sometimes
{ appunti
di storie mai scritte }
{ Edmund/Deborah
~ l’ultima volta }
- 142 parole -
Ancora
a distanza di tempo, non avrebbe saputo dire come fosse cominciata, che cosa di preciso l’avesse sospinto
verso le sue labbra, quel giorno in cui lei gli aveva urlato addosso e poi
aveva ascoltato la sua storia – l’amore era un concetto troppo vasto, la
condivisione una scusa troppo debole. Forse era semplicemente l’unica cosa da fare.
E, ancora a distanza di tempo, la pelle di Deborah era calda quanto quella di
Emily era gelida, la mano di Deborah era ruvida quanto quella di Emily era
sottile; soltanto il rimprovero degli occhi, ecco, quello era diverso, quello
era vivo.
Lui
ne ebbe paura, di una paura diversa e più intensa.
«Dovresti
stare con tua moglie, adesso. Torna a casa.»
Edmund
si lasciò sfiorare e guardare e sorridere tristemente, consapevole che quella
sarebbe stata l’ultima volta, l’ultima occasione per piangere davanti a lei.
{ Bennet/Bella ~ la prima volta }
- 162 parole -
I
baci di Bella erano leggeri, più dell’aria, più del suo profumo ormai così
familiare. Bennet non ricordava quando fossero
cominciati – forse, chissà, la notte in cui avevano dormito insieme, innocenti,
nello stesso posto che aveva sporcato e spezzato e raffazzonato insieme le loro
vite come lembi di un unico fazzoletto? Gli sembrava di aver passato tutta la
vita così, nell’attesa del suo tocco, il suo soltanto. Bella era il suo nome,
Bella era vera; non ricordava quando
o come o perché, ma ora lei c’era e ci sarebbe sempre stata.
Cercò
di dirglielo, quella volta, quella prima volta che lei rispose coi baci alla
proposta che un’altra per prima aveva rifuggito – cercò di dirglielo perché era
importante, perché ora lei c’era, lei
soltanto; ma tutto ciò che gli uscì detto fu la domanda più goffa del mondo,
probabilmente l’unica che l’avrebbe fatta ridere.
«Ne
siete sicura?»
Ma
Bella non rise. Solo le sue mani risposero per lei, leggere quanto i baci.
{ Homer/Susan ~ tutte
le volte }
- 166 parole -
Susan
gridava. Susan aveva sempre gridato, fin da quando lui la chiamava Caitlin. Per quanto gli piacesse trastullarsi nel pensiero
che gran parte di quelle grida – le più acute, a onor
del vero, di tutto il fottuto bordello – erano di passione, non poteva però
negare nei recessi della sua coscienza di averne causate molte dalle
motivazioni meno appaganti. Susan aveva quel suo modo di arrabbiarsi, di
perdere letteralmente le staffe, a volte per motivi così stupidi, che Homer era più che convinto di averci fatto
l’abitudine, fin da quando lei lo chiamava Matthew. Susan gridava, per un
motivo o per un altro, tutte le volte; era una delle cose più vivide del loro
matrimonio – forse soprattutto oggi, oggi che la loro vita non aveva più la
scintilla eccitante del nascosto e del proibito.
E
forse fu per questo che quei sussurri, quella pacatezza, quella rassegnazione gli fecero così male.
«Esci
di qui.»
Homer
uscì.
Sarebbe
tornato. Tornava tutte le volte.
E
Susan avrebbe ricominciato a gridare.
Spazio
dell’autrice
Mi sono avvicinata con
molta curiosità al mondo di Ripper Street e, a
dispetto della recente scoperta della cancellazione del suddetto, me ne sono
innamorata. Confesso di non capire questa generale impressione negativa che il
pubblico ha recepito dallo show. Per quanto mi riguarda, io vi ho trovato dei
personaggi straordinari, delle storie (d’amore e personali) estremamente
sofferte e molti spunti di riflessione. E così ho buttato giù queste tre flash,
forse proprio in una sorta di risposta a quelle impressioni negative, per
tentare di spiegare quello che ho sentito io.
‘Appunti di storie mai
scritte’ perché le mie tre coppie sono praticamente doomed from the start, le prime due soprattutto, e per la terza stento a
vedere il lieto fine a prescindere dal season finale imminente. È nel rapporto
con Deborah, destinato a finire in fretta com’è nato, che vedo maggiormente la
fragilità di Edmund; è nel rapporto con Bella che vedo il riscatto di Bennet, dopo l’Egitto e dopo Rose; è nel rapporto con Caitlin/Susan che vedo tutta l’umanità, spesso così ben
nascosta, di Matthew/Homer. E niente, boh, questo è il mio tentativo.
Un abbraccio a chiunque sia
stato così buono da venire a darci un’occhiata.
Aya ~