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Autore: __Chiaraa__    07/12/2013    2 recensioni
Una storia in cui ognuno di noi può rispecchiarsi.
La depressione, la solitudine e la paura. Per questo non dovremmo buttarci nel alcool, nel fumo o addirittura nella droga. Ma quando rimani ferito, in un modo o nell’altro, non trovi mai una via d’uscita.
Babi vuole ricominciare, dimostrare che anche lei può cambiare, e non apparire più come la “ragazza facile” o la “ragazza sfigata in amore”. Vuole solo dimenticare il suo passato, vivere il presente e sperare in un futuro migliore.
La sua storia, dal suo passato ad oggi.
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3
 
Maggio 2013
 
Non avevo idea di dove mi trovavo, né cosa successe la sera prima.
Mi svegliai con un mal di testa allucinante, e non mi rendevo conto di cosa avevo combinato.
I miei occhi si aprivano lentamente, per il tanto dolore che avevo e man mano che li aprivo, vedevo sempre  più una grande luce che mi accecava.
Dopo vari tentativi, riuscii a svegliarmi del tutto, cercai nella borsa il cellulare, erano le nove. Non capivo ancora dove mi trovavo, al dire il vero non avevo paura, fino a che non sentii il tintinnio dell’acqua della doccia proveniente dalla stanza affianco.
Me ne stavo li sotto le coperte, stringevo forte il cuscino,  tremavo. Mi sentivo la febbre, e mi veniva da vomitare. Ad un certo punto, mi alzai da quel letto enorme, ero completamente nuda e non me ne ero accorta prima, mi venne da piangere. Decisi di vestirmi, misi il mio vestitino della sera prima, mi pettinai e mentre cercavo di infilarmi le scarpe, qualcuno era uscito dalla doccia e stava tornando in quella camera.
In quel momento, avevo terrore, non sapevo chi fosse, e non sapevo cosa pensare.
Non avevo idea di cosa sarebbe potuto accadere, mi avrebbe fatto del male? Sarei morta?
A parte questo, non volevo nemmeno sapere cosa fosse successo la sera prima, anche se con le sere dei mesi precedenti, avevo già un’idea di cosa potesse essere accaduto.
Sentivo i passi per il corridoio, tremavo, rimasi senza fiato per un secondo. Vedevo il manico della porta che si stava aprendo, avevo il cuore a mille, avevo quasi paura di guardare, la porta si apriva lentamente, volevo non esistere in quel momento, paura, tanta paura. La porta si aprì, e con la luce che filtrava dalla finestra, non riuscivo a vedere di chi si trattava. Ero sul letto, con le coperte addosso, e il cuscino tra le braccia.
La persona, si avvicinò sempre di più a me, fino a quando non si fermò e mi disse:
 
«Buongiorno, come ti senti?»
 
« Dove accidenti mi trovo?» gli dissi mormorando.
 
« Non ricordi proprio niente, vero?»
 
« No, ti prego dimmi dove mi trovo, non capisco...»
 
«Hai paura, piccola?»
 
« No che non ho paura!! Non chiamarmi così, non ho idea di chi tu sia e non so dove mi trovo, ti pare?»
 
« Non c’è bisogno di aggredirmi, in fondo ieri notte, non mi sembravi tanto preoccupata, anzi..»
 
« Cosa è successo ieri notte? Anzi non voglio saperlo..Dimmi solo dove mi trovo»
 
Non avevo idea di cosa fosse successo la notte precedente, e lui non mi faceva paura, anzi, a dire la verità se fosse successo qualcosa, ne sarebbe valsa la pensa, era davvero molto bello.
 
«Se magari, la smetti di scaldarti tanto ne parliamo» mi disse con tono scherzoso.
 
«Va bene!» risposi
 
«Se proprio lo vuoi sapere, non sono un mostro come pensi. Ecco, vedi, ieri notte ti trovai fuori il Sound ubriaca a terra, stavi piangendo.»
 
«Ah, e tu hai colto l’occasione mi hai presa, mi hai portata qui e mi hai sc… »
 
Prima che potessi finire la frase mi interruppe, e mi disse:
 
«Scopato? E quello che volevi dire? Nono piccola, sei fuori strada. C’erano dei tizi assai pericolosi, che volevano portarti via, volevano drogarti. Allora sono intervenuto, ti ho presa con la forza, e ti ho portato qui.»
 
«Ah e tu non mi avresti trombata?! Come spieghi allora il fatto che stamani, ero praticamente senza vestiti? Non prendermi per il culo, sarai tanto più grande di me, ma non sono stupida.»
 

«Prenderti per il culo? Se non sbaglio, ieri notte eri tu che ti sei voluta spogliare e volevi…»
 
In quel momento, mi sforzai di ricordare, pensando che se fosse successo qualcosa di quel genere che pensavo, almeno un po’ me lo sarei ricordata. Capii quindi che mi disse la verità, che lui voleva solo aiutarmi e che avevo fatto una gran figuraccia.
Dopo la chiacchierata con lui, mi fece fare una doccia, siccome sapevo ancora di alcool.
Non era male come persona, era proprio un figo pazzesco, grande casa, grande macchina…
Mi riaccompagnò a casa, e mi lasciò il suo numero.
Lo chiamai la sera, ringraziandolo per quello che aveva fatto per me. Era molto gentile con me, mi disse perfino di smettere di bere e fumare, voleva a tutti i costi aiutarmi.
Uscimmo a cena fuori, in un ristorante pazzesco, non mi sentivo molto a mio agio, però stavo bene assieme a lui. Parlammo del più e del meno, delle nostre vite, io ovviamente dissi ben poco della mia, anche perché non c’era molto da dire. A fine serata, mi chiese cosa mi andava di fare, e io risposi che andava bene qualsiasi cosa. Così, decidemmo di andare nella sua stra fottutissima, stupenda villa.
Mi offrì un martini, ci sedemmo sul divano in pelle, e continuavamo a parlare, fin quando non mi fissò dritto negl’occhi dicendomi:
 
«Lo sai, hai degl’occhi stupendi»
 
«Grazie..» risposi confusa
 
«Sei così bella» mi disse avvicinandosi sempre più.
 
Tra una parolina dolce e l’altra, si avvicinò sempre di più, e mi baciò.
 
 
Un’altra mia bellissima avventura, finita dopo neanche un mese, ma non avevo idea di quello che mi aspettava…
  
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