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Autore: Pulcia_Alien    10/12/2013    3 recensioni
One Shot ispirata dalla notizia di ieri sulla pagina Facebook "Tokio Hotel Last Minutes News", nella quale è stato pubblicato lo screen di un tweet di una ragazza, che pare abbia incontrato Tom dal panettiere.
E' molto breve e non so nemmeno se fa ridere, ma ho voluto comunque pubblicarla!
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Tom, abbiamo finito il pane!”
 

Los Angeles, casa Kaulitz, ore 17.57

Si può tranquillamente affermare che l’organizzazione non fosse di casa, dai Kaulitz.
E dire che avevano provato ad assumere una donna delle pulizie, addirittura una governante.
Ne avevano avute almeno cinque.
Tutte quante erano letteralmente scappate dopo poche settimane, o addirittura giorni.
I gemelli avevano abitudini e stile di vita talmente improbabili e soggetti a cambiamenti da fare impazzire anche una santa, quindi si erano divisi i compiti e la loro disorganizzazione si era trasformata in una disorganizzazione organizzata. Avevano comprato una grande lavagna bianca e un pennarello nero (Bill adorava quel genere di cose, quelle che si comprano all’Ikea insomma) e avevano appeso il tutto in cucina. E fin lì tutto bene; la parte più difficile sarebbe stata dividersi i compiti. Dopo due estenuanti ore di insulti, imprecazioni e qualche padellata, avevano finalmente steso un piano settimanale decente.
Bisogna dire che per le prime due settimane filò tutto piuttosto liscio e tutti speravano che finalmente quei due disagiati avessero trovato una specie di equilibrio in cui vivere, a partire da Georg e Gustav, i quali riuscivano a passare più di un’ora in casa dei gemelli senza che litigassero per chi dovesse fare cosa.
Ma la pigrizia ebbe la meglio su Bill un freddo pomeriggio di dicembre, quando aprì l’armadietto del pane pregustando le trenta cucchiaiate di Nutella che ci avrebbe tirato sopra e si accorse che il pane era finito.
Tom, dal canto suo, se ne stava comodamente svaccato sul divano a giocare alla PlayStation quando il fratello gli si parò davanti, facendogli perdere la partita.
- Bill, ma ti si è rimpicciolito il cervello tutto di un colpo? Che cazzo fai? –
- E’ finito il pane! – gli disse, con l’espressione di uno che era appena stato selvaggiamente picchiato.
- E quindi? – gli rispose il fratello, con un grosso punto interrogativo immaginario sopra la testa.
- Vai a comprarlo! – ribatté l’altro incrociando le braccia in modo perentorio.
- Come, scusa? – Tom si mise a sedere, abbandonando il joystick e guardando il fratello dritto negli occhi.
La sfida era iniziata.
- Ho detto, vai a comprarlo. – ripeté Bill, scandendo bene le parole in tono beffardo.
- Ho già fatto la spesa stamattina, non ho nessuna intenzione di uscire di nuovo! – Tom si era alzato in piedi e agitava le braccia gesticolando.
- Appunto, hai fatto la spesa ma a quanto pare ti sei dimenticato il pane! Ed essendo compito tuo fare la spesa, oggi… Devi andare a comprarlo. –
Tom era stato incastrato, non c’era alcun dubbio. Bill lo squadrava con aria vittoriosa, aspettando la resa del fratello per esprimere a pieno la sua goduria. Ma Tom decise di non rispondere, semplicemente si alzò dal divano, prese il primo cappotto che trovò appeso all’attaccapanni dietro la porta di casa e uscì nel freddo pomeriggio americano.  Bill rimase impalato davanti al divano, poi tornò in camera sua borbottando tra sé e sé che Tom avrebbe almeno potuto chiedergli che tipo di pane volesse.
 
