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Autore: adrienne riordan    11/05/2008    4 recensioni
Alzi la mano chi non ha provato un po' di pena per la triste storia dei fratellini del Regno di Valeria! Ho sognato ad occhi aperti che qualcuno coccolasse il fratellino perduto e salvasse anche lui dalla torre maledetta (come presentazione non è chiarissima, ne prendo atto, ma la storia poggia su uno spoiler micidiale di Tsubasa, quindi chi conosce già gli spoiler dovrebbe capire comunque ^^')
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Fay D. Flourite
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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NOTE DELL’AUTRICE

 

Hallo people! Ecco qui la mia ultima fatica che ha fatto slittare la scrittura del dodicesimo chappy di Turn Back Time, sorry!

Questa fic è germogliata nella mia testa un lontano giorno di settembre, quando Wren mi aveva detto che avrebbe voluto scrivere una fic che avesse come tema Fay/Delano che viene accompagnato in Paradiso dalla mamma di Kurogane. Rispettosa delle idee altrui, aspetto fiduciosa per mesi l’uscita di questa sua ennesima perla ma ahinoi tale perla non viene prodotta dalla mia ostrica preferita… Ad aprile trovo un post sul suo livejournal dove rivelava che non avrebbe scritto la fic ma aveva prodotto e postato una bellissimissima fanart sul tema (andate a vederla!). Dopo la visione di tale gioiello di disegno il germoglio ibernato esplode in una rigogliosa pianta tropicale che finisce sul piccì in due giorni due. Contatto Wren e la supplico di cedermi il soggetto e lei non solo mi ha dato il permesso ma ha anche acconsentito a farmi da beta reader dandomi dei consigli preziosi e correggendo madornali sviste nei tempi verbali (^^’).

Tutto questo popò di introduzione per dire che dedico questa fic a Wren e al suo Delano interiore. Grazie grazie grazie *la stritolo in un abbraccio virtuale*!!!

E ora due precisazioni. La mamma di Kurogane l’ho chiamata Sayuri in onore di Memorie di una geisha, libro e film stu-pen-di! Il padre di Kurogane l’ho semplicemente chiamato You-ou, come il vero nome di Kurogane nel manga (ho ipotizzato che magari Kurogane in realtà fosse You-ou junior XD). Inoltre questa fanfiction fa crossover con alcune mie precedenti fanfictions, soprattutto Blood Nightmares (ma questa è leggibilissima anche per chi non ha letto le altre mie opere).

Conscia che Wren avrebbe sicuramente spaccato i cuori se avesse scritto lei il soggetto, spero vivamente che possa piacervi il mio modesto lavoro.

Buona lettura!

Adrienne Riordan

 

 

Tante vite, stessa anima

 

 

“Che cosa stai facendo, Sayuri?” la voce fredda ma familiare mi fece sobbalzare dalla sedia, terrorizzata.

 

“Devo pregare. Conducimi al tempio, figlio mio*” non potevo permettere che il mio malore venisse anteposto ai miei doveri di miko. Troppe persone che amavo facevano affidamento sulle mie preghiere.

 

 

Ho tanta confusione in testa.

Mi è stato detto che è normale, che il senso di smarrimento passerà presto. Bisogna dare tempo all’anima dell’ultima arrivata di fondersi completamente con le anime di coloro che l’hanno preceduta in questo luogo che ho sempre chiamato Paradiso.

L’Aldilà, insomma.

In realtà non è che qualcuno mi ha spiegato come stanno le cose, qui. Semplicemente, quando sono giunta qui ho saputo.

Tante vite, un’unica anima. Quando, una dopo l’altra, queste vite si spengono, le anime tornano ad essere Uno. Solo alla fine di questo processo il Paradiso mi si sarebbe presentato come me l’ero sempre immaginato in vita.

