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Autore: _miky_    11/12/2013    6 recensioni
Sana in seguito alla sua partenza per motivi di lavoro decise di prolungare la sua permanenza in Italia dopo aver ricevuto un improvviso messaggio.
Akito dopo averla aspettata per due anni capì che era arrivato il momento di voltare pagina.
Passati cinque lunghi anni la ragazza decise di ritornare in Giappone per dedicarsi alle sue amiche, all'università e per poter lavorare semplicemente come fotomodella.
Ma la lontananza può allontanare i sentimenti? E un incontro inaspettato può far riavvicinare i due ragazzi così che possano chiarirsi?
Una storia legata ai due protagonisti, ai loro amici e a nuovi personaggi.
ESTRATTO DAL 16° CAPITOLO
Un bacio che sapeva d’amore, di vero amore.
Quell’amore che non finisce mai.
Quell’amore che fa un giro immenso e che non si sa dove va, ma che poi quando meno te lo aspetti ritorna.
Ritorna.
Ritorna inaspettatamente.
Ritorna senza avvisarti.
Ritorna senza chiederti il permesso.
Ritorna così dal nulla e tu in quel momento capisci di essere fregata.
Fregata perché sai che senza quell’amore non riusciresti a vivere, perché quello è l’amore che ti fa stare bene, che ti da la forza di andare avanti e di superare ogni ostacolo, insieme.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Nuovo Personaggio, Sana Kurata/Rossana Smith | Coppie: Sana/Akito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 01 ● IMPORTANTI DECISIONI
 

Finite le scuole medie Sana decise di accettare una nuova proposta di lavoro, anche se l’unico dispiacere era allontanarsi dal Giappone per alcuni mesi e di conseguenza dalla sua famiglia e dai suoi amici.
Era comunque un’offerta che non poteva rifiutare: le avevano assegnato la parte da protagonista per lo spettacolo teatrale “Romeo e Giulietta” tenuto in Europa, precisamente in Italia a Milano nel famoso teatro “La Scala”.
La ragazza era veramente al settimo cielo perché il teatro era una delle sue più grandi passioni e il suo talento era giunto fino in Occidente, inoltre potrete di certo immaginare la felicità di Rei nel sapere che Sana ebbe accettato.
L’Italia le piaceva, anche se inizialmente fece fatica ad abituarsi per il cambiamento d’orario, le tradizioni, la lingua, il mangiare e molte altre cose, ma per fortuna il suo manager le rimase sempre accanto.
Passarono alcuni mesi e arrivò il giorno della “prima” che ebbe enorme successo.
Quando arrivò il momento di ritornare in Giappone, con grande stupore di tutti, scelse di rimanere in Italia per alcuni anni per poter far crescere e migliorare il proprio talento.
Tornava a casa dalla sua mammina solo per alcuni giorni e ovviamente nelle feste più importanti o che le stavano più a cuore, sempre che i suoi impegni di lavoro glielo concedevano. Rei oltre ad essere felicissimo per Sana, si sorprese di questa sua improvvisa decisione, ma si organizzò presto sia per le proposte lavorative che per la scuola, infatti il suo manager le aveva assegnato un’insegnante privato che l’aiutava a studiare nei momenti liberi della giornata.
Insomma era sempre immersa negli impegni di lavoro e di scuola che riusciva a mala pena a rilassarsi o a concedersi del tempo per sé stessa. I suoi amici li sentiva qualche volta per webcam, anche se erano sempre presenti nei suoi pensieri e nel suo cuore.
Soprattutto una persona: Akito Hayama.
Ricordò che prima di partire Akito si stava allenando duramente per migliorare le sue tecniche di karate, anche se sinceramente per lei era già bravo rispetto agli altri ragazzi che frequentavano il suo stesso corso.
