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Autore: Lady Atena    16/12/2013    2 recensioni
Tony sta deliberatamente ignorando i suoi doveri di magnate mentre Pepper tenta di farlo lavorare.
Poi entra un gatto dagli occhi verdi.
Idea di Marta Pianori.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Loki, Pepper Potts, Tony Stark/Iron Man
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Battutacce di ghiaccio tra geni esibizionisti.'
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Tony scivolò più in basso sulla poltrona allargando le gambe, passò il dito sullo schermo del cellulare ingigantendo l'ologramma di un missile lungo metà del suo pollice e osservò la serie di frecce che indicavano l'interno. Strinse le labbra, fece ruotare l'immagine del missile fino a trovarsi la punta davanti. Tolse la copertura scoprendo una punta di ferro, aggrottò le sopracciglia corrugando la fronte.
“Potrebbe almeno fingere di ascoltare?” domandò Pepper.
Tony alzò lo sguardo, batté le palpebre sporgendo le labbra e inclinò il capo verso sinistra.
“Non lo sto facendo?” chiese.
Virginia sospirò, socchiuse gli occhi e allungò entrambe le mani che stringevano una serie di fascicoli.
“Deve leggere questi. Ho provato a farlo, ma sono i prototipi del progetto per il nuovo prodotto, quindi è affar suo”.
Tony sogghignò, infilò in tasca il cellulare afferrando i fascicoli con l'altra mano e si tirò su sulla poltrona poggiando la pila di fogli sul tavolino.
“I prototipi del progetto? Potevano direttamente farmelo fare da solo” si lamentò.
Virginia strinse le labbra indurendo lo sguardo, fece tre passi indietro con il rumore di tacchi a spillo e si voltò raggiungendo la porta. La aprì e batté le palpebre, si spostò di lato.
“Tony” chiamò.
Tony si voltò, inarcò un sopracciglio osservando la donna a lato della porta. Ne seguì la linea delle gambe fasciate dalle calze color carne, guardò l'orlo della gonna grigia sopra il ginocchio e sogghignò osservandone i fianchi. La sentì schioccare la lingua e alzò il capo inarcando un sopracciglio. Pepper scosse il capo facendo finire una ciocca rosso chiaro davanti al volto, allungò il braccio indicando in terra e Tony abbassò lo sguardo osservando un gatto nero grande due volte il suo palmo seduto sulla soglia. Il felino si mise a quattro zampe, batté le ciglia sporgendo il musetto verso l'alto e miagolò mostrando i denti appuntiti. Tony aggrottò le sopracciglia, si sporse sulla poltrona.
< Il gatto ha un'aria famigliare > pensò.
Il felino arricciò i baffi, le iridi smeraldo brillarono ed entrò nella stanza. Pepper aprì la bocca, la richiuse e si leccò le labbra sentendole screpolate. Si tolse la ciocca di capelli da davanti al viso, scosse il capo.
“Vado a chiamare Happy, qualcosa non va nella sicurezza” disse.
Tony ghignò, fece l'occhiolino allagando le braccia.
“Te l'avevo detto che c'erano delle falle”.
Il gatto raggiunse la sedia accanto alla poltrona, vi saltò sopra sedendosi e guardò verso Tony. L'uomo storse il labbro, si spostò sulla poltrona premendosi contro il bracciolo.
< Non sapevo temessi più un cucciolo di un Dio > sussurrò la voce suadente di Loki nella sua mente.
Tony rabbrividì, guardò verso Pepper osservandola fissarlo. Virginia gli si avvicinò, afferrò il gatto per la collottola e lo sollevò. Tony vide le iridi smeraldo del gatto brillare, allungò la mano alzandosi.
“Pep, lasci ...”.
Il felino soffiò, graffiò la mano della donna facendola sanguinare e lei lasciò la presa facendo tre passi indietro. Si premette la mano ferita sul petto, all'altezza dei seni coperti dalla giacca grigia. Tony la raggiunse, le prese il polso e lo strinse. Alzò il capo, le sorrise socchiudendo le iridi castano scuro.
“Mai toccare gli animali selvatici, signorina Potts” la rimproverò.
Il felino ai suoi piedi si accucciò, portò la coda davanti a sé poggiandoci sopra il capo e abbassò le orecchie socchiudendo le iridi che brillavano di riflessi azzurri. Tony gli lanciò un'occhiataccia, strinse il fianco di Pepper facendole fare due passi di lato e strinse le labbra corrucciando la fronte.
< Soprattutto le belve che potrebbero trucidarvi tutti, Stark > disse la voce di Loki.
Tony batté le palpebre, scosse il capo. Virginia poggiò la propria mano dalle dita sottili su quella di lui, piegò il capo di lato alzandolo e socchiuse le iridi acquamarina.
“Stai impallidendo, Tony. Forse dovremmo uscire e lasciare che ci pensi Happy” disse.
Tony le lasciò il polso, indietreggiò e sogghignò allargando le braccia.
“Ehy, stai parlando di me” disse.
Dimenò le mani in aria muovendole, aprì e chiuse le dita accentuando l'espressione con le sopracciglia inarcate e gli occhi socchiusi.
“Fatti disinfettare quel graffio e chiama Happy. Prometto di riuscire a gestire un gatto per quindici minuti”.
Virginia inarcò un sopracciglio guardandolo, abbassò il capo osservando il felino accucciato e sospirò.
“Torno subito” assicurò.
Uscì dalla stanza in un ticchettare di tacchi. Tony raggiunse la porta, la chiuse e si voltò osservando il pelo nero del gatto.
“Sai, era un po' che avevo le allucinazioni” disse.
Camminò in avanti, prese a girare intorno al felino dimenando le braccia in aria, allargandole e chiudendole facendo ruotare le mani.
“Cose che esplodono, lucine azzurre, morti premature causate da testate nucleari. Niente di particolarmente simpatico”.
Si fermò davanti al gatto, gli puntò il dito contro e abbassò il capo arricciando il naso.
“Quindi tu sei un'altra allucinazione. Sono stato chiaro?” domandò.
Il gatto sogghignò, si rizzò sulle quattro zampe e prese le sembianze di Loki. Il Dio piegò il capo di lato, socchiuse le iridi verdi sogghignando a labbra chiuse.
“Come preferisci, Stark” sussurrò.
Tony aprì la bocca, scosse il capo, la richiuse e abbassò la testa massaggiandosi le tempie con due dita. Sbuffò sonoramente roteando gli occhi, inarcò un sopracciglio sollevando la testa.
“Non dirmelo. Vuoi di nuovo conquistare la Terra, sta volta con il potere della tenerezza felina”.
Loki ridacchiò, scosse il capo facendo strofinare le ciocche nere contro la pelle del collo candido e sogghignò scoprendo i denti bianchi.
“In realtà, preferirei un drink”.

 

  
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