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Autore: Serenella88    17/12/2013    1 recensioni
Ho deciso di ripercorrere le otto puntate della fiction tv Che Dio ci Aiuti 2 provando a calarmi nei panni di Guido. Ad accompagnare ogni capitolo una strofa della canzone di Anna Oxa “Quando nasce un amore”. Ho cercato di scoprire il sexyprof, visto che dei suoi pensieri e delle sue emozioni abbiamo conosciuto poco o nulla. Cosa ha provato lui per Azzurra fin dal primo momento in cui l’ha difesa al ristorante? E’ mai stato geloso di lei? Che cosa ha sentito quando si sono baciati? E la caccia al tesoro finale?
P.s. Per poter apprezzare meglio i riferimenti che ci sono nei vari capitoli vi invito a riguardare le puntate, è sempre un piacere anche se già viste e riviste
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quando nasce un amore - Prima Puntata

 

Quando nasce un amore non è mai troppo tardi
scende come un bagliore da una stella che guardi
e di stelle nel cuore ce ne sono miliardi
quando nasce un amore, un amore.

 

Hai capito la sexytata?

Ma come mi esprimo? La sexytata? Ma chi sono uno dei miei studenti ventenni che sbava dietro a un paio di gambe lunghe e una scollatura sempre in bella mostra?

Beh bella, è bella, caspita se è bella, ma si fa così? Uno si conosce da quanto? Due settimane? Facciamo tre? E ci siamo già baciati? No, mi ha baciato lei, io non ho fatto niente, io. Io mi sono premurato di non farle fare brutta figura con la sua amica e lei mi ha baciato, è esagerata, come ho notato le capita spesso.

Anche quella sera, al ristorante, quando ci siamo conosciuti ha esagerato, vabbè diciamo che in quel caso forse ho esagerato io, è vero. “Era da un bel po’ che non davo un pugno a qualcuno”, ma come mi è venuto in mente di farlo poi. Si, d’accordo, il modo in cui quello lì la trattava mi ha dato un fastidio, “questa qui è una cretina, è la mia ex, mi ha lasciato” con quel tono arrogante, quei modi da impunito. Insomma, non ci ho visto più, anzi mi è bastato guardare per un attimo lei, soffermarmi sul suo viso, l’espressione dispiaciuta per quegli insulti ed avrei fatto di tutto in quel momento per difenderla. Che strana sensazione, eh! Rara, meglio dire, molto rara. Risultato? Ho concluso la settimana con un dolore alla mano, scrivere nei giorni seguenti è stato un tormento, ho dovuto metterci tanto ghiaccio e avevo un sorriso che mi andava da un orecchio all’altro ogni volta che ci pensavo. Invece di darmi dello stupido per aver fatto il cavaliere della misteriosa fanciulla, continuavo a pensare al fatto che dopo tanto tempo qualcuno mi aveva fatto ridere, ridere di cuore. Solo a una che dice che sono stato “fico” a difenderla poteva venire in mente di dire all’orecchio di quella signora-sono-chic-solo-io che mister barbetta ci aveva provato con una sorella che non ha.

Mi viene di nuovo da ridere.

E poi mi ha pare di aver sentito che me l’aveva detto anche che viveva in convento, infatti, mi sono pure chiesto, ma che è una suora part-time? Però io prima di trasferirmi qui in convento sono venuto a conoscere Davide e non l’ho nemmeno incontrata. Mah! Sarà stata in giro per ristoranti a cercare lavoro? O a combinare guai, pure di quelli ne combina parecchio.Come la seconda volta che ci siamo incontrati, prima il male alla mano e il pugno, poi mi poteva mandare all’ospedale con quella scarpata che mi ha tirato addosso. La principessa combina guai.

