Ebbene
si ragazze, siamo davvero giunte alla fine di
questa storia.
Oggi
posto l'epilogo che vi avviso fin da ora sarà un
pò più lungo del normale ma non mi andava proprio
di spezzarlo a metà.
Ho
preferito fare i ringraziamenti dovuti la settimana
scorsa, perchè immaginavo che oggi sarebbe stato
più complicato.
Non
posso però fare a meno di ridirvi quanto sia stato
importante per il vostro affetto.
Ora
basta con le chiacchiere, vi lascio alla lettura
del capitolo e vi saluto con un grosso abbraccio.
Un
bacio Lorian
Capitolo 68 -
Epilogo
POV LISA
Sono passati tre
anni dalla nascita
della nostra piccola Susan e davvero tante cose sono successe.
No, qui si sono
succeduti realmente
molti avvenimenti e il mio compito oggi è quello di
raccontarvi tutto.
La nascita di
Susan è stata una
grande, grandissima gioia sopratutto per Robert e Becca.
Non dico che io
non fossi entusiasta,
questo no ma dovevo ancora abituarmi ai ritmi stravolti, per rendermi
veramente
conto del mio stato d'animo.
Susy era una
neonata buonissima, per
quanto riguarda i canoni dei neonati ma non era un bambolotto di
plastica.
Anche lei aveva
le sue necessità che
solitamente significavano per me, la sveglia ogni due ore per la
poppata, la
passeggiata di un'ora per il ruttino e per farla riaddormentare e
quando ci
riuscivo e la mettevo a letto, dopo sessanta minuti si ricominciava.
Ero distrutta,
anzi direi che la
parola che rendeva meglio la portata della situazione era devastata!
Robert era
preoccupato, perchè vedeva
il mio volto deperirsi e non solo.
Anche il mio
umore cominciava a
risentirne, scattavo per un nonnulla ed ero sempre nervosa.
D'altronde,
nessuno sembrava capire
che mi sentivo come una mucca che doveva stare pronta con
le mammelle al
vento, per quando la
sua vitellina ne richiedeva la presenza.
Non
fraintendetemi vi prego, io amavo
mia figlia ma mi stavo davvero distruggendo: sotto i miei occhi, le
borse
gonfie e le occhiaie nerissime sembravano moltiplicarsi come un lampo,
la pelle
mi sembrava grigia e spenta, avevo sempre la bocca impastata, i miei
capelli
sembravano fatti di stoppa e vedevo il mio corpo devastato dagli
effetti del
dopo parto.
Ero sull'orlo
delle depressione post
partum, anzi direi che ci ero finita dentro, con tutte le scarpe.
Robert dopo
venti giorni di martirio,
non ne aveva potuto più: gli era bastato trovarmi un'altra
volta addormentata
sul divano, in una posizione assurda e ad un'ora del giorno
improbabile, per
poi vedermi scattare in piedi con gli occhi chiusi, al primo segnale di
pianto
da parte di Susy.
Aveva subito
chiamato sua madre e la
mia dolcissima suocera gli aveva spiegato che cosa mi stava succedendo
e che
dovevano porvi rimedio subito, prima che la situazione peggiorasse.
Innanzitutto,
Claire e Richard si
erano messi subito in viaggio ed erano corsi da noi e al loro arrivo,
di cui
per altro io non sapevo niente, le cose avevano iniziato a migliorare.
Mia suocera mi
aveva convertito
all'uso del tiralatte, convincendomi che l'unione con mia figlia non
sarebbe
venuta a scemare e che potevo allattarla comunque al seno, durante il
giorno.
Quindi
l'operazione di mungitura si
era spostata alla sera: ne preparavo tre biberon con la
quantità giusta da
dargli e li mettevamo in frigo.
Poi durante la
notte a turno, Claire,
Robert o Richard, si alzavano per allattarla e per la prima volta io
ero
riuscita a dormire tutta la notte, anche se scattavo lo stesso quando
la
sentivo piangere ma mio marito mi diceva: " Tranquilla amore, ora
è il mio
turno!" e io crollavo nuovamente come una pera cotta.
Finalmente dopo
due settimane la
situazione era migliorata e anche il fisico ne aveva guadagnato: le
borse sotto
gli occhi erano scomparse e anche le occhiaie si erano volatilizzate, i
miei
capelli erano tornati ad essere toccabili e mi ero resa conto che il
mio corpo
non era poi così malridotto.
