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Autore: SarahEsposito1    18/12/2013    0 recensioni
25 Febbraio 2009: la General Dynamics progetta un grande, nuovo e potentissimo motore Turbofan in grado di volare alla velocità della luce: si trattava di una grandissima novità per l’ umanità e se la progettazione sarebbe andata a buon fine, l’ uomo avrebbe potuto finalmente avere il controllo di tutti i pianeti (almeno quelli conosciuti della Via Lattea) e viaggiare nella galassia in brevi tempi. Motori così potenti sono molto delicati ed estremamente pericolosi: servono ottimi piloti per evitare di farlo andare in avaria. La General Dynamics si affida così al torinese Ajax Artaya, diciannovenne pilota esperto della squadriglia militare FightFalcon. Mark Evans, uno degli ingegneri che ha progettato il motore (successivamente chiamato Beam Light, raggio di luce), si impegnò a progettare anche un aereo o una navicella che avrebbe potuto contenere questo tipo di motore. Nel 2010 la progettazione della navicella terminò e fu chiamata General Dynamics Lights For Lights B-2: bisognava solo costruirli. Il B-2 è un aereo biposto, quindi viene organizzato un torneo tra piloti a cui partecipa anche una ragazza di nome Sonan. Durante il primo volo del B-2 succederà un imprevisto, che modificherà per sempre il corso della storia.
Genere: Fantasy, Science-fiction, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta
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5. La Spensieratezza di Versailles


8 Marzo 1778

Sono le 8:00. Rosalie entra in camera di Sonan per mettere un po’ d’acqua ai fiori nel vaso, su un mobiletto in legno scuro sotto lo specchio. Sonan dorme ancora. Rosalie ne approfitta per osservarla un po’ meglio: le si avvicina e la guarda in volto. “E’ una gran bella ragazza, peccato che abbia un brutto carattere. Per fortuna c’è Ajax a farla ragionare. Senza di lui non so come farebbe, probabilmente non sarebbe nemmeno venuta qui. Probabilmente avrebbe combinato un guaio e sarebbe stata messa direttamente in prigione...” pensa Rosalie. Esce dalla stanza e scende le larghissime scale di marmo al centro del palazzo, osserva delle statue in stile greco e va in sala da pranzo. Trova le cameriere che apparecchiano la tavola, per la colazione. Andrè è andato a fare un giro fuori a cavallo; Oscar è al lavoro, infatti è il comandante della Guardia Reale.
-Dobbiamo preparare una buonissima colazione per i nostri ospiti!- dice una cameriera.
-Già. Ci hanno detto che da loro si mangia molto bene! Facciamoli sentire a casa!- risponde un’ altra.
In sala pranzo scende Ajax, che si è svegliato presto per mezzo della sua sveglia, impostata alle 8:30. E’ digitale ed è alimentata da una batteria Duracell. Mezz’ora dopo arrivano anche i Take That.
-Sonan ancora non si è svegliata?- chiede Ajax.
-Ancora no... se vuoi la vado a svegliare io.- risponde Mark.
-No, lasciala dormire ancora un po’. Ho saputo che nella sua squadriglia, la UnionItaly, i piloti si svegliano sempre all’ alba per duri voli di addestramento. Ieri ha avuto una giornata difficile, ci credo che voglia riposare ancora un po’.- risponde il ragazzo.
Mark fa il cenno di si con la testa.
-Buongiorno, signori.- saluta il generale De Jarjayes.
-Buongiorno, signore.- salutano gli altri.