“Chissà come sta, se mi pensa tanto quanto lo penso io” si chiedeva spesso. Ma la domanda che le ronzava di continuo in testa era: “Sarà fidanzato? Certo aveva tutte le ragioni per essersi impegnato con un’altra ragazza, infondo sono partita e ancora una volta non sono riuscita a dichiarargli i miei sentimenti. Ricordo ancora la sua risposta dopo avergli confessato la mia decisione: -Se è quello che desideri realmente è giusto che tu parta per l’Italia. Ci rivedremo presto Sana!-. Mi manchi Hayama…”.
Purtroppo però erano passati cinque lunghi anni e l’ultimo lavoro che fece in Italia prima di ritornare nella sua patria fu una sfilata di moda che andò in diretta internazionale. Dopodiché aveva deciso di frequentare l’università in Giappone senza partire per altri viaggi di lavoro e di mantenersi gli studi lavorando semplicemente come fotomodella.
Akito nel periodo in cui Sana partì per lavoro decise di aspettarla per poterle confessare finalmente i suoi veri sentimenti, ma passati due anni si rese conto che era inutile continuare a sperare che tornasse, perché la ragazza aveva deciso di rimanere in Italia per un lungo periodo, perciò provò a dimenticarla.
Iniziò ad uscire con una ragazza di nome Sally apparentemente tranquilla, perché in realtà adorava la vita spericolata e mettersi appositamente nei casini per stare al centro dell’attenzione, così dopo un mese che si frequentarono preferì lasciarla. Successivamente uscì con molte ragazze cercando sempre nei loro occhi quel sentimento che riusciva a provare solo con lei. Voleva dimenticarla ma non ci riusciva ormai Sana era parte di lui, parte della sua vita.
Ogni singola notte passava lentamente perché nei suoi pensieri si soffermava la sua immagine, il suo sorriso e la sua allegria. Le mancava, aveva voglia di abbracciarla e di tenerla stretta a sé, ma queste emozioni le racchiudeva dentro sé stesso senza confessarle mai a nessuno.
Quando usciva con gli amici o le ragazze che frequentava riusciva a evitare di pensarci, ma soprattutto quando correva si sentiva libero da tutti i problemi. Non pensava a niente, la sua mente era libera da tutti quei ricordi che teneva stetti nel suo cuore e che non riusciva ad accettare poiché lo legavano al passato.
Una mattina di inizio primavera Akito si incamminò a far la spesa intanto che sua sorella Natsumi puliva la casa per l’arrivo inatteso del padre dall’estero.
Improvvisamente una ragazza di fretta e soprapensiero gli venne addosso, scusandosi immediatamente per l’accaduto. Il ragazzo educatamente l’aiutò a raccogliere i libri che le erano caduti a terra per colpa dello scontro. Infine Akito decise di accompagnarla in stazione dove Mayu era diretta.
Il treno era in ritardo così decisero di prendersi un caffè insieme. Era carina e molto simpatica, riuscì a capire immediatamente che adorava la lettura e il disegno grazie ai titoli letti sui suoi libri. Mayu definiva le sue passioni un modo per staccarsi dalla realtà e per poter dar alla luce la propria fantasia e immaginazione.
Cominciarono a frequentarsi e dopo pochi mesi la ragazza domandò ad Akito se voleva essere la sua fidanzata. Il ragazzo accettò perché in fondo stava bene in sua compagnia, ma le disse fin da subito di non innamorarsi di lui poiché non sarebbe mai riuscito a contraccambiare quel sentimento.
Certo la rispettava sempre e la trattava con molta gentilezza ma per lui era solo una delle tante, niente di più e niente di meno.
Nei suoi pensieri c’era posto sempre e solo per lei, per quell’unica ragazza che si trovava in un altro continente.
Arrivò la fine dell’estate e a inizio settimana molti ragazzi avrebbero iniziato la scuola, Akito decise infatti di frequentare l’università insieme a Tsuyoshi, invece Gomi lavorava come barista in un locale giovanile e Takaishi come gelataio in un centro commerciale.
