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Autore: Mrs_Hutcherson    15/12/2013    5 recensioni
*La mia prima FF su Hunger Games!*
SPOILER!! (Mockingjay)
Questa è una One shot raccontata dal punto di vista di Katniss, basata sulla sua vita con Peeta dopo aver formato una famiglia :3 Perciò, questa è una storia Everlark post-Mockingjay :) Spero di avervi incuriositi e vi auguro una buona lettura :3
*Dal testo*
Rido e divento rossa, poi appoggio la testa sulla sua spalla. Peeta mi accarezza la treccia di capelli castani.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Solo Peeta è in grado di darmi questo

 

Mi sveglio da una lunga dormita. Fuori dalla finestra, le primule sul davanzale sono ricoperte da numerose gocce di rugiada. Accanto a me, nel letto, Peeta dorme ancora profondamente, i capelli biondi scompligliati. Credo che sia normale, dato che ieri sera è rimasto in cucina fino a tardi. Alle tre in punto è crollato a letto, mi chiedo cosa abbia realizzato. Gli sistemo con delicatezza una ciocca di capelli davanti alla fronte. “Quante ne abbiamo passate, io e te insieme” penso.
Sono trascorsi quasi vent’anni dalla fine della rivolta e dal mio matrimonio con Peeta. Adesso viviamo nella sua casa del Villaggio dei Vincitori e abbiamo anche due figli. So di aver detto di non averne mai voluti, ma Peeta li desiderava così tanto. Poi però, quando tenni in braccio la mia prima bambina, il cuore mi si riempì di gioia e capii che anche io ero felice di aver formato una vera e propria famiglia. Cinque anni dopo arrivò un maschietto che completò il nucleo famigliare. Adesso, mia figlia Primrose ha nove anni, mentre mio figlio Joshua ne ha appena quattro. Lei ha studiato gli Hunger Games a scuola, sa che io e suo padre ne abbiamo preso parte. Il piccolo non lo sa ancora, ma prima o poi lo scoprirà. E spero il più tardi possibile. Peeta apre i suoi grandi occhi azzurri e li fissa sui miei:-Buongiorno- mi dice sorridendo.-Buongiorno- ribatto io, avvicinandomi a lui. Gli do un bacio a stampo.-Hai dormito bene?- gli chiedo.-Sì, anche se ho fatto fino a tardi. Nessun incubo, tu?-.-Neanche io. Nemmeno uno.-.-Che ora è?- mi chiede.-Credo che siano le dieci. Su, andiamo a svegliare i bambini- dico. Ci alziamo dal letto e indossiamo le pantofole. Prendo Peeta per mano e ci incamminiamo verso la camera dei nostri figli. Busso alla porta della stanza e Peeta apre. Troviamo una piccola Primrose intenta a spazzolare i capelli castani e Joshua che stringe il suo peluche preferito, uno scoiattolo. Poi notano che siamo venuti a svegliarli:-Mamma! Papà!- gridano in coro venendoci incontro abbracciandoci. Peeta prende il piccolo in braccio, mentre io afferro la mano di Primrose.-Buondì, piccoli. Su, andiamo a fare colazione- dice Peeta sorridendo. Ci dirigiamo tutti e quattro in cucina. Mia figlia mi lascia la mano e corre davanti a me.-Bene, piccoli miei, cosa volete preparato da me e papà per colazione?- chiedo contenta scendendo le scale.-Sai mamma, credo che stamattina non dovrete preparare!- mi risponde Primrose dal piano di sotto.-E perché no?- chiedo quasi ridendo, prima di vedere in lontananza qualcosa disposta sul tavolo della cucina. Mi avvicino: è un dolce verde e arancione decorato con fiammelle e ciuffi di erba saetta tutti in zucchero. Al centro c’è una grande scritta gialla: “Buon anniversario, tesoro”. Rimango a bocca aperta davanti a quella torta o meglio, opera d’arte: d’un tratto, mi sento in colpa per aver dimenticato il nostro anniversario di matrimonio, però in un certo senso sono felice di essere rimasta sorpresa. Mi giro verso Peeta, che ha già messo Joshua a terra. Gli getto le braccia al collo e lo fisso a lungo in viso:-Ti piace?- mi chiede sorridendo.-E’ incredibile-dico ridendo e lo bacio dritto sulla bocca, mentre una lacrima mi solca il viso. Vorrei rimanere così per sempre, stretta a lui, scaldata dai suoi baci: io ho bisogno di lui. Il piccolo Joshua tira Peeta per la maglia, chiedendo di fargli vedere la torta. Mi separo da lui e lo prende in braccio. Joshua ha gli occhi grigi che luccicano dall’emozione e sussurra felice al suo papà:-Da grande sarò un fornaio anche io, proprio come te papino.-. Queste parole colpiscono Peeta, che di conseguenza arruffa i capelli del piccolo e strofina il naso con il suo, ridendo. Primrose richiama la mia attenzione tirando il lembo della mia camicia da notte:-Mangiamo la torta, mamma?- le sorrido e annuisco. Peeta mette a sedere i bambini e io taglio delle fette di dolce per tutti e quattro, poi però penso a qualcun altro: Haymitch. Abita anche lui nella sua casa del Villaggio dei Vincitori e ormai è di famiglia. Preparo una fetta anche per lui e, mettendo un cappotto, dico alla mia famiglia che esco di casa:-Dove vai, mamma?