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Autore: Teiresias    09/05/2008    3 recensioni
"La vita umana nel suo insieme, non è che un gioco, il gioco della pazzia." (Erasmo da Rotterdam)
E Silent Hill non è che un serraglio destinato a raccogliere animali rari che non potrebbero sopravvivere altrimenti.
Genere: Drammatico, Poesia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Angela Orosco, Eddie Dombrowsky, James Sunderland, Mary Sheperd Sunderland
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Il gioco del serraglio

IL GIOCO DEL SERRAGLIO ~ by teiresias

Sammartini – Sinfonia in La Maggiore

Tese il suo corpo in ascolto, in attesa.
Sa che non ci vorrà molto, prima che gli giunga qualche grido di aiuto che solo lui può sentire e a cui può porre rimedio: l’animo umano è talmente tumultuoso da essere secondo solo al moto del destino come rumore. E lui, ad ascoltare, è più che abituato.
Interpretare, ormai, gli è automatico. Il grande gioco della pazzia ormai ha svelato tutte le sue regole, ed egli non è che un baro al tavolo delle scommesse, al di sopra di ogni statistica e di ogni giocatore; fra le sue mani le carte scorrono veloci come un prestigio, e le sue fiches si accumulano, mentre le vince e le perde.
L’umanità è un bel diversivo, quando non si ha altro modo per occupare il tempo libero.
E se anche ci fossero altri piaceri, questi non riescono ad interessarlo quanto l’assurdità di qualcuno che non sa nulla di ciò che vuole e si mostra per ciò che desidera: è bello rompere specchi e sgretolare certezze, lasciando solo orribili presagi di sventura.
Nel suo piccolo, egli sogna.
E attende un nuovo giocatore che voglia sfidarlo, qualcuno che dal capolinea guarda l’orizzonte in attesa di un nuovo treno per partire; anche lui ci è già passato, e sa cosa voglia dire osservare da lontano senza potersi divertire, senza poter evitare lo scorrere del tempo che scivola impetuoso fra le sue dita.
Lo sa perché ci vive, in mezzo all’onniscienza.
E sa che dall’alto della sua stazione al capolinea non vedrà mai altro che tramonti, nulla di più.
Che noia.
Chiuso dentro uno spazio angusto per la sua voglia di ampiezza e il suo fastidio per l’onniscienza, preda di un sogno che è compagno di pazzie, compagno di altri che a lui chiedono consigli, egli giudica.
Attende il tramonto anche dell’ultimo condannato.

xXxXxXxXxXxXxXxXxXxXx

NOTE DELL’AUTORE. Bum! Finita. Riconosco che è piuttosto cortina, considerando che i capitoli effettivi sono soltanto tre (escludiamo le poesie…), però sono riuscito a infilarci tutti i prompt, ovvero i temi di ispirazione che bisognava usare per il concorso.
1) Ain’t Talking about Love (Van Halen) - El Tango de Roxanne (Police): Le canzoni. Entrambe parlano di amori passionali e masochistici, direi, legati al sesso, alla malattia, alla solitudine e alla gelosia. Il primo è una vera summa delle varie storie d’amore (James/Mary, James/Maria, Angela); il secondo, più specificatamente, considera la morte come un’amante impetuoso e impossibile da lasciare, che si può solo osservare all’opera (sì, lo sfigato che osserva è James).
2) Immagini 32 (specchio sul mare) e 42 (terra che tramonta): Le immagini. Lo specchio è citato più di una volta come strumento per guardare dentro se stessi e creare finzioni e altre personalità; la terra che tramonta come simbolo di decadenza.
3) Le citazioni.
(Erasmo) La vita umana nel suo insieme, non è che un gioco, il gioco della pazzia. Gli uomini e i ragionamenti assurdi che provocano i sentimenti e la pazzia (sì, Eddie). La vita vista come un gioco da tavolo con le sue regole e i suoi trucchi (visti da Valtier, cioè il Baro).
(Benge) Life without a friend is death without a witness. Laura e la sua necessità di trovare Mary: un’interpretazione molto convincente che lessi tempo fa dice che sia Laura che Maria sono entrambe manifestazioni di Mary, e che tutte e tre istintivamente si cercano per compensare le proprie mancanze. Direi che rientra a dovere. Ah, si può considerare anche Eddie e la sua incapacità a socializzare che lo ha portato a diventare un killer e che lo farà crepare solo come un cane.
(Platone) Solo i morti hanno visto la fine della guerra. Beh, onniscienza e simili. Mary e la sua capacità di intuire le azioni di James, Maria e la sua conoscenza di cosa succederà una volta finito tutto (sapendo che Maria è Mary, e quindi morirà come lei), James che potrebbe essere morto senza saperlo, Angela che praticamente non vede l’ora di crepare per poter trovare un po’ di pace…direi che ce l’hanno tutti quanti questo piccolo problemino.
E sono sette. Io ho provato a spiegare un po’ a cosa mi sono servite, ma bisogna considerare che tutti questi temi appaiono e scompaiono un po’ ovunque, come gli pare e piace.
Il titolo della storia si spiega se consideriamo tutta Silent Hill come un gigantesco zoo (o serraglio) dove si aggirano i vari personaggi in cerca di qualcosa, mentre Valtier dall'altro li osserva divertito, giocando con le loro paure.
Adesso posso anche andare a dare zuccate contro una porta.

  
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