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Autore: ryuga hideki    13/12/2013    2 recensioni
-Resta sveglio!!!-
Urla di una donna alla quale avevano strappato la vita.
(...)
-Madre... posso farvi una domanda?-
-Certo!-
-Se dovessi fare qualsiasi...beh, se dovessi fare delle azioni non tanto positive...voi mi odiereste?-
-Oh, Loki! Cosa vuoi fare?- domanda ironica, dato che il figlio non le avrebbe risposto.
-Non importa cosa voglio fare! Rispondete e basta, vi prego!-
-Non potrei mai odiarti, Loki! Sei mio figlio e ti amo in quanto tale!- gli accarezzò una guancia. -Qualsiasi cosa succeda so che è per un motivo...- aggiunse come se sapesse già tutto, perchè in fondo lei sapeva.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki, Thor, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Incubo

 

-Non chiudere gli occhi! Resta sveglio!-

Asgard in fiamme. Urla di gente che tenta di mettersi in salvo. Confusione e caos ovunque. Elfi neri, spiriti provenienti da Hel combattevano contro le Dee e gli Dei di Asgard. C'era caldo, dolore e sangue ovunque.

-Resta sveglio!!!-

Urla di una donna alla quale avevano strappato la vita.

 

Loki aprì subito gli occhi. Era completamente sudato con il respiro affannoso e corto. Si passò una mano sulla fronte per asciugare le goccioline sulla pelle. Fece respiri profondi cercando di regolarizzare il battito del cuore e il fiato. Si mise seduto e guardò fuori dalla finestra; il sole era già sorto da un pezzo e si riusciva a sentire di già la città animata dalle voci della gente.

Erano passati due anni da quell'evento accaduto a New York dove lo vedeva la causa dell'intera catastrofe, quando tornò ad Asgard Odino lo fece rinchiudere nei sotterranei per poi liberarlo qualche settimana dopo grazie all'aiuto di Frigga. Non ha mai saputo come avesse fatto a convincere il Padre degli Dei a farlo scarcerare, ma poco gli importava. Era tornato ad essere il principe, se così si poteva ancora definire, di Asgard; era tornato a condurre la sua vecchia vita come se nulla fosse successo ed era tutto ciò che desiderava, certo, non lo avrebbe mai ammesso, ma in cuor suo sapeva che era quello che voleva. L'unica cosa che non era uguale a prima era il suo sonno. Da quando era tornato su Asgard, non faceva altro che fare sogni strani e agitati che lo turbavano parecchio. Erano così veri e precisi che lo terrorizzavano ancora di più. Dentro di sé sapeva che non si trattava di semplici sogni, ma qualcosa di più; qualcosa di molto più grande di lui e dell'intero universo.

Si alzò ed andò in bagno a lavarsi e vestirsi. Scese le scale e raggiunse le stanze di Madre, aveva urgenza di parlarle. Bussò alla porta e lentamente l'aprì.

-Madre, posso entrare?-

-Sì, certo! Accomodati!- lo fece entrare, accogliendolo con un luminoso sorriso. -Hai una pessima faccia, figlio mio! Cosa succede?- gli allungò una mano e lo fece sedere sul letto. Aveva ragione, non aveva per niente un bell'aspetto. Aveva il viso sciupato e più bianco rispetto al solito. La classica aria di chi non dorme da giorni.

-Non dormo bene. Non faccio altro che fare incubi...-

-Vuoi parlarne?-

-No...- si alzò ed andò verso la finestra. -Sto bene, davvero! Ho tutto sotto controllo!- si voltò verso di lei, accennandole un sorriso falsissimo alla quale Frigga non cadde in inganno.

-Come vuoi tu...- gli si avvicinò.

-Madre... posso farvi una domanda?-

-Certo!-

-Se dovessi fare qualsiasi...beh, se dovessi fare delle azioni non tanto positive...voi mi odiereste?- le chiese con uno sguardo da colpevole.

-Oh, Loki! Cosa vuoi fare?- domanda ironica, dato che il figlio non le avrebbe risposto.

-Non importa cosa voglio fare! Rispondete e basta, vi prego!-

Frigga sospirò, guardandolo con uno sguardo investigatore ma allo stesso tempo affettuoso.