E io sono l’ultima arrivata. Mi chiamo Sayuri, e sono (o meglio, sono stata) una miko vissuta nel mondo di Nihon, sposa felice del Signore di Suwa, madre orgogliosa di quel bricconcello di nome Kurogane. Kurogane, il mio più grande dono dell’Hitzusen. Era ancora un bambino quando l’ho lasciato ma sono sicura che diventerà un uomo meraviglioso come suo padre.

Non avrei voluto lasciarlo così giovane. Il pensiero di quanto ha sofferto e di quanto sta ancora soffrendo per la nostra morte, mia e di suo padre, mi strazia il cuore. Ma l’Hitzusen ha voluto così.

E ora sono qui. Vorrei andare da mio marito, You-ou, ma ancora non posso. È troppo presto.

Sto ancora conoscendo le altre Sayuri, e le altre Sayuri stanno conoscendo me. In realtà, è come se stessi acquistando nuovi ricordi di vite precedenti. Sì, è strano da spiegare, ma in fondo è una situazione nuova anche per me!

Ho scoperto che esistono altri mondi, oltre a Nihon, mondi dove vivono, hanno vissuto e vivranno altre me.

Trovo difficile mantenere la coerenza tra i diversi ricordi. Al momento, si intersecano i miei ricordi di miko a quelli di un’altra Sayuri morta poco tempo prima di me. L’imperatrice di un mondo freddo. Valeria.

Buffo il destino. La miko Sayuri è morta per un colpo di spada all’addome. L’imperatrice Sayuri è morta per un colpo di pugnale proprio all’addome. La miko soffre per la perdita del figlio. L’imperatrice piange per la lontananza dai nipotini.

Mi ero a malapena resa conto di non essere più a Nihon che subito la mia mente si era riempita di altre preoccupazioni, altre angosce.

I miei bambini. L’uomo che era mio marito a Valeria vuole fare del male ai miei nipotini. Vuole farlo e ora può perché si è liberato dell’ultimo ostacolo all’adempimento del suo piano. Me. Mio marito mi ha ucciso dopo avermi accusata di aver tradito Valeria.

Ossessionato. Era ossessionato dall’idea che i bambini portassero disgrazie. Feci tutto ciò che era in mio potere per proteggerli, persino chiedere aiuto al sovrano del regno di Celes, e per questo venni uccisa.

Girava voce che l’imperatore mio sposo fosse impazzito. Io dico che era solo una scusa dietro la quale nascondersi, un’ulteriore colpa da gettare addosso su chi non poteva difendersi.

Non ho mai amato l’imperatore. Le teste coronate raramente contraggono matrimoni d’amore. Non mi stupisco se questo matrimonio non fosse stato benedetto dalla nascita di figli. A ben vedere, è stato meglio così.

Appena giunsi qui non era You-ou che volevo vedere. Prima di chiunque altro volevo vedere mia cognata Chii, suicidatasi pochi giorni dopo la morte del marito, il fratello minore dell’imperatore. Volevo chiederle conto delle sue azioni. Come aveva potuto lasciare i suoi due bambini alla mercé di quel maledetto?

La incontrai. Era distrutta ma non pentita.

“Portano disgrazia. I miei figli portano disgrazia” aveva detto tra le lacrime.

“E questa era una ragione sufficiente per abbandonarli?”

“Il bene del regno viene prima del bene di due singoli individui. Tu dovresti saperlo, Sayuri. Eri l’imperatrice. Davvero avresti voltato le spalle al tuo regno pur di proteggere due portatori di disgrazie?”.

“Conosco bene i doveri di una imperatrice ma mai mi sarei macchiata del sangue di innocenti! Io ho amato e amo ancora Fay e Yuui come fossero figli miei! Tu no?”.

“Hanno ucciso mio marito!” urlò lei stravolta.

La fissai disgustata. Persino una iena sarebbe stata migliore di lei.

“Anche tuo marito la pensa come te?”.

Chii distolse lo sguardo.