Pochi giorni prima dell’inizio dell’anno scolastico Akito decise di rilassarsi visto che successivamente sarebbe stato impegnato con gli studi e con lo sport. Si sdraiò sul divano e cominciò a cambiare continuamente canale, cercando di trovare un programma interessante.
Improvvisamente sullo schermo apparve lei. Lei, la ragazza egoista che aveva pensato solo a sé stessa e alla sua carriera.
Stava sfilando a Milano ed era diventata ancora più bella di come se la ricordava.
Immediatamente si corresse pensando che era merito dei truccatori e dei costumisti, ma poco dopo senza alcuna coerenza affermò che era sicuramente stupenda anche senza trucco.

 
***


Passarono due settimane dalla sfilata e Sana al suo ritorno rincontrò le sue amiche Fuka, Aya e Hisae, curiose di conoscere tutte le novità accadute in Italia. Naturalmente rispose a tutte le loro domande, raccontando i successi e le difficoltà affrontati nel viaggio; le nuove amicizie e i ragazzi italiani.
Sana al suo rientro scoprì che le prime due amiche nominate erano fidanzate rispettivamente con Takaishi e Tsuyoshi. La prima coppia si era rimessa insieme da poco, poiché quando Sana abitava ancora in Italia, Fuka le aveva raccontato che si era fidanzata con un certo Christian. Mentre Aya e Tsu ormai erano per tutti una coppia storica.
Hisae invece aveva avuto qualche storiella con alcuni ragazzi per alcuni mesi ma nulla di importante.
Così le due amiche entrambe single cominciarono a frequentare dei ragazzi, anche se il più delle volte risultavano degli appuntamenti falliti: una sera infatti Sana era uscita con un ragazzo molto carino ma era talmente timido che alla ragazza risultò di fare un discorso guardandosi allo specchio, perché il suo uscente sembrava conoscesse solo le parole “si” e “no”, in poche parole sembrava parlasse da sola. Così dopo un’oretta decise di dileguarsi con una scusa.
Un’altra volta invece stava frequentando per alcuni giorni un ragazzo simpatico, divertente e dolce ma ogni volta che lo incontrava indossava sempre la stessa maglietta. Lo sapeva che l’aspetto non era tutto ma Sana ci teneva all’igiene e anche se nella sua testa una vocina le diceva che sicuramente il cambiamento della t-shirt avveniva, quando non era in sua compagnia, decise lo stesso di optare per qualcun’altro.
Hisae invece si era fidanzata per un mesetto con Kaito, il quale dopo poche settimane non si fece più sentire. Prese la giusta decisione di lasciarlo perdere e dopo alcuni giorni le telefonò. Logicamente la ragazza non rispose alla chiamata ma gli scrisse semplicemente: “Hai bisogno di qualcosa?”.
Dopo alcuni mesi Hisae propose a Sana di uscire con lei, assicurandole che il suo uscente avrebbe portato alcuni amici. Si erano dati appuntamento al cinema e mentre aspettavano il ragazzo sedute su una panchina Hisae ricevette un messaggio da Kaito, implorandola di ritornare insieme a lui perché aveva compiuto un terribile sbaglio. La ragazza rispose senza alcun ripensamento di lasciarla stare poiché viveva lo stesso senza di lui e di continuare ad essere invisibile proprio come aveva fatto quando erano ancora una coppia.
Pochi minuti dopo arrivò Ryan, l’uscente di Hisae, era carino ma la cosa che sconvolse letteralmente le due ragazze era che arrivò da solo. Mentre il ragazzo pagava i biglietti, Sana approfittò dell’occasione per domandare all’amica dove diavolo erano finiti i suoi amici ma nemmeno Hisae era a conoscenza della risposta. Perciò la ragazza capì che quella sera avrebbe fatto da terzo incomodo, poiché o gli amici erano in ritardo anche se lo escluse fin da subito dato che tra una decina di minuti il film iniziava, oppure che aveva degli amici invisibili.
