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Autore: Teiresias    09/05/2008    1 recensioni
"La vita umana nel suo insieme, non è che un gioco, il gioco della pazzia." (Erasmo da Rotterdam)
E Silent Hill non è che un serraglio destinato a raccogliere animali rari che non potrebbero sopravvivere altrimenti.
Genere: Drammatico, Poesia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Angela Orosco, Eddie Dombrowsky, James Sunderland, Mary Sheperd Sunderland
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Il gioco del serraglio

IL GIOCO DEL SERRAGLIO ~ by teiresias

PREMESSA. La seguente storia partecipa al III Concorso (tema: Brainstorming) indetto dal sito I Criticoni: immagino che, fra questi, non molti conoscano la storia di Silent Hill (specialmente del secondo, uno dei capitoli più tortuosi), ma piuttosto che tentare di spiegare (male) la trama del gioco preferisco indirizzarli verso il sito http://www.silenthillfever.com (in inglese) o il forum italiano http://silenthillworld.forumfree.net, che contengono entrambi teorie e spiegazioni più che esaurienti.
La storia è lunga meno di 3700 parole, un insulto a me che soffro di diarrea verbale, e i capitoli sono necessariamente corti e suddivisi a seconda dei personaggi di cui si parla (ma và?): i titoli all’inizio non sono messi a caso, sono una serie di pezzi barocchi che ho da poco sentito in concerto e che mi hanno aiutato anche a scrivere il tutto insieme a tutti i prompt usati.
Altri commenti alla fine della storia.

Vivaldi – Concerto in Re Minore per violoncello RV407 n.23

Per la prima volta si guarda allo specchio, e quel che vede è quel che sente.
L’uomo si guarda, e comprende: c’è qualcosa nelle sue rughe accennate, nelle sue labbra secche e nei suoi occhi spenti che urla per uscire allo scoperto, un’increspatura che per lungo tempo è stata solo un pensiero e nulla più. Forse è l’aria, o forse la luce, o forse è solo dentro di lui, quel qualcosa a cui tutto questo cerca di appigliarsi per salire, perché forse è arrivata una nave che ha gettato un’ancora e si è resa conto di quello che succede.
E James Sunderland non sa cos’altro fare, se non quel gesto che per anni – tre lunghi anni – è stato il solo modo che conosceva per ricacciare quel naufrago sotto l’acqua salmastra, nella speranza che prima o poi avrebbe desistito e sarebbe finalmente affogato: chiudere gli occhi, sospirare, e far entrare quel vapore malato dentro il suo corpo sperando che fosse l’ultima volta, che anche lui sarebbe finalmente riuscito a catturare l’essenza di quel male che l'aveva uccisa.
Ma siamo nella città, nel nucleo di quel male, di quel tormento, e non accade come sempre.
Fuori è in pace.
Dentro, un tormento.

Ed è l’odore della carne, quello che per primo giunge alle sue narici.
Una sensazione che è più di un senso, e che si disperde nel suo corpo come una scarica elettrica pronta a distruggere più di un circuito: è un odore, un sapore, un rumore e una carezza che per breve tempo ha cercato in una donna che non poteva dargli nulla di tutto questo, che ha ritenuto solo un misero surrogato completo per metà.
Perché se non c’è il sesso, se due corpi non riescono a essere vicini e incastrati, non c’è pace.
Perché se l’unico amante che può avere tua moglie è una delirante, lenta e inesorabile malattia, l’unica che può sfiorarle le guance, lambirle le labbra, morsicarle il seno e scoparla fino allo sfinimento, tu non puoi fare altro che odiare quell’amante crudele che non risparmia nessuno e sogghigna vedendoti impotente.
Per James Sunderland il tempo passato a osservare sua moglie nelle braccia di un altro uomo più passionale e più possessivo di quanto lui possa essere stato nei mesi che gli sono stati concessi è stato lungo, ed è stato un compagno fin troppo indulgente nei suoi confronti. Un amico di venture che ha morso più di una volta il suo orecchio per distrarlo dalla gelosia e dalla convinzione che prima o poi quell’amante si sarebbe stancato di sua moglie, e allora l’avrebbe lasciata tornare fra le sue braccia: qualche volta ha perfino creduto che il suo sciocco amore l’avrebbe potuta strappare da lui perfino contro la loro stessa volontà.
Non è mai successo.
E davanti a un simulacro, a quella reliquia che più somigliava a sua moglie, quando era stato vicino a tenderle la mano e prendere lei fra le braccia, al posto di quella donna di malaffare che aveva preferito il fuoco passionale della malattia al gelo del talamo nuziale, non ha altro da fare se non richiamare a sé il suo amico di venture.
Anche lei ha preferito il calore dei lombi di un altro amante, un amante per cui solo respira, ride, ama e vive. E sola, in un letto che ancora è macchiato dalla loro unione, non ne resta che una piccola parte a cui può aspirare James.
Il suo amico di venture continua a seguirlo.
Come tre anni fa.

Sfrigola sulla graticola del rimpianto ciò che il suo amico di venture gli ha offerto fra quelle pareti di ricordi.
Mentre James è una muta reliquia a cui hanno tolto il suo sacerdote, il tuo tempio, la sua verità.
Ciò che aspetta e che finalmente arriva non è benvenuta come un tempo. Perché questa volta non vuole che sua moglie torni a casa come una povera amante tradita dall’ennesimo schiaffo del suo compagno geloso.
James si alza.
Saluta il suo compagno di venture che per tre anni gli ha sussurrato all’orecchio parole dolci per cullarlo nell’attesa di una redenzione.
E finalmente, James potrà mostrare a sua moglie che anche lui può essere crudele e possessivo come l’uomo per cui l’ha tradito. E forse, questa volta, lei sceglierà lui, e non il suo amante.

  
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