Inoltre nostra
figlia crescendo,
aveva ridotto le richieste di latte notturne e così tutti
potevamo dormire di
più.
Quando Susan
aveva compiuto tre mesi
ci era caduta in testa la prima tegola e la mazzata era stata bella
forte.
Sabrina ci aveva
avvisato che
Veronica si era purtroppo spenta, debilitata dalla sua malattia.
Comunicarlo a
Becca era stato
devastante: nostra figlia aveva reagito malissimo.
Non c'erano
stati pianti o urla o
strepiti ma francamente li avrei preferiti, perchè invece la
nostra piccola si
era come spenta.
Si
era chiusa nel suo dolore, rifiutava il cibo e se ne stava tutto il
giorno a
letto e avevamo paura che ricominciasse a rifiutarsi di parlare.
Per fortuna
quello che più temevamo
non era accaduto e l'inizio della sua ripresa era coinciso, con
un giorno in cui
io mi ero presa un
bello spavento.
Quel pomeriggio
ero salita in camera
per andare a controllare Susan ma con mio grande orrore, non l'avevo
trovata
nel lettino.
In preda
all'angoscia ero scesa al
piano di sotto per vedere se per caso l'avesse presa Robert ma anche
lui, era
caduto dalle nuvole.
Allora eravamo
corsi da Erica, nella
speranza che la bambina fosse con loro ma anche lì, nulla di
fatto.
Sentivo il
terreno franarmi
metaforicamente sotto i piedi, tremavo ed ero sull'orlo delle lacrime
quando
Lucia aveva detto: " Avete controllato se per caso è con
Becca?".
Io ero scettica
ma la disperazione mi
aveva messo le ali ai piedi e tutti ci eravamo catapultati dentro casa.
Quando la
mandria di bufali impazziti
si era fermata davanti alla porta di nostra figlia, io avevo aperto
l'uscio e
lo spettacolo che ci si era presentato mi aveva tolto il fiato.
Le due sorelle
dormivano abbracciate
nello stesso letto.
Sul volto di
Becca erano ancora
visibile le tracce delle lacrime e la piccola mano di Susan, era ferma
sul
cuore della sorella.
Tutta la paura e
l'angoscia si erano
volatilizzate e lentamente avevamo chiuso la porta, lasciandole dormire
poi io
mi ero gettata tra le braccia di Robert ed ero scoppiata a piangere
mentre lui
tremando, mi accarezzava la schiena.
Da quel giorno
Becca era tornata a
sorridere e il pericolo che si chiudesse in se stessa, era svanito nel
nulla.
Era nuovamente
la nostra
chiacchierona, era molto brava a scuola e dopo i compiti, passava tutto
il
tempo che poteva insieme a sua sorella.
Quelle due
sembravano legate dallo
stesso cordone ombelicale e noi, non potevamo essere più
fieri di così.
Dopo due
settimane, ci era toccato
correre all'ospedale dato che il tempo della gestazione di Erica si era
concluso e la sua bambina stava per nascere.
Si, anche loro
aspettavano una
femmina e Kellan era sull'orlo di una crisi di nervi.
Per fortuna
tutto era andato bene e
la piccola Luna era venuta al mondo sana e bella.
La mia amica e
suo marito erano
davvero il ritratto della felicità e tutto era perfetto.
Luna era una
bambina davvero
tranquilla e bella e gioivo all'idea che le nostre figlie sarebbero
cresciute
insieme, unite come me ed Erica.
Ma la cicogna
sembrava aver messo le
radici a Bel Air e un mese dopo la nascita della piccola di casa Lutz,
anche
Lucia e Jackson avevano scoperto di essere in attesa di un bambino.
Jack quando lo
aveva saputo, aveva
passato un'ora a saltellare in giardino, ridendo come un pazzo e
scatenando
l'ilarità di Robert e Kellan e lo sguardo di compatimento di
Becca.
Quando le avevo
chiesto il perchè
della sua espressione, lei mi aveva risposto: " Se anche il serio e
compassato Jackson è impazzito, questo vuol dire che per il
mondo non c'è più
speranza!" e io a quelle parole ero scoppiata a ridere.
Jack si allenava
di continuo con
Susan e la teneva sempre in braccio, perchè diceva di voler
essere pronto per
l'arrivo del suo.
