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Autore: alaskha    20/12/2013    11 recensioni
“Zayn fa il pugile - confessò incolore - e tu la ballerina" puntualizzò poi, il mio migliore amico.
“Beh? Cosa centra lui con me?”
“Niente, appunto”
“Harry, non ti seguo”
“Facciamo sì che questo ‘Niente’ rimanga tale, d’accordo?”
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(10)

Stay alive
 

“Posso venire anche io? Eh? Eh? Ci posso venire?”
Era da due ore che Jj continuava così, e le mie orecchie avevano iniziato a chiedere pietà un’ora e cinquantanove minuti prima. Harry camminava come un supermodello con qualche sacchetto sulle braccia, mentre Jj era arrampicato su Niall, da brava scimmietta che era.
“No che non ci puoi venire – dissi io sbrigativa, legandomi velocemente i capelli in un brutto chignon – Harry, glielo dici anche tu che non ci può venire? Magari ti ascolta!”
“Jj, non è un posto per i pirati per bene, quello lì” tentò di convincerlo il mancato fotomodello di Abercrombie con tanto di giaccone lungo beige, maglietta bianca con scollo a V, fascia tra i capelli e Rayban neri a coprirgli gli occhi: gli mancava solo una musichetta di sottofondo, e poi avrebbe tranquillamente potuto partecipare a qualsiasi cast e vincerlo, per quanto era bello.
“Ma io non sono un pirata per bene – ribattè Jj, distruggendo l’irlandese – io sono capitan Jack Sparrow”
“Che – intervenne Niall, mettendolo giù, una volta arrivati davanti alla Royal – è il pirata per bene d’eccellenza”
Jj lo guardò arreso, sbuffando.
“Ma io non  lo sapevo, uffa, significa che non posso venirci davvero?”
Scossi la testa, rannicchiandomi davanti a lui, per raggiungere la sua altezza.
“Zayn mi ha detto che vincerà per te” gli confidai, lasciandogli un bacio sulla guancia.
Così il mio fratellino tornò a sorridere, abbracciandomi di slancio.
“D’accordo – dissi alzandomi – Niall, tu entri con me?”
Annuì, anche se di fatto non aveva lezione, ma Niall sapeva come stavano le cose in quel periodo tra me e la Royal Ballet School: avevo bisogno del suo appoggio.
“Allora io porto Jj a casa, oggi è domenica, giusto? – domandò Harry, ed io annuii – e tutti noi sappiamo cosa io e questo marmocchio facciamo la domenica, non è vero?” la domanda si spostò a Jj, che sorrise entusiasta.
“Biscotti e cioccolata calda!” urlò, forse troppo.
Harry annuì sorridendo, porgendo la mano a Jj, che acchiappò prontamente.
“Ciao Niall, ciao Helena” ci salutò poi con la manina, mentre noi ricambiavamo.
“Lasciami qualche biscotto!” gli urlò Niall, mentre si erano già incamminati.
“Sarà fatto!” urlò il piccolo di rimando, con la sua vocina che metteva di buonumore tutti.
Guardai Harry e Jj allontanarsi verso la strada di casa, ed un sorriso si dipinse spontaneo sul mio volto. Dopodiché sentii il braccio di Niall circondarmi le spalle.
“Andiamo?”.
 
