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Autore: Feel Good Inc    13/12/2013    3 recensioni
#Edmund/Deborah – l’ultima volta – Lui ne ebbe paura, di una paura diversa e più intensa.
#Bennet/Bella – la prima volta – Gli sembrava di aver passato tutta la vita così, nell’attesa del suo tocco, il suo soltanto.
#Homer/Susan – tutte le volte – Susan aveva sempre gridato, fin da quando lui la chiamava Caitlin.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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 sometimes

{ appunti di storie mai scritte }

 

 

 

 

 

 

 

 

 

{ Edmund/Deborah ~ l’ultima volta }

- 142 parole -

 

 

Ancora a distanza di tempo, non avrebbe saputo dire come fosse cominciata, che cosa di preciso l’avesse sospinto verso le sue labbra, quel giorno in cui lei gli aveva urlato addosso e poi aveva ascoltato la sua storia – l’amore era un concetto troppo vasto, la condivisione una scusa troppo debole. Forse era semplicemente l’unica cosa da fare. E, ancora a distanza di tempo, la pelle di Deborah era calda quanto quella di Emily era gelida, la mano di Deborah era ruvida quanto quella di Emily era sottile; soltanto il rimprovero degli occhi, ecco, quello era diverso, quello era vivo.

Lui ne ebbe paura, di una paura diversa e più intensa.

«Dovresti stare con tua moglie, adesso. Torna a casa.»

Edmund si lasciò sfiorare e guardare e sorridere tristemente, consapevole che quella sarebbe stata l’ultima volta, l’ultima occasione per piangere davanti a lei.

 

 

 

 

 

 

{ Bennet/Bella ~ la prima volta }

- 162 parole -

 

 

I baci di Bella erano leggeri, più dell’aria, più del suo profumo ormai così familiare. Bennet non ricordava quando fossero cominciati – forse, chissà, la notte in cui avevano dormito insieme, innocenti, nello stesso posto che aveva sporcato e spezzato e raffazzonato insieme le loro vite come lembi di un unico fazzoletto? Gli sembrava di aver passato tutta la vita così, nell’attesa del suo tocco, il suo soltanto. Bella era il suo nome, Bella era vera; non ricordava quando o come o perché, ma ora lei c’era e ci sarebbe sempre stata.

Cercò di dirglielo, quella volta, quella prima volta che lei rispose coi baci alla proposta che un’altra per prima aveva rifuggito – cercò di dirglielo perché era importante, perché ora lei c’era, lei soltanto; ma tutto ciò che gli uscì detto fu la domanda più goffa del mondo, probabilmente l’unica che l’avrebbe fatta ridere.

«Ne siete sicura?»

Ma Bella non rise. Solo le sue mani risposero per lei, leggere quanto i baci.

 

 

 

 

 

 

{ Homer/Susan ~ tutte le volte }

- 166 parole -

 

 

Susan gridava. Susan aveva sempre gridato, fin da quando lui la chiamava Caitlin. Per quanto gli piacesse trastullarsi nel pensiero che gran parte di quelle grida – le più acute, a onor del vero, di tutto il fottuto bordello – erano di passione, non poteva però negare nei recessi della sua coscienza di averne causate molte dalle motivazioni meno appaganti. Susan aveva quel suo modo di arrabbiarsi, di perdere letteralmente le staffe, a volte per motivi così stupidi, che Homer era più che convinto di averci fatto l’abitudine, fin da quando lei lo chiamava Matthew. Susan gridava, per un motivo o per un altro, tutte le volte; era una delle cose più vivide del loro matrimonio – forse soprattutto oggi, oggi che la loro vita non aveva più la scintilla eccitante del nascosto e del proibito.

E forse fu per questo che quei sussurri, quella pacatezza, quella rassegnazione gli fecero così male.

«Esci di qui.»

Homer uscì.

Sarebbe tornato. Tornava tutte le volte.

E Susan avrebbe ricominciato a gridare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio dell’autrice

 

Mi sono avvicinata con molta curiosità al mondo di Ripper Street e, a dispetto della recente scoperta della cancellazione del suddetto, me ne sono innamorata. Confesso di non capire questa generale impressione negativa che il pubblico ha recepito dallo show. Per quanto mi riguarda, io vi ho trovato dei personaggi straordinari, delle storie (d’amore e personali) estremamente sofferte e molti spunti di riflessione. E così ho buttato giù queste tre flash, forse proprio in una sorta di risposta a quelle impressioni negative, per tentare di spiegare quello che ho sentito io.

‘Appunti di storie mai scritte’ perché le mie tre coppie sono praticamente doomed from the start, le prime due soprattutto, e per la terza stento a vedere il lieto fine a prescindere dal season finale imminente. È nel rapporto con Deborah, destinato a finire in fretta com’è nato, che vedo maggiormente la fragilità di Edmund; è nel rapporto con Bella che vedo il riscatto di Bennet, dopo l’Egitto e dopo Rose; è nel rapporto con Caitlin/Susan che vedo tutta l’umanità, spesso così ben nascosta, di Matthew/Homer. E niente, boh, questo è il mio tentativo.

Un abbraccio a chiunque sia stato così buono da venire a darci un’occhiata.

Aya ~

   
 
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