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Autore: Noir93    19/12/2013    19 recensioni
"Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, Malfoy dannazione! Mi stai ascoltando?" Gli gridò dietro la Mezzosangue. Lui ghignò nella sua direzione, le mani affondate nelle tasche, la mente che gli intimava di andarsene, il desiderio che gli ribolliva nelle vene invece, di prenderla e farla stare zitta in qualche modo. Ma non è questo d'altronde, quello contro cui lottiamo una vita intera? L'eterna lotta tra cuore e ragione?
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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Draco Malfoy sedeva su una rigida sedia di legno, in infermeria.

Era una di quelle sedie eternamente scomode, non importa quanto ci si agiti per trovare una posizione ottimale, ma la schiena o l'osso sacro restavano ugualmente doloranti ed esposti.

Fuori dagli spessi vetri della finestra, infuriava un vero e proprio temporale, come non se ne vedeva da tempo ad Hogwarts.

Il tronfio principino, erede prediletto dei purosangue per eccellenza, non ghigna più.

Le labbra sono strette in un'unica rigida linea, la mascella contratta, gli occhi, sconfinati ghiacciai inespressivi.

Tutto in lui sembra rispettare le solite convenzioni, tutto in lui sembra mantenere la solita armatura gelida e composta.

Soltanto un dettaglio stona nell'insieme; tra le mani regge un foglio bianco, una lettera, che oscilla delicatamente nella sua presa. Dettaglio che i più non avrebbero notato, ma in fondo chi, in tutta Hogwarts, e perchè no, in generale in tutta la generazione di maghi e streghe, poteva dire di conoscere davvero il più giovane e tenebroso dei Malfoy?

Il foglio oscilla delicatamente perchè le sue mani sono scosse da un tremito.

Legge e rilegge quelle parole, lo sguardo fisso, così immobile da sembrare semplicemente assente, rilegge quelle parole così tante volte che cessano di avere significato.

Come quando sei ubriaco, ti guardi allo specchio e ripeti le parole all'infinito, fin quando non cessano di avere un senso anche per te.

Ma c'è un piccolo dettaglio che abbiamo tralasciato: Draco non è solo in questa stanza.

In una pozza di luce lunare, giace addormentato, il corpo inerme della giovane donna che gli è entrata sotto la pelle così silenziosamente ed inesorabilmente da togliergli il respiro.

Una mezzosangue, non la più bella, non la più accomodante, o la più aggraziata: semplicemente la ragazza perfetta, nelle sue imperfezioni.

E lui la osserva.

La osserva così a lungo che le iridi sembrano prendere fuoco, la fissa così a lungo che si stupisce che lei non spalanchi gli occhi e si alzi di scatto da quel letto così asettico.

Beve la sua figura come se fosse l'ultima volta che avrà l'occasione per poterla osservare così. La guarda come un amante silente guarda la sua donna dopo aver fatto l'amore: ne osserva i contorni, le lentiggini intorno al naso, le lunghe ciglia scure, i ricci disordinati sparsi per il cuscino.. le labbra rosee e delicate.

La guarda come se non dovesse rivederla mai più. E forse, in fondo, è davvero così.

 

Nel buio della stanza, Draco Malfoy schiude lentamente le labbra, e si alza dalla sedia.

Si china per dare un bacio sulla fronte ad Hermione, ma a metà strada ci ripensa, e si blocca. Lentamente sfiora la mano di lei con la punta delle dita, ma interrompe subito il contatto. Sente che ogni istante perso ad indugiare sulla figura di lei, farà crollare la propria risolutezza sempre di più.

Si avvia verso la porta dell'infermeria, e arrivato sulla soglia si ferma per un attimo.

“Perdonami.”

Lo mormora appena, nel silenzio tombale di quella notte tenebrosa.

Attraversa l'uscio, e si chiude la porta alle spalle.

Anche se il suo corpo si muove come un automa lungo il corridoio fiocamente illuminato, tutta l'anima di Draco Lucius Malfoy è rimasta in quella stanza, in ginocchio , di fianco di lei.

 

 

 

 

Un anno dopo.

 

 

 

Malfoy Manor.

