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Autore: manubibi    09/05/2008    5 recensioni
Eccomi che mi cimento con la prima Frerard! Dopo che Frank ha lasciato Gerard, riuscirà a riportarlo indietro o il buco nero nel cuore di Gerry sarà troppo profondo? Mah...Dato che è una delle poche cose che scrivo sui mcr (e a farmeli amare siete state voi, si, voi fangirl xD) mi piacerebbe ricevere delle impressioni...^^ sempre se avete tempo e voglia e se questa fic non viene spinta giù subito dal continuo aggiornamento O.O
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Va bene, titolo e citazione sono di ispirazione Musesca xD però assicuro che nella fic loro non c'entrano niente, è solo lo strascico dell'idea originale in cui i personaggi non erano loro ma Matt e Bri <3 (si chiama "riciclaggio" =____=)...
E questa è la mia prima Frerard! Perché sono i migliori *____*
Si, ok, Gerry e il Frenchio non sono miei, so che hanno le consorti -.- e quindi suppongo che una cosa simile fra loro non ci sia mai stata xD soldi? Se prendessi 1 centesimo per ogni ficcy che scrivo...O.o vabbè...

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"I wanted freedom but I'm restricted,
I've tried to give you up, but I'm addicted"
Muse-Time Is Running Out

Me ne sto qui in piedi appoggiato ad una transenna, mentre intorno a me c'è caos e agitazione, eccitazione. Tutti mi corrono intorno e vedo le loro sagome sfocate passarmi davanti e solleticare il campo visivo periferico ma per me sono solo macchie colorate che sfrecciano, non hanno forma né importanza, il mio cervello ha deciso di crashare e bloccarsi su un punto fisso davanti a me. Vengo scosso da qualcuno che, suscitando la mia irritazione, mi urla nelle orecchie:
-Ehi, Gee! Ti sei incantato?!-, strilla Ray nella sua agitazione pre-concerto, e anche se non vorrei esco dal mio mondo e torno sul pianeta Terra, cosa che mi spaventa, perché questo pianeta è abitato anche da un'altra persona, qualcuno che fino a poco tempo fa avrei ucciso per tenermi stretto e ora vorrei non vedere mai più.
Frank arriva trotterellando ma esita vedendomi e impallidisce, perché non riesco a non guardarlo con astio, con un dolore infinito...anche gli altri sembrano percepire la tensione che si è installata fra noi due, perché Mikey e Bob prendono Frank e cominciano a scherzare con lui, mentre Ray mi fa girare verso il pubblico e mi dice:
-Gee...ora è QUESTO che conta, chiaro?
E mi molla una pacca sulla spalla, io annuisco sorridendo e mi fermo ad osservare inosservato tutta quella marea di gente accorsa da chissà quali luoghi per vederci suonare, per emozionarsi con noi, e riesco persino a dimenticarmi di Frank.
Dopo un pò ci arriva il segnale che dobbiamo uscire sul palco, e mi faccio avanti dopo gli altri, facendo in modo di essere l'ultimo ad essere inondato dalle luci calde dei riflettori e a sentire le urla che si levano istantaneamente appena appare il primo di noi.
Quando fai un concerto e sei quello sul palco il tuo cervello reagisce in modo strano: dovresti ricordare tutto in ogni particolare, almeno secondo logica, e invece quando canto io è come se fossi un altro e non fossi qui, mi dimentico di chi sono, le parole arrivano automaticamente alla bocca come se nessuna sinapsi fosse coinvolta nella loro elaborazione e il pubblico è l'unica cosa che conta, proprio come diceva Ray. Così il concerto arriva al termine e pure io sono sorpreso di quanto poco è durato, ma è una sensazione che provo sempre...ricordo poche cose dell'ora e mezza appena trascorsa, e cazzo quanto mi irrita constatare che riguardano quasi tutte Frank. Frank che si butta a terra scalciando e suonando, Frank che strilla nel microfono...Frank che mi guarda per un lungo istante, facendo sobbalzare il mio cuore nel petto così forte che la cassa toracica sembra troppo piccola per contenerlo. E perché sto ripensando a questo?
Io devo dimenticarlo.
Devo dimenticare i pomeriggi passati con lui.
Devo dimenticare i baci, le carezze, gli scherzi, le risate.
Devo dimenticare le notti passate con lui.
Devo dimenticare che gli ho detto "ti amo".