“No, no, no e no! Sebastian, vai a riposarti, Helena – disse Claire, guardandomi dritto negli occhi – dobbiamo parlare”
Sbuffai, sistemandomi le scarpette ed alzandomi da terra. Mentre mi dirigevo verso di lei, in un angolo della sala prove, mi asciugai il sudore sulla fronte con una mano: ero abituata a lavorare anche la domenica, ma Claire stava facendo un po’ troppo la stronza in quel periodo.
“Che c’è, Claire?” le domandai.
“E me lo chiedi? – mi chiese lei, retorica – ci sarebbe da domandarsi se c’è davvero qualcosa che funzioni, in questo numero”
Cercai gli occhi azzurri di Niall, ma quando li trovai, Claire mi afferrò il viso con una mano, facendomi voltare nuovamente verso di lei.
“Guardarmi quando ti parlo” sussurrò.
“So io cosa non funziona, in questo dannatissimo numero”
“Certo, anche io – ribattè lei – vediamo se la pensiamo allo stesso modo”
“Sebastian – sparai a secco – se ne deve andare e Niall deve prendere il suo posto, ti prometto Claire, che il numero sarà impeccabile”
Claire scosse la testa, contraria.
“Il problema non è Sebastian”
“Sono io?”
“No Helena, non sei neanche tu – disse – certo, se partecipassi a qualche prova in più al posto di uscire a divertirti con quel pugile, non sarebbe poi così male..”
Roteai gli occhi al cielo, quante volte l’avevo sentita quella frase? Lo volevano capire che non me ne importava niente di quello che dicevano? Il destino mi aveva fatto incontrare un ragazzo meraviglioso come Zayn, perché avrei dovuto rifiutare quel dono?
“Quindi il problema è Zayn?” ritentai.
“In parte – ammise - Seb! – poi richiamò quel “ballerino” – ho bisogno di entrambi, per comunicarvi qual è il vero problema che sta alla base”
“Qualcosa non va, Claire?”
Seb si passò una mano tra i capelli, inumidendosi poi il labbro inferiore. Sì, ok, d’accordo, non sei niente male.. ma perché tutte quelle arie?
Roteai gli occhi al cielo.
“Che ho detto di male?” sbottò proprio Mr. Me La Tiro Fino Alla Morte.
“Ogni volta che apri bocca fai un disastro, Seb” lo avvisai.
“Ma perché mi odi così tanto?”
“Non prenderla sul personale – o sì? – avrei odiato chiunque si fosse messo tra me e Niall”
Niall che stava seguendo tutta la scena, mentre chiacchierava con altri ballerini.
“Niall – disse quasi sprezzante – cos’avrà di tanto speciale questo Niall, poi..”
“Tanto per cominciare non è te”
“Simpatica – ridacchiò Sebastian ironicamente – ma se non mi conosci neanche”
“E non ho intenzione di farlo” ribattei io, sarcastica.
“Ragazzi – intervenne proprio Niall che ci aveva raggiunto, dopo aver notato i toni un po’ troppo alti della discussione – c’è qualcosa che non va?”
“No, sta’ tranquillo Horan – disse Sebastian – la tua ragazza è solo più stronza del solito, oggi”
“Ehi, andiamoci piano con le parole, d’accordo?”  si frappose Niall minaccioso, tra di noi.
“Ragazzi, non mi sembra il caso – intervenne poi Claire, separandoli –  ci stanno guardando tutti e la situazione potrebbe sfuggirci di mano – cercò di calmare gli animi – Niall, non c’è nulla che non va, davvero, me la vedo io”
Niall annuì, guardandomi.
“Posso andare?” mi chiese.
“Sì, grazie di essere intervenuto”
“So che te la sai cavare alla grande anche da sola, comunque” disse Niall, per poi sorridere.
Mi scoccò un bacio sulla guancia, tornando alla sua postazione originale.
“Siete una gran bella coppia”
“Di ballerini, certo” puntualizzai.
“Ah, voi non state insieme?”
“Non credo siano fatti tuoi”
“Stavo solo cercando di fare conversazione” si difese.
“Nessuno te l’ha chiesto” ribattei io, piuttosto acida, anche se non era da me: quel ragazzo tirava fuori il peggio di me.
“Helena! – sbottò Claire – non ce la faccio più a sentirvi battibeccare così! È proprio questo il problema!”
“La sua acidità? Già, lo penso anche io” suggerì Seb, mentre io gli facevo il verso.
“No – ribattè ferma Claire – tra di voi non c’è sintonia, e devo assolutamente trovare un rimedio a questo, il prima possibile”
“Rimedio? – domandai, scettica – te lo trovo subito, Claire”
“Sentiamo” disse, arresa e pronta ad accettare qualsiasi cosa che potesse in qualche modo sostituire i nostri continui litigi.
“Il rimedio è solo uno, e si chiama Niall Horan”.
 
