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Autore: Juliet97    20/12/2013    5 recensioni
Due anni. Due anni dallo scioglimento della band, nessuno ne sa il motivo, se non noi. Avevamo deciso di non dire nulla alle Fans per non provocare dolore, ma eravamo consapevoli che prima o poi, avrebbero scoperto tutto. Consapevoli anche del fatto che ci avrebbero odiato, ma noi, lo avevamo fatto per lui.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il tanto atteso giorno si avvicinava sempre di più.
Il giorno in cui avrebbero dovuto dare l'annuncio della morte di Zayn, il giorno in cui secondo loro tutte le ragazzine innamorate di lui un tempo, avrebbero trasformato il loro amore in odio. 
Li vedevo sconvolti. Non tanto per il ritorno di Liam, ma per ciò che avrebbero dovuto dire alla stampa. Non capivo il loro stato d'animo in quelle circostante, ma potevo comprendere lo stesso le loro preoccupazioni, i loro pensieri rivolti a coloro che li hanno sempre sostenuti anche dopo lo scioglimento. 
Li stavo osservando con le braccia conserte attaccata allo stipite della porta della cucina. Liam affondava la sua testa -ingellata- nelle sue grandi mani, Niall camminava avanti e indietro come un matto mangiucchiandosi le unghie, Louis era intento a parlare al telefono con chissà quale persona, e Harry, seduto sul davanzale della cucina a bere un succo di frutta in tutta tranquillità, ma all'apparenza sapevo che aveva lo stomaco in subbuglio. 
Da quel che avevo capito della loro conversazione, non volevano più tornare a cantare, non senza Zayn. Non avrebbero più nemmeno strimpellato qualche nota su qualsiasi strumento musicale. 
Eppure, ero sicurissima, che se Zayn fosse stato qui con loro, li avrebbe convinti nel contrario. Ero sicura che Zayn non avrebbe mai voluto questo per i suoi amici. 

"Ragazzi, l'intervista si terrà questo sabato! Siate pronti.. al peggio!"

Ecco con chi parlava Louis al telefono. 
Solo tre giorni prima del loro grande annuncio. 
Armeggiavano con i loro telefoni su twitter, dal mio profilo lessi la loro comunicazione. Come far salire l'ansia alle fans di prima mattina. Alcuni commenti chiedevano addirittura 'tornate a cantare insieme?' Magari tornassero insieme. 
Non avevo ancora avuto modo di parlare con Liam, se non per la presentazione comune che fanno due persone. Ma non avrei scelto di certo quel momento per instaurare un rapporto con lui, sarebbe venuto da sé, come successe col resto dei ragazzi. 

"Non siate così negativi ragazzi! Lo fate per lui, coraggio!"

Mi sorrisero tutti, come se in qualche modo li avessi incoraggiati a farlo, e mi sentii sollevata per averli in qualche modo tirati su di morale. Pensai, che qualche giorno di puro svago avrebbe fatto bene a tutti e quattro. Qualche giorno senza pensare a nulla, nemmeno a Zayn. 
Dal telefono di Louis, cercai su internet dei posti accoglienti per passare anche solo tre giorni di puro divertimento e tranquillità, ma mi arresi subito quando Louis mi rimproverò dicendomi di farmi gli affari miei. Lo disse con talmente tanta cattiveria addosso, che non sembrava nemmeno il solito ragazzo che avevo conosciuto mesi prima. Era diverso, agitato, terrorizzato e terribilmente in ansia. Tutta la sua frustrazione, la stava scaricando su di me in quel momento. 

"Louis, smettila! Vuole solo aiutarci, dovresti apprezzarlo!"

Il fatto che Liam avesse preso le mie difese non mi aiutò per niente.
A quanto pare il mio aiuto non era ben voluto, anzi, creava solo scompiglio più di quanto già non ci fosse in quella casa tra di loro, in quell'atmosfera così cupa e fredda.
Rimasi seduta sugli scalini della porta di entrata a guardarmi i piedi per chissà quanto tempo, ogni tanto tiravo fuori il laccio dalle mie Blazer e ci arrotolavo il dito giusto per non annoiarmi più del dovuto. 
Era stato gentile Liam a difendermi, nonostante sapesse a malapena della mia esistenza in quei giorni, sorrisi involontariamente. Un braccio caldo e forte cinse la mia spalla facendomi sussultare. Harry. Gli sorrisi, ma non uno di quei sorrisi accesi di sempre, era triste e deluso, e lui ne sapeva anche il motivo. Louis più volte si era arrabbiato e intristito, ma mai se l'era presa con una persona attorno a lui. 
Iniziai seriamente di aver esagerato questa volta, ma non era nelle mie intenzioni, volevo solo essere di aiuto.

"Louis è agitato per l'intervista, non prendertela!"

