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Autore: telesette    13/12/2013    1 recensioni
Sakyo le aveva lasciato qualcosa di più che un accendino e un ricordo.
Le aveva fatto battere il cuore, come nessun altro c'era mai riuscito.
Per lui, aveva pianto lacrime che non aveva mai versato.
E davanti ai resti distrutti del Palazzo dei Tornei, mentre tutti sospiravano al pensiero di essere ancora vivi, lo sguardo limpido e il sorriso buono di Sakyo erano tuttora nella mente della ragazza.
Difficilmente Shizuru lo avrebbe dimenticato, e neppure intendeva farlo, per quanto le facesse male.
Il suo primo amore era stata un'esperienza davvero molto triste, triste e sfortunata, eppure non riusciva a togliersi dalla testa l'idea che forse...
Genere: Generale, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Shizuru Kuwabara
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Yu degli spettri ( 幽☆遊☆白書 Yū Yū Hakusho, "Libro bianco sui fantasmi" ) è originariamente un manga, scritto e disegnato da Yoshihiro Togashi, edito tra 1990 e il 1994. Dal manga è stata tratta una serie anime, suddivisa in quattro stagioni con 112 episodi complessivi, e due film di animazione.
La storia ruota attorno alle vicende del giovane liceale Yusuke Urameshi, il classico ribelle scanzonato ma di buon cuore, che si ritrova suo malgrado costretto a svolgere il lavoro di detective per conto del Mondo degli Spiriti. Dotato di poteri e di facoltà decisamente fuori del comune ( essendo infatti morto per salvare un bambino e resuscitato dal Piccolo Enma ), Yusuke affronta svariati combattimenti, perlopiù affiancato dagli amici demoni Hiei e Kurama e dall'ottuso e leale compagno di scuola Kazuma Kuwabara. Iniziato al controllo dell'Energia Astrale dalla vecchia maestra Genkai, una famosa e saggia esperta di arti marziali, Yusuke ottiene il potere dell'Onda di Luce Astrale al prezzo di innumerevoli dolori e sofferenze ( tanto fisiche quanto mentali ). Man mano che i combattimenti e gli avversari si fanno sempre più forti, Yusuke finisce per risvegliare quella che è la sua vera natura... ossìa quella di erede di sangue di demoni, imparentato nientemeno che con il potentissimo re-guerriero Raizen. Dopo aver fatto i conti con le sue origini demoniache, facendo ciò che ritiene giusto per entrambi i mondi, Yusuke tornerà dunque alla sua vita per sposarsi con Keiko Iuchimura ( la ragazza che ama da sempre ) nonché adempiere alle ultime volontà testamentarie di Genkai, trasformando la casa della maestra in un luogo di accoglienza per tutti i demoni smarriti nel mondo degli uomini.

Clicca qui per guardare:
http://www.youtube.com/watch?v=eORsSzMBbjo

Il triste amore di Shizuru
( immagini tratte da internet )

 

Shizuru rimase a contemplare tra le dita l'accendino che Sakyo le aveva regalato, giusto un attimo prima di rimanere travolto dal crollo dello stadio, e ancora non riusciva a credere che tutto ciò fosse accaduto realmente.
Non riusciva ad accettare né la morte di Sakyo né tutto il resto, compreso il sentimento che aveva scoperto di provare per costui, ritenendo che fosse un destino fin troppo ingiusto... anche per un cinico e spregiudicato uomo d'affari, quale era lui.
Sakyo non era certamente ciò che si poteva definire un "santo", avendo manipolato lui stesso l'intera faccenda del Torneo delle Arti Marziali Nere, lui stesso era consapevole di quanto nera e fondamentalmente malvagia fosse tutta la sua intera esistenza.
Dalla conversazione che aveva origliato di nascosto, Shizuru era riuscita ad apprendere alcune cose del passato di Sakyo: come ad esempio la sua morbosa e chiaramente folle ossessione per la morte, la sua freddezza e il suo profondo disinteresse per la propria vita o anche solo verso una più semplice serenità d'animo...
Sakyo riteneva che la vita di un essere umano fosse indipendentemente decisa dal mero e capriccioso arbitrìo della sorte. La sua intera fortuna finanziaria ruotava infatti attorno a questa sua convinzione, avendo messo in gioco più volte la propria vita, vincendo una serie di allucinanti scommesse mortali ed entrando conseguentemente a far parte del Nero-Nero Club.
Eppure Shizuru ancora non riusciva a spiegarsi come alcuni aspetti di Sakyo, uomo tanto misterioso quanto incoerente, non coincidessero affatto con quell'immagine oscura e perversa che costui andava manifestando con sarcasmo e perfino sadico orgoglio.

- Sakyo - mormorò lei sommessamente tra sé. - Chi eri tu veramente?

