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Autore: Ashtart    20/12/2013    3 recensioni
Scritta per la "Nottebianca Grelliam - perché il sedici dicembre non va dimenticato" indetta da Bealovesoscarinobello
William T. Spears è l'unico shinigami a dichiarare di trovare i demoni così tanto disgustosi. E' a causa della propria dedizione al lavoro, probabilmente, per stoicismo, forse. O forse no.
[SebaWill] [Grelliam]
Genere: Erotico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Grell Sutcliff, Sebastian Michaelis, William T. Spears
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Dance with the Devil'
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Scritta per la "Nottebianca Grelliam - perché il sedici dicembre non va dimenticato" indetta da Bealovesoscarinobello

PROMPT di Bealovesoscarinobello: Noah's Circus Arc: la tenda in condivisione tra William e Sebastian.
Sebby decide di mostrare a William come un demone possa corrompere anche uno Shinigami impassibile... Ma non sa che Grell sta spiando il tutto da un lembo della tenda.
(Possibile aggiunta 1: William ha sempre provato odio e ribrezzo per i demoni, ma solo perché in segreto ne è attratto sessualmente.)


 

Lust’s Scent
 

Say goodbye, 
as we dance with the devil tonight. 
Don't you dare look at him in the eyes, 
as we dance with the devil tonight?
 

“Allora, signor Spears, è ancora tanto certo di essere superiore agli istinti della carne?”
William non sapeva sinceramente cosa rispondere, costretto com’era contro il sottile materasso dell’angusta cuccetta in cui era costretto a dormire durante quella missione, il corpo del demone contro il proprio, giacca, cravatta e gilet persi chissà dove sul pavimento.
“Non illuderti di esserti elevato al mio livello, demone.” Replicò quindi – alquanto stupidamente, doveva ammetterlo.
“Il suo problema qui, Spears.” Fece il maggiordomo, sorridendo sornione. “È che, per dirla con le sue parole, è lei che si è abbassato al mio.”
Lo shinigami rabbrividì: il fetore del demone si era impregnato sui suoi vestiti, ormai, ed era penetrato nelle sue narici. Quello schifoso, sudicio, seducente aroma dolciastro, come di miele, o di melassa, simile a quello di quei fiori tropicali che usano il proprio aroma invitante e pungente per adescare le proprie prede. Era disgustoso.
Disgustoso soprattutto per l’effetto che aveva sulla propria mente e sul proprio corpo: si ritrovò infatti a bramare quelle labbra pallide, quel corpo snello, e candido, e proibito. Voleva vedere quegli occhi scarlatti – che ora lo fissavano beffardi – ardere nella lussuria che William era certo conoscessero così bene, voleva possedere quelle membra diafane fino a disfarle. Ma voleva soprattutto cancellargli quel ghigno saputo dal volto, oh si che lo voleva.
Ribaltare le posizioni fu questione di un istante, così come premere le labbra contro quelle dell’altra creatura, divorandole, assaporando sulla lingua quel sapore dolce, inebriante: era il sapore della lussuria, quello – lussuria pura e semplice, come un solo un demone come Sebastian era capace di provare e far provare.
Lo possedette, duramente, crudamente, senza smancerie ne’ fronzoli. Il corpo del demone accolse il suo caldamente, non chiedendo nient’altro se non di essere saziato, riempito, dissetato. Unghie nere come carbone lasciarono solchi insanguinati sulla propria schiena, e capelli lucenti come seta lo incantarono con il modo perfetto con cui risaltavano contro il cuscino.
Si sentì sporco, colpevole, peccatore, dannato. Forse era per questo che aveva l’impressione di sentire uno sguardo puntato su di se, che lo osservava, giudicava, incolpava. E decise che avrebbe dimenticato quell’affare nell’attimo stesso in cui si fosse concluso, sperando che Sebastian facesse altrettanto.
 

“Wiruuuu ~” La voce squillante lo raggiunse qualche istante prima del suo proprietario, che fece irruzione nel suo ufficio con sul volto un’espressione quasi… estasiata? “Tesoro, mi sei mancato così tanto in queste settimane. ~ Non hai nemmeno idea.” Ignorò espressione seccata di William. “Che ne dici se stasera andiamo a cena io e te? Sai, per festeggiare il tuo ritorno. ~”
“Non c’è niente da festeggiare, Sutcliffe, se non la fine della mia convivenza forzata con quell’essere per il quale sembri avere un debole.”
“A questo proposito, Will caro…” iniziò Grell, sorridendo con aria saputa. “Sai, mentre eri via ho fatto delle, diciamo… ricerche.” William lesse nel suo sguardo e nel suo sorriso, che Grell lo aveva in pugno. E d’un tratto seppe che Grell sapeva.
Anche se non aveva idea di come.
Il sorriso del rosso si allargò ulteriormente, mentre diceva: “Ti piacerei di più se indossassi delle lenti a contatto rosso sangue?”






 
Angolo fossa oscura dell'autrice:
Correggetemi se sbaglio, ma credo proprio che questa sia la prima SebaWill di efp. Oddio, sono una pioniera (?). *_*
 Mi sento figa. Ma anche no.
Magari è la volta buona che il fandom italiano si apre alle novità? A buon intenditor poche parole.

In quanto al Grelliam finale, beh, era la nottebianca Grelliam. E sono pur sempre la mia OTP.
  
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