“Mio marito era il fratello minore dell’imperatore. Sapeva bene quali erano le sue priorità”.

Calò un silenzio pesante.

“Fay è morto”.

“Cosa?” esclamai sconvolta. La notizia mi aveva turbato moltissimo. Le prime lacrime iniziarono a solcare il mio viso. Il dolore per la morte di mio nipote era lo stesso che avrei potuto provare se mi fosse giunta la notizia della morte di Kurogane.

“Dov’è?”

“Non è qui”

“Dov’è allora?”.

“È ancora accanto a Yuui. Non vuole lasciarlo. Qualcuno deve andarlo a prendere o vagherà come fantasma per sempre”.

“E tu non hai intenzione di andare a prenderlo”.

Chii distolse nuovamente lo sguardo.

“Ma ho appena chiesto a te di andare”.

“Chii…” avevo appena finito di aggredirla giudicandola una pessima madre ma ciò che aveva appena detto mi aveva dato la sensazione di aver preso un abbaglio colossale.

Chii allargò le braccia e lasciò uscire parole e dolore come un fiume in piena.

“Quando scoprii di essere incinta ero al settimo cielo, Sayuri! Col passare dei mesi il pancione cresceva e io promettevo al mio bambino una vita perfetta e felice e pregavo che nascesse sano e forte! Poi nacquero i gemelli e sia io che mio marito facemmo spallucce: un bambino porta gioia, due bambini portano una gioia doppia, no? I gemelli portatori di sventura erano solo una superstizione: non era mai accaduto nulla di male in passato quando nascevano gemelli nella famiglia reale! Ormai sono  passati secoli da quando è stata abbandonata l’usanza di uccidere i gemelli alla nascita**! Ma dopo la nascita di Fay e Yuui…devo farti l’elenco di tutto ciò che è successo? C’era già l’imperatore a tenere il conto…

La nascita dei miei bambini ha provocato disastri e sofferenze: pensi che la cosa non mi abbia sconvolta, Sayuri? L’imperatore sarebbe intervenuto per cancellare la causa di quelle disgrazie: dovevo restare ferma a guardare?

Io non sono forte come te. Io avevo dato alla luce i gemelli, avevo appena perduto mio marito e avrei dovuto assistere anche alla morte dei miei bambini? Era troppo da sopportare… perché diavolo credi che mi sia uccisa, Sayuri? Non ho potuto proteggere i miei bambini! Scegliere tra la salvezza dei gemelli e la salvezza del regno: in ogni caso, mi sarei macchiata di una grave colpa!”.

Scoppiò infine in un pianto dirotto.

Per la prima volta rimasi spiazzata. “Oh, Chii, quanto sono stata ingiusta con te!”

Non avevo visto quanto la sua posizione fosse delicata. Il suo sfogo era sincero. Se non le fosse importato davvero nulla dei suoi figli non si sarebbe curata della sorte dell’anima di Fay.

Mi avvicinai a lei e l’abbracciai teneramente.

“Chii, mi dispiace…non avevo il diritto di essere così dura con te”.

“Vai a prendere Fay prima che sia troppo tardi. Poi tienilo con te. Non credo che avrei la forza di guardarlo in faccia dopo quello che gli ho fatto”.

“E tu hai deciso di passare il resto dell’eternità a condannarti per ciò che hai fatto?”.

“Sayuri, tu sei stata per Fay e Yuui una madre migliore di quanto non sia stata io. Io li ho abbandonati al loro destino e per questo Fay è morto e Yuui passerà molti anni a soffrire. È giusto che almeno nell’Aldilà abbiano la pace che meritano accanto chi li ha amati senza riserve”.

“Ma li hai amati e li ami tuttora anche tu, Chii”.

“Ma con riserve. Ho rinunciato a loro quando ero in vita, Sayuri. Ora non potrò ricongiungermi con loro***. Questo è ciò che mi merito per l’eternità. Questo sarà il mio inferno personale”.

