tuoi sentimenti. Sono stato uno stupido a non palesare prima i miei sentimenti per te, ma avevo paura. ” Mi rivelò commosso, e io mi buttai tra le sue braccia, nascondendo il viso nel suo petto, annusando il suo odore particolare.
“ Ti prego Edward, non costringermi mai più ad andare via, non farmi più scappare, non lo sopporterei. ”
Rivelai, senza vergognarmi di apparire patetica ai suoi occhi, avevo bisogno che lui me lo promettesse per farmi totalmente fidare di lui.
“ Te lo giuro piccola, non farò mai più una cosa del genere. Sei diventata troppo importante per me e io sono tendenzialmente egoista, quindi non ti libererai di me tanto facilmente. ” Mi rispose, racchiudendo il mio viso tra i suoi palmi, guardandomi a lungo negli occhi, e in quel momento sentii un brivido percorrermi la schiena, perché il suo sguardo sembrava leggermi dentro, scavare a fondo nella mia anima e creare una connessione con la sua. Lentamente si avvicinò a me, iniziando a baciarmi la fronte, gli occhi, le guance, il naso e infine le labbra; stavolta il bacio fu molto più dolce, all’inizio era solo uno sfiorarsi di labbra, come se stesse accarezzando le mie con le sue, poi aumentò l’intensità, premendo maggiormente contro le mie labbra ma senza mai esagerare, assaporando appieno ogni attimo di quei secondi che sembravano essersi cristallizzati mentre le nostre bocche ballavano una danza tutta loro, la cui musica erano i nostri sospiri, la cui energia era il nostro amore.
Qualcuno che si schiariva la gola, interruppe il nostro bacio, ed entrambi imbarazzati ci voltammo verso la porta da cui William ci guardava sconvolti.
“ Scusate, volevo solo sapere cosa fare con i bagagli di Isabella, sono ancora in macchina. ”
“ Credo che tu li possa riportare in camera sua, vero? ” Disse Edward abbracciandomi stretta a lui e guardandomi felice negli occhi. Io annuii semplicemente, troppo emozionata per dire qualcosa: non potevo crederci di essere finalmente stretta tra le sue braccia, mi sembrava di essere in un sogno e per accertarmi che non fosse così mi morsi il labro inferiore, talmente forte che sentii una gocciolina di sangue bagnarmi la punta della lingua e capii di non essere addormentata, ma che questo era il mio sogno ad occhi aperti.

 

“ Perché non mi hai lasciato più bigliettini? ”
Eravamo sdraiati sul suo letto, io totalmente appoggiata sul petto di Edward, che giocava con i miei capelli, mentre io disegnavo ghirigori con il dito sul suo torace.

“ Non servivano più a nulla: quando mi hai detto di star spedendo le lettere e che una di queste era andata a buon fine, ho capito di aver fallito e che quel poco che avevo fatto non era servito a farti capire i miei sentimenti. ”
“ Però poi mi hai dato questo. ” Dissi, prendendo il bigliettino che avevo trovato quella mattina e che non avevo lasciato un attimo, a riprova del fatto che non fosse tutta una mia illusione.
“ Era il mio modo per dirti addio. L’ultima chance che avevo per farti conoscere i miei sentimenti, stavolta senza fraintendimenti. L’ho infilato nella tua giacca prima di rifugiarmi in camera mia, a differenza di quello che credeva William sono rimasto chiuso nello studio a lungo per cercare un modo degno di salutarti.” Sorrise triste, ripensando probabilmente alla sofferenza che anche lui aveva provato in questi giorni.
“ Mi dispiace non aver capito prima che quei bigliettini parlassero di te. Erano ambigui, sembravano descrivere i miei sentimenti per te, e mi sono convinta maggiormente di ciò quando tu mi hai detto di aver ascoltato la discussione tra me e William. E’ stato questo ultimo pezzetto di carta a chiarirmi tutto, era inequivocabile il suo significato. ” Gli diedi un bacio all’altezza del cuore e lui ne posò uno sui miei capelli.
Di colpo mi drizzai a sedere, cercando di divincolarmi dal suo abbraccio.
“ Che succede Bella? ”
“ I signori Foster! Mi sono dimenticata di avvisarli. ” Strepitai, scansando le sue mani che facevano di tutto per trattenermi.
“ Tranquilla, ho detto a William di farlo mentre tu sei andata a cambiarti; spero di non aver sbagliato nell’avergli detto che rimarrai ancora a lungo qui. ” Mi accoccolai nuovamente sul suo petto, strisciando la guancia contro il suo costato come se fossi un gatto che faceva le fusa.
“ Dipende tutto da te. ”
“Attenta, perché ti vorrò sempre. Per sempre. ”
“ Non chiedo altro. ” Risposi, mentre Edward mi avvolgeva la schiena con il suo braccio, addossandomi ancora di più a lui, quasi volesse inglobarmi in lui.
“ Sai che sei davvero carina con questo pigiama? ” Disse, lasciandomi un dolce bacio sulla punta del naso.
“ Ti prego. Non avrei mai pensato che potessi odiare tanto il mio pigiama con gli orsetti: quando non ho trovato altro da mettere non sarei più voluta tornare qui dentro. ”
“ Non dire sciocchezze, sei bellissima anche così. ” Sentii immediatamente le guance colorarsi di rosso e abbassai gli occhi di conseguenza, ma lui me li riportò alla stessa altezza dei suoi sollevandomi il mento con due dita.
“ Non privarmi mai della vista di questo cioccolato fuso, mi sentirei perso.
Vuoi sapere quale sarebbe stato l’altro, e forse definitivo, indizio che ti avrei lasciato per mostrarti i miei sentimenti se tu non fossi andata via? ” Mi chiese speranzoso e come avrei potuto rispondere di no? Sorridendo, si sporse verso il suo comodino, sempre tenendomi stretta a lui, come se potessi decidere di scappare, e prese un altro bigliettino dal cassetto. Me lo porse e io lo afferrai, aprendolo solo dopo avergli lasciato un bacio in quella guancia che lui tanto odiava ma che io avevo imparato ad amare fin da subito.

< Mi sentivo già innamorato, ma di innamorarsi sono capaci tutti, e a tutti può accadere. Amare una persona è un'altra cosa. 
Quello l'ho dovuto imparare.
>

 
“ Anche io. ” Sussurrai solamente, guardandolo negli occhi e mi sollevai quel tanto che bastava per poggiare le mie labbra sulle sue e lasciarmi andare ad un bacio carico d’amore, perché era questo che entrambi provavamo, amore.

E sapevo già che non sarebbe stato facile, Edward nascondeva ancora dei segreti nel suo cuore, non avevo avuto risposte su cosa avesse causato quelle ferite, sia quelle visibili sul suo viso che quelle nascoste e più profonde nella sua anima, ma avevo tutte le intenzioni di portare avanti quella storia, non mi sarei lasciata abbattere dalle prime difficoltà: eravamo arrivati fin lì, rischiando quasi di perderci, ma ci eravamo ritrovati in tempo e questo per me valeva più di qualsiasi segno del destino.





Preferisco postare oggi piuttosto che domani perchè non sono sicura di avere il tempo... Grazie a chi non mi ha mandato a quel paese dopo questo immenso ritardo, ma è inutile che prometta che non accadrà più perchè so perfettamente che è impossibile.
Le frasi dei bigliettini di Edward sono tratte da La bella e la bestia (naturalmente!) e da Fabio Volo.
A presto, Paola.
E visto che non credo farò in tempo a postare un altro capitolo, vi faccio tantissimi auguri di buon Natale!

   
 
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