- mi chiede Primrose, fissandomi con i suoi grandi occhi azzurri.-Vado a trovare nonno Haymitch-. Sì, ormai il mio ex-mentore è come un nonno per i miei figli. Mi incammino verso la casa di Haymitch e, appena arrivata, busso alla porta. Sento qualcuno camminare e poi aprire:-Buongiorno, dolcezza- mi dice Haymitch, come ai vecchi tempi. Rido:-Oggi è l’anniversario di matrimonio mio e di Peeta. Ti ho portato un po’ di dolce.-.-Bene, se l’ha fatto il ragazzo sarà ottimo di sicuro.- dice Haymitch addentando la fetta di torta. Lo fisso a lungo:-Scusa Haymitch, ma devo tornare dai bambini.. ci vediamo presto, ok?- dico, voltandomi e tornando verso casa:-Ci si vede, ragazza di fuoco!-. Quel nome mi fa sobbalzare: è da tanto che qualcuno non mi chiama così. Mi giro di scatto, ma Haymitch è già rientrato. Continuo a camminare e apro la porta di casa mia, entrando. I bambini hanno già mangiato, Peeta mi sta ancora aspettando. Tolgo il cappotto, mi siedo al tavolo e facciamo colazione. Mio marito è seduto di fronte a me. Il dolce è squisito e sa di arance, ha fatto un ottimo lavoro come al solito. Fisso a lungo le decorazioni sopra la mia fetta e do più attenzione alle fiammelle, poi mi viene un’idea:-Peeta.-. Il mio ragazzo del pane fissa i suoi occhi nei miei:-Ti va di andare a vedere il tramonto, più tardi?-. Lui sorride, capendo il perché di questa mia domanda. L’arancione, quello dalla sfumatura più tenue come il tramonto, è il suo colore preferito. Per questo l’idea lo rende felice:-Sì, mi piacerebbe molto- dice, i suoi occhi scintillano. Finiamo di mangiare e andiamo a cambiarci: metto la giacca da caccia di mio padre, un paio di semplici pantaloni e degli stivali di pelle. Peeta porta una maglia bianca, pantaloni come i miei e degli stivaletti. Faccio indossare a mia figlia un vestito verde prato e vesto il suo fratellino esattamente come il papà. Arriva l’ora di pranzo: Peeta sta preparando del pane e io faccio bollire in pentola dello stufato di agnello. Una volta pronto, pranziamo. Come al solito, il pane di Peeta è delizioso e direi di non lamentarmi sul mio stufato. Sembra piacere, poi mio marito mi sussurra:-Sei una cuoca eccezionale-. Rido e divento rossa, poi appoggio la testa sulla sua spalla. Peeta mi accarezza la treccia di capelli castani. Finito il pranzo, arriva il primo pomeriggio. Primrose studia, mentre Joshua gioca nella sua stanza. Io e Peeta ci chiudiamo in camera e lavoriamo al nostro libro delle piante che, dopo tanto tempo, è quasi completo. Lui sta dipingendo un fiore viola, rimango attratta dalle sue ciglia biondissime e vedo la sua mano lavorare veloce con il pennello dalla punta sottile. Passa qualche ora e ci rendiamo conto che tra poco tramonterà. Chiamiamo i bambini, dicendo che usciremo. Metto a Primrose e a Joshua un cappotto e usciamo di casa. Faccio da guida alla mia famiglia e sorpassiamo la recinzione che ci separa dai boschi, ormai non più elettrificata. Questa è una delle rare volte in cui non vengo nei boschi per cacciare. Dopo aver camminato per qualche minuto, ci fermiamo in una piccola collinetta, aspettando di vedere il sole tramontare nel nostro distretto 12. I nostri figli giocano nel prato. Io mi sdraio insieme a Peeta all’ombra di un salice. Ai piedi dell’albero ci sono alcuni denti di leone appena sbocciati, lui ne strappa uno e me lo mette tra i capelli:-Sei stupenda.- mi sussurra. Le mie guance divampano e le mani cominciano a scavare nelle tasche della mia giacca: d’un tratto trovo qualcosa. Liscia, tonda e piccola: è la perla che peeta mi ha regalato durante l’Edizione della Memoria. La esco dalla tasca e Peeta rimane sbalordito nel vederla:-Katniss.- mi dice.-Non pensavo che l’avessi tenuta.-. Stringo la perla:-Invece l’ho fatto. Perché durate la rivolta, mentre eri a Capitol City, volevo che con me ci fosse una parte di te. E sentivo terribilmente la tua mancanza.- confesso. Mi abbraccia, mentre vediamo il meraviglioso spettacolo del sole che, finalmente, tramonta. Peeta si gira verso di me, mi prende il viso tra le mani e mi pone di nuovo la domanda:-Tu mi ami. Vero o falso?-. Sorrido e gli rispondo:-Vero.-. Mi bacia e io lo ricambio, pensando che niente e nessuno potrà di nuovo separarmi da lui. Perché lo amo e lui ama me. E siamo nati per proteggerci a vicenda.
 

FINE

 

*Angolo autrice*

 

Ciao a tutti! Bene, questa è la mia prima storia su Hunger Games, siate clementi! Se vi è piaciuta, avvisatemi se ci sono errori.. Spero che recensiate in molti! Tanti baci :3

Mrs_Hutcherson

  
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