 
 
 
 
“Dannata macchinetta del caffè! Perché funzioni solo con Louis? Cos’è, sei donna per caso? Sei attratta da lui?”
Stavo puntualmente litigando con la macchinetta del caffè, perché i battibecchi alla Royal con Sebastian non mi bastavano più.  Gli diedi qualche pugno, giusto per aggravare maggiormente la situazione già tragica.
“Helena? Tutto ok?” chiese Liam, che ormai era diventato un cliente abituale del nostro Lucky Strike, ed anche molto amico di Jean. Lo so, difficile a credersi.
Mi voltai rassegnata verso di lui, lasciando cadere pesantemente le braccia lungo i miei fianchi.
“Sai se è possibile cambiare sesso alla macchinette del caffè?”
“Non so se mi stai prendendo in giro oppure sei seria – confessò Liam – spero la prima, sinceramente”
Sbuffai, appoggiandomi al bancone con i gomiti e prendendomi il viso tra le mani: ma perché dovevo lavorare anche di domenica? Non solo le lezioni alla Royal, anche il lavoro da Jean.
“È innamorata di Louis – gli spiegai, come se fosse una cosa normale– se fosse una macchinetta del caffè di sesso maschile, forse, si innamorerebbe di me e funzionerebbe anche quando sono io ad usarla, e non solo con lui”
“Coincidenze, nient’altro” disse Liam, stringendosi nelle spalle.
Annuii, concordando con la sua soluzione razionale. Dopodiché vedemmo Louis avvicinarsi indaffarato alla macchinetta del caffè.
“Oh no Lou, la macchinetta non..” Liam tentò di avvisarlo, ma non fece in tempo, perché Louis aveva già messo mano a quella dannatissima macchinetta traditrice.
“Hai detto qualcosa, Liam?” chiese poi Louis al suo amico, che lo guardava sconcertato.
“Che ti dicevo?” gli dissi poi.
“D’accordo, ci sono due spiegazioni a tutto ciò – cominciò Liam, elencandole – o le macchinette del caffè riconoscono in Louis una specie di divinità, oppure è semplice magia nera, a te la scelta”
“Entrambe spiegazioni razionali, no Payne?” gli chiesi.
“Certo - si strinse lui nelle spalle -  che ti aspettavi?”
“Ma di che diavolo state parlando?” chiese poi Louis.
“Non parlarmi – gli risposi io, guardandolo di sottecchi – sei stato ad Hogwarts e non me l’hai neanche detto, vergogna”
“Hogwarts? Ma che diavolo..? – ma poi scosse la testa, arreso – d’accordo, ho smesso di farmi domande”
Quella era un po’ la nostra filosofia: mai farsi domande, le cose strane accadevano e le stronzate venivano dette, senza troppe domande di mezzo.
“Si batte la fiacca, qui?” intervenne Jean.
“Zitto, mi ricordi la professoressa che avevo prima di Ryan e ti assicuro che non è un bel ricordo – gli dissi, mentre ero praticamente sdraiata sul bancone – mi dava continuamente della ‘mediocre’ e della ‘nazionalista’, ma che diavolo di insulti sono?”
I ragazzi si guardarono, straniti, probabilmente chiedendosi perché fossero insieme ad una pazza furiosa come me. Poi Liam si strinse nelle spalle, tornando a leggere il giornale sportivo.
“Helena ha bisogno di uscire” decretò Jean.
“Ma non stavo battendo la fiacca?” chiesi, confusa.
“La tua sanità mentale viene prima del lavoro, piccola” mi ricordò, facendomi l’occhiolino.
Così roteai gli occhi al cielo, mentre Louis scavalcava il bancone, facendo andare in bestia Jean.
“Louis William Tomlinson..” iniziò il capo irritabile.
“..brutto nazionalista mediocre” ma io lo interruppi, consigliandoli quegli insulti.
Ma Jean mi guardò male e Liam ridacchiò sotto i baffi, posando poi il giornale sul bancone ed alzandosi a sua volta.
“A proposito di uscire – disse Lou, controllando l’orario sull’iPhone – se non ci sbrighiamo faremo tardi all’incontro di Zayn”
“Giusto”
Annuii e scavalcai a mia volta il bancone, ignorando la scenata isterica di Jean.
“Helena Barbara Nixon..”
“Sgridarci per te equivale a dire per esteso i nostri nomi, Jean?” lo canzonai, infilandomi la giacca di pelle e rintanandomi nella mia sciarpa, mentre affiancavo Liam e Louis.
“Sei sicuro di non voler venire, Jean?” gli chiese Liam.
Lui scosse la testa.
“E chi si occupa della baracca?”
“Menomale che ci sei tu” gli mandai un bacio volante, per poi prendere a braccetto Lou e Liam.
“Pronta, piccola?” mi chiese Louis.
“Prontissima”.
 
