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Autore: ItsLaylaHere    15/12/2013    3 recensioni
Catherine e Nikki, Nikki e Catherine. Sembrano essere sole nel mondo, in cui saranno sole, insieme, odiate, amate, perse, vinte. Dovranno imparare molto, prendere decisioni importanti, che varranno la vita dell'amore, il loro tutto.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Il suo vestito color panna era mosso dal vento, ogni sua balza ondeggiava come il mare. La brezza le lambiva la pelle, riscaldata dagli ultimi raggi della giornata. I suoi ricci erano raccolti in un elegante chignon, due ciocche le incorniciavano il viso. I suoi occhi verdi sorridevano scintillanti, contrastando il fuoco del sole al tramonto e delle torce poste a delimitare il sentiero che attraversava il parco. Nikki stava osservando il panorama, mentre Catherine era seduta su una panca a scrivere.
Ogni tanto Catherine la osservava, immaginando non poche avventure fantastiche svolgersi fra le pieghe del vestito della sua donna. Immaginava le sue dita scorrere sul vestito di Nikki e, appoggiandole sui lembi, sollevarlo lentamente, mentre le baciava quelle sue dolci labbra. E l'altra era in balia di Amore, della passione di Catherine, si lasciava trascinare nei movimenti tra un lenzuolo e dei vestiti di troppo.
Ma Nikki era là, di spalle, immersa nello splendore della natura, un rosso appena accennato le colorava gli zigomi, ignara del mondo circostante, del vento che le alzava la gonna, della sua amata che la guardava desiderosa.
-Nikki-. Al suono del proprio nome, scandito da una perfetta pronuncia britannica che adorava, la mora si voltò.
-Catherine?-.
-Fa freddo, torniamo a casa?-. Non era stata previdente: una semplice canottiera leggera e dei pantaloncini attillati non erano ottimali, soprattutto se stava immobile a fissare la gonna dell'amante con sguardo vitreo.
Aveva ormai lasciato che la stilografica cadesse sul foglio e lo macchiasse notevolmente.

 
Catherine non aveva più freddo quando giaceva in reggiseno su Nikki. Si sentiva anzi pervadere da un irrefrenabile calore mentre la propria mano scendeva spavalda e leggera sul fianco di Nikki, nuda tra i cuscini del letto, quasi seta sulla sua pelle di porcellana. Le due sembravano muoversi in un infinito baccanale, come rapite dal Dio del vino e riscaldate dal fuoco d’Amore.
I vestiti sgualciti fungevano da tappeto alla piccola stanza, mentre uno stereo sparava i Led Zeppelin a tutto volume. Di passione erano cariche le vibrazioni, l’aria era così densa di Eros da poter essere tagliata.
Nikki si lasciò scappare un gemito appena la mano di Catherine aveva raggiunto il suo pube. Continuavano a scorrere le dita, le sfioravano il suo fiore, delicatamente s’insinuavano fra le sue grandi labbra. E contemporaneamente inondava di lacrime il viso dell’amante. Non voleva farla scappare, voleva stringerla a sé per l’eternità, baciarla, toccarla, amarla. Catherine tremava solo all’idea di compiere una tale azione. Era oppressa, costretta a detestare il mondo, mentre chiedeva solo la presenza di Nikki accanto.
Sul comodino giaceva il suo tagliacarte preferito, quello d’argento. Lo vedeva sempre con la coda dell’occhio, brillava maledettamente. Lo stava odiando, aveva paura, non voleva. Non voleva sprecare una vita, una perché la propria era già congiunta a quella di Nikki; non voleva brutalmente terminarla, ma le carte erano ormai state scoperte.
Qualche giorno prima Catherine era stata convocata in presidenza. Doveva lasciare la cattedra. Era stata cacciata brutalmente per amore. Non ragionava ormai più, colta da un istinto primordiale di rabbia e vendetta. Non avrebbe mai più rivisto Nikki –pensava- la ragazza per cui aveva perso la testa, colei per cui sarebbe morta pur di averla. Ed era ciò che aveva progettato.
-Ti amo-. Nikki aveva ridestato Catherine, immersa completamente nei suoi pensieri.
-Sì, ti amo, cazzo, e scusa per la parolaccia, ma sì, lo ripeterei all’infinito- continuò.
-Sshh piccola, ti amo anch’io- le sussurrò Catherine, continuando a piangere.
-Non piangere, non farlo mai. Non rovinarti, sorridi, che sei splendida, capito?-.
Nikki amava veramente Catherine, si considerava fortunata ad averla conosciuta.
Catherine, d’altro canto, vedeva i lucidi occhi verdi della ragazza; era incapace di muoversi, ma riuscì a chiuderle le palpebre e a baciarle quelle sue labbra umide, prima di farla venire.
Per la vendetta, aveva pensato, c’erano altri modi migliori in cui poteva compierla, senza uccidere sé stessa e l’amore della propria vita.
Ritrasse la mano dall’intimità di Nikki e si distese accanto a lei, guardandola sorridere e accarezzandole la guancia con la mano pulita. Era ingiusto sacrificarsi per chi non comprendeva la potenza di un sentimento così forte da superare qualsiasi tipo di barriera.

   
 
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