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Autore: Lady Atena    19/12/2013    3 recensioni
Loki piegò il capo in avanti, socchiuse gli occhi facendo fremere le sopracciglia e sogghignò.
“Ti ricordi quando mi hai detto di fare la mia mossa?” domandò, con tono basso.
Si udirono il suono di passi, Tony dilatò gli occhi spostando lo sguardo verso la porta e si sentì tirare il capo. Guardò Loki, strinse le labbra e sfregò i denti tra loro. Loki sogghignò, le iridi verdi brillarono.
“Stavo solo aspettando il momento opportuno, uomo in armatura” sussurrò.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Pepper Potts, Tony Stark/Iron Man
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Battutacce di ghiaccio tra geni esibizionisti.'
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Personaggi: Tony, Loki.
Prompt: “Perché mi viene difficile immaginarti sposato?”.
Lanciata da: Claudia De Sessa.
NdA: Questa cosa è venuta più lunga del previsto. Chiedo venia.

Il ritmico ti-tin della sveglia riecheggiò nella stanza. Tony mugolò, allungò la mano verso il comodino tastando la superficie; udì il suono di qualcosa di metallico che cadeva in terra, sporse il braccio toccando il lato di un bicchiere di vetro e lo tirò verso di sé facendolo strofinare contro il legno. Sbadigliò, strinse gli occhi chiusi sporgendo il capo da sotto il piumone e allungò maggiormente la mano afferrando il bracciale sinistro dell'armatura. Infilò la mano sotto la coperta, agganciò il bracciale al polso e la spia rossa brillò. Tony socchiuse gli occhi, intravide la sagoma di una bottiglia sul comodino e sbadigliò ampiamente chiudendo nuovamente gli occhi. Tirò il braccio fuori dalla coperta, tastò il comodino sentendo un foglio sotto le dita; mosse la mano toccando il bordo del bicchiere umido e la spostò di lato sentendo un cacciavite. Ne toccò la punta, vi premette il polpastrello sentendo una scossa e allontanò la mano. Toccò il secondo bracciale, lo strinse e si sentì afferrare il polso. Sgranò gli occhi, si rizzò seduto e spalancò maggiormente le iridi castano scuro vedendo il volto di Loki. Loki sogghignò, piegò il capo in avanti socchiudendo gli occhi verdi; le ciocche di capelli neri gli strofinarono contro le guance pallide.
“Faresti meglio a non agitarti, finché non avrai la possibilità d'indossare l'armatura”.
Tony sporse all'indietro il braccio con il bracciale, il guanto della Mark si infilò insieme al resto del braccio metallico e lui lo portò in avanti con il palmo aperto sparando un colpo. Loki venne sbalzato all'indietro, Tony rotolò giù dal letto mettendosi in ginocchio in terra con i piedi nudi sulle punte. Agganciò l'altro bracciale al polso, il resto dell'armatura gli si montò addosso e lui si rizzò sollevando la maschera. Sogghignò, guardò verso la parete osservando il fumo azzurrino.
“Chi ti ha detto che non avevo l'armatura?” domandò.
Loki ridacchiò, poggiò i gomiti in terra e fece leva rizzando la schiena; pezzi d'intonaco misto a carta da parati scivolarono lungo le spalle coperte dalla veste verde. Si alzò, scosse il capo accentuando il sogghigno.
“Tony!” chiamò la voce di Pepper.
Loki inarcò un sopracciglio, si voltò verso la porta e Tony sgranò gli occhi.
“Tony! Cos'è successo?” urlò la donna.
Tony guardò Loki, osservò la porta e nuovamente Loki. Loki sorrise, allargò le braccia con i palmi rivolti verso l'uomo e piegò il capo di lato arricciando un sopracciglio.
“Non dovresti far preoccupare la tua sposa” disse.
Tony tese maggiormente la mano muovendo le dita, sporse il capo verso l'uscio con gli occhi socchiusi.
“È solo partito un colpo, Pep!”.
“Ti serve aiuto?” chiese la donna.
Si sentì il suono di passi, Tony raggiunse la porta e vi si premette contro con la schiena.
“No. Sì! Sì, vammi a prendere il … il martello pneumatico, ho assolutamente bisogno che tu mi prenda il martello pneumatico”.
Udì i passi fermarsi, il battito cardiaco gli rimbombava nelle orecchie e guardò verso Loki osservandolo sorridere con il capo reclinato di lato. Tony sfregò i denti tra loro, strinse i pugni aderendo maggiormente alla porta.
“Sta attento ai calcinacci” disse Pepper.
Tony sentì i passi allontanarsi, espirò e fece due passi avanti allungando la mano verso Loki; il palmo brillò d'azzurro e lui socchiuse le iridi castano scuro incassando il capo tra le spalle.
“Minaccia di nuovo la mia donna e sarà l'ultima cosa che farai”.
Loki ridacchiò, scosse il capo e rilassò le braccia facendole oscillare lungo i fianchi; si mosse di tre passi verso sinistra girando attorno ad alcuni residui di muro.
“Si tiene molto di più alle proprie donne che alla propria incolumità”.