Le carriere dei
nostri mariti
procedevano a gonfie vele: dopo la fine della saga di Twilight, erano
stati
impegnati in diversi altri film e tutti avevano riscosso parecchio
successo.
Nel frattempo
anche Sabrina era
venuta a vivere qui a Los Angeles, per la gioia mia e delle mie amiche
e dopo
un mese, lei e Pet avevano avuto la possibilità, di
acquistare la villa vicino
a quella mia e di Robert, così come Andrea e Martina avevano
comperato quella
vicino a Erica e Kellan.
Sembravamo una
grande famiglia felice
e io mi sentivo davvero serena.
Anche le figlie
di Peter, almeno le
due più grandi, erano venute a vivere lì e
andavano molto d'accordo con la mia
mammina.
La
più piccola era rimasta a vivere
con Jennie ma spesso Peter andava a prendersela.
Lui e Sabrina
avevano deciso di
comune accordo di non sposarsi per adesso ma di farlo solamente quando
si
sarebbero sentiti pronti.
Il tempo era
volato incredibilmente
veloce ed era arrivato anche il giorno del primo compleanno di Susan.
La
tribù era al gran completo e si
erano uniti a noi, anche Alex e Kim con il loro piccolo Joshua e Chaske
e Emily
in attesa del loro primo figlio.
Le pance di
Lucia e di Emily rivaleggiavano
di poco, solo che in quella della mia amica, vivevano due piccoli
gemelli.
Era stata una
sorpresa per tutti,
specialmente per i due futuri genitori ma dopo lo sbandamento
iniziale erano
stati nuovamente
felici.
Oramai mancavano
due mesi all'arrivo
della coppia e tutte noi ragazze, mamme e non, ci eravamo date alla
pazza gioia
per gli acquisti nei negozi per neonati.
Ogni volta che
uscivamo per strada,
c'era sempre qualche paparazzo che ci scattava delle foto ma nel
complesso, non
erano così angoscianti come i primi tempi.
Robert diceva
che oramai non facevamo
più notizia ma Stephanie non la pensava così,
perchè diceva che quegli aguzzini
erano sempre in agguato per cogliere qualche sentore di crisi tra me e
mio
marito.
Anche per quanto
riguarda i nostri
amici, tutto procedeva a gonfie vele.
Elizabeth era
molto impegnata con il
lavoro e ci vedevamo di meno ma da quello che sapevamo, era felice e la
sua
storia con Justin andava bene.
Anche loro, come
Peter e Sabrina,
avevano deciso di non sposarsi per il momento e convivevano
allegramente così.
Chi invece non
aveva resistito
all'odore dei fiori di arancio, erano stati Martina e Andrea che si
erano
sposati un mese dopo il compleanno di Susan.
Anche Ashley e
Nikki erano molto
impegnate ma trovavamo sempre il modo per incontrarci.
Noi ragazze ci
eravamo scelte un
giorno della settimana, di solito il sabato e andavamo a pranzare fuori
tutte
insieme.
Venti giorni
dopo le nozze di
Martina, a Lucia si erano rotte le acque e velocemente era stata
portata in
ospedale.
Merry era corsa
subito ma dopo un'ora
ci aveva avvisato che c'erano alcune piccole complicazioni e d'accordo
con
l'altra ostetrica, avevano deciso di praticare il cesareo alla futura
mamma.
Jackson alla
notizia era sbiancato e
noi avevamo fatto di tutto per tranquillizzarlo ma non c'era stato
verso.
Questo fino a
quando la nostra cara
dottoressa non era uscita fuori dalla sala parto con un sorriso a
trentadue
denti, dicendo che la mamma e i gemellini godevano di ottima salute.
Negli occhi del
nostro amico erano
spuntate le lacrime di gioia e Robert e Kellan, che ci erano
già passati da
poco, l'avevano stretto in un forte abbraccio.
A turno eravamo
andati a fare la
conoscenza di Matthew e Kyra, che erano giunti ad allietare la famiglia
Rathbone.
Erano davvero
bellissimi e dolci e
anche Lucia li guardava estasiata.
Quando la neo
mamma e i gemellini
avevano potuto lasciare l'ospedale, io e Robert avevamo dato
una bella festa
in giardino per il
loro arrivo e Jackson e Lucia, ci avevano ringraziati