Ma non me l'ero presa, potevo capire come si sentiva in quel momento, ma io con la sua rabbia non centravo nulla. Ci ero praticamente rimasta male per il suo tono così alto e infastidito con cui mi aveva ripresa.

"Grazie del tuo aiuto, comunque!"

Harry sorrise leggermente, accarezzandomi la schiena per tranquillizzarmi. 
Ricambiai il sorriso, più per convincere me stessa che lui, che sarebbe andato tutto bene. Harry mi tese la mano per aiutarmi ad alzarmi dagli scalini, ma aspettai qualche secondo prima di afferrarla saldamente. Forse non meritavo di stare vicino a loro, essendo troppo impulsiva ed invadente a volte. Forse non meritavo la loro amicizia e ne tanto meno l'amore di Harry, che forse, solo in quel momento stava inziando a riprendersi dopo l'accaduto a Zayn. Forse se non fossi catapultata nelle loro vite, soprattutto in quella di Niall ed Harry, ora starebbero meglio, e non saprei nemmeno di Zayn. 
Scossi la testa togliendomi da quei pensieri e afferrai finalmente la sua grande mano, rientrando nel caldo di casa. Louis stava ancora discutendo con i ragazzi, ma non per causa mia sta volta, e ne fui sollevata per questo. Non mi piaceva però, nemmeno il fatto di sentirli discutere come cane e gatto per non essere d'accordo su determinate cose. Harry, essendosi accorto del mio disagio, mi tappò le orecchie con le mani portandomi in salotto, dove Niall aveva appena posato delle tazze di tè fumanti davanti al divano. Era l'unico a non urlare, aveva lasciato che fossero Liam e Louis a scannarsi, per chissà quale motivo. 

"Niall, perché litigano?"

Sospirò esausto.
Per l'ennesima volta, feci l'invadente senza rendermene conto. Mi insultai mentalmente per non riuscire mai a tenere quella lurida boccaccia chiusa.Subito dopo però, il biondo mi sorrise tranquillizzando i miei pensieri sciocchi.

"Liam non si sente pronto a dare la notizia, mentre Louis non aspetta altro!"

Passai il restante pomeriggio nel salotto di casa con Niall ed Harry, appollata nell'angolino del divano per non dare troppo fastidio. Louis e Liam, sembrava non volessero smettere di urlare come forsennate, ed iniziava leggermente a scoppiarmi la testa. 
Non sapevo se la causa del litigio fossi io, ma da ciò che avevo capito grazie alle loro urla -simpatiche-, non erano d'accordo nel dar la notizia così presto. Presto o tardi, la notizia avrebbero comunque dovuto darla senza troppe storie, quindi Liam avrebbe sicuramente perso la battaglia. Harry e Niall erano alquanto indifferenti sul quando farlo, meglio per loro.
Mi alzai prontamente di scatto intenzionata a mettere fine a quella battaglia, ma un uomo alto e piuttosto robusto fermo sulla soglia della porta di casa, mise a freno le mie intenzioni. Era il loro manager degli anni precedenti, Paul. 

"E' così che si saluta dopo tre anni, ragazzi?"

Il povero uomo non aveva tutti i torti, il fatto è che, i ragazzi nemmeno si erano accorti della sua presenza. 
Mi presentai al loro vecchio manager, molto simpatico e cordiale tra l'altro, sembrava anche accettare il fatto che i ragazzi avessero un'intrusa intorno, ma forse, semplicemente perché lui non poteva più ordinare loro cosa avrebbero dovuto fare e cosa no. 
Quello che non feci io, lo fece lui. Si mise in mezzo alla lite tra Liam e Louis bloccandoli inesorabilmente senza troppi giri di parole. Fece loro il lungo discorso che mi sembrava alquanto scritto e già ripetuto più volte. 

"Ci diceva sempre così quando litigavamo!"

 
Difatti, come non detto. Harry ci mise poco a schiarire i miei dubbi. 

"Paul, basta è vecchio questo discorso!" Ribatté Louis.
"Ragazzi, basta! Comunque sia la notizia la darete sabato!"

I due smisero incensantemente di litigare, Liam chiudendosi nella sua camera, e Louis uscendo di casa andando chissà dove. A mio malgrado lo seguii, a piedi. Mi pentii di averlo fatto venti minuti dopo, quando mi accorsi di non poter più farcela a camminare. Le mie preghiere furono ascoltate, Louis si fermò in un negozietto li vicino, per donne.
Scoppiai a ridere in mezzo alla strada come una stupida idiota, ma vederlo in un negozio di intimo per donna non faceva altro che aumentare il suono della mia risata super isterica. Sgattaiolai all'interno del negozio alla ricerca del ragazzo ormai perso di vista. Chiesi alla commessa dove lo avesse visto, mi rispose 'E' andato al piano di sopra'.
Al piano di sopra c'era il reparto uomini, smisi di ridere. Non era solo un negozio femminile a quanto pare, e fortunatamente non mi vide ridere. 
Lo trovai impegnato nel provarsi un giacchetto di Jeans azzurro.

