Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: hebi chan    11/12/2013    4 recensioni
«Di’ qualcosa in Serpentese»
«Prego?»
«Per favore, di’ qualcosa in Serpentese»
«Oh Dio. Vodemort deve avergli fritto il cervello. Ma che cazz…?» gli rispose solamente quello, ma lo fece fissando lo stemma Serpeverde appuntato sul petto dell’altro, così che dalla sua gola uscirono solo sibili incomprensibili.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy, Harry Potter
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Draco Malfoy si svegliò di soprassalto nel suo letto nel dormitorio Serpeverde, sudato all’inverosimile, scosso, e con un’orribile, enorme erezione tra le gambe.

La cosa più umiliante era che non era la prima volta che gli accadeva una cosa simile. Dal suo secondo anno, infatti, dopo quel fottuto duello, faceva ad intervalli regolari sogni straordinariamente osceni, mortalmente imbarazzanti, in cui Potter gli si strusciava addosso (e, per Dio! A volte non solo quello…) usando quella sua linguaccia per sussurrare in Serpentese.

Così, ogni dannata volta, Draco Malfoy doveva costringersi a spararsi una sega terribilmente avvilente (cercando in tutti i modi di ignorare quella vocina che gli suggeriva di pensare a Potter che si faceva uscire dalla gola quei suoni indecenti) per placare in qualche modo quelle erezioni terribilmente dolorose.

Quella volta di certo non sarebbe potuta andare diversamente, pensava, mentre, assolutamente mortificato, si recava silenzioso nel bagno del dormitorio.

 

Alcuni anni dopo…

 

Le immagini gli arrivavano come rallentate, quasi estranee. I suoi genitori che lo stringevano convulsamente, in modo quasi doloroso; Harry Potter che faceva un discorso appassionato al Signore Oscuro chiamandolo Tom; e poi le maledizioni che scaturivano furiose dalle bacchette di entrambi, entrando come in contatto; infine Voldemort che cadeva a terra privo di vita, ucciso dal rimbalzo della sua stessa maledizione1. Colui-che-non-deve-essere-nominato ridotto ad un fantoccio.

Gli ci volle un po’ per realizzarlo: semplicemente, la guerra era finita.

Come prevedibile San Potter aveva salvato il culo a tutti, e lui, Mangiamorte fatto e finito in effetti (aveva il Marchio, il resto non sarebbe contato), non aveva la minima idea di cosa gli sarebbe accaduto. Azkaban, probabilmente.

Realizzò anche che a quel punto non aveva più niente da perdere (considerando che la faccia, alla quale tanto teneva, quella l’aveva persa già da un po’) ma uno sfizio che voleva togliersi, bè quello ce l’aveva ancora. In fondo, a quel punto aveva solo da guadagnarci, no?

Così andò da lui, il Golden Boy, l’eroe dei due Mondi (trovandolo dopo una buona mezzora davanti al Gargoyle che sorvegliava l’ingresso dell’ufficio del preside -pareva che potesse scomparire, quel fottuto-) armato della sua migliore faccia da culo, e con estrema nonchalance gli disse:

«Di’ qualcosa in Serpentese»

«Prego?»

«Per favore, di’ qualcosa in Serpentese»

«Oh Dio. Vodemort deve avergli fritto il cervello. Ma che cazz…?» gli rispose solamente quello, ma lo fece fissando lo stemma Serpeverde appuntato sul petto dell’altro, così che dalla sua gola uscirono solo sibili incomprensibili.

Draco Malfoy semplicemente non disse nulla, non ringraziò e se ne andò via. Quello che si sarebbe per sempre portato nella tomba come il più turpe dei segreti è che, in realtà, gli era venuta un’erezione da paura a sentire quei quattro suoni strascicati, ed era andato a soddisfarla nel bagno delle ragazze al secondo piano. Sì, proprio quello di Mirtilla Malcontenta, che al momento era quello più facilmente raggiungibile.

Negli anni a venire, l’uomo che divenne non si pentì mai realmente di quell’azione sconsiderata, ricordando le motivazioni e le circostanze che lo avevano indotto a compierla, il fatto di essersi tolto un notevole sfizio, e per ultimo, ma non per importanza, il fatto che, grazie a Dio, dopo quell’episodio non aveva più fatto quei sogni imbarazzanti.

 

In realtà, dopo anni di matrimonio, Astoria si chiede ancora come mai l’uomo che ha sposato a volte bisbigli nel sonno qualcosa come «Di’ qualcosa in Serpentese… per favore, di’ qualcosa in Serpentese», e poi gli diventi incredibilmente duro.

Subito dopo, però, pensa anche che, dopotutto, potrebbe pure tenersi il dubbio.

 

1Parole di mamma Rowling (Harry Potter e i Doni della Morte)

 

 

 

ndHebi.
Salute a tutti! È la prima storia che pubblico nel fandom, e avrei tanto voluto che fosse una roba brillante, purtroppo invece è uscita fuori questa… cosa.

(Ti prego perdonami, oh Somma Row T_T)

Mio malgrado mi sono divertita moltissimo a scriverla, quindi spero che leggerla possa strappare a voi una risata :)

Grazie a chiunque passerà, e a chi vorrà farmi sapere cosa ne pensa!

 

Hebi

 

 

 

 



               

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: hebi chan