Hisae invece ringraziò il cielo che la sua amica fosse lì con lei, perché Ryan continuava a parlare durante il film e a fine serata quando si erano seduti in un bar a chiacchierare il ragazzo fece scena muta.
Sana inoltre la prima sera che ritornò in Giappone telefonò ad Akito, ma quando rispose la ragazza non ebbe il coraggio di pronunciare alcuna parola. Si ricordò di quando in passato partì per girare il film “La villa dell’acqua”, e appena riuscì a contattarlo lui le aveva comunicato che si stava frequentando con Fuka.
Rimasero al telefono per qualche secondo finché lei non riagganciò.
Il giorno successivo confessò alle amiche la “telefonata” che aveva fatto ad Akito, le ragazze dispiaciute le rivelarono che il ragazzo si era fidanzato, secondo loro “senza impegno”, con una ragazza di nome Mayu.
Sana non sapeva come prendere la notizia: da una parte provò una forte tristezza e gelosia perché pensò che se non fosse partita per dirigersi in Italia, forse in quel momento sarebbero stati fidanzati; invece dall’altra parte era contenta per lui poiché comunque era riuscito ad andare avanti con la sua vita senza buttarsi a terra, anche se sapeva che la sua partenza gli avrebbe procurato un grande dolore per il forte legame che li univa.
Per questo motivo cercò di voltare pagina e di pensare al futuro, senza rovinare la felicità di Akito e di Mayu.
Le quattro ragazze inoltre frequentavano ormai da otto mesi la stessa università, anche se alcuni corsi non combaciavano per interessi di materie diverse. Spesso si incontravano in biblioteca o a casa per poter confrontare i propri appunti, aiutarsi a studiare e cercare di chiarire anche gli argomenti che non erano riuscite a comprendere o difficili da memorizzare; dato che tra qualche mese avrebbero dovuto sostenere degli esami per poter passare al secondo anno.

Le quattro amiche si trovarono al bar del centro per l’aperitivo aggiornandosi sulle novità del momento e per distrarsi dagli esami che affronteranno da lì a poco.
“Ora io vado, ho concesso un secondo appuntamento a Ryan!” affermò Hisae mentre finì di bere.
“Veramente?! Non è da te!” rispose sorpresa Fuka.
“Anche tu Sana vai con lei?” chiese Aya.
“No grazie. Rifiuto molto volentieri! Lui e i suoi amici che hanno il potere dell’invisibilità!” disse seccata Sana.
“Sta volta mi ha assicurato che i suoi amici ci saranno e tu mi dai buca!” affermò Hisae.
“Una volta basta e avanza, inoltre esco con Yuri” rispose Sana con un sorriso.
“E’ da un po’ che uscite voi due eh!” le disse Fuka.
“E’ così tenero ti viene sempre a prendere e spesso vi ritrovate a parlare sotto casa tua, ti ha masterizzato un cd con i tuoi gusti musicali in modo da poterlo ascoltare quando vuoi nella sua macchina. Inoltre non dimentichiamoci come è sempre gentile e premuroso nei tuoi confronti!” affermò Aya con occhi sognanti.
“Per di più non ha nemmeno fretta di baciarti o portarti a letto come la maggior parte dei ragazzi!” continuò Hisae.
“E non dimentichiamoci che l’altra sera ti ha regalato dei bellissimi fiori!” concluse Aya.
“E’ solo un amico niente di più” si giustificò Sana.
“Però stai bene in sua compagnia, altrimenti non continueresti a frequentarlo” affermò Fuka.
“Ma se ci esci praticamente da due mesi” disse Hisae.
“Ve l’ho detto siamo solo amici… Comunque se succederà qualcosa ve lo dirò. Ora vado, vi scrivo dopo!” salutò Sana.

