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Autore: Ulissae    15/05/2008    8 recensioni
e se Jacob dopo eclipse partisse per l'Italia? E se arrivasse a Roma?
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Nuovo personaggio
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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newday E se jacob prtisse x l'italia? Se si trovasse a roma? ideuzza partita durante un'ora noiosissima di disegno. Per favore commentate. Buona lettura.

Leggenda:♣=jacob Black pov      

                ♥=Laura pov                                                  
 1

Sbuffai, l’ennesima volta, il caldo era opprimente e una fastidiosissima mosca mi girava attorno. Era ottobre ma l’estate non voleva andarsene, ed io come al solito da tre mesi a questa parte non facevo nulla.
Sono in questa città da giugno mi ci ha spedito mio padre. Contro la mia volontà? Forse. Ma non ne sarei così sicuro.
-Jacob Black?- disse una donna. Avrà avuto sui cinquant’ anni anche lei come me era sudata, maledetto caldo!
-Si- risposi
Quel cognome mi fece male; e all’improvviso ricordai quel pomeriggio.
Avevo deciso di tornare, la vita da lupi non faceva per me, entrai in casa, non so in quali condizioni, ma vidi la faccia di mio padre: era preoccupato.
-Che vuoi fare?- mi domandò secco, probabilmente aveva capito tutto.
- Non lo so....forse parto?- non sapevo neanche io se quella fosse una domanda o un’ affermazione.
-Dove pensi di andare?-
-Non lo so...Cina, Africa, Australia che importa-
Non mi rispose, ma afferrò il telefono e compose velocemente un numero.
-Jhon?-
E così eccomi qua, nei corridoi di questa scuola, a Roma, dove mio zio Jhon ha fatto fortuna.
Arrivammo davanti ad una porta, la donna bussò ed entrammo.
Mi ritrovai contro cinquanta occhi che mi guardavano, alcuni incuriositi, altri avevano una faccia tesa che si rilassò all’istante4; voltai lo sguardo  verso la professoressa e notai una penna immobile sul registro. Capito: avevo interrotto la scelta del povero interrogato.
-Salve professoressa Banna-
-Buongiorno vicepreside-
-Questo è il nuovo ragazzo-
-Fantastico!- poi si rivolse a me:- Tu devi essere Jacob Black-
-Si esattamente-
-Da dove vieni?-
- America un paesino vicino Seattle-
-Da quanto sei in Italia?-
-Quattro mesi.... più o meno-
-Ma parli un italiano perfetto!- si sorprese, ed anch’io , stranamente avevo imparato la lingua presto, sarà stata una conseguenza della trasformazione, cose da lupi.
L’ insegnante continuò a parlare, ed io mi accorsi di una ragazza; stava in fondo alla classe, e non aveva alzato lo sguardo neanche per un momento. Mi incuriosiva, era l’unica a non essere affascinata dal “gigante americano”.
All’improvviso la Banna parlò:
-Bene direi che adesso puoi andare al posto; guarda ce ne è uno libero vicino a Laura-  ed indicò quella ragazza.
Mi avvicinai e fui investito da un odore fastidiosissimo, dolce e smielato,arricciai il naso e mi sedetti, non era il suo per fortuna; lei profumava di fiori, non seppi identificare quale, per abbreviare: sapeva di primavera.
La osservai di sott’occhi, aveva i capelli scuri ricci, portati tagliati al mento, gli occhi erano scuri e vivaci, intelligenti, era carina, niente da dire.
-Da fastidio anche a te?- mi domandò senza alzare lo sguardo da un libro.
-Già, questo profumo è nauseante-
Rise,aveva un bel modo di sorridere, le si formavano due fossette sulle guance,venne presa di scatto per il braccio da una compagna.
-A quanto pare è arrivato il principe- le sussurrò, così piano che se non avessi avuto i miei poteri non l’avrei mai sentita.
Non le rispose ma la guardò male e si riconcentrò sulla lettura.
Io iniziai a vagare con lo sguardo per la classe, e capii cosa aveva provato Bella in quei mesi, vuoto mi sentivo vuoto. Mio zio si preoccupava, così come mio padre, quando chiamava gli parlavo poco o niente. E dei ragazzi nulla, non li avevo più sentiti; Sam, Quil, Embry.. spariti.
Il nome dell’interrogato mi svegliò dal mio commiserarmi.
-Laura Demofonti passa avanti-
La ragazza si alzò, con il viso rilassato, ma era tutta una tecnica, sentivo i suoi battiti erano accelerati.
- Bene Laura penso che riassumeremo tutto il programma dell’anno scorso. L’inferno di Dante-
Sentii i bisbigli sollevati della classe, seguiti a quelli di commiserazione.
L’interrogazione iniziò e differentemente a quanto avevo pensato le parole della ragazza mi catturarono. Parlò senza esitazioni fino al trillo della campanella, ci fu letteralmente un’evacuazione.
-Secondo me tu sei un vampiro, sai troppe cose, mi inquieti- disse la ragazza con cui prima aveva parlato.
-Te lo ripeto Frà, se fossi un vampiro ti avrei già ucciso-
 e ghignò scherzosamente.
-No Laura mi avrebbe fatto conoscere un bel vampiro. Non è vero?!- la minaccio giocosamente un’altra, la compagna di banco della prima.
- Giorgia a te ti avrei chiuso in una tomba-
Risero tutte e tre, dopo Laura si girò verso di me.
-Scusa se non mi sono presentata prima. Laura Demofonti- e mi porse la mano, io la strinsi, era piccola e calda, bhè mai quanto la mia.- Jacob Black-
-Senti scendi? C’è la ricreazione-
-Ok-
Una volta arrivati in cortile ci mettemmo seduti su un muretto, insieme ad altri ragazzi della classe. Ad un certo punto ne sentii uno urlare di dolore.
-Porca....mi sono bruciato-
Subito un altro iniziò un’orazione sulla stupidità della sua azione.
-Fede non sprecare fiato. Ha appena scoperto il fuoco non puoi pretendere che lo sappia già usare!- disse Laura.
Sbottai a ridere, lei mi guardo sbalordita.
-Allora sai ridere?! Mi sembravi il capo indiano di Peter Pan!- e ne fece un’imitazione. Risi un’altra volta.
- Mi dispiace tradire i tuoi presupposti ma sì...so ridere- e gli sfoggiai il mio sorriso migliore.
- E anche bene mi rispose-
Dopo un po’ venne presa dalle due di prima che l’allontanarono e vicino a me si avvicinarono gli altri. Iniziarono a parlarmi, ma io non li seguivo, ascoltavo le tre ragazze.
-Hai trovato il tuo tipo- disse Giorgia
-Ma non è detto che lui abbia trovato il suo- le rispose
-Quanto sei pessimista!- disse Francesca
-No sono semplicemente realista-.
La ricreazione finì e risalimmo, ci attendeva la professoressa di latino. Iniziammo a fare una versione...Cicerone, dannazione già stavano là. Laura sembrava capisse i miei pensieri.
-Ma tu dove sei arrivato a latino?-
-Cesare-
-Aia!-
Pensò un po’ e disse:
-Senti io oggi sono libera, ti vanno un po’ di lezioni gratuite. Tanto per recuperare-
-Certo! A che ora?-
Ci mettemmo d’accordo e lei mi lasciò il suo indirizzo e il suo numero di telefono.
Uscimmo alle 12.00 e quando entrai nella macchina di mio zio, con cui mi era venuto a prendere l’autista, mi sentii felice. Dopo tanto tempo
.
   
 
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