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Autore: Amarant    09/05/2008    2 recensioni
Chiudi gli occhi e vola altrove. Se quest'altrove c'è speriamo sia migliore...
Genere: Triste, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Agony Che stupido.
Non mi è mai interessato aiutare gli altri, ho sempre vissuto per i fatti miei e ora che avrei dovuto perseverare ho fatto la scelta sbagliata. Perchè?
Pensavo di essere immune a cose da rammolliti come morale o senso di colpa. Non era così. Sarà che in realtà piuttosto che essere immune voltavo la testa dall'altra parte per non vedere. Facevo finta di niente e prima o poi tutto spariva dalla mia memoria facendo si che in me il senso di colpa fosse un perfetto sconosciuto. Dannazione! Perchè? Perchè non l'ho fatto anche ora? Non ho mai chiesto niente a questa dannata vita. Solo essere lasciato in pace e stare per i fatti miei. Non ho mai conosciuto quello che gli altri chiamano "amore" nè tantomeno posso dire di avere mai avuto amici "fidati". Diciamo che la mia vita era essenzialmente scandita da ritmi regolari e le persone che ne facevano parte erano tutti conoscenti. La mia famiglia non faceva eccezione. Non avevo un bel rapporto con loro.
Ma tutto ciò non mi dava fastidio.
Maledetto l'attimo in cui ho deciso di cambiare! Per quale assurdo motivo? Andava così bene prima.
Eppure...
L'urlo di qualcuno che ha bisogno di aiuto non puoi evitarlo. Non puoi far finta di niente. Voltare la testa o tapparti le orecchie non servono a nulla.
La tua coscienza le ha percepite. Mosso dal senso di colpa più che dall'altruismo mi sono avvicinato.
Mi dicevo "Torna indietro! Non ti riguarda!"
Se mi voltavo per tornare indietro già mi sentivo un verme.
"Vai" mi sono detto...
Povera ragazza.
In due contro una.
Volevano farle chissà cosa.
In quel vicolo dove nessuno l'avrebbe mai sentita. E allora che ci facevo io la?
Una volta li cosa avrei dovuto fare?
Non lo so. So solo che si sono accorti di me. Due sbandati, occhiaie e taglierini. Con gli occhi spenti e la testa lasciata sulla panchina dove probabilmente si erano appena sparati un'altra dose. Non mi ero ancora mosso. Ero troppo spaventato. Lottare non aveva mai fatto per me. Avevo sempre evitato le mani. Scappare o aggirare l'ostacolo non faceva differenza. Ma ora non potevo fare niente. La povera ragazza con un livido in faccia e un grosso taglio sul braccio mi guardava spaventata.
Con che coraggio avrei potuto lasciarla li? Il suo sguardo mi avrebbe perseguitato in eterno.
E allora che fare?
Niente. Ci pensarono loro.
La lasciarono stare per venirmi in contro.
Lei ne approfittò per scappare. Le rivolsero uno sguardo disinteressato.
Ora non avevo motivo per rimanere la. Potevo...Dovevo scappare. Darmela a gambe come avrei fatto di solito. Ma adesso non ci riuscivo.
Non so il perchè.
So solo che chiusi gli occhi e mi ritrovai in terra.
Quando li riaprii ero solo e disteso sul freddo marciapiede di quello squallido vicoletto.
Nessuno che passasse.
E che fare? Tornare a casa.
Non sarei più tornato a casa.
Steso a terra a morire da solo per una coltellata data da due persone che la vita l'hanno buttata tanto tempo fa.
Per cosa?
Per sfuggire al senso di colpa.
E ora che tutto si spegne e attorno a me fa sempre più freddo mi chiedo...
Qual è la differenza fra la vita che ho condotto fino ad ora e la morte che sto vivendo ora?
E mentre tutto diventa sempre più oscuro mi rispondo "probabilmente nessuna"
Forse la morte non è poi così male.
Sono stanco di tutto.
Chiudi gli occhi e vola altrove. Se quest'altrove c'è speriamo sia migliore...
  
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