Pioveva.
Pioveva veramente tanto, ma alla figura che stava ferma, in piedi davanti alla tomba, sembrava non
importare.
Era un
ragazzino, non doveva avere più di quindici
anni, e silenziosamente piangeva davanti a quella tomba.
“Sensei…Sensei, non sono stato in grado di proteggere Obito.
Non sono stato in grado di proteggere Rin. E adesso…adesso sei morto anche tu.”
Piangeva
Kakashi, incapace di trattenersi. Piangeva perché le
persone che più amava al mondo, Obito, Rin, e il suo sensei Minato, erano morte.
Piangeva
perché ora era solo. Piangeva perché non era riuscito a mantenere nessuna delle
promesse che aveva fatto.
Piangeva
Kakashi, e il peso di quelle lacrime lo trascinò a terra; cadde in ginocchio davanti a quella
tomba, piangendo tutto il suo dolore, e maledicendo se stesso perché dannazione! Uno shinobi
non piange!
Non
seppe dire per quanto tempo rimase li a piangere, sotto la pioggia. Ma una
volta terminate le lacrime, Kakashi si rialzò,
asciugandosi gli occhi.
“Non
sono bravo a mantenerle, Minato-sensei, ma giuro che ci proverò. Ti faccio una
promessa. Mi prenderò cura di tuo figlio. Diventerò il suo maestro e farò di
lui uno shinobi fortissimo.” Sussurrò alla tomba.
***
C’era il
sole quella mattina, un bel sole ed una figura se ne stava in piedi davanti ad
una tomba, le mani in tasca.
“Forse,
sono riuscito a mantenerne almeno una, delle mie promesse, Sensei.”
Mormorò Kakashi, alla tomba.
“ Mi
sono preso cura di Naruto come meglio ho potuto, ed
ora dovresti vederlo. È l’eroe di tutta Konoha.”
Aggiunse poi.
“Sono
fiero di quello che è diventato e lo saresti anche tu se…”
la voce di Kakashi s’incrinò appena, ma poi il jonin si schiarì la gola e proseguì.
“Se
fossi qui.” Detto ciò rimase in silenzio.
Kakashi rimase a lungo in davanti a
quella tomba, lasciando scorrere il tempo. Ad un certo punto un leggero sorriso
increspò le sue labbra.
“Bè vado da Obito, a farmi suggerire qualche improbabile
scusa per il mio ritardo. Arrivederci Minato-sensei!”
esclamò, allontanandosi dalla tomba.
“Grazie
per esserti preso cura di mio figlio.”
Kakashi si voltò di scatto, e per un
solo istante gli parve di scorgere dei profondi occhi azzurri che lo
scrutavano.
Un
sorriso comparve sul volto dello shinobi.
“Non c’è
di che, Sensei!” sussurrò al vento.
ANGOLO
AUTRICE
E
niente, una dedicata a Kakashi ci sta. Anche perché mi
sono sempre chiesta la reazione del nostro jonin
quando si è visto comparire davanti Naruto. In fondo è
pur sempre il figlio del suo sensei!
Bè fatemi sapere cosa ne pensate!!!
Alla prossima, sesshy!