-Non potrei mai odiarti, Loki! Sei mio figlio e ti amo in quanto tale!- gli accarezzò una guancia. -Qualsiasi cosa succeda so che è per un motivo...- aggiunse come se sapesse già tutto, perchè in fondo lei sapeva. Conosceva ogni cosa dei suoi figli e vedeva sempre oltre le possibilità di un comune asgardiano.

-Grazie, Madre...- l'abbracciò forte venendo ricambiato.

-Ti voglio bene!- gli diede un bacino sulla guancia.

-Anche io!-

Subito dopo i due scesero in sala a fare colazione assieme a Odino e Thor. Non si parlò molto se non delle solite questioni politiche.

Quando ebbero finito, Loki si ritirò nella biblioteca del Palazzo in cerca di qualche risposta sul suo incubo. Le ore trascorsero velocemente e senza nemmeno accorgersene il sole era quasi tramontato. Chiuse l'ultimo libro che aveva letto, dopo una ventina già consultati, e s'incamminò verso le sue stanze.

-Loki!- lo chiamò Thor, raggiungendolo da dietro.

-T...thor!- lo guardò, agitandosi appena. Si agitava sempre quando lo aveva vicino. Il cuore non faceva altro che battergli all'impazzata e il respiro farsi sempre più corto. Pensava che quelle emozioni le avesse seppellite per sempre, ma invece erano solo state accantonate dalla rabbia che aveva in corpo.

-Vuoi venire con me e i ragazzi a bere qualcosa?- gli chiese, mostrandogli un sorriso radioso.

-Lo sai che non amo ubriacarmi!-

-Ti prego! La verità è che non ho voglia di andarci...solo che non voglio passare per il solito rovina feste! Con te mi divertirei di più, proprio come i vecchi tempi!- lo avvolse con un braccio.

-Eh va bene! Come il Dio desidera!- sbruffò un po', anche se sotto sotto gli faceva piacere

passare del tempo con lui.

-Perfetto! Grande!!!-

 

 

Non ci volle molto tempo nel vedere Sif, Fandral e Volstagg ubriachi e in preda a far baldoria. Nel giro di mezz'ora si erano scolati un barile di birra a testa, se non di più. Thor, invece, stava seduto a capotavola a bere il suo quarto boccale di birra mentre rideva di gusto nel vedere i suoi amici fare casino.

-Animali...- sussurrò appena, Loki, che era seduto vicino al fratello, con le gambe accavallate mentre sorseggiava di tanto in tanto il suo secondo boccale. Nel mentre beveva, si soffermava a contemplare la figura di Thor. Era bellissimo e radioso. I suoi capelli mossi, lunghi e biondi che gli cadevano selvaggiamente sulle spalle; il suo sorriso splendente che riusciva ad illuminare ogni cosa, lo facevano impazzire. Aveva sempre desiderato poter assaporare quelle labbra almeno una volta, per non parlare di tutte quelle volte che bramava di essere stretto tra quelle braccia possenti e calde. Si rattristò un po', sospirando malinconico e bevendo tutto d'un fiato la sua bevanda. Si sentiva solo, anche se era in mezzo a tutto quel caos, si sentiva perdutamente solo. Abbassò lo sguardo, perso nei suoi pensieri, quando una mano di Thor, posata sulla sua, lo fece tornare con i piedi per terra.

-Va tutto bene?-

-Sì! Sto bene...-

-Quando vuoi andare me lo dici e vengo con te!-

-Oh...- disse sorpreso. -Ok...-

 

Dopo aver assistito per qualche ora allo spettacolino, un po' ridicolo ed imbarazzante, dei tre guerrieri, i due fratelli ritornarono a Palazzo. Loki rimase in silenzio per tutto il tempo, troppo impegnato a pensare ai suoi sentimenti e senza nemmeno accorgersi di essere osservato da Thor.

-Vuoi tornare a casa o posso portarti in un posticino...?- gli chiese, portando la testa un po' in avanti cercando di farsi vedere.

