C'erano un pomeriggio due galline sul ciglio di una strada.
No, non stiamo parlando di due signorine di facili costumi che
distribuiscono prestazioni sessuali in cambio di denaro: stiamo
parlando proprio di galline. Sapete, di quelle con le piume e il becco
e le zampe tanto buone in brodo.... ma andiamo avanti.
Dicevamo: galline. Due. Sul ciglio di una strada.
Vi starete chiedendo: che
diamine ci facevano due galline sul ciglio di una strada?
Vi dirò: me lo sono domandato anch'io. Per risolvere il
mistero ho avuto una brillante idea: gliel'ho chiesto.
Sì, avete capito bene: ho chiesto alle galline cosa ci
facessero là.
Credete che sia una cosa tanto straordinaria, fare una domanda a due
galline? In fondo non lo è. Nella vita tutti siamo costretti
almeno una volta a fare una domanda a una gallina, anche se non ha le
piume e razzola in giro cercando uomini con un nutrito conto in banca
invece del becchime.
Ma torniamo alle nostre
galline.
Erano là, ferme sul ciglio della strada, con l'ala tesa. Ho
fermato l'auto e ho chiesto loro per quale motivo avessero deciso di
stare a così poca distanza dalle macchine in corsa.
La cosa davvero
straordinaria della nostra storia è che le galline hanno risposto.
La prima gallina (che per comodità chiamaremo GAL) non
è sembrata entusiasta della domanda. Diffidente, direte voi.
Mi ha guardato male e non ha risposto.
La seconda (più nota come LINA) pareva essere di natura
più socievole: lei, infatti, non ha esitato a rispondere.
NARRATORE:
Ehi, belle pollastre! Che ci fate tutte sole su una strada
così pericolosa?
LINA (sbattendo
le lunghe - ? - ciglia):
Ohhhhh, salve! Sa, avevamo voglia di fare una bella passeggiata e non
abbiamo resistito alla tentazione di fare un giro in città.
GAL (tirando
una gomitata a LINA):
Sta' zitta.
NARRATORE:
.....siamo a quaranta chilometri da Roma. Di questo passo, ci
arriverete per Natale dell'anno prossimo.
GAL: E
secondo te perché abbiamo l'ala in fuori? Stiamo facendo
l'autostop, imbecille!
...sì, GAL era decisamente
scontrosa. D'altra parte, quello che diceva aveva senso: volevano andare a Roma e non avevano la macchina, dunque aspettavano il primo pollo che le caricasse a bordo. In fondo, chi non ha mai incontrato due
galline che fanno l'autostop?
NARRATORE:
Non ci avevo pensato. Dov'è che vorreste andare? Magari vi
do un passaggio.
LINA (entusiasta): Al centro!
GAL (sottovoce): In macchina con
questo qui? Manco morta! Tzé... meglio in forno, piuttosto!
NARRATORE:
Siete certe di volerci andare? Forse per voi sarebbe meglio tornare a
casa.
GAL: Grazie
del suggerimento, genio.
Fosse dipeso da me sarei ancora nel mio bel pollaio, sprofondata in un
comodo mucchio di paglia. Ma Lina no! "Dovremo pure vedere qualcosa del
mondo, no? Non voglio restare una semplice campagnola per tutta la
vita, alzati al mattino, fai l'uovo, razzola nell'aia, mangia il
becchime e vai dormire, e così ogni giorno! Voglio vedere
come si vive in città!". (Virando verso l'isterico) Che poi
io dico, cos'hai contro il fare l'uovo e razzolare nel giardino?!
Finora t'è sempre piaciuto! Non te n'eri mai lamentata, e
adesso, di punto in bianco, cambi idea? Per tutti i galletti del Centro
Italia, si può sapere che t'è preso?!
LINA (al
Narratore, sottovoce):
Scusi mia sorella, sa... non è abituata alle
novità, è una tradizionalista, ed essere uscita
per la prima volta dalla nostra aia natìa la mette un po' in
ansia.