Difficile rispondere a questa domanda, anche per una sensitiva del suo livello.
Shizuru possedeva un carattere molto forte e risoluto, tutto l'opposto di una ragazza fragile che si lasciasse prendere facilmente dalle proprie emozioni, e tuttavia Sakyo era riuscito ad affascinarla in modo innegabile.
Le aveva stretto la mano, con calore e sincera preoccupazione per lei, quando alcuni demoni minacciavano di farle del male. Non aveva alcun interesse nel salvarle a vita, nessun tornaconto personale o altro, e ciononostante lo aveva fatto.
Un capriccio, forse?
Una specie di gioco, per un giocatore d'azzardo come lui, ma di un tipo che Shizuru non riusciva a definire completamente tale. Forse Sakyo poteva mentire ed ingannare chiunque, attraverso le parole e le azioni, ma certo non poteva fare altrettanto con lo sguardo.
E Shizuru ricordava benissimo la luce intensa e profonda di quegli occhi e di quel sorriso...

***

Mancavano ancora pochi minuti alla fine.
Lo stadio del Torneo stava per diventare la sua tomba, il luogo ove il suo corpo si sarebbe trasformato in polvere, eppure Sakyo non provava il benché minimo terrore o ripensamento. Per lui, la morte non significava altro che onorare il pagamento di un qualunque debito di gioco: la vita al posto del denaro...
A pensarci bene, in effetti, il suo comportamento non era poi così assurdo.
Sovente gli uomini attribuiscono al denaro un valore pari, se non addirittura superiore, a quello del proprio sangue o della propria famiglia. La società predilige l'annientamento dei propri scrupoli, per non dire della propria moralità e coscienza, sospingendo sempre più uomini e donne a commettere le più vili azioni immaginabili con addosso la maschera del perbenismo e dell'ipocrisìa.
Sakyo invece non lo riteneva necessario.
Lui non doveva far altro che mostrarsi per quello che era: un fomentatore di caos e disordini; colui che, aprendo il varco tra il mondo degli uomini e quello dei demoni, poteva ora tranquillamente camminare a testa alta come il principale responsabile di un piano diabolico.
Eppure sorrideva, come se ciò non lo sfiorasse in alcun modo.

- Perché - si domandava Shizuru, incapace di comprendere quale follìa potesse spingere un essere umano fino a questo punto. - Perché, Sakyo?

La fanciulla era troppo giovane ed inesperta, malgrado lo stesso Sakyo non fosse certo molto più grande di lei come età, e non poteva neanche lontanamente immaginare che genere di cose avesse visto con i suoi occhi quell'uomo calmo e sorridente dinanzi a lei.
Shizuru non poteva dire di conoscerlo, non sapeva niente di lui in effetti, ma non poteva neppure negare ciò che la attraeva irresistibilmente verso Sakyo.
Istinto?
Senso di gratitudine?
Attrazione fisica?
Oppure...
No, Shizuru scartò immediatamente quell'ipotesi.
L'amore era una parola inadeguata, vista la situazione, e comunque non avrebbe saputo come giustificare proprio quel tipo di sentimento verso un individuo simile.

- E' giusto così - pensò allegramente l'altro, guardandola con una dolcezza a dir poco inimmaginabile.

Fin da quando era bambino, Sakyo non aveva mai visto un vero motivo in grado di giustificare l'esistenza dei suoi simili né tantomeno la propria. Chiunque lo avrebbe definito niente di più che un pazzo, un individuo per nulla sano di mente, e lui stesso riteneva che il problema era proprio nella sua testa.
Sakyo non ragionava come la maggior parte delle persone, né intendeva farlo assolutamente, perché le sue azioni derivavano da una profonda insofferenza alle regole e al modo di vivere che condiziona la maggior parte degli esseri umani.
C'è chi accumula potere e ricchezza, sfruttando entrambi per il proprio esclusivo tornaconto personale, e c'è chi preferisce invece adeguarsi ad una situazione miserabile per garantire quantomeno la propria sopravvivenza. C'è chi muore e soffre nell'ingiustizia, mentre gli ingiusti vivono tranquilli e piacevolmente ricompensati. Ci sono uomini che preferiscono aiutare il prossimo in silenzio, senza chiedere alcuna ricompensa, e uomini che sparano alle loro vittime in pieno giorno e sotto gli occhi di tutti...
Questo e molto altro ancora aveva visto Sakyo.
Fin da che era entrato a far parte del mondo, l'aspetto peggiore della società gli scivolava semplicemente addosso, come un cappotto o un soprabito fradicio di pioggia. Da tempo meditava al modo più semplice e divertente di porre fine agli assurdi giochi di potere che molti dei suoi simili, più o meno spregiudicati di lui, avrebbero senza dubbio continuato a portare avanti per chissà quanto ancora.
E venire a conoscenza del mondo dei demoni pareva avergli suggerito l'idea giusta.