 
 
 
La Olympro era piena di gente che scalpitava. Perché le persone erano così sadiche? Praticamente non vedevano l’ora di assistere allo “spettacolo”, virgoletto il termine giusto per non entrare a far parte del circolo vizioso dei sadici, di due muscolosi ragazzi che fanno a botte. Dov’era finito il buon vecchio cinema?
“Oh guardate, c’è Zayn” ci avvisò Louis.
Ci avvicinammo a lui, senza maglietta e con i suoi soliti pantaloncini. Tra le mani teneva stretti i suoi guantoni rossi ed il viso era sempre graffiato e segnato: ma era bello comunque.
“Spacca il culo a tutti, amico” lo incitò Liam, scambiando un cinque fraterno con Zayn.
“Mi basta spaccare il culo a lui – disse indicando un ragazzo scuro di pelle seduto su di una sedia, diavolo quanto era muscoloso, faceva quasi paura – i messicani sono ossi duri”
Io me ne stavo dietro Louis, aggrappata alla sua camicia di jeans. Ma poi Zayn mi guardò, ed il suo sorriso fece inevitabilmente sorridere anche me.
“Raggio di sole, sei venuta”
Lou roteò gli occhi al cielo “Sarà meglio che ce ne andiamo Liam, quando Zayn inizia a chiamarla ‘Raggio di sole’, significa che vogliono restare soli”
Liam rise, e Zayn si avvicinò a me, senza mai interrompere il nostro contatto visivo.
“Sono contento che tu sia qui”
“Anche io – dissi, annuendo, con quel sorrisino da ebete sul viso – Jj voleva venire a tutti i costi, ma non mi sembrava il caso di portarlo qui”
Lui annuì.
“Hai fatto bene”
“Quel tipo è spaventoso - gli dissi, guardandolo – è la metà di te, praticamente”
Zayn scoppiò a ridere, voltandosi verso di lui.
“Tutti i pugili che ho incontrato fino ad ora, erano la mia metà, Helena”
“Oh – dissi, stupita – ed hai sempre vinto?”
“Sempre” disse lui, annuendo fiero di se stesso.
Ed anche io lo ero.
“Allora tieni, non possiamo correre il rischio” feci per slacciarmi la collana che mi aveva donato, ma la sua mano fermò prontamente la mia.
“Ferma – sussurrò ad un centimetro dalle mie labbra – tu sei qui, no?”
“Vinci Zayn, ti prego” sussurrai a mia volta, sempre più vicina a quelle labbra così distrutte quanto belle.
“Te lo prometto”
Mi sorrise, per poi accarezzarmi dolcemente il viso con le sue dita fasciate. Appoggiò la sua fronte sulla mia, mordendosi poi il labbro inferiore. Ed improvvisamente tutte le persone accorse per l’incontro, erano sparite, c’eravamo solo io e lui.
“Zayn – ad interrompere quel momento magico, fu la voce di Ray, il suo allenatore – sei pronto? Si comincia tra cinque minuti”
Zayn non si voltò verso di lui e non si mosse di un centimetro, mentre Ray se ne stava davanti a noi, intento a fissarci, scocciato.
“Zayn! Ma mi ascolti?” urlò.
“Un ultimo consiglio?” mi chiese, mentre il suo respiro caldo s’infrangeva sulle mie labbra.
“Resta vivo”.





 
Bonjour
buondì fanciulle :)
vi comunico che da oggi sono ufficialmente in vacanza sdhfgf yee
oggi ho finito con le varie verifiche ed interrogazioni e dovrei avere solo tre materie sotto, bene dai
come si conclude per voi invece il primo quadrimestre? io sono felice, perchè ho iniziato bene il quarto anno sdfjdhs
ma let's talk about the chapter..
so di aver palesemente copiato l'ultima parte da 'catching fire' ma, who cares?
e quando Helena parla della sua professoressa, quella prima di Ryan, sappiate che stavo parlando della mia ajhgas
siamo una classe di mediocri, d'altronde.
no dai, saluto la mia classe, anche se non sapranno mai che li ho salutati dfhds
comunque, siamo al decimo capitolo ed io non ho la minima idea di quanti altri ce ne saranno, cioè boh
vi amo, addio <3<3
p.s: che conclusione brusca

p.p.s: quant'è bella Cara?
 



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