Storie originali > Avventura
Segui la storia  |       
Autore: Mankind17_13    14/05/2008    1 recensioni
In un mondo tecnologico, dove la realtà si rivela più bizzarra dell' immaginazione, uno sfortunato cacciatore di taglie, cinico ed avido, insieme al suo braccio meccanico intelligente, vivono per tirare avanti... Ma Questo è solo l' inizio, l' inizio di una lunga ed intricata avventura (ed io che non volevo sembrare banale -.-)
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era la festa di San Valentino, la giornata si era aperta con una grandinata, forse per avvertirmi che i chicchi grandi quanto

Era la festa di San Valentino, la giornata si era aperta con una grandinata, forse per avvertirmi che i chicchi grandi quanto una pesca non sarebbero stati l’ unica fonte di dolore della  giornata.

Mi diressi verso la Mankind industries, una grande multinazionale impegnata nel settore tessile che riforniva di tessuti pregiati le migliori sartorie della nazione, ma il motivo non riguardava di certo un negozio di stracci dato che da anni adottavo sempre e solo il mio cosiddetto “Style”. La mia motivazione si chiamava Sarah, una dei componenti del consiglio d’ amministrazione, nonché la mia attuale compagna.

Mentre mi incamminavo verso la sede, notai il solito gruppo di curiosi, il quale investigava sulla stranezza del mio abbigliamento… Che fastidio, possibile che debbano notarmi a tutti i costi? Con tutte le stranezze in questo mondo…

Dopo aver passato il pub, mi ritrovai davanti alla mia destinazione, e qui capii il significato allegorico della grandine: “guai pesanti in arrivo”.

La mia ragazza stava in piedi davanti alla porta, il viso rigido, gli occhi vitrei… se la matematica non è un’ opinione, direi che un bel 84% di essere lasciato fosse una percentuale del tutto onesta.

 

“Alexander…” Fu la prima parola che spiccicò appena mi vide e dal tono freddo, quasi riluttante, dedussi una possibile Armageddon.

La mia teoria, si rivelò però errata, dato che invece di un litigio di proporzioni bibliche, mi liquidò con un semplice “finiamola qui”.

 

Sono passati dieci anni da allora ed adesso la mia professione è quella del cacciatore di taglie, un lavoro quasi onesto e quasi senza rischi… se la taglia dei criminali non supera i 1000 Zarath, sia chiaro.

Mentre ripensavo all’ ultima donna della mia vita, mi alzai dalla sedia di legno tarlato e mi diressi in direzione dello specchio, o quello che ne rimaneva. Da bambino mia madre mi aveva raccontato che nello specchio delle persone cattive si materializzava il demonio… Sono passati lustri da allora, ma la paura di vedere un mostro cornuto nel mio specchio, non è mai del tutto sparita.

Mi esaminai con scrupolo. La mia paranoia mi permetteva di notare anche il più minuscolo difetto del mio corpo. Barba incolta, capelli lasciati a se stessi che ricordavano molto una serie crescente di tsunami, occhi assonnati, borsoni sotto quest’ ultimi… Wow, direi che sono proprio un cesso.

Preso com’ ero dal mio narcisismo, non m’ero minimamente accorto di un fondamentale dettaglio: Ero senza un braccio.

Dovete sapere che in questi dieci anni, data la mia immancabile buona stella (possa spegnersi presto), fui coinvolto in un’ azione di guerriglia da parte della fazione di estrema destra denominata “Pace guerriera”. A prescindere dalla fantasia del nome, questo gruppo di bastardi, mirava a mettere in allarme il Re, per impedire altre assurde guerre, come la guerra di Mercurio, chiamata così in virtù dell’ assurdità con cui era scaturita. In ogni caso, pur condividendo gli ideali pacifisti di quei ciglioni, mi viene spontaneo pensare “Ma io che cazzo c’ entro?”. Fortunatamente, la perdita degli arti è un problema risolto da tempo, grazie all’ ausilio di speciali protesi meccaniche che funzionano con una procedura che non sono mai riuscito a capire del tutto.

Ovviamente, per volontà della suocera sfiga, a me toccò un modello sperimentale rubato da chissà quale laboratorio bellico, che apparentemente non aveva nulla di anomalo, se non si considera lo spropositato aumento di forza fisica, ma son dettagli.

Durante la ricerca del mio principale strumento da lavoro, al mio orecchio giunse un suono per niente desiderato.

Era il mio cellulare, il mio cellulare che suonava la canzone Machiavellism dei “Dir en Grey”, quindi poteva essere solo una persona, una persona che per me era morta dieci anni or sono.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Avventura / Vai alla pagina dell'autore: Mankind17_13