Era stata una pessima giornata. Suor Angela aveva già cominciato il suo processo di avvicinamento tra me e Davide, Manuela stava già malissimo chiedeva disperatamente che io crescessi il suo di figlio, ma non mio. Me ne volevo solo andare a casa e schiarirmi le idee, ma quando le ho restituito la scarpa e mi ha detto con quel tono “Non ne me va bene una! Mi hanno licenziato un’altra volta” io mi sono sentito in colpa. Si perché l’altro lavoro l’aveva perso anche per colpa mia. E poi volevo consolarla, non l’avrei mai lasciata così triste e sola fuori da un locale senza averla nemmeno ascoltata. E quando ho provato a consolarla è stato pure peggio perché mi ha detto che aveva deluso una persona e voleva dimostrargli che era cambiata, che voleva ricostruire un rapporto con lui, non ho potuto fare a meno di sedermi, avrei voluto che mi raccontasse chi era? Cos’era successo? Insomma tutta la sua vita se fosse stato possibile, sì avrei voluto sapere molto di più, ma non era necessario. Sentir raccontare ad una donna la storia complicata con il suo ragazzo è peggio che sentir leggere gli articoli del codice civile in un’altra lingua.

Poi le ho messo la scarpa “ma come accidenti fanno le donne a camminare su quei trampoli, lei poi ha due gambe lunghe che metterebbe in soggezione un uomo anche camminando scalza. Che gambe! Quando gliele ho sfiorate… beh… mi è piaciuto”.

Comunque la vicinanza con ragazzi post-adolescenziali, preda di pulsioni sessuali in fibrillazione e amorazzi da facoltà mi deve star facendo un pessimo effetto, speriamo che la vita di convento mi redima e non mi faccia comportare come un’idiota!

Quando sono andato via dalla panca, deve aver urlato qualcosa, ma non ho sentito molto bene, mi ero già allontanato, anzi ho aumentato il passo c’era un posto in cui volevo andare, avevo anche io un conto aperto con una persona che mi aveva deluso o che forse avevo deluso io per prima non lo so. Nonostante l’orario, la vigilanza mi ha permesso di passare e poi in reparto mi hanno dato quella notizia. Manuela era morta e i nostri conti, in sospeso o no, non li avrebbe fatti più nessuno, erano finiti sotto terra, come c’è stata seppellita lei. Sono stati giorni terribili ed ancora adesso io non me lo spiego, io… io non posso accettare che Manuela non ci sia più, che tra di noi sia finito tutto così.

In seguito, c’è stato il tribunale, alla fine suor Angela con Davide ci è riuscita ad intrappolarmi, dietro la storia del tutor alla residenza universitaria e del concorso per la cattedra a Berlino con l’aiuto del rettore Alfieri, c’è il suo zampino. Ed ora devo stare un anno qui, a fare da tutore ad un bambino incredibilmente sveglio, molto dolce, che non ha più la mamma, ma che ha mandato a monte il mio matrimonio, devo stare lontano da Beatrice, in mezzo alle suore, alle ragazze del convitto che sono una più incasinata dell’altra. Ma chi me l’ha fatto fare a me? E comunque tra tutte ce n’è una più incasinata, anzi forse più “casinista” delle altre: Azzurra! Tra poco comincio pure ad esprimermi come lei sgrammaticato e con neologismi opinabili.

Io non mi ero accorto di lei in Tribunale, quando sono entrato il giudice e il mio avvocato stavano già discutendo, ero adirato, mi sentivo costretto, quasi messo all’angolo, la tutela di Davide per la cattedra che mi permette di realizzare la mia carriera. Ed anche quando siamo usciti dall’aula ero molto arrabbiato, io di essere messo in mezzo proprio non lo sopporto, ma credo purtroppo che qui ci dovrò fare l’abitudine.

Per non parlare di quando ho preso possesso dell’appartamento in convento, più messo in mezzo di così, tra Davide, Beatrice, suor Angela e poi mi spunta lei, “hai assunto Azzurra” quando è entrata sproloquiando sull’invito al matrimonio della sua amica non sapevo se irritarmi per i modi, le espressioni che ha usato o ridere a crepapelle perché è troppo divertente. Di sicuro così ho scoperto tante cose di lei che non sapevo, è diventata povera, ecco perché è alla ricerca di un lavoro, e detto francamente, io credo che ne perda uno dopo l’altro perché non è mai stata molto abituata a lavorare, poi che è single, allora chissà di chi parlava quella sera che aveva deluso e voleva riconquistare e infine che le sue amiche vogliono umiliarla e deriderla per il suo nuovo status sociale.