Capivo quello che intendeva. L’Aldilà non è un luogo a sé: per ciascuna persona si plasma a seconda dei propri desideri e dei propri incubi. In questo modo, ciascuno si crea il proprio Paradiso o il proprio Inferno personale****.

Ci eravamo dette tutto, insomma. Le voltai le spalle. Sarei andata io a prendere Fay.

“Addio Chii”.  Ma lei mi fermò.

“L’imperatore è morto. Vuole vederti per chiederti scusa”.

Mi imposi la calma, ma dentro di me tremai a sentir nominare quell’uomo.

“L’imperatore poteva comandarmi quando eravamo in vita ma qui le sue parole non hanno per me la minima importanza. Il marito al quale voglio stare accanto non è lui”.

Le mie parole suonavano dure eppure non provavo rancore. Tuttavia l’imperatore era stata una persona crudele. L’avevo perdonato per le sofferenze che mi aveva inflitto durante gli anni del nostro matrimonio. L’avevo addirittura perdonato per l’avermi tolto la vita. Ma non potevo dimenticare. Potevo perdonare i torti verso di me ma il torto fatto ai miei nipoti, quello no. Era stato crudele perché aveva scelto di esserlo. Ne avrebbe pagato le conseguenze. 

Presi una piccola pausa.

“Adesso che Fay è morto Valeria è finalmente una terra felice?”

“L’imperatore ha ucciso tutti. Dopo la tua morte non ha risparmiato nessun essere vivente sul suo cammino. Valeria non esiste più”.

“In tal caso, sarà bene per lui chiedere prima perdono alle anime delle persone che ha ucciso. Il suo popolo. Ma per la mia pace non posso più incontrarlo. Sono state le nostre scelte a predisporre come sarebbe stato il nostro soggiorno nell’Aldilà. Che gli Dei ti proteggano, Chii”.

Con queste parole mi congedai da mia cognata, e con l’intuito infallibile dell’addestramento sacerdotale compresi che quella sarebbe stata l’ultima volta che l’avrei vista.

 

 

La neve cade fitta, il vento ulula. Sono certa che deve fare davvero molto freddo in questo luogo infernale, la Valle dei Peccatori. Adesso sono un essere incorporeo, non posso sentire il freddo, né alcun tipo di sofferenza. Le sofferenze che porto nel cuore sono solo il frutto delle faccende rimaste in sospeso mentre ero in vita (in tutte le vite…).

Ai piedi di una torre altissima vedo ammassate centinaia di corpi. I sudditi di Valeria. Quella miserabile persona che non chiamerò mai più mio marito aveva fatto bene il suo lavoro.

Sento la voce grave di un adulto.

“Questa è una maledizione. Hai scelto di sacrificare tuo fratello e per questo diventerai la mia pedina”.

Da uno squarcio nel nulla del tutto simile al varco dal quale era uscito il braccio che aveva retto la spada che mi aveva trafitto a Nihon si intravede un uomo che accusa… Yuui?

Mi sono sentita morire, e poco importa il fatto che sia già morta. Santo Hitzusen, come l’hanno ridotto! Ricordavo un bellissimo bambino curato e sereno. Di quel bimbo non c’è alcuna traccia: sporco, denutrito, spaventato, i lunghi capelli opachi conferiscono al mio Yuui un’aria spettrale. Tiene abbracciato un bimbo malridotto come lui. Fay.

Ma Fay sta anche tentando di prendere per le spalle il fratello per attirare la sua attenzione. Questo Fay ha i capelli corti, è paffuto come deve essere un bambino sano, la sua tunica bianca è pulita. La sua figura emana un bagliore di luce calda, lo stesso che emano io.

Grida tra le lacrime.

“Non gli credere, non è vero! Tu non hai nessuna colpa! Quell’uomo è cattivo e bugiardo! Volevo che tu fossi libero, non mi importava di morire perché volevo che tu stessi bene! Yuui, guardami, sto bene!”.