Quella sera Sana e Yuri avevano deciso di andare a giocare al bowling optando per una serata tranquilla, perché lei si sentiva esausta a causa del troppo studio mentre il ragazzo era tornato dal lavoro poco fa.
Per questa occasione Sana si vestì semplicemente con dei jeans stretti, una felpa leggera e scarpe da ginnastica, in modo da essere comoda nei movimenti. Successivamente si truccò leggermente e dopo pochi minuti arrivò il suo amico a prenderla.
“Ciao!” salutò Yuri con un dolce sorriso.
“Ciao tutto bene?” rispose Sana chiudendo la portiera della macchina.
“Molto bene! Vedo che stai migliorando!” disse divertito il ragazzo.
“In che senso?” gli chiese inarcando un sopraciglio.
“Sei più puntuale rispetto al solito!” rispose Yuri intanto che accese la macchina.
“Già. Ma non ti ci abituare!” scherzò Sana.
Yuri era un ragazzo molto bello, i suoi capelli erano come sempre spettinati e di colore nero come il carbone. Apparentemente sembravano naturali ma in realtà adorava curare i suoi capelli, anzi a dir la verità ci teneva parecchio al suo aspetto fisico e cercava di essere sempre ben ordinato. I suoi occhi erano all’ombra grigi con qualche sfumatura marrone ma appena incontravano un raggio di sole incominciavano a diventare azzurri. Non praticava nessuno sport, infatti non era molto muscoloso ma nemmeno mingherlino, aveva quei giusti addominali per far colpo su una ragazza. Naturalmente il tutto era completato da quella poca abbronzatura che gli donava.
Nei confronti della ragazza era sempre premuroso e cercava spesso di farla ridere perché adorava il suo sorriso. Uno dei difetti che però Sana non sopportava era il suo egocentrismo. Yuri sapeva benissimo di essere bello e non perdeva quasi mai l’occasione di mostrare la sua bellezza o bravura.
Dopo una ventina di minuti arrivarono nel luogo prestabilito, entrarono e videro che quella sera il bowling non era molto popolato.
“Meglio, così potremo giocare immediatamente senza dover aspettare il nostro turno” affermò Sana.
“Già, ci divertiremo. Vado in cassa a prendere le scarpe!” disse Yuri.
“D’accordo il mio numero è il 37” rispose Sana.
Poco dopo Yuri tornò con due paia di scarpe e si diressero alle pista numero 4.
Sana non era molto abile a giocare, anzi a dir la verità era proprio negata. Erano solo al terzo tiro e la ragazza aveva totalizzato solo quattro miseri punti, al contrario di Yuri che per poco non fece un secondo strike.
“Sono una frana, se colpisco due birilli è già tanto! Mi servirebbero le “barriere” utilizzate dai bambini per non far cadere la palla nei bordi” scherzò amareggiata Sana.
“Aspetta ti aiuto!” disse il ragazzo andandole incontro.
Yuri cercò di spiegarle molto semplicemente come tirare la palla da bowling e l’aiutò a colpire almeno la metà dei birilli. Era molto carino e ancora una volta non aveva perso l’occasione di esprimere il suo ego.
“Se Hayama fosse stato qui sicuramente mi avrebbe dato della stupida prima di venirmi forse ad aiutare a tirare la palla! Ma cosa sto dicendo… Sono qui con Yuri e penso ad Hayama! Sono proprio una stupida, devo levarmelo dalla testa!” pensò Sana.
A quasi fine partita un giovane ragazzo si avvicinò a Sana chiedendole un autografo e una foto con lei. La ragazza accettò volentieri anche se desiderava essere trattata come una persona normale e non come una “star”.
Finita la partita si sedettero al bar del bowling e la ragazza notò che Yuri aveva cambiato atteggiamento. Non parlava anzi sembrava abbastanza alterato e infastidito. L’unico momento in cui le rivolse la parola fu per dirle che era arrivato il momento di ritornare a casa, poiché il mattino seguente si sarebbe svegliato presto.