Nello studio un tempo appartenuto al padre, adesso il diciannovenne Malfoy siede su una poltrona di pelle, di fronte al camino.

Le fiamme danzano, riflettendosi nelle sue iridi adamantine, ma non riescono a scaldarlo.

Regge tra le mani un pesante bicchiere di cristallo, pieno per metà di Whisky dal colore ambrato, e anche se il liquore sembra ancora intatto, in realtà è il suo terzo bicchiere nel giro di mezz'ora.

Ma non gliene frega un cazzo.

Qualcuno bussa alla porta, strappandolo bruscamente alle sue tetre riflessioni.

Non si volta verso l'ingresso dello studio, è totalmente avvolto nella propria apatia verso tutto e tutti: potrebbe crollargli il Manor sotto il naso in quel preciso momento, e non farebbe nulla di più che alzare un sopracciglio.

“Draco.” E' Blaise.

Avrebbe dovuto dare una strigliata agli elfi domestici, dato che non erano venuti ad annunciare l'arrivo dell'amico in anticipo. Stupide creature.

Non ha voglia di vedere nessuno, né tanto meno di parlare con nessuno.

“Blaise.” risponde semplicemente, perchè è il massimo dello sforzo che le sue corde vocali possono compiere.

“Non hai risposto alle mie lettere.” Il suo tono non è un'accusa, è più che altro una semplice osservazione.

Draco continua a fissare il fuoco, lo sguardo assente.

“Sai che non mi piace scrivere lettere, roba da femminucce.”

L'amico sbuffa, e si accende una sigaretta. “Certo, questa risposta mi andrebbe benissimo se avessi risposto a uno dei duecento inviti che ti ho mandato in questi ultimi mesi.. sai cene, feste, poker.. ho perso il conto di tutta la roba che ti sei perso, impegnato a fare l'eremita bello e dannato.”

Finalmente Draco si alza, sbuffando a sua volta, ma non risponde.

Blaise lo osserva, con i suoi occhi da serpente, profondi e inquisitori.

“I tuoi silenzi ostinati con me non funzionano, Draco, ormai dovresti saperlo.”

Il biondo vuota in un sorso il bicchiere, e a passo felpato va all'armadietto dei liquori per riempirlo di nuovo.

“Che cosa sei venuto a fare, Blaise? A parte darmi il tormento intendo.”

Zabini ignora la sua provocazione, sbottonandosi il pesante cappotto a tre quarti.

“Dato che hai deciso di votarti ad una vita da eremita, ho pensato di portarti qualcosa che potrebbe interessarti.”

Draco alza le spalle con noncuranza, riprendendo a sorseggiare distrattamente il Whisky incendiario.

Zabini estrae dalla tasca interna del cappotto una copia della Gazzetta del Profeta, lo sfoglia rapidamente e dopo alcuni istanti gli porge una pagina.

Draco adesso lo osserva perplesso, e senza fare domande prende il giornale.

Osserva distrattamente la pagina, la minuscola scintilla d'interesse che per un attimo aveva scaldato il suo animo si è già sopita.

“Che cosa dovrebbe colpirmi esattamente, Zabini?” domanda freddamente, cercando di restituirgli il giornale.

Zabini alza gli occhi al cielo, esasperato. “In basso a destra.”

 

Scorre leggermente gli articoli della pagina, fino ad arrivare a quello indicato.

Il suo cuore si ferma per un attimo. C'è una foto di lei.

Una foto di lei.

Una.

Foto.

Di.

Lei.

 

Ha i capelli raccolti intorno alla nuca, le guance arrossate dall'aria invernale ed è fianco della Weasley, le braccia cariche di sacchetti multicolore.

 

La nostra Salvatrice del mondo magico preferita,si dà allo shopping: che sia in preparazione qualche evento speciale?”

 

Hermione Granger, diciannove anni, diplomatasi l'anno scorso presso la scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts con il massimo dei voti mai ottenuto dai tempi del celeberrimo Albus Silente, non cessa mai di stupirci.