Mentre penso questo non mi accorgo di uno sguardo puntato sulla mia nuca, ma finalmente sento un formicolio e mi volto.
Lui è lì, che mi fissa inondato dall'ultimo riflettore ancora acceso, e poi si avvicina a me con un timido sorriso. Il piercing scintilla per un momento e porta i miei occhi sulle sue labbra, anche se mi ero ripromesso di non guardarle mai più...però non posso evitarlo, a quanto pare il mio auto-controllo deve ancora rifarsi vivo dopo la botta di adrenalina dell'esibizione.
-Beh...come sempre hai spaccato, Gee-, dice più per spezzare questo silenzio che per altro.
-Si...grazie-.
Dio, vorrei avere la parlantina sciolta ora, e invece mi trovo impantanato in una delle conversazioni più imbarazzanti della mia vita, sentendo il cuore cominciare a battere più forte e le farfalle nella pancia.
Pure lui rimane in silenzio senza sapere cosa dire, io sto per girare i tacchi quando lui mi chiama con una voce flebile che mi piace poco:
-Gee...ascolta...credo che sia stato un errore-.
Un errore? Davvero? Ti sei reso conto che mollarmi è stata una delle cose peggiori che probabilmente hai fatto in vita tua?
-Cosa?
-Ecco...io pensavo di avere le idee chiare, di non provare più niente per te...e invece stasera vedendoti cantare...non so, ti ho guardato e tu mi hai guardato e mi sono sentito male...
Oddio.
-Beh, penso che tu non abbia nemmeno la più vaga idea di quanto male sono stato IO, Frank...
E tutta questa freddezza da dove sbuca fuori?!
-No, non lo so...è solo che adesso...sento la mancanza di te!
Oh, no, non mi arrendo così, non esiste proprio! Nemmeno se tu ti avvicini pericolosamente al mio viso e se c'è solo una spanna a separare quelle tue labbra alle mie, Frank...perché non è così semplice, non basta dire "ok, adesso ti rivoglio"...mi hai buttato via, hai strappato il mio cuore dal petto e adesso non puoi pretendere di rimetterlo in quella voragine nera come se non l'avessi mai fatto!
Però i miei occhi non possono ancora evitare di ispezionarti, di perquisire ogni particolare del tuo corpo e del tuo viso e le mie dita si muovono da sole...ma non era il cervello a dover comandare al corpo di muoversi? Perché non riesco ad evitarlo?
Sento i polpastrelli posarsi timidamente sulle tue guance morbide e accaldate, seguiti dalle dita e poi dal palmo, e vedo la tua espressione convertirsi dalla tensione allo stupore.
-Anch'io sento la tua mancanza...Frank-, mi ritrovo a sussurrare...ovviamente senza averna la consapevolezza. Ma sant'Iddio, perché sto facendo quello che non voglio?
Perché sono uno schiavo. Sono schiavo di tutte queste sensazioni, ne sono dipendente, vivo ancora di tutto questo anche se non dovrei! Avevo deciso di prendere in mano la mia vita e di non farmi più distruggere da una storia che era nata per errore e si stava trasformando in una tortura, ma a quanto pare Dio, se esiste, non mi ha fornito di un istinto di autoconservazione, la voragine nera sta richiamando qualcosa che non esiste più.
E quasi senza rendermene conto trovo le mie labbra unite alle sue, che si muovono e che giocano con le sue senza il mio permesso, la parte cosciente di Gerard Way si è arresa agli istinti e ora non le resta altro che rimanere a guardare una catastrofe in atto.
Sento le sue dita percorrere il profilo del mio viso e poi cambiare rotta e scivolare sul mio collo seguendo il percorso delle vene e lasciando una scia di brividi dietro di loro. Sembra che mi stia squartando vivo, e in effetti è così, perché Gerard ora è diviso in due, una parte che vuole Frank e una che vuole liberarsene. Quest'ultima per un momento vince e io mi separo da quelle labbra aspettando il contropiede dell'altra parte, che infatti torna a farsi sentire e voglio di nuovo il sapore di quella bocca.
-No.
Lo dico cercando di suonare autoritario e faccio un balzello indietro perché non voglio ricaderci, non ancora, e mi preparo a rovesciargli contro tutto il mio odio, perché è il momento

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Ce la farò a tenerli separati? Ghghghgh...
   
 
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