Si diressero in macchina accompagnati da un profondo silenzio fino a quando Sana non resse più la situazione.
“Scusa Yuri… ma ti stai annoiando?” domandò Sana.
“Perché?” rispose infastidito.
“Non mi rivolgi la parola, non capisco il motivo” spiegò la ragazza.
“Mi irrita moltissimo il fatto che quel ragazzo sia venuto da te per chiederti una foto insieme a lui” si sfogò Yuri.
“Ah per quello… Lo so può essere fastidioso però mi sembrava scortese rifiutare. Non dirmi che sei geloso” rispose Sana con un sorriso.
“Beh diciamo che non mi lascia indifferente anzi…” si giustificò Yuri.
“Capisco, però potevi immaginare che poteva succedere” gli disse.
“Giusto, perché non sarà la prima volta… Bene, siamo arrivati a casa tua!” affermò Yuri fermandosi davanti all’abitazione della ragazza.
“Mi dispiace che ti dia fastidio però se puoi cerca di accettarlo. Anche io certe volte non vorrei trovarmi in quelle situazioni però…” cercò di tranquillizzarlo la ragazza.
“Sai io solitamente non sono molto geloso, ma con te è diverso. Mi piaci sul serio sai, adoro ogni cosa di te. Quando ridi diventi sempre più bella e quando ti imbarazzi o tieni il muso mi ricordi una bambina dolcissima. Inoltre sei sempre nei miei pensieri… Ma il problema è che non riesco a capire cosa provi nei miei confronti” confessò Yuri avvicinandosi al viso di Sana e accarezzandole i morbidi capelli che le cadevano davanti.
“Ecco… Yuri lo sai, sto bene in tua compagnia e sei sempre dolce e premuroso nei miei confronti. Cerchi di accontentare sempre i miei desideri, come quella volta che siamo andati a quel concerto che ci tenevo tanto. Diciamo che mi piace il rapporto che abbiamo. Ora sarà meglio che vada, domani devo alzarmi presto che ho lezione. Grazie per la bella serata!” rispose imbarazzata.
Sana si avvicinò come sempre per dargli un bacio sulla guancia, ma quella sera il ragazzo si spostò leggermente per appoggiare le sue labbra all’angolo della sua bocca. Inizialmente la ragazza contraccambiò quel bacio a fior di labbra fino al momento in cui nella sua testa apparve l’immagine di Akito.
“Cosa sto facendo… Lui… Lui non è Hayama!” pensò Sana e si distaccò subito scendendo velocemente dalla macchina e salutandolo.
La ragazza corse in bagno a struccarsi e a infilarsi il pigiama per poi dirigersi immediatamente a letto.
Quella notte Sana si addormentò con le lacrime agli occhi, capendo che Akito era ancora importante per lei e non era semplicemente un amico (se si poteva considerare ancora tale visto che non si sentivano più), lo amava e non lo aveva ancora dimenticato dopo tutto il tempo che era passato.
Nessun altro ragazzo sarebbe riuscito a sostituirlo, nemmeno Yuri che la trattava sempre in modo speciale.
 
 
SPOILER:
“Lo so, tu sei un ragazzo adorabile e con me sei sempre affettuoso. Ma non devi riservare questo comportamento a me. Io sono ancora innamorata di un altro ragazzo e ieri sera quando mi hai baciato… Ecco me ne sono resa conto. Scusami, lo so sono un mostro” spiegò Sana.
Lo sguardo di Yuri si rattristò rapidamente e le chiese se lui non sarebbe mai riuscito a prendere il suo posto.







Ciao a tutte! :D
Dopo aver letto numerose FF, ho voluto provare a scriverne una!
Quindi questa è la mia prima FF ideata con una mia cara amica :)
Scusatemi per gli errori (orrori) ortografici.
A presto,

Miky
  
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