- Abbi cura di te, ragazza - avrebbe voluto dirle lui, nel regalare a Shizuru il proprio accendino con le iniziali.

Forse Urameshi e i suoi amici erano sufficientemente in grado di riscattare la razza umana dalla corruzione, mettendo anche un freno al progetto di distruzione totale, tuttavia Sakyo si era spinto un po' troppo in là per prendere in considerazione anche solo l'idea di ritornare sui propri passi.
La decisione l'aveva già presa.
Incontrando Shizuru, per la prima volta nella sua vita, Sakyo aveva forse ritrovato in sé stesso un piccolo barlùme di umanità. La ragazza lo stava infatti guardando, non con odio o con disprezzo bensì con sincera apprensione nei suoi confronti, e lui ne era piuttosto colpito.
Shizuru era una bella e giovane donna, con una vita completamente diversa dalla sua, e il suo mondo ruotava attorno agli affetti e alle persone importanti per lei...
Sakyo si riteneva probabilmente assai lusingato di averle suscitato così tanto interesse, sebbene in poco tempo e nell'impossibilità di approfondire la conoscenza, ma perfino lui non era così cinico ed insensibile da illudere una fanciulla con false speranze.
Lui era un uomo sbagliato.
Un uomo che non doveva esistere, per sua stessa ammissione, perciò preferiva uscire di scena in modo solenne e sfolgorante... degno del suo stile, in effetti.

- Quella degli uomini è una natura contraddittoria - pensò Sakyo, incurante delle fiamme che stavano divampando ovunque. - Viviamo e facciamo cose spesso incomprensibili e, mentre ci sforziamo invano di attribuire loro un senso, è buffo vedere come tutto si riduce incontrovertibilmente ad un mucchio di polvere... Mi sarebbe piaciuto conoscerti, sul serio, ma credo sia meglio in un'altra vita!

L'intero edificio stava per crollare miseramente su sé stesso.
Grossi pezzi di cemento armato cadevano al suolo, con un sinistro fragore impressionante, eppure Sakyo rimaneva immobile a salutare Shizuru come se quella spaventosa deflagrazione fosse la cosa più innocua e naturale del mondo.

- Addio!

Improvvisamente la sede centrale del soffitto si staccò, rilasciando un blocco di dimensioni enormi che precipitò tutto assieme, e Sakyo scomparve inghiottito da tonnellate di macerie fumanti.

- Sakyo, nooo!

Shizuru si lasciò andare ad una incontenibile disperazione.
Semmai logica e razionalità lasciavano del tutto inspiegabile il comportamento di Sakyo, così come le lacrime che Shizuru stava ora versando per lui, la verità era che entrambi avevano percepito qualcosa fin dal loro primo incontro.
Che dire?
Il classico "colpo di fulmine", certo qualcosa doveva essere scattato tra loro, altrimenti Shizuru non avrebbe emesso quel pianto dirotto e straziante.
Se non fosse stato per l'intervento del Piccolo Enma nel portarla via con sé, costei si sarebbe inconsciamente gettata in quell'inferno di fiamme, nell'estremo quanto disperato tentativo di salvarlo.
Purtroppo per Sakyo non c'era più niente da fare.
Lui stesso aveva scelto la propria morte, intendendola quasi come una liberazione da tutto ciò che lo disgustava, e se anche avesse messo da parte l'idea per amore di Shizuru...
Difficile immaginare un lieto fine per loro.
Difficile!

***

- Addio, Sakyo!

Una volta all'esterno, sotto i caldi raggi dorati del sole al tramonto, Shizuru poteva ora sforzarsi di comprendere ed accettare quella situazione.
Prima d'ora non si era mai innamorata.
Non pensava neppure che fosse possibile per lei, considerando gli uomini più o meno con lo stesso metro di giudizio che era solita applicare verso quel testone di suo fratello Kazuma.
Sakyo le aveva lasciato qualcosa di più che un accendino e un ricordo.
Le aveva fatto battere il cuore, come nessun altro c'era mai riuscito.
Per lui, aveva pianto lacrime che non aveva mai versato.
E davanti ai resti distrutti del Palazzo dei Tornei, mentre tutti sospiravano al pensiero di essere ancora vivi, lo sguardo limpido e il sorriso buono di Sakyo erano tuttora nella mente della ragazza.
Difficilmente Shizuru lo avrebbe dimenticato, e neppure intendeva farlo, per quanto le facesse male.
Il suo primo amore era stata un'esperienza davvero molto triste, triste e sfortunata, eppure non riusciva a togliersi dalla testa l'idea che forse...
Forse, in un'altra circostanza, magari... Chissà?

FINE

   
 
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