NARRATORE:
Le pare, non c'è problema. Sta facendo buio, se saltate su
vi do un passaggio.
LINA:
Davvero molto gentile da parte sua, la ringrazio. Gal, muoviti, sali in
auto.
(Gal sale in auto senza smettere un attimo di brontolare)
NARRATORE (rimettendo
in moto l'auto):
Allora signore, dove vi porto?
LINA: Nel
locale più chic del centro!
GAL (contemporaneamente): A casa!
(Scambio di sguardi feroci tra Gal e Lina)
GAL (rassegnata): Vabbè,
al centro. Ma che sia un locale frequentato da soli vegetariani,
è chiaro?
LINA: Oh,
non ricominciare a fare la guastafeste, Gal. Goditi il momento!
(Il viaggio in auto scorre veloce, complici le amabili chiacchiere di
Lina e il brontolio di sottofondo di Gal. Una volta arrivati al centro
scendono dall'auto e il Narratore fa strada, indicando alcuni locali
molto noti).
NARRATORE:
Se volete sperimentare la vita notturna nella Capitale, questa
è la zona giusta.
(Lina nota un uomo in giacca e cravatta dall'aria distinta, affiancato
da un cameriere, che fa grandi cenni entusiasti verso di loro)
LINA:
Guarda! Gal, guarda! Ci chiamano!
GAL: Un buon
motivo per non andarci.
(Lina, incurante dell'opinione della sorella, va verso l'uomo in
completo scuro).
DIRETTORE:
Buonasera signore! Scommetto che è la vostra prima volta
nella Capitale!
LINA: Ohhhh,
incredibile! Come ha fatto a indovinare?
DIRETTORE (ammiccando): Non dimentico mai
due belle ragazze.
(Lina sbatte le ciglia, lusingata. Gal sbuffa sonoramente alzando gli
occhi al cielo e il Narratore scuote la testa)
DIRETTORE:
Sarei davvero molto lieto di avervi a cena nel mio locale. Come mie
ospiti, è ovvio!
LINA (sempre
più entusiasta):
Che locale è, il suo?
DIRETTORE (spavaldo): Una churrasqueria!
GAL (sottovoce,
al Narratore):
Che cos'è una churrasqueria?
NARRATORE (a
disagio):
Be', una churrasqueria è... è... dammi retta,
Gal, non è un posto per voi.
(Lina intanto osserva incantata il cameriere, che ha estratto da dietro
la schiena una grossa teglia foderata di carta forno)
LINA: E
quella cos'è?
DIRETTORE:
Per gli ospiti di maggior riguardo, offriamo un servizio in stile
"Antica Roma": venite sistemate su comodi divanetti, portate
all'interno del locale e servite. Quello che ha in mano il cameriere
è un ampio divanetto per due, un lusso davvero esclusivo,
solo per voi!
LINA: Non ho
capito niente, ma mi piace.
GAL: Per
una volta siamo d'accordo: neanch'io ci ho capito niente. A me
però tutto questo non piace affatto!
LINA: Oh,
Gal, sei sempre così scontrosa! (Al Direttore) Entriamo
sicuramente, sono impaziente di vedere il vostro locale!
(Il Direttore si sfrega le mani. Lina spinge Gal nella teglia senza
troppe cerimonie e la segue rapidamente. Il Narratore guarda impotente
le due galline essere portate alla massima velocità
all'interno del locale e oltre una porta. Si intravedono fornelli e
persone vestite di bianco)
A quel punto tornai in macchina, l'ora di cena si avvicinava e io
dovevo ancora fare la spesa. Non ho più visto Gal e Lina.
Chissà se alla fine hanno gradito la cena alla churrasqueria.
Una cosa però la so: quando vedi due galline sul ciglio di
una strada e ti chiedi cosa stiano facendo lì, la risposta
è una sola.