Dopo una lunga chiacchierata, Ajax arriva a chiedere:
-Voi lavorate?-
-Si. Sono il generale di un’ armata. E’ molto forte.- risponde il signore.
-Ah... E suo figlio, Oscar, lavora?-
-Certo. E’ il comandante della Guardia Reale. In realtà Oscar è una donna, ma le ho dato un nome da uomo per lasciare a qualcuno il mio titolo di generale. L’ ho addestrata come tale, ed è riuscita ad arrivare al comando.-
-Oscar è una donna? Ma sapete che l’ avevo sospettato da quando ha incominciato a parlare?- dice Mark.
-In effetti anche a me sembrava...- dice Ajax.
Dopo aver saputo che Oscar lavora nella Reggia di Versailles, Ajax chiede se possono andarci anche loro. Il padre di Oscar accetta e gli dice di svegliare Sonan. Ajax sale le scale e va nella camera accanto la sua: la apre e va vicino al letto:
-Sonan, Sonan... Svegliati, sono le dieci. Non vorrai mica tardare per la regina...- le dice Ajax, scuotendola un po’.
Sonan si sveglia.
-Ajax... quale regina? Dove sono ora?- dice con un tono di voce assonnato, mentre sbadiglia.
-La regina Maria Antonietta... sei nel 1778.- le ricorda Ajax, mentre le fa un sorriso.
-Ah, già...- ricorda Sonan.
-Auguri. Oggi è la festa delle donne, anche se ora non si festeggia perché l’ incendio nella fabbrica non è ancora avvenuto.-
-Grazie, Ajax.- dice Sonan, mentre si baciano sulla guancia; Ajax diventa tutto rosso.
Scendono in cortile e prendono la moto per andare a Versailles, accompagnati dal Generale De Jarjayes, che va a cavallo. Guida Sonan, mentre Ajax le sta dietro: il ragazzo non è molto bravo con le moto. I Take That li seguono a cavallo. Dopo un quarto d’ora da una collina si vede Versailles. Sonan, Ajax e gli altri infatti si fermano per ammirare il panorama:
-Accidenti... E’ enorme... se penso a tutte quelle volte che ho volato sulla Francia e non ho mai visto Versailles...- dice Ajax.
-Si, anch’io non l’ avevo mai vista dal vivo.- risponde la ragazza, mentre fa una foto con la sua fotocamera subacquea.
-Bella! Dove l’ hai comprata?- le chiede Ajax, riferendosi alla fotocamera.
-In Cina. Lì l’ elettronica è di buona qualità e costa molto di meno che in Italia.-
-Io ho comprato cinque elicotteri telecomandati in Cina... strano, ma solo due si sono rotti.-
Sonan pensa sulle parole che ha detto Ajax. Forse avrà in mente un’ idea.
-Conosco quello sguardo... cos’ hai in mente, Sonan?-
-Non è che uno l’ hai portato con te per scaramanzia? Con il telecomandino...-
-Si. Che vuoi fare?-
-Sto pensando che ricaricare il Beam Light con un fulmine non è una buona idea: non sappiamo quanta energia contiene un fulmine... tanto può bruciare il motore  e tanto non caricarlo al massimo... dipende dal fulmine. Ma se prendiamo le batterie dell’ elicottero e le facciamo colpire da un fulmine... e poi mettiamo altre batterie nell’ elicottero e lo facciamo volare alla velocità della luce, torna anche lui nel 2012, vero? Potremmo metterci un messaggio dentro, così da poter farlo leggere a qualcuno del nostro anno.-
-Good idea.- dice Mark, che ha sentito tutto.-Che pensi tu di questo, Ajax?-
-Sai che penso? Che sei un genio, Sonan!- dice Ajax, convinto al cento per cento che quella di Sonan fosse una buona idea.

Decidono di proseguire per Versailles. Le guardie della reggia fanno entrare solo il generale De Jarjayes, perché non si fidano per niente dei sette ragazzi.
-Maestà, quegli uomini al di fuori dei cancelli sono ospiti di mia moglie. Vengono dal futuro, vi saranno di grande aiuto e non sono assolutamente pericolosi. Vi prego, fateli entrare.- dice il generale De Jarjayes.
Il re Luigi XVI accetta. I sette così entrano nella reggia e aspettano nell’ ingresso, sotto gli sguardi di una ventina di persone. Arriva il re, accompagnato dalla sua sposa, Maria Antonietta. Il re è grasso, abbastanza alto e vestito di abiti reali e costosissimi nella Francia di allora, con delle scarpe che Sonan ancora non ha capito come le persone le trovino “comode”. Maria Antonietta invece è una bella ragazza, di altezza media, magra, elegante, con abiti molto larghi dal bacino in giù e strettissimi dal bacino in su’. Evidentemente indosserà un corsetto. Ha i capelli biondi, con un’acconciatura particolare fatta di boccoli, difficile da descrivere.
I Take That fanno l’ inchino, abituati perché anche nell’ Inghilterra del 2012 regna una regina. Anche Ajax accenna un inchino; Sonan invece resta in piedi, fin quando Ajax le tocca il polpaccio indicandole di inchinarsi come lui. Ma Sonan resta in piedi.
-Chi siete voi per ordinarmi di fare qualcosa? Io faccio quello che mi pare!- dice Sonan.
-Sonan! Inchinati ora!- le dice sottovoce Ajax, preoccupato per lei, sapendo il potere che a quel tempo aveva la famiglia reale.
-Te lo scordi!-
-Vi prego di scusarla, Maestà. Come sapete noi arriviamo dal futuro e non siamo abituati ai re e alle regine. Lei è molto testarda e non ubbidisce a chi non conosce bene.-
-Ma smettila, Ajax. Se mi devo difendere, sono capace di farlo benissimo da sola!- le dice Sonan.
-Ma Sonan...-
-Vi prego di smetterla di litigare, signori. Apprezzo molto il vostro modo di parlare ai sovrani, madame. Se volete possiamo fare una passeggiata per i giardini di Versailles, sono molto belli.- dice Maria Antonietta, rivolgendosi a Sonan.
-Accetto volentieri. Tu sei la regina, eh? Scusa ma in storia non andavo molto bene. Preferisco le scienze.- le risponde Sonan.
“Com’ è bello avere una persona che ti parla così apertamente!” pensa Maria Antonietta. Così escono in giardino, insieme al re, agli altri sei del futuro, al Conte De Merci (una specie di protettore e tutor della regina) e un altro uomo, un certo Conte Di Fersen, giovane nobile svedese.