Ma Yuui non può sentirlo.

L’uomo scompare, come pure lo squarcio nell’aria. Angosciata, mi rendo conto che quell’uomo che ha appena distrutto definitivamente la vita dei miei nipotini è anche il responsabile della distruzione di Suwa. Della mia morte, di quella di You-ou. Della sofferenza di mio figlio.

Ne sono più che certa. Ma perché?

Oh Kurogane, Yuui! Come foste legati dal filo rosso del destino vi ho amato entrambi, ed entrambi state ora soffrendo per mano dello stesso maledetto!

Non ho tempo da perdere. Se non porto via Fay al più presto la sua anima non avrebbe più potuto trovare la Via. Sarebbe rimasto prigioniero nella Valle dei Peccatori per l’eternità.

Mi avvicino. Lui mi vede.

“Zia” non è sorpreso, era troppo preso dalla disperazione.

“Zia, Yuui non mi sente! Devo dirgli che non è vero che sono morto per colpa sua! Deve saperlo! Zia, diglielo tu, ti prego!”.

“Fay…” mi chino accanto a lui e lo abbraccio forte. Tendo una mano verso la guancia scavata e bagnata di Yuui ma non percepisco nulla al tatto. Nemmeno lui, del resto, fa segno di aver sentito il tocco delle mie dita. Siamo separati da un Velo ma i nostri sentimenti non si allontaneranno mai.

“Fay, dobbiamo andare. Lasciamo questo posto maledetto”.

“Non voglio lasciare Yuui! Siamo sempre stati insieme!”.

“È giunto il momento che vi separiate. È difficile, lo so… Ma Yuui sarà sempre nel tuo cuore, così come tu sarai nel suo. Quindi non sarete davvero lontani! E poi gli addii non durano mai per sempre. Un giorno vi ricongiungerete”.

“Ma Yuui deve uscire da qui! Non voglio che resti qui!”.

Come risposta alzo lo sguardo verso lo stesso punto in cui era scomparso poco prima lo squarcio nell’aria. Un nuovo varco si era appena formato, e da questo ne vedo uscire Ashura, il sovrano di Celes. Mi concedo un sorriso triste. Dunque la mia richiesta di aiuto era giunta a destinazione malgrado l’interferenza dell’imperatore ed ora Ashura era venuto a salvare Yuui.

“Il tuo desiderio è stato esaudito Fay. Ashura è una persona buona, proteggerà tuo fratello”.

Fay si calma un poco e si accoccola meglio nel mio abbraccio.

“Yuui ha detto che mi farà tornare. Si impegnerà per farmi tornare da lui. Zia, può farlo veramente?”.

Tanta ingenuità mi stringe il cuore.

“Non esiste alcun potere in grado di far tornare in vita i morti. Esiste un solo modo perché tu possa tornare nel mondo dei vivi ma è una pratica proibita. Prega, così come prego io, che Yuui non la applichi mai qualora dovesse un giorno scoprirla”.

“Perché?”

“Perché tutto accade per un preciso disegno tracciato dall’Hitzusen, piccolo mio. Avere la presunzione di cambiare ciò che è stato tracciato è il più grave dei crimini, e l’anima di colui che lo commette sarà corrotta senza alcuna possibilità di redenzione”. *****

“Ma…”

“Immagino che cosa tu voglia dire, Fay: che Yuui vuole farti tornare indietro perché ti vuole bene. Ma ciò che viene fatto per amore va al di là del bene e del male******. Piegare l’Hitzusen al proprio volere è male”.

Chissà chi ha parlato in questo momento. La zia Sayuri di Valeria? La miko Sayuri di Nihon? È assurdo che continui a pensare alle due Sayuri come a due entità separate. Siamo la stessa persona. Le mie conoscenze sull’Hitzusen appartengono ad entrambe ora, ed entrambe sono me.

Fay sembra convinto dalle mie parole.

