Amavo New York, stavamo nella grande mela, una delle città più belle del mondo, non capisco la necessità di trasferirsi a Londra.
Beh si, un motivo c’è, mio padre ha ottenuto il ruolo di presentatore in un nuovo show televisivo che verrà girato qui a Londra e ha voluto la famiglia vicino.
Non si sono resi conto, però, che loro e la mia sorellina Chloe erano gli unici a volersi trasferire.
Io e mio fratello Niall avremmo mille volte preferito restare.
I nostri genitori sono ‘stupiti’ dal nostro rapporto, pensano che sia quasi impossibile che due fratelli vadano cosi d’accordo.
In realtà, Niall è la mia ancora di salvezza e gliene sono molto grata.
Io ho 17 anni, lui ne compirà 18 fra qualche settimana, mentre Chloe ha da poco compiuto 10 anni.
Il problema che
attualmente mi affligge è trovare degli amici che non stiano con me per i miei
soldi.
Con questo ruolo nello show papà ha cominciato a togliersi qualche sfizio.
Uno di questi, è quello di vivere a Richmond, la zona ‘dei ricchi’.
Quando ce l’ha
comunicato l’idea non mi andava a genio.
Insomma, non sono mai stata quel tipo
di persona alla quale piace atteggiarsi.
Poi ha avuto l’idea migliore che
potesse venirgli: dato che io e Niall siamo abbastanza grandi da autogestirci,
ha pensato di comprare un cottage in Warwick Road dove poter stare con gli
amici senza che ‘gli distruggessimo casa’.
Inizialmente, nonostante l’eccitazione,
abbiamo ribattuto dicendo che, a quanto riporta la cartina, le due zone sono
distanti fra loro, ma lui ha immediatamente risolto il problema consegnandoci
le chiavi delle nostre nuove macchine, piccole ma eleganti.
In seguito è sorto
il problema principale: gli amici.
Per noi non è mai stato un problema farci
nuovi amici, ma, come già detto, non voglio che delle persone si avvicinino a
noi solo per passaggi in auto e feste nel cottage.
Comunque andrà, so che Niall
ci sarà sempre per me, e viceversa.
Sento una lacrima calda scendermi sulla guancia, ma subito l’asciugo.
Non voglio che qualcuno mi chieda cosa c’è che non va –nonostante sia più che evidente-, mi troverei in difficoltà spiegandolo.
Mi mancano i miei amici. Erano la mia vita, e adesso che la mia vita non c’è più io che cosa faccio?
Su quale spalla piangerò, oltre che su quella fraterna di Niall?
Con chi passerò i pomeriggi di noia?
Con chi condividerò i ricordi più belli della mia adolescenza?
Trovo tutto questo ingiusto.
“la
vita è uno schifo, e poi muori.”
Per quanto diretto
possa sembrare, ha esattamente centrato il punto.
Eccoci finalmente. Siamo arrivati. Non è male come pensavo.
Le vie sono carine e, almeno qui, sono alberate.
Prima di raggiungere il portone della grande casa si passa all’interno di un giardino grande e rigoglioso, ma ben curato.
Quando stavo a New York gestivo un blog d’abbigliamento.
Con l’aiuto di un’amica facevo degli scatti agli abbinamenti che trovavo più interessanti e li postavo.
Avevo anche ottenuto la fama di fashion blogger più all’avanguardia.
Mi sarebbe comunque piaciuto fare delle foto nel bel mezzo del verde, cosa quasi impossibile a NY, con tutti i grattaceli che la compongono.
Adesso, potrò continuare a gestirlo e fare anche quegli scatti che desideravo.
La casa è bianca,
piena di pilastri che le attribuiscono un’aria da ‘reggia’.
Entrando si nota
immediatamente una lunga scala in vetro che conduce al piano superiore.
Vado
subito a scegliere la mia stanza.
Sono tutte molto spaziose e fornite di letto
a due piazze, bagno privato e camera guardaroba.
La prima cosa che noto è la
saletta-armadio. La adoro! E’ perfetta, considerata la mia passione per i
vestiti.
La luce si accende con un battito di mani ed è piena di specchi.
Un
punto a favore della mia nuova vita a Londra.
Il bagno è molto elegante.
Ci
sono una vasca, uno specchio enorme e una toeletta spaziosa.
Per quanto
riguarda la camera, è morta.
Ci vuole un tocco di colore. Non me ne sto con le
mani in mano, domani comincio a pitturarla. Penso che sceglierò una tonalità di
blu più chiara, quasi tendente al viola. E poi l’adornerò con delle luci
attorno alle due grandi finestre che danno su un bellissimo parco dall’altra
parte della strada.
Forse, dopotutto, non sarà cosi male vivere qui.
La sua camera è come la mia, ma le due finestre danno sulla piscina del vicino.
Ora che ci penso, chissà se anche noi ne abbiamo una! Controllerò più tardi.
‘Cosa ne pensi?’
mi chiede Niall mentre scarta il secondo panino.
Dopo pranzo prende
la sua chitarra e comincia a suonare una canzone composta da lui. Credo che le
sue mani siano magiche, scrive come un poeta.
Forse non sarà così male.