Tony fece tre passi verso destra continuando a tenere il braccio teso, inarcò un sopracciglio arricciando il labbro verso l'alto.
“Non ti ci vedo latin lover”.
Loki si fermò, si sedette sul letto e accavallò le lunghe gambe fasciate dai pantaloni verde scuro; addolcì lo sguardo sorridendo e tirò indietro il capo poggiando una mano sul materasso.
“Dovrei esserne lieto, visto che sono sposato”.
Tony piegò il capo in avanti, aprì la bocca facendo una smorfia e socchiuse un occhio corrucciando la fronte; abbassò la mano facendo un passo avanti.
“Mi stai prendendo in giro, vero?” domandò.
Loki sorrise a labbra strette, sollevò il labbro superiore scoprendo la fila di denti lievemente appuntita e arricciò le sopracciglia verso l'alto.
“Dovrei?”.
Tony aprì la bocca, la richiuse e allungò la mano con il pugno chiuso e l'indice puntato verso Loki. Ruotò l'indice in aria sporgendo la schiena in avanti, scosse il capo e ondeggiò il dito.
“Perché mi riesce difficile immaginarti sposato?”.
Loki rise, fece leva con i palmi sul piumone alzandosi in piedi e sporse il capo in avanti piegando la schiena verso il basso.
“Se qualcosa di me fosse facile da immaginare, non sarei il Dio del Caos”.
Tony strinse le labbra, abbassò la mano spostando lo sguardo intorno per la stanza.
“Signore, la signorina Potts è di ritorno con il martello pneumatico”.
Loki soffiò aria dal naso abbassando il capo, lo scosse e lo alzò socchiudendo gli occhi.
“Hai una compagna molto competente”.
Tony arricciò le sopracciglia, una serie di aperture comparvero sulle spalle mostrando le punte dei missili; il reattore sul petto dell'armatura brillò d'azzurro così come quelli delle mani e dai gomiti spuntarono le estremità di alcuni razzi.
“Non minacciare la mia Pepper. L'ultimo che l'ha fatto è saltato in aria. Due volte”.
Loki fece tre passi avanti, gli afferrò il mento abbassandolo e Tony cadde in ginocchio con un tonfo metallico. Loki piegò il capo in avanti, socchiuse gli occhi facendo fremere le sopracciglia e sogghignò.
“Ti ricordi quando mi hai detto di fare la mia mossa?” domandò, con tono basso.
Si udirono il suono di passi, Tony dilatò gli occhi spostando lo sguardo verso la porta e si sentì tirare il capo. Guardò Loki, strinse le labbra e sfregò i denti tra loro. Loki sogghignò, le iridi verdi brillarono.
“Stavo solo aspettando il momento opportuno, uomo in armatura” sussurrò.
Svanì in uno scintillio verde, Tony ricadde in avanti e rotolò. La porta si aprì, Pepper spalancò gli occhi e corse in avanti.
FerroVecchio avanzò trascinando un carrello con dentro il martello pneumatico, si fermò all'interno della stanza e si voltò. Mosse il braccio metallico a destra e sinistra con una serie di stridii, emise qualche bip metallico e si chinò oltre il comodino afferrando una cassetta del pronto soccorso da sotto il letto. Pepper poggiò una mano sulla spalla di Tony, lui le sorrise socchiudendo gli occhi e aprì l'armatura.
“Posa quell'affare, FerroVecchio. È inutile quasi quanto te” disse.
FerroVecchio abbassò il braccio metallico con un bip prolungato e poggiò la cassetta in terra. Pepper fece un passo indietro, strinse le labbra.
“Cos'è successo?” domandò.
Tony si mise in piedi, uscì dall'armatura che si richiuse in una valigetta. Si passò una mano sulla spalla, sogghignò abbassando il capo e fece l'occhiolino.
“Ho appena capito uno dei motivi per cui quel Piccolo Cervo è così malato”.
Pepper inarcò un sopracciglio, rizzò la schiena piegando indietro il capo e una ciocca rosso-oro le strofinò contro la guancia.
“Loki?” chiese.
Tony annuì, raggiunse il carrello e spostò di lato il martello pneumatico prendendo un piccone. Se lo mise in spalla, raggiunse la parte di muro danneggiata.
“Il fratellone deve aver saltato il suo matrimonio” disse.
Pepper aggrottò le sopracciglia, fece tre passi indietro.
“Cos'hai intenzione di fare?” domandò.
Tony scrollò le spalle, strinse il piccone a due mani premendo la punta contro la parete e voltò il capo socchiudendo gli occhi con un sogghigno.
“Apporto delle migliorie. Ho l'impressione che Point Break e il suo martello non siano stati informati della novella venuta di Psycho”.
Pepper sospirò, scosse il capo.
“Spero solo tu non voglia di nuovo distruggere casa”.
Tony ghignò.
“Ne varrà la pena. Se tutto va bene ...”.
Fece l'occhiolino, accentuò il ghigno sollevando il piccone.
“... Assisteremo ad un matrimonio vichingo”.

  
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