-Buongiorno, maestà. Chi è questa affascinante donna?- chiede il Conte di Fersen.
-Non ti allargare con le parole... mi chiamo Sonan, tu chi sei?-
-Io sono il conte Hans Axel Von Fersen, vengo dalla Svezia.-
-Io sono italiana, di Napoli. Lui è torinese e gli altri cinque di Londra.-
-Posso sapere il vostro titolo nobiliare?-
-Siete proprio fissati con ‘sti titoli... vengo dal 2000, non ce l’ ho un titolo...-
Così Maria Antonietta gli spiega tutto. Sonan osserva il giardino reale e pensa: “Giardino? Proprio -ino? Io direi più giardinone... Alla faccia!”
-Che cosa avete nella borsa?- le chiede Fersen.
-Niente... un computer portatile, una PSP, il mio cellulare, una macchina fotografica, i caricatori e altri apparecchi elettronici, in più dei pacchetti di gomme da masticare, due bottiglie d’ acqua e una pallina di gomma che rimbalza.- dice Sonan, mentre la prende e ci gioca un po’. Poi si avvicina ad Ajax:
-Hai visto “Antoniuccia” come guarda Fersen? Che sospetti?- gli chiede
-Si sono innamorati. L’ ho studiato in storia al liceo: loro due hanno avuto una lunga storia d’ amore.- le risponde Ajax.
-In effetti la regina è stata davvero molto sfortunata... poteva capitargli un bel principino invece di quell’ hamburger di Luigi XVI...-
Ajax, come al solito, ride per l’ espressione di Sonan. Smette subito, infatti si accorge che il re era a un metro di distanza tra i due.
-Che figuraccia, Sonan... Sprofondo nella vergogna…-
-Ma quello mica sa che cos’ è un hamburger? Vedi, la cosa più bella dei viaggi all’ estero è che quando parli italiano nessuno ti capisce, e questo ti dà un senso di libertà: se ti ingazzi puoi dire senza problemi una parolaccia a qualcuno, perché non ti capisce. O puoi pariare (divertirti) in macchina e urlare: “Ciao, frocio!!” a tutti quelli che incontri. La stessa cosa vale per i viaggi dove sono arretrati.-
-Ha ha ha ha ha!! Infondo hai ragione... ma se hai la sfortuna di incrociare proprio uno che parla italiano?-
-Ci sono tre modi diversi per affrontare situazioni del genere: o parli napoletano o anche il dialetto veneto, tanto nessuno lo capisce; o scappi se sei in macchina o in moto; oppure, se sei nelle vicinanze della polizia e ti dà addosso, hai due modi per cavartela: o urli in inglese: “Questo mi vuole uccidere senza motivo!”, ma solo se non sei passato davanti un negozio (perché hanno le telecamere), o ti nascondi dietro le macchine parcheggiate e magari se hanno il finestrino aperto prendi in prestito una cosa come la ricetrasmittente e avvisi tutta la stazione della polizia.-
-Non ho parole... no comment, Sonan...- dice Ajax, sorpreso e divertito dalla risposta di Sonan.
-Che c’è? Guarda che te lo dico per esperienza... Se poi l’ italiano alla polizia testimonia contro di te e dice che gli hai detto parolacce, la polizia non gli crederà.-
-Perché?-
-Perché non ha prove...-
-E se ce l’ ha?-
-E’ meglio che ci pensi prima di andare alla polizia. Se sei passato davanti a delle telecamere e ti hanno ripreso mentre insultavi una persona e poi dopo vai a dire alla polizia che questa persona vuole ucciderti senza motivo e la polizia trova la telecamera e vede tutto, sei fregato.-
-Lezione di vita importante. Grazie, Sonan...- risponde Ajax, ridendo di gusto.

