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Autore: Judy Kill Em All    11/12/2013    0 recensioni
“Sei una catastrofe nucleare
Che si dipinge fuoco d’artificio, quanto sei finta?”
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ipocrisia.

 

Cosa devo perdere ancora?

Cosa ho da perdere ancora?

Cosa ho?

 

Come puoi, tu, giudicare

Qualcuno che è di gran lunga superiore a te?

 

La tua finta filosofia

da intelligente fallito

mi disorienta.

 

Comandi tutti,

fossi stato in loro ti avrei già mandato a fare in culo.

 

Ma non ero particolarmente bella,

particolarmente simpatica,

particolarmente intelligente.

{Me lo continuavate a ripetere}

Però, cazzo, ero una minaccia.

Una minaccia?

 

Sei una catastrofe nucleare

che si dipinge fuoco d’artificio, quanto sei finta?

 

Mi ero palesata,

avevo aperto la mia cassa toracica;

con le sue unghie solide e laccate

lei mi aveva strappato il cuore

con il suo kit da

Angelica opportunista.

Lo avevate esaminato insieme

e ci avevate spento tutte le mie sigarette sopra.

 

Ma cos’hai fatto

per meritarti tutto ciò?

Pensaci.

 

Mi avevate solo ricacciato

il cuore carbonizzato

{avevo fumato molto}

nel mediastino,

attraverso le costole;

allora la mia lungimiranza

era svanita

e la vendetta bruciava.

Quanti sogni…

Avrei voluto

essere al posto di qualcun altro,

non essere mai più fredda

e

sciogliermi

{disgelo}

sul pavimento di pietra

dove

quel ragazzo scheletrico

bruciava soldi

nei propri polmoni.

 

Lei è così sensibile,

non c’è confronto…

Se dite certe cose non la conoscete,

dite nero ciò di bianco.

 

E queste convinzioni?

Esplica.

Struttura

un equo dialogo

nel quale

prenditi il beneficio del dubbio.

 

Dillo,

Dillo,

Dillo!

Era tutta invidia

volevi solo

poter

vivere una vita non tua

mentre loro erano così felici.

La mia vita ideale non era molto.

 

C’ero io che passavo le mie giornate

ad ascoltare Charles Aznavour

e cantare in francese

e il ragazzo

del pavimento

della liquefazione

mi accarezzava i capelli.

 

Ero consapevole

del fatto

che avrei dovuto arrendermi,

ma questo lo sapevate tutti

{e ridevate alle mie spalle}.

 

Non ce la faccio ad arrendermi

a non vivere nei sogni.

Il mio mondo mi piace,

lasciatemi in pace.

 

Lasciatemi stare.

Lasciatemi.

 

Ora.

  
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