-Come vuoi...- rispose senza nemmeno aver ascoltato e senza pensarci. Così il biondo lo portò in un luogo vicino al ponte che portava al Bifrost, un posto completamente isolato dalle luci della città, da cui si poteva ammirare perfettamente il cielo stellato e gli altri pianeti. Loki si guardò intorno, non capendo dove si trovava. -Ma dove...?-

-Hai detto che potevo portarti dove volevo e così ho fatto! Peccato che tu non mi stavi neanche ascoltando!- rise sonoramente.

-Non sfottermi! Stupido citrullo!- incrociò le braccia e si sedette sul prato, venendo seguito dal maggiore.

-Ti piace?-

-Sì... E' bello, qui...-

-Già...-

Rimasero in silenzio per qualche minuto; Loki iniziò ad agitarsi il più del dovuto. Aveva intenzione di dirgli ogni cosa, ma non riusciva ad aprire la bocca e non sapeva come formulare il discorso; così decise di lasciarsi andare senza pensare.

-Senti, Thor...Io devo dirti una cosa che penso da molto tempo, non è che penso è quello che ..ecco quello che, va beh, non importa...- iniziò a dire come una mitraietta, senza nemmeno respirare, mentre Thor lo osservava divertito. -Quello che voglio dire è che...beh ecco, non so, ecco beh...penso che sia più facile disintegrare un pianeta che dire quello che penso. Sono ridicolo, oh mamma! Beh ecco...fin da quando eravamo ragazzi...ecco...ecco...- il biondo rise. -Non ridere di me! Ecco...- poi lo voltò con un dito e lo zittì posando le labbra sulle sue. Loki rimase immobile, cercando di capire quello che stava accadendo, poi ricambiò con più passione. Thor lo fece sdraiare per terra e si mise su di lui, staccando le labbra per ammirarlo. -Cosa...? perchè l'hai fatto?- chiese il moro.

-Perchè parli troppo e ti ho reso le cose più facili...-

-Ma io...non ero in difficoltà!-

-Sì, certo! E io non sto per baciarti!- tornò sulle sue labbra prima che potesse replicare. Poco dopo incominciarono a togliersi i vestiti, sentendo i loro corpi sempre più caldi e bramosi di passione. Si lasciarono travolgere da quel desiderio che ardeva nei loro animi e che non riusciva più a controllarsi. Rimasero lì per tutta la notte ad unirsi fino a che non ebbero più le energie e caddero addormentati.

 

 

Il sole si alzò in cielo, colpendo i corpi seminudi dei due Dei, costringendoli a svegliarsi. Il primo ad alzarsi fu Loki che si guardò intorno sorpreso ed incredulo. Non credeva di aver fatto l'amore con colui che desiderava da tempo e non credeva che fosse stato lui a prendere l'iniziativa. Subito dopo si svegliò anche il fratello di ottimo umore. Si sgranchì le ossa e si mise seduto abbracciando il moro.

-Buongiorno, caro fratello!- esclamò.

-G..giorno...- lo guardò come se stesse vivendo in un sogno, poi venne baciato da Thor che gli fece capire di essere nella realtà.

-Meglio se torniamo a Palazzo, prima che la gente inizi a rompere!- si mise in piedi e si vestì, seguito da Loki.

 

I due arrivarono insieme a casa, lasciando credere di essere appena tornati dalla baldoria con gli amici. Salirono gli enormi gradoni dorati del Palazzo, quando Loki fu invaso da una fitta lacerante alla testa che lo costrinse a piegarsi in due. Sentiva nella sua mente le urla strazianti di quella donna che aveva udito nel suo sogno la notte prima. Vedeva nella sua testa le immagini cruente di quell'incubo che non faceva altro che tormentarlo. Mugugnò per il dolore, mordendosi le labbra.

-Ehi, tutto bene?- gli chiese preoccupato, mettendogli una mano sulla schiena.

-S...sì!- si mise in piedi, mostrando un sorriso finto e doloroso. -Ho solo mal di testa... credo che andrò in camera...tu vai pure avanti...-

-Ok... Verrò a vedere come stai, più tardi!- se ne andò.

Loki si trascinò in camera ansimando. Non riusciva a far smettere quelle visioni. Doveva scoprire cosa si celava dietro di esse per poter essere finalmente libero.

   
 
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