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Autore: maeg    20/12/2013    6 recensioni
Sono fan di TORADORA! (il mio manga preferito) così ho pensato di scrivere come immagino il futuro della coppia drago(Riuji)&tigre(Taiga). La storia inizia al termine della cerimonia per il diploma, quando dopo essersi rincontrati, si ritrovano a casa Takasu dove Yacchan ha una notizia sconvolgente per i due piccioncini, che cambierà le loro vite.
Non vi anticipo nulla, spero la leggerete.
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ryuji Takasu, Taiga Aisaka, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Più tardi, sul treno che li avrebbe portati a casa dei parenti di Ryuji, pensò a come era andata la giornata, alle tante cose che erano successe, alle tante emozioni che aveva provato.
 
Sapeva perfettamente di aver sganciato una bomba. Sapeva anche di non sapere quale reazione aspettarsi. Sapeva che, se avesse potuto seguire il suo istinto, sarebbe corsa via a gambe levate, lasciandoli lì. Senza altre spiegazioni, senza aspettare di sentire cosa avrebbero avuto da dire.
Sapeva che questa volta non sarebbe scappata, perché c’era qualcosa che la tratteneva lì.
Ryuji.
Il tocco della sua mano, il fatto che l’aveva appoggiata, l’aveva tranquillizzata. Rassicurata.
 
Ci volle qualche minuto prima che Taiga riuscisse ad alzare lo sguardo per guardare la reazione dei suoi amici.
Il primo al quale rivolse lo sguardo fu Riuji, perché aveva bisogno di quella forza che solo lui le riusciva a dare. Sembrava molto più tranquillo, eppure il suo sguardo era strano. Dal suo volto traspariva il fatto che Ryuji stesse riflettendo attentamente su qualcosa. Ma cosa? Le teneva ancora la mano e sembrava non avere intenzione di sciogliere la presa.
 
Questo le permise di rivolgere lo sguardo verso i suoi amici.
 
Istintivamente posò lo sguardo su Kawashima, la quale sembrava stranamente tranquilla. Sembrava che quella notizia non l’avesse scossa più di tanto. O forse non voleva darlo a vedere, molto semplicemente.
Fu la prima a parlare.
 
  • Quindi.. è questo il motivo per ci avete voluto vederci? Dirci che state vivendo insieme?- la sua voce era ferma, quasi piatta.
Taiga e Ryuji annuirono ed il ragazzo prese la parola.
 
  • Si.. Insomma, volevamo farvelo sapere, ecco. Siete nostri amici. Quelli che ci hanno aiutato quando abbiamo avuto bisogno di aiuto. Ci sembrava giusto.- rispose Riuji, abbozzando un lieve sorriso.
  • Ah.- Kawashima incrociò le braccia sul petto.
  •  
Inaspettatamente, dopo qualche minuto di smarrimento, sul viso di Kitamura comparve un ampio sorriso. Forse non uno dei più tranquilli, ma era comunque un sorriso e Taiga lo apprezzò molto.
 
  • Da quanto tempo?- chiese il ragazzo.
  • Da poco. Qualche giorno. Due o tre al massimo.- Taiga non potè fare a meno di pensare che fino a poco tempo prima, non sarebbe mai riuscita a parlargli con tanta tranquillità, tanto era cotta del ragazzo. Adesso invece gli riusciva molto naturale, gli rispose infatti come se fossero amici da una vita.
  • Ed era solo questo? Mamma mia!! Mi avete quasi spaventato con quelle facce da funerale.. Per festeggiare dovete invitarci a cena.. Ryuji voglio assaggiare un pasto completo fatto tutto con le tue mani.. anche 10 portate andrà bene.. mmmmh ho l’acquolina in bocca- Kitamura si accarezzò la pancia, pregustando i manicaretti.
  • Kitamura sei sempre il solito..- fece la Chiwawa Scema portandosi una mano alla testa e mostrandosi ormai sconfitta dai modi del ragazzo.
  • Figurati, mi farebbe davvero piacere, se veniste tutti quanti una sera da noi- rispose Ryuji, guardando Taiga e sorridendole con dolcezza.
Grazie all’allegria di Kitamura la discussione, aveva preso una piega più felice, anzi. Quasi nessuno fece più parola della loro convivenza. Si preferì parlare del possibile menù della possibile cena. Di ciò che Taiga aveva fatto durante la sua assenza e quasi non le parve di esser stata via per tanto tempo, ma era come se fosse stata via solo per un breve viaggio. Si ritrovò infatti a parlare delle cose che aveva visto, di quello che aveva fatto, di come era stato condividere per un po’ la vita della nuova famiglia della madre.

La loro amicizia era quella di sempre, loro erano quelli di sempre. O meglio, alcuni di loro.