***
 
- Possibile che in questa città grande come la Germania intera non ci sia un cazzo di panettiere? –
Tom imprecava frasi simili da almeno dieci minuti mentre camminava senza sosta per le vie di Los Angeles; certo, era difficile trovare un comune panettiere in mezzo a tutti i negozi di Chanel, Prada e Gucci che riempivano le vie principali della città.
- Questa gente dovrà pur mangiare, dico io! – biascicò con la sigaretta in bocca, le mani serrate nelle tasche del cappotto. Quando e se sarebbe tornato a casa con del pane, glielo avrebbe ficcato tutto in un posto che a Bill non avrebbe fatto sicuramente piacere. Mentre meditava sulla sua vendetta, decise di chiedere informazioni ad un passante.
La prima persona che gli capitò a tiro era una ragazza che, con le cuffie alle orecchie, aveva appena attraversato la strada verso il suo marciapiede. La fermò con un braccio e la ragazza, che non lo aveva minimamente considerato o visto, si girò di scatto tirandogli uno schiaffo in pieno viso. Tom indietreggiò portandosi le mani al viso e imprecando, la ragazza si accorse, non appena lo guardò bene, che si trattava di Tom Kaulitz. Quel Tom Kaulitz.
- Oh mio dio! Ho appena tirato uno schiaffo a Tom Kaulitz! Scusami, pensavo volessi farmi del male! – strillò lei preoccupata, cercando di avvicinarsi al giovane. Questi abbassò la guardia, portandosi le mani al petto, e poi sorrise divertito. La ragazza lo fissava con aria interrogativa.
- Cos’hai da ridere? –
- Solo perché sono Tom Kaulitz, non significa che tu non debba difenderti da me! Potrei essere molto pericoloso, se volessi. –
Quella lo guardava ancora perplessa. Ria non sarebbe stata sicuramente contenta di quella frase maliziosa di Tom. Lui sembrò finalmente ricordarsene.
- Senti, mi sai per caso dire dove posso trovare un panettiere? –
La ragazza sgranò gli occhi. Tom Kaulitz… Dal panettiere? Pensò qualche secondo alla risposta e poi parlò.
- Ce n’è uno a pochi passi da qui, se vuoi ti accompagno. Io abito proprio sopra il negozio. –
Tom accettò di buon grado, il suo orientamento era pari a quello di una bussola rotta.
- Se Ria mi vedesse, mi staccherebbe le palle. –
- Si, è molto probabile. Ma d’altronde stai solo andando dal panettiere! –
- Già, ma so già che domani sarò su tutti i giornali in compagnia di una giovane sconosciuta dai capelli biondi, spero almeno che Bill prenda le mie parti dato che mi ha obbligato lui ad andare a comprare questo stramaledetto pane! –
 
***
 
Finalmente Tom era a casa, posò il sacchetto sul bancone della cucina e chiamò Bill.
Quello arrivò trotterellando in cucina, suo fratello ci aveva impiegato fin troppo tempo e lui aveva una voglia matta di Nutella.
- Grazie Tomi, sei sempre il migliore! – gli disse stampandogli un bacio sulla guancia.
- Si, certo, smettila di fare il leccaculo e mangia, giuro che se non finisci tutto quel pane entro cinque minuti te lo metto nel… -
Tom non ebbe modo di finire la frase perché gli arrivò una notifica sull’iPhone, seguita da un’altra e un’altra ancora.
La prima era un messaggio di posta di David, il loro manager.
 
Cosa ci fai su tutti i forum online in compagnia di questa biondina?”
 
In allegato, una foto che mostrava lui e la ragazza passeggiare innocuamente verso la panetteria.
Il secondo messaggio era di Andreas.
 
We Sexgott, vedi di tenere a bada gli ormoni se non vuoi diventare un eunuco! ;)”
 
Il terzo messaggio non poteva essere che di Ria.
 
Spero che tu abbia un alibi di ferro, tesoro, altrimenti i tuoi attributi potrebbero fare una brutta fine!”
 
Nel frattempo, Bill stava scartando la borsa. Sbirciò all’interno, arricciò il naso e poi, voltandosi verso Tom, gli disse:
- Veramente, io volevo delle baguette! -








Note dell'autrice
Ok, so che è davvero demenziale e mi scuso ufficialmente con tutte voi Aliens per questo delirio delle 4 del pomeriggio.
Accetto recensioni di ogni tipo, anzi mi farebbe molto piacere sapere se vi ha fatto schifo o se per lo meno è leggibile!
Grazie in anticipo a tutte quelle che hanno letto o recensiranno questa idiozia! :)

Baci
Arianna


 
 
  
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