Ed ora dovremo “convivere” per un anno e se i presupposti sono questi la vedo dura o sbotto e me ne vado prima o finisco per fare qualche pasticcio e il punto è che non so quale delle due sia peggio. Ma su dai, quanto può durare un anno… solo un anno.

Mi scappa un’altra risata.

Miss Moscetta” ma come le vengono poi, non gliene sfugge una. “Beatrice ha due lauree, un master, una cattedra” e lei che chissà come ci è arrivata alla maturità , però, sa essere così loquace, così pungente, così irresistibilmente divertente e sconsiderata. Sminuire o categorizzare una persona che hai visto mezza volta non è buona educazione, eppure a lei gliele riesco a perdonare tutte! Con lei sento quasi il bisogno di essere io a giustificarmi e non lei a doversi dare un tono. E adesso mi porta a questo matrimonio, pure io poi a darle sempre corda, ma quando mai sono andato ad un matrimonio, non vado a quelli delle persone che conosco, cerco di evitare queste occasioni che sotto sotto non fanno piacere a nessuno ed invece stavolta devo andare al ricevimento di due che non conosco nemmeno e con lei che prima o poi mi farà fare qualcosa da ricordare o da rinnegare per tutta la vita. Non oso nemmeno immaginare con che vestito si presenterà, addirittura mi ha chiesto consiglio, ha chiesto consiglio a me? A me che non distinguo la lana dalla seta, no vabbè non è proprio così, ma chi si è mai interessato ai vestiti femminili? Manuela era sempre impeccabile, sempre bella e ammirabile, Beatrice è ancora più ineccepibile, mai, non l’ho mai vista insicura di sé o in difficoltà ad un evento, alla cena accademica di ogni anno, ad un’occasione mondana. Menomale che anche Beatrice come me non le ama e quindi frequentiamo solo quelle a cui non possiamo mancare. Azzurra, al contrario, la vedo una di quelle che farebbe carte false per farsi invitare alle feste, sempre conscia di essere al centro dell’attenzione, di avere gli occhi puntati su di sè e non per le sue brillanti conversazioni. Questo matrimonio sarà un incubo lei il pavone ed io la ruota di scorta. Ma che dovevo fare? Farò il sacrificio, così lei poi mi aiuta con i libri e suor Angela la smette di minacciarmi che mi uccide se la tratto male un’altra volta. Ma cosa le è andata a raccontare, dico io, se la suora mi vuole addirittura fare fuori? E’ stata Azzurra a giocarsi male sue carte che c’entro io? Poteva parlarmi del problema di Davide avrei capito e non avrei tradito la fiducia che il bambino sta iniziando a riporre in lei, mentre lei poteva cominciare a fidarsi di me e a dirmi le cose. Al contrario, ha preferito venirmi contro dicendo che non mi avrebbe più sistemato i libri era ovvio che io rompessi quella specie di patto. E’ stata lei a cercarsele!

Ed io perché sono contento che anche se abbiamo divergenze di opinioni tra di noi ci sia sempre qualcosa da dire? Mah! E poi la aiuto con l’amica e lei mi bacia. Mi tocco le labbra.

“Non mi è piaciuto! Non doveva farlo. Però… beh non è vero che non mi è piaciuto, è una bugia, ma resta sempre il fatto che non doveva farlo e non si deve permettere mai più! Altrimenti questa chissà che si mette in testa ed io di altri scompigli non ne ho bisogno, mi bastano quelli che ho” Meglio che me ne vado a dormire, anzi meglio che chiamo un po’ Beatrice. Come ha detto lei al bar “Che odia i professori belli, io odio le tate troppo provocanti”

 

O forse no?

Che Dio ci aiuti

  
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