Minori era l’unica che ancora non aveva parlato.
Era l’unica che sembrava diversa.
Da quando Taiga aveva parlato della convivenza, Minori non aveva mai alzato lo sguardo dalla coppa di gelato che aveva davanti. Non aveva proferito parola. Non aveva assunto nessuna espressione.
Era praticamente immobile.
Taiga se ne era accorta, ma non aveva il coraggio di dirle nulla.
Di certo non poteva aspettarsi uno dei suoi soliti balletti di incoraggiamento, non poteva pretendere che fosse felice per quella loro scelta, dal momento che, anche se si era offerta di aiutarli nel caso della fuga d’amore, non condivideva la loro scelta. Ma, sinceramente, Taiga non si aspettava una reazione simile. Non si aspettava la totale mancanza di reazione. Taiga non aveva il coraggio di parlarle, perché quel suo comportamento la spaventava e non sapeva cosa sarebbe successo se le avesse parlato.
Pur non parlandole, rimase a guardarla per tutto il tempo, cercando di mascherare agli amici la sua preoccupazione, non consapevole del fatto che anche loro si erano accorti di quello strano atteggiamento, soprattutto Ryuji.
Solo verso la fine dell’appuntamento sembrò riprendersi, ma non era la solita Minori. Fece loro le congratulazioni con tono poco convinto e partecipò poco al resto della conversazione. Anche le poche risate che si concesse, sembravano forzate.

Con suo sommo stupore fu Kawashima quella che parlò di più, fu lei l’anima della conversazione che vide come oggetto principale lei stessa. Raccontò dei suoi progetti, che ancora non sapeva cosa avrebbe fatto in futuro, che le avevano offerto numerosissimi lavori, i quali erano stati tutti gentilmente declinati.
 
  • Taiga, stai tranquilla, mentre eri via ci abbiamo pensato noi a tener d’occhio il tuo Ryuji-
  • Soprattutto abbiamo pensato a farlo uscire dalla depressione- Kitamura poggiò una mano sulla spalla del compagno che gli sorrise – quando te ne sei andata davvero era come uno straccio. I primi giorni sono stati i peggiori..
  • È vero! Se per un secondo sorrideva, per i successivi cinque minuti era in uno stato di abbattimento totale.. Aveva un’aurea grigia di depressione.. Tutti gli giravano alla larga- Kawashima poggiò i gomiti sul tavolo e la testa fra le mani – Come se non bastasse avere l’aspetto di uno perennemente incavolato con il mondo..
“Forse in quel momento lo ero davvero” pensò Ryuji.
 
  • Non crediate che per me sia stato meglio..- disse Taiga risoluta-  per me non lo è mai stato. Nello stesso momento in cui me ne sono andata, sarei voluta ritornare.
Non avevano sentito spesso questo genere di risposte da Taiga e rimasero un po’ confusi, ma dopo la rivelazione di poco tempo prima, nessuno sembrò sorpreso più di tanto.
Poco dopo dovettero dividersi.
Era arrivato per Taiga e Ryuji il momento di andare alla stazione, dovevano mantener fede alla promessa fatta al nonno ed avevano con se una bella torta alle arance fatta dal ragazzo.
Si salutarono con la promessa che appena possibile, appena si fossero sistemati per bene, si sarebbero ritrovati per cenare insieme.
 
Mentre era in treno, Taiga ripensò al saluto di Minori..
Il suo fu un “ciao” secco, senza calore ne rammarico. Un semplice “ciao” da quella che era sempre stata la sua migliore amica e che ora non gioiva per la sua felicità, come aveva sempre fatto.
 
Che provasse ancora qualcosa per Ryuji? Che la sua lontananza avesse in qualche modo alimentato qualche speranza in lei di una possibile storia con lui?
 
Eppure questo le sembrava impossibile, lei era la sua migliore amica ed in più di un’occasione le aveva dimostrato quanto tenesse alla felicità della sua tigre palmare ma non riusciva a darsi una spiegazione. Non riusciva a capire.
 
L’alto parlante del treno avvisò l’arrivo alla loro stazione. E non ebbe l’opportunità di pensare nuovamente a quell’incontro, ma si ripromise che, appena tornata avrebbe chiamato Minori ed avrebbe ottenuto le risposte che voleva.


Note: perdonate la mia imperdonabile assenza, ma è sttato davvero un periodo un po' difficile per la vostra marti_nda la quale spera di essersi ripresa.. Lo spera davvero. Ovviamente bisogna aggiungere anche lo stress degli esami, le vacanze e quant'altro.. spero possiate perdonari.
 Questo capitolo ammetto che non è granché, ma mi serviva come punto di congiunzione.
Cosa sarà successo a Minorin? Cosa ne sarà della sua storica amicizia con la tigre palmare?
Fatemi sapere cosa ne pensate, soprattutto perché non so se continuare o meno questa ff.. Ho molti dubbi.
Un bacione..
  
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