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Autore: Connie91    07/12/2013    7 recensioni
No, non posso strapparla agli Hunger Games.
Ma ora so cosa devo fare.
Devo proteggerla.
Devo restare in vita.
Almeno quel che basta per permettere a lei di vivere.

Ecco a voi una piccola one shot sui pensieri di Peeta il giorno della mietitura. Spero sia di vostro gradimento! Fatemi sapere cosa ne pensate! Buona lettura!
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Mi sveglio di soprassalto.
Non che abbia dormito molto questa notte.
Resto qualche minuto immobile sotto le coperte con gli occhi sbarrati verso il soffitto.
Teste mozzate, gole squarciate, arti amputati.. e sangue. Tanto sangue ovunque. Ecco ciò che vedono i miei occhi.
Ogni anno la notte che precede la mietitura pullula di incubi. Rivivo le morti più tragiche delle scorse edizioni come se la mia mente volesse tenermi all’erta.. come se volesse dirmi “questo è quello che ti aspetta se oggi le cose prendessero una brutta piega”.
Se la buona sorte non fosse sempre a mio favore.
Come si può parlare di fortuna quando sei stato scelto come tributo? Quando hai la certezza quasi assoluta che questi potrebbero essere i tuoi ultimi giorni?
L’unica fortuna che riesco a considerare al momento è che lei non sia ancora stata scelta.
Sono quattro anni che il giorno della mietitura prego, più per lei che per me stesso. Perché non potrei sopportare di vederla partire per l’Arena. Non potrei sopportare di vederla soffrire e uccidere. Non potrei sopportare di vederla morire. E non una volta sola. Ancora. Ancora. Ancora.
Quelli di Capitol City evidentemente pensano che sia un gran divertimento ritrasmettere le  morti dei tributi all’infinito. Ma ogni volta è come ucciderli. Di nuovo.
Fortunatamente le probabilità che io e Katniss finiamo nell’Arena insieme sono molto remote. Vederla morire sotto i miei occhi sarebbe anche peggio.
E lei come si comporterebbe? Mi ucciderebbe se ne avesse l’occasione?
No, non penso..
Ma se restassimo solo noi nell’arena?
Impossibile, se mi scegliessero come tributo sarei ucciso in un batter d’occhio..
Ma se ne andasse della sua sopravvivenza..
Chissà se si ricorda di quel giorno qui al forno..
 
Mancano ancora parecchi minuti alle 14, ma sono già tutti al loro posto dritti come fusi, come se fossero sull’attenti. E certo, bisogna fare buona impressione a quegli snobboni di Capitol City..
Sembriamo delle bestie da macello, siamo delle bestie da macello.. in attesa di sapere a chi toccherà questa volta.
Forse a quella bambina laggiù, in ultima fila? Gli occhi sono già colmi di lacrime e il viso incorniciato dai lunghi capelli scuri è pallido e addolorato.
O forse al ragazzo due file di fronte a me. Ha 18 anni e tante, troppe nomine. Ma è il suo ultimo anno, se supera questa mietitura potrà vivere in pace. Almeno per quanto riguarda gli Hunger Games.
Alle 14 in punto il sindaco Undersee scatta in piedi e attacca con il suo solito monologo. E’ sempre lo stesso da quando ne ho memoria. Ma bisogna fare buona impressione a Capitol City.. e al presidente Snow. Soprattutto al presidente Snow.
Guardo le file di ragazze e cerco Katniss.
Eccola.
È bellissima.
Il suo sguardo è freddo e distaccato. Non lascia trapelare emozioni.
Il discorso del sindaco è quasi terminato quando fa la sua comparsa Haymitch. Bene, ora saremo lo zimbello di tutta Panem. È ubriaco come al solito, o forse più del solito. Oggi è un’occasione speciale e deve presentarsi al meglio.
Le speranze dei tributi del 12 sono riposte in lui, il mentore. Non c’è da stupirsi che sono anni che non abbiamo un vincitore. Tutti morti.
Effie Trinket, l’accompagnatrice del nostro distretto, lo guarda disgustata.
E’ ancora in tempo per salvare il suo spettacolino e fa di tutto per riuscirci.
“Felici Hunger Games! E possa la buona sorte essere sempre a vostro favore!” strilla.
Ecco la sua solita battuta d’entrata.
In un attimo l’attenzione si concentra su di lei. Non potrebbe essere altrimenti con quei capelli rosa. È semplicemente ridicola, ma pare non accorgersene.
 
È il momento.
La folla si fa silenziosa, anche i soliti scommettitori tacciono.
Effie si avvia con passo sicuro verso la boccia delle ragazze esclamando “Prima le signore!”
Osservo la mano scendere tra i foglietti.
Ti prego, non lei. Non lei. Non Katniss..
La voce di Effie è forte e chiara: “Primrose Everdeen.”
Silenzio.
“Prim!” sento urlare.
“Prim!”
In un attimo il mondo mi crolla addosso.
Può essere così doloroso un battito del cuore?
Sì perché lui ha capito quello che la mia mente non ha ancora realizzato. Perché lui sa già quello che sta per succedere.
“Mi offro volontaria! Mi offro volontaria come tributo!”
Il grido di Katniss squarcia il silenzio.
No! No, no, no! No, non è vero. Ditemi che non è vero. Ditemi che è tutto un incubo e che mi sveglierò tra poco scoprendo che non è successo nulla.
Ma non è così.
Mi manca il respiro mentre guardo Katniss che si avvia verso il palco e si presenta a tutta Panem.
Una morsa mi stringe il petto.
La mia mente è annebbiata. Perdo il contatto con la realtà.
Katniss.
Senza che me ne accorga Effie è già di fronte la boccia dei ragazzi.
Ma non guardo lei.
Ho occhi solo per Katniss. Anche ora ha uno sguardo duro e impenetrabile. Probabilmente cerca di essere forte per sua madre, ma soprattutto per Primrose.
Se solo potessi offrirmi volontario per salvarla. Lo farei. Senza dubbio. Anche subito.
“Peeta Mellark!”
In un attimo torno alla realtà.
Tutti gli occhi sono puntati su di me.
Peeta Mellark.
I nostri occhi si incrociano per una frazione di secondo.
No, non posso strapparla agli Hunger Games.
Ma ora so cosa devo fare.
Devo proteggerla.
Devo restare in vita.
Almeno quel che basta per permettere a lei di vivere.





Angolo dell'Autrice
Eccomi qui? Vi è piaciuta la mia one shot? Ho cercato di caratterizzare al meglio Peeta, inserendo quella nota di ironia che lo contraddistingue.
Spero di avervi trasmesso i sentimenti e le emozioni che ho voluto esprimere con questa fanfic.
Mi auguro di leggere tanti commenti, mi renderebbero davvero felice!
Grazi
e in anticipo a tutti quelli che decideranno di leggere e recensire.
Giulia
  
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