Dopo un'estate trascorsa nell'anonimato più totale, ed avendo rifiutato più e più volte di rilasciare qualunque tipo di intervista circa i suoi progetti futuri,la signorina Granger è stata vista più volte in compagnia di un misterioso ragazzo.

Fonti vicine a lei, dichiarano che si tratta di una relazione abbastanza seria, e di questi tempi, che cosa potrebbe allietare maggiormente i cuori dei nostri lettori, se non il fidanzamento ufficiale della beniamina del mondo magico?

Ieri pomeriggio è stata avvistata per le vie di Diagon Alley in compagnia della storica amica Ginevra Weasley, da pochi mesi cercatrice per le Holyhead Harpies, intenta a fare numerosi acquisti: che si stia preparando per un evento speciale?

Sfortunatamente la Signorina Granger è molto gelosa della propria vita privata, e si è sempre rifiutata di rivelare l'identità della sua misteriosa dolce metà.

Dal canto nostro, possiamo soltanto augurarle il meglio, e continuare a tenere occhi e orecchie ben aperte! Al prossimo aggiornamento,

 

Andromeda SweetHeart, cupido express di maghi e streghe famosi.

 

 

 

In silenzio, ripiega il giornale, sentendo lo stomaco contrarsi, e il sapore della bile in bocca.

“Lui chi è?”

Trova infine la forza di domandare, senza distogliere lo sguardo dalle fiamme del camino.

Non traspare alcunchè dal tono della sua voce. Abilità affinate negli anni, nient'altro che facciate, nient'altro che scena.

Ma d'altronde cosa è un purosangue modello, se non la perpretazione di stereotipi su stereotipi? Quand'è che alle persona come lui, è concesso qualcosa di futile come provare dei sentimenti?

Zabini solleva appena l'angolo della bocca. “ Ancora non lo so, posso scoprirlo..se lo desideri.”

Draco rimase in silenzio un attimo.

“Lascia perdere Blaise. Ti spiace andare adesso? Vorrei stare da solo.”

Zabini lo osserva con attenzione, non si lascia ingannare dal suo tono freddo, ma non vuole farlo arrabbiare, non ancora almeno.

Poi scrolla le spalle, si riabottona il cappotto con gesti esperti, e si dirige senza far rumore verso la porta. Con noncuranza lascia la copia del giornale sulla scrivania del biondo al passaggio, sorride tra sé e sé e senza un'altra parola lascia la stanza.

 

Draco Malfoy resta immobile per alcuni, lunghi momenti.

Lei. Fidanzata.. forse. Con un altro.

La mezzosangue, la sanguesporco. La sua mezz.. NO.

Niente ha più senso.

Scaraventa tutto ciò che ricopre la superficie della scrivania sul pavimento. Getta il bicchiere contro il muro, e il cristallo s'infrange in una miriade di schegge trasparenti. Rovescia la poltrona, lancia l'attizzatoio, i soprammobili, le bottiglie.. nulla viene risparmiato, nulla può essere salvato dalla sua furia devastante.

 

Avrebbe distrutto ogni singolo pezzo del Manor se fosse servito quella notte, avrebbe distrutto ogni pezzo di se stesso, se avesse potuto impedire a quel dilagante sentimento, gelido come ghiaccio, e bruciante come fuoco, di corrodere il suo animo come acido.

 

Non doveva pensare a lei. 




 

E' passato tanto tempo, troppo, lo so. Non vi chiedo scusa, perchè ho scelto di aspettare
per non penalizzare la storia; forzarmi e pubblicare qualcosa di scritto tanto per farlo, avrebbe spogliato di ogni significato 
tutto il lavoro fatto in questi mesi. Questo capitolo è l'epilogo di questa storia, ma non la fine. 
Sarà il primo capitolo del seguito di questa storia, che a breve inaugurerò, spero che ciascuno di voi stia pronto a seguirmi come avete
sempre fatto negli ultimi mesi in questa avventura. 
Spero che non mi abbiate abbandonata, e spero che l'epilogo vi piaccia, ma non dimenticate che non è
che l'inizio di una nuova storia, perciò commentate e tenete gli occhi aperti ;) 

Sempre vostra, 

Noir

  
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