"Jess, visto che mi hai seguito, consigliami! Quale dei sue?"

Sentivo le mie guance tingersi di rosso dalla vergogna, non solo si era accorto della mia presenza, ma molto probabilmente mi aveva sentito sghignazzare prima che mi accorgessi del piano superiore maschile.
Gli indicai col dito il giacchetto di jeans azzurro, quello che indossava in quel momento. Quello di pelle non gli stava molto bene, forse sarebbe andato bene addosso a Liam, visto il suo modo altezzoso e scuro di vestirsi.

"Non volevo aggredirti prima, scusa.. So che lo fai per noi, è solo che ho paura!"
"Non importa Louis, scusami tu!"


Mi sorrise, lanciandomi in faccia un paio di boxer neri.
Diventai rossa come un peperone sul volto dalla vergogna, ma ne fui felice. Fui felice di vederlo ridere di gusto, dopo un intenso pomeriggio a litigare con Liam. Fui felice di vederlo ridere dopo tanto tempo, e grazie a me. 
Gli lanciai di rimando quei boxer neri, ma ci cacciarono dal negozio. Quando gli altri facevano qualcosa nessuno se ne accorgeva, se lo facevo io, se ne accorgeva il mondo intero. La sfiga era proprio dalla mia parte in quel periodo.
Tornammo a casa prima di cena, Paul era ancora lì a discutere con Liam. Non voleva proprio parlarne di Zayn a quella conferenza.

"Perché cazzo non si arrende mi chiedo!"

Louis accanto a me si stava scaldando nuovamente. Cercai di tranquillizzarlo prma di entrare in casa, e forse riuscii nel mio intento. 


tre giorni dopo..

Erano uno più agitato dell'altro, i giornalisti si erano già accomodati sulle proprie sedie aspettando che i ragazzi entrassero. Paul era affianco a me, mi stava parlando di quanto per loro fosse stato difficile perdere il loro amico, di quanto avessero sofferto nel prendere la decisione di non cantare più, e di sciogliere la band.
Per quel poco che parlò lo ascoltai attentamente senza perdere il filo del suo discorso, mi interessava conoscere ciò che i ragazzi non erano ancora stati in grado di raccontarmi.
Il tempo di girarmi, i ragazzi erano già seduti davanti ai giornalisti, con la testa piegata verso il basso, non ancora pronti del tutto a dare la notizia. 'Dov'è l'ultimo componente del gruppo?' La domanda che speravano di non sentirsi dire. Un giornalista chiese subito di Zayn appena entrarono.

"Zayn è.. è venuto a mancare tre anni fa, il 23 novembre del 2013, in un incidente stradale!" Liam disse a fatica tutto d'un fiato.
"Siamo qui oggi, per annunciare il nostro ritiro, e lo scioglimento definitivo degli One Direction!" 

Fu Niall a parlare per ultimo, a dire ciò che molto probabilmente avrebbe fatto più male a tutte le loro fans. Harry piangeva, di nuovo. Odiavo vederlo in quello stato, odiavo vedere il mio ragazzo non riuscire a parlare per la troppa agitazione, per la troppa paura di essere odiato. Lui non voleva essere odiato. 
Terminarono l'intervista senza più proferir parola per quanto riguardava Zayn, e uscirono di scena. Abbracciai Harry infondendogli coraggio, mi sorrise. I volti dei giornalisti erano a dir poco sconvolti dalla notizia appena data, ma ai ragazzi non imporava di loro, importava dei fans. 

"Ci odieranno Jess!"

Ripeteva Harry in continuazione, ma io ero convinta nel contrario.
Se davvero fossero i tanto amati idoli delle teenager di un tempo, se davvero li avessero sostenuti in tutto e per tutto, non sarebbero mai state in grado di odiare ciò che più le rendeva felici un tempo.
Fuori dagli studi, un sacco di ragazzine erano lì, per loro. Le ragzzine di un tempo che ormai erano ragazze, erano li a sostenerli, e avevo ragione, non li odiavano. 
Loro, non li odieranno mai. 


 
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Molto beeene, credo proprio sia il mio ultimo capitolo questo.
Avrei voluto continuarlo ma, non ho più molto tempo a disposizione per scrivere,
quindi ho dovuto per forza mettere fine alla storia più in fretta, chiedo scusa.
In quest'ultimo capitolo si risolve tutto, i ragazzi fanno quella conferenza
spiegando tutto ai giornalisti e scoprono inoltre, che le fans non li odiano.
Jess aveva proprio ragione. 
Molto bene, chiudo questo capitolo, e ringrazio i lettori :)
Alla mia prossima storia. 

 
  
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