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Autore: DjalyKiss94    10/12/2013    1 recensioni
Ho deciso di pubblicare alcuni dei miei sogni che faccio di notte!
Parlano di situazioni inverosimili, alcuni drammatici e altri romantici con delle scene divertenti!
Leggendo i vari sogni potreste pensare che non è possibile che siano dei semplici sogni perchè sono pieni di dettagli, però i miei sono così: lunghi, nitidi e pieni di particolari!
è la prima volta che scrivo e spero di non annoiarvi! Buona lettura!
Ps. i nomi che troverete sono inventati!
Genere: Comico, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Era tutto bianco intorno a me… vivevo come in una specie di oblio, un sogno sfumato ma controllato costantemente dalle varie infermiere che, attente, giravano per l’ospedale… 
Non ero sola però: altri ragazzi e ragazze erano vittime di questa prigione, guidati da fili invisibili come marionette… Non ricordavamo nulla del nostro passato e le giornate trascorrevano come se il tempo si fosse fermato. Ad ogni minimo sospetto la direttrice, una signora anziana dallo sguardo di ghiaccio e i capelli bianchi come la neve, compariva chissà come dal soffitto e prendeva provvedimenti cancellando la nostra memoria.
Dopo vari giorni di monotonia, arrivò in ospedale un nuovo ragazzo: bellissimo, capelli biondi, quasi bianchi, lunghi che, ribelli, incorniciavano il suo viso pallido come una nuvola e occhi di un azzurro intenso… sembrava una divinità scesa sulla terra! Aveva un’espressione smarrita come se non avesse il senso della realtà… gli avevano cancellato la memoria come a tutti noi.
Spinta dalle infermiere, mi avvicinai per fare amicizia e appena incrociai il suo sguardo capii che niente sarebbe stato come prima… anche gli occhi del ragazzo cambiarono: stava ricordando! Flashback della mia vita mi ritornarono in mente prepotenti, chiari e vividi… erano assordanti come se da troppo tempo fossero stati chiusi una piccola scatola di ferro! Anche gli altri pochi ragazzi che si erano avvicinati al nuovo arrivato avevano recuperato la memoria. Ci guardammo furtivamente e pensammo tutti la stessa cosa: non dovevamo dare segni di cambiamento, anche solo un gesto e avremmo perso di nuovo la nostra identità! 
Io, il nuovo arrivato e gli altri ragazzi ci ritirammo nella mia stanza per parlare. Eravamo tutti d’accordo che dovevamo trovare un modo per liberare i nostri amici da questa specie di limbo e successivamente scappare, ma nonostante le varie idee proposte ci rendemmo conto che era un’impresa impossibile: eravamo costantemente sorvegliati e ascoltati… un piccolo cenno e anche l’ultima speranza di riabbracciare le nostre famiglie sarebbe svanita! 
Finita la riunione ognuno tornò nella propria stanza per dormire. Io mi sdraiai nel letto tentando di prendere sonno ma non riuscivo a pensare ad altro che al ragazzo biondo… eh si mi ero innamorata di una persona che conoscevo da poche ore e di cui non sapevo nemmeno il nome ( e mai l’ho saputo!)… poco dopo divenne tutto nero. 
Poi mi ritrovai in piedi girando per il primo piano dell’ospedale e guardandomi intorno mi accorsi che la situazione era diventata insostenibile: non potevo più sopportare di vedere tutte queste persone che camminavano come se fossero degli zombie, senza nessuna identità e capacità di reagire. Incrociai il ragazzo biondo e insieme, senza dire una parola, ci dirigemmo verso le scale che portavano al secondo piano. 
Ebbi un brutto presentimento ma non dissi nulla. Il nuovo arrivato si voltò verso di me capendo che c’era qualcosa che non va e mi abbracciò. Quando ci separammo i nostri sguardi si incrociarono. 
A quel punto si sentì un boato e il pavimento sotto i nostri piedi tremò: le scale sopra la nostra testa si deformarono aprendosi lasciando spazio ad una larghissima scrivania bianca con dietro una signora anziana seduta in una raffinatissima e alta poltrona anch’essa bianca. 
“Oh no la direttrice! È la fine!” pensai mentre il panico si insediava dentro di me. < Salve miei cari !> disse la donna con una voce tutt’altro che dolce < Mi spiace ma vostri piani sono stati scoperti. Pensavate di riuscire a scappare di qui senza che io lo sapessi? Siete solo dei patetici ingenui! Io vedo e sento tutto, anche una mosca che vola! I vostri cari amici sono già stati sistemati… > disse sorridendo mentre i suoi occhi si illuminavano folli. 
< Cosa gli avete fatto maledetta? > chiesi rabbiosa e mentre cercai di avvicinarmi due mani forti si strinsero nelle mie braccia strattonandomi. 
urlò il ragazzo cercando di venire in mio soccorso ma anche lui fu bloccato. 
< Oh state tranquilli. Non vi faremo niente di male. Tornerà tutto come prima > Sorrise beffarda disse perdendo il suo buonumore e scomparendo nel nulla in una luce abbagliante. < No no! Lasciatemi andare! > dissi mentre mi trascinavano via. Sentivo il braccio sotto il mento che mi strozzava in una morsa. < Serena!> urlò il biondino dimenandosi mentre veniva portato via dalla parte opposta alla mia. 
Era la fine… avrei dimenticato tutto… i miei ricordi, la mia famiglia ma soprattutto l’amore che provavo per quel ragazzo. Dovevo dirglielo, anche se lui non mi amava ma doveva sapere quello che provavo. 
< Io… io ti amo! > urlai con tutto il fiato che avevo dentro. Ecco lo avevo detto… anche se me ne stavo già pentendo, ora lo sapeva, anche se tra pochi minuti glielo avrebbero cancellato dalla memoria. 
Mentre mi voltavo per non far vedere che stavo piangendo e per cercare di provare un po’ di sollievo da quella stretta nel collo sentii < Ti amo anche io!>. 
Tutto si fermò. Mi voltai verso di lui incredula. Mi amava. 
Dovevo andare verso di lui a tutti i costi. Una forza incontrollabile crebbe dentro di me. Con la mano sinistra presi il braccio attorno al mio collo e conficcandovi le unghie lo tolsi liberandomi da quella stretta soffocante. 
Corsi verso di lui che incredulo mi guardava, gli presi il viso e lo baciai incurante degli infermieri, del fatto che comunque avemmo dimenticato tutto… Per pochi secondi il resto svanì… esistevamo solo noi due… mi staccai dalle sue labbra e aprii gli occhi giusto il tempo di vedere i suoi azzurri esprimere amore prima che altre due braccia mi afferrassero e mi trascinassero definitivamente via da lui. 
Quando mi risvegliai ero ritornata al mio oblio, circondata da marionette e dal tempo che lento passava. Accanto a me c’era un ragazzo biondo che avevo già visto da qualche parte… 
Ci guardammo e il silenzio ci circondò… 
Sorridemmo… 
no… non avevamo dimenticato… 
era ancora tutto lì. 
Lei non aveva vinto… non stavolta… e noi in qualche modo saremmo riusciti ad uscire da lì! 
 
Fine
  
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