Continuano la passeggiata. Sonan osserva il Petit Trianon e una donna, una donna che a Versailles è molto popolare e la invidiano tutti: la contessa De Polignac. E’ vestita di abiti lussuosissimi e ha un ventaglio nobile in mano. Ha un acconciatura particolare e l’ aria da potente. E lo è. Maria Antonietta infatti si lascia condizionare molto dalla contessa, cosa che le regine non dovrebbero mai fare. Inutile dire che la contessa è anche una leccapiedi. Intanto le dame di compagnia della regina parlano tra loro di fatti di altre persone e della novità di Sonan e dei suoi amici, coprendosi la bocca con i ventagli, per non far capire a nessuno di cosa stanno parlando.
-Guarda come ingiuciano... (parlano di fatti altrui)- dice Sonan.
Si avvicina l’ ora di pranzo. Restano a mangiare alla Reggia, in una grandissima sala con tre lunghissimi tavoli da pranzo. Al centro ci sono il re e la regina.
-Permettetemi di fare gli auguri a tutte le donne della corte! Oggi da noi è la festa delle donne.- dice Ajax, alzandosi in piedi.
-Auguri, auguri.- si scambiano tutti.
-Ditemi, Sonan, da voi qual è il piatto principale a tavola?- chiede Maria Antonietta.
-Ce ne sono tanti... Cambiano a seconda del paese, in Inghilterra per esempio c’è il “fish and chips”, che è un piatto a base di pesce e patatine. In Italia ci sono la pasta e la pizza, che sono i miei piatti preferiti.-
-Cos’è la pizza?- chiede ancora lei.
-Si forma stendendo bene la pasta per le pizze e aggiungendoci sopra vari ingredienti, che cambiano a seconda della pizza. La più famosa è la Pizza Margherita, con pomodoro, mozzarella, olio e basilico. Dopo si cuoce nel forno.-
-Ma scusate, Sonan, i pomodori non sono velenosi?- chiede il conte di Fersen.
-Certo che no... Sono buonissimi!-
-Noi qui la usiamo come pianta ornamentale...- dice il re Luigi XVI.
-Potete farmene vedere una? Ve la faccio assaggiare io. Portatemi anche un po’ di sale. E anche dell’ origano e un po’ di olio, se ce l’ avete.-
Le cameriere della regina eseguono e Sonan prepara tutto a tavola, alzandosi in piedi per far vedere a tutti. Anche le cameriere e le cuoche stanno a guardare.
-E’ semplice, basta tagliare in quattro parti il pomodoro, metterlo in un piatto e condirlo con sale, olio e origano. Poi girate tutto e lo assaggiate. Posso dire che siete stati degli stupidi a pensare che il pomodoro fosse velenoso?- dice Sonan, mentre fa assaggiare il pomodoro a tutti.
-Si... siamo stati degli stupidi...- si convince Maria Antonietta.
-Vedete che dopo rimane tanto sugo. Basta prendere un po’ di pane e metterlo dentro. Lo tirate fuori e lo assaggiate. Oppure un’altra cosa buona da fare è aggiungere il tonno nei pomodori, per poi mangiarli insieme al pane. Vedete che bontà.-
-Però... non sapevo che foste una buongustaia!- commenta la regina.
-Diciamo che mi piace mangiare bene...-
Poi la cameriera mette a tavola un po’ di cose da mangiare.
-Grazie, ma non ho fame. Se poi mi viene mangio qualcosa dopo.- dice Sonan.
-Vi prego madame, mangiate qualcosa con noi, non ve ne pentirete!- incoraggia la contessa di Polignac.
-Magari dopo. Vado a farmi un giro per la reggia. Ci vediamo dopo!- saluta Sonan.
  
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