“Allora aspetterò Yuui fino a quando non sarà lui a venire da me. Il più tardi possibile, spero!”.

La fretta con cui ha aggiunto l’ultima frase mi fa ridere di cuore per la prima volta.

“Adesso parliamo di te, Fay. Verrai con me in un bel posto e resterai con me. Sarò la tua nuova mamma. Vuoi?”.

Spero vivamente che non mi chieda perché non poteva andare dai suoi genitori.

Fay mi guarda negli occhi pensieroso (“Oddio, ecco che me lo chiede!”), poi sorride e annuisce, e la tensione che non sapevo di avere mi si scioglie di colpo.

Ashura prende la manina di Yuui e lo porta con sé oltre il varco. Né io né Fay abbiamo sentito le parole che si sono scambiati. Il Velo si sta facendo più spesso, isolandoci ulteriormente dal mondo dei vivi.

“Andiamo allora. Voglio farti conoscere il tuo nuovo papà”.

Sento che la manina chiusa nella mia si irrigidisce e vedo Fay che mi guarda turbato.

“L’imperatore? Zia… ti prego…”. Povero piccolo! Se gli avessi detto che lo avrei portato dall’orco delle fiabe avrebbe assunto sicuramente un’espressione meno atterrita.

“No mio caro” gli dico con dolcezza. “Ora ascoltami attentamente. Tenterò di spiegarti una cosa un po’ complicata. Vedi, il mondo in cui abbiamo vissuto non è l’unico. Esistono molti mondi nei quali vivono persone uguali a noi ma che conducono vite completamente diverse. Vite diverse ma la nostra anima è la stessa. Io a Valeria ero sposata con l’imperatore… ma nel mondo di Nihon mio marito era un uomo mite e gentile dal quale ho avuto un figlio meraviglioso di poco più grande di te”.

“Sono morti anche loro?”.

“Mio marito è morto insieme a me… Ma nostro figlio è vivo e soffre molto per la perdita dei suoi genitori. Anche a me manca moltissimo e certamente lo stesso vale per You-ou. Ma se tu ci farai compagnia sono sicura che sapremo sopportare meglio il distacco. Spero che lo stesso possa valere per te, Fay”.

“Sì, voglio conoscere You-ou”. Lo vedo esitare un momento.

“Cosa c’è Fay?”.

“Prima hai detto che sarai la mia nuova mamma. Allora… posso… posso chiamarti mamma?”.

“Certo che puoi, Fay!”.

“Allora andiamo mamma!” e finalmente il sorriso compare sul suo dolce faccino. Non me lo faccio ripetere due volte. Ci alziamo da terra e ci incamminiamo mano nella mano verso un punto indistinto dove il Velo si sarebbe fatto Soglia di confine per condurci verso la nostra nuova dimora.

“Mamma?”

“Dimmi”

“Stavo pensando… io adesso vivrò lontano da Yuui ma non sarò solo perché sarò con te e con il nuovo papà, vero?”.

“Sì, è così”.

“Allora… vorrei tanto che Yuui stesse insieme a tuo figlio, quello di Nihon… così si farebbero compagnia e non si sentirebbero più soli! Sono sicuro che a Yuui piacerebbe tuo figlio. A me piacerebbe proprio perché ha avuto una mamma bella e buona come te!”.

A sentire queste parole non posso fare a meno di sorridere.

“Allora prega perché l’Hitzusen abbia legato davvero i loro destini. Gli dei ascoltano le preghiere dei bambini e dei puri di cuore. Ti ascolteranno se glielo chiedi sinceramente”.

“Sì”.

Kurogane e Yuui insieme… sì, anch’io spero che potesse accadere davvero. Se le due persone ancora viventi che più amo al mondo trovassero la felicità l’uno nell’altro allora non avrei più alcun rimpianto per come si è concluso tragicamente il mio destino, o meglio, i miei destini.  *******

Il paesaggio ora cambia e non ci troviamo più nella fredda valle dei Peccatori. La Soglia era stata oltrepassata. Mi appare ora una bella casa bianca col tetto di tegole rosse e con un mulino di legno che gira (una costruzione ben diversa da quelle di Nihon o Valeria) al centro di un immenso campo di grano. Nell’aria avverto l’inconfondibile profumo di…biscotti appena usciti dal forno? Sono perplessa…

Va bene, il Paradiso non è un luogo a sé ma un luogo che ognuno di noi si crea ma giuro che questa non è una mia creazione.

Guardo Fay e la perplessità svanisce al volo. Ecco chi ha creato quell’angolo di Paradiso.

Beh, poco mi importa di come sarà la mia dimora eterna. In fondo ogni luogo può essere il mio Paradiso se sarò accanto all’uomo che amo…

“Sayuri” una voce calda, un sorriso felice, e You-ou mi viene incontro. Sembra a suo agio presso la casa del Mulino Bianco…

Sorrido e gli sfioro la guancia delicatamente.

“Perdonami se ti ho fatto aspettare, caro”.

“Non hai niente da farti perdonare. Adesso sei qui. Anch’io avevo da fare altre conoscenze, nel frattempo”. Gli altri You-ou. Mio marito si guarda intorno un po’ spaesato e poi guarda me con una muta domanda. Come muta risposta mi limito a voltare la testa verso il basso (come a dire: Questo luogo l’ha creato lui… ^__^) e il mio sorriso si allarga ancora di più.

“Voglio presentarti un bambino molto speciale. Si chiama Fay”.

 

 

THE END  ^__^

Dai, non mi uccidete per la storia del Mulino Bianco, era più forte di me! XD

Il fatto è che quando ho visto il super pucciosissimo disegno made in Fengtianshi livejournal di Fay con i genitori di Kurorin mi sono proprio lasciata scappare il pensiero “Che teneri, sembrano così felici che sembrano la famiglia del mulino Bianco”!

 

 

 

ED ORA, NOTICINE A RANDOM:

* non ricordo quali erano le frasi del manga, vado a memoria a lungo termine. Lo stesso vale per la frase del Basettone malefico più avanti nel testo.

** trovo carino da morire far fare crossovers alle mie fanfiction! Chissà come mai la maledizione dei gemelli è iniziata solo con la nascita di Fay e Yuui e non prima? La risposta nei capitoli finali di Turn Back Time (che però devono ancora essere scritti, tiè)! XXDD Certe volte, mi sento peggio della Ohkawa…

***Questa frase l’ho riadattata dopo averla presa dalla mia fanfiction Al di là dei sogni (cito testuale: “Se tu dovessi morire anche lui morirà, questo lo sai bene. Ciò che ignori è che non potrete mai più rincontrarvi perché non hai tentato il tutto per tutto mentre eri ancora in vita. È questo che vuoi, Kuropii?”).

****E in questa frase c’è un chiarissimo riferimento al film di Robin Williams Al di là dei sogni. XD

*****Altro crossover con una mia fanfiction! Quello che ha appena detto Sayuri sarà spiegato solo nei capitoli finali di Turn Back Time, la mia fanfiction a puntate.

****** “Tutto ciò che viene fatto per amore va al di là del bene e del male” : non ho la più pallida idea di chi sia il proprietario di questa citazione, per cui mi limito a dire che non è farina del mio sacco (magari verrò a scoprire che l’ho letta sui bigliettini dei Baci Perugina… -___-).

******* naturalmente Sayuri è una donna di ampie vedute: avrebbe approvato una sana amicizia tra i due come avrebbe approvato una passione bollente a rating elevato, basta che ci sia l’ammmore veroooo! Cuore di mamma vuole solo che i suoi pargoli siano felici… XXDD

 

 

Hasta la vista!!!

 

O come mi ha scritto Wren, hasta el kurofay sempre! XD

 

 

 

  
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