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Autore: Tommos_girl93    08/12/2013    5 recensioni
Era la loro estate, l'estate in cui le loro vite, e i loro cuori, si erano intrecciati.

"Io sono Lexie. Beh, Alexis, ma preferisco Lexie". "Zayn" disse semplicemente lui, riportando la sigaretta alle labbra e aspirando nuovamente. Nonostante tutto, c'era qualcosa di davvero sexy in lui, nei suoi movimenti e nella sua voce calda e appena roca.
"Sei il fratello di Waliyha" affermai, tanto per continuare il discorso. "Esatto, ma non mi chiedere di venire con lei al tuo miniclub perché è fuori discussione"
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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THE TIME OF OUR LIVES
- A Zayn Malik fanfiction -
 
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Epilogo
Back for you
 

E così eccomi qui, un anno e un paio di mesi dopo l'inizio della più bella estate della mia vita, a guardare il nulla davanti a me, il mare che  oggi ha assunto il colore tetro del cielo, grigio plumbeo.
Ho un lavoro vero, ora, non un contratto stagionale. Lavoro part time in un asilo, continuo a voler girare il mondo, continuo a non averne la possibilità, ma sto aspettando di raggiungerla. Studio lingue, nel frattempo, ho troppo poco tempo libero, una vita sociale ridotta al sabato sera e la compagnia di sempre, nonostante qualcuno si sia perduto in giro per il Regno Unito e l'Europa, ma sono abbastanza contenta così.
Zayn... Quando ci siamo separati, l'estate scorsa, gli avevo chiesto di non scrivermi più, io stessa mi ero sforzata di non cedere alla tentazione. E ci sono riuscita: non lo sento da quasi un anno, seppure ogni tanto faccia capolino nei miei pensieri, seppure tante cose mi ricordino di lui, della sua voce, della nostra estate.

Oggi sono venuta qui,a Brighton, per motivo davvero stupido, una speranza che, ora che ci rifletto, è proprio vana.
Sono entrata nella reception del villaggio turistico che per un paio di mesi era stato la mia casa questa mattina, ho suonato il campanellino per essere accolta da un "spiacente signorina, siamo al completo per questa settimana ma... Lexie!". Era Eddie, promosso quest'anno, non più animatore, al collo una catenina con una fedina e 'Julie' scritto su di essa. Ha trovato la sua metà, ed io sono quasi sicura che sia la nostra ex collega.
Mi sono trovata chiusa in un abbraccio, poi, subito dopo essermi liberata, gli ho posto la fatidica domanda, gli ho chiesto dei Malik.
"Credevo che tu e lui andaste ancora forte, ma evidentemente no... Trisha e le ragazze hanno passato una settimana qui ai primi di agosto, poi sono tornate a casa per non so cosa... Ma dimmi un po' dai, che fai di bello ora?" Mi ha chiesto, ma il mio cervello era già da un'altra parte.
Pur sentendomi in colpa, ho liquidato Eddie e sono tornata verso la spiaggia, dove sono ora.

Riprendo in mano la borsa, cerco nuovamente ciò che mi ha spinto a venire qui, la busta bianca che mai mi sarei aspettata di ricevere, poi, appena la trovo, torno a fissarla.
Il timbro postale reca il nome di una piccolissima cittadina in Cheshire, Holmes Chapel. Eppure il nome del mittente mi ha fatto perdere un paio d'anni di vita, anche se forse avrei dovuto aspettarmelo, da lui.
Zayn Jawaad Malik.
Accarezzo il nome prima di voltare la busta e aprirla, tocco con i polpastrelli l'inchiostro nero con cui l'ha scritto, e mi sento davvero stupida. Come posso provare certe sensazioni al solo contatto con del semplicissimo inchiostro? Ne tiro fuori la lettera, quella lettera che mi ha fatto tanto pensare a quanto mi sbagliassi, mentre dicevo che le parole col tempo avrebbero perso il loro significato; è arrivata ieri, questa lettera, e io l'ho quasi consumata a furia di rileggerla. E ad ogni lettura il mio cuore accelera, la vista diventa più sfocata, ma un sorriso fa capolino sulle mie labbra.

"Cara Lexie,
Nemmeno immagini da quanto tempo io voglia scriverti questa lettera e poi inviarla, spero che questa volta sia quella buona, spero di riuscire a inviarla e che tu la legga prima di strapparla in mille pezzi e farci coriandoli e... Cosa sto dicendo.
Lo vedi? Siamo in parti opposte dell'Inghilterra, eppure l'effetto che mi fai mi ha raggiunto anche qui. Colpa tua Lex. Colpa delle tue labbra, che mancano assurdamente alle mie. Colpa di quello che abbiamo passato insieme, che mi tortura qualche notte, quando mi tornano in mente tutti i nostri momenti e la sensazioni che provavo quando eravamo insieme.
Continuo a sentirmi uno stupido, ti scrivo questa lettera e tu magari hai già puntato avanti, non sono nemmeno sicuro se tu sia ancora in Inghilterra o abbia deciso di inseguire il tuo sogno.
Io, dal canto mio, ci ho provato davvero sai?  Ho deciso di chiudermi in camera, durante quei weekend in cui la stazione di Bradford era così invitante, quando il treno che da Bardford portava a Newcastle mi chiamava come il fiore un'ape, chiudermi in camera e provare fino allo svenimento, finché le mie sorelle non battevano sui muri per farmi smettere. Poi, a luglio, ho finalmente partecipato alle audizioni di Xfactor, e sorprendentemente, sono passato, tutti i giudici hanno detto sì.
Bootcamp è stato abbastanza divertente, a parte quando abbiamo dovuto ballare... Che vergogna. Ma mi sei venuta in mente tu, e mi è venuto in mente  il nostro tango e il disastro che abbiamo fatto, e quella volta che mi hai graziato, quel venerdì prima di andare in spiaggia. Simon Cowell in persona è venuto a cercarmi. Mi sono sentito allo stesso tempo orgoglioso, perché significa che si ricordava di me, e imbarazzato a morte, per il ballo e perché ha voluto che rientrassi a ballare. Almeno mi ha detto che ho talento...
Per questo quando non hanno chiamato il mio nome alla fine del bootcamp mi è caduto il mondo addosso. Credevo fosse finita, credevo di dover tornare a casa, solo, il mio sogno in pezzi; credevo che avessimo sacrificato quello che avevamo per niente, perché lo so, ho capito benissimo che lo facevi per me. E ho sempre pensato che non avresti potuto fare scelta più stupida, Lex, ma ho deciso di rispettarti, fare come dicevi tu, perfino cercare, inutilmente, di dimenticarti.
Comunque, tornando a me, poi mi hanno richiamato sul palco, con altri quattro ragazzi. Ci crederesti mai, se ti dicessi che ora sono in una boyband? Non cominciare a ridere, non siamo della stessa pasta dei BackStreet Boys o dei Take That, anche se ci piacerebbe un giorno arrivare a quel livello. Per ora siamo solo cinque ragazzi, andiamo abbastanza d'accordo, il ballo non è la strada verso il successo per nessuno di noi, ma ci stiamo godendo le nostre esperienze e... Questo, insomma. Siamo andati alle Barbados, a casa di Simon Cowell, abbiamo provato e riprovato e alla fine ci siamo esibiti di fronte a Simon, che ci ha scelto tra i gruppi che porterà fino ai live shows, che cominceranno a settembre.
E qui arriva il bello, non so come spiegarlo, non so come dirtelo, non so. Ma... Non sarebbe male, se venissi al primo live. Non posso obbligarti a venire, né tanto meno a incontrarmi, ma se vuoi, nella busta infilo di nascosto due braccialetti che ti permetteranno di entrare e sederti dove sono le famiglie, potrai trovare Waliyha e vedere quanto è cresciuta, e magari anche conoscere altra gente e... Non lo so, la decisione è tua, scimmietta.
Ma se anche non ti vedrò al liveshow, sappi che non mi arrenderò facilmente, tornerò a cercarti, tornerò per te.
Sei stata la mia estate migliore, Lex, e quell'estate, non vedo l'ora che ricominci.
Hai un po' di tempo per decidere, ma spero di vederti al primo live show.
Con affetto,
Zayn
PS: i ragazzi vorrebbero conoscerti, ma se qualcuno di loro ti si avvicina troppo, li faccio volare ;)"

Sorrido ancora per l'ennesima volta a quell'ultima frase, segno della sua gelosia, che ancora sopravvive. Mi faceva sempre ridere, quando faceva questi discorsi, è bello sapere che li fa ancora.
Tiro fuori dalla busta i due braccialetti di plastica che recano la data del 5 settembre. Uno è blu, l'altro giallo. Il mio accompagnatore, già lo so, sarebbe mia madre, a cui per prima devo la decisione di andare a Brighton e conseguentemente l'aver conosciuto Zayn, che lei vuole conoscere a tutti i costi, dato che sa di lui solo quel poco che le ho raccontato io. Ma lei non ha ancora letto questa lettera, lei non sa dei liveshows o dell'offerta di questo bravo ragazzo che canta e disegna e ha avuto una relazione con la sua bambina. E io non so cosa fare, speravo che tornare qui, dove tutto è cominciato, mi aiutasse, neanche fossi in un film. Speravo che tornare simbolicamente da lui, nel desiderio inutile di trovarlo qui, mi avrebbe chiarito le idee.

Invece mi ritrovo sulla spiaggia, a nascondermi più stretta nella mia felpa, a guardare la gente e le corriere che ogni tanto passano di lì, proprio come lui faceva l'anno scorso, sospirando. Le note di Let me love you, come a farmi uno scherzo di pessimo gusto, risuonano nella mia mente, lasciandomi un'amara sensazione di vuoto.
"Londra non è poi così lontana Lex" mi scopro a sussurrare a me stessa e al vento, sfilando una sigaretta dal pacchetto e portandola alle labbra.


Tommo's corner:
Heyla!!
Dopo mesi, e dico mesi, che l'avevo promesso, ecco l'epilogo di una delle mie storie preferiteeee!!
Sono stata impegnata con un'altra storia, nell'attesa dell'ispirazione per questo ultimo capitolo, ma alla fine ce l'ho fatta :)
Vi piace come epilogo? Vi aspettavate qualcosa di diverso?
Beh, per me è un giusto epilogo, indovinate voi se la nostra Lexie andrà o non andrà a Londra ;)
E niente, grazie di aver letto e avermi aspettato, i ringraziamenti sono tutti nelle note dello scorso capitolo, non vi annoierò ancora, e... Basta.
Spero vi piaccia il banner, è una creazione di Nanek per questa storia... 
E... Basta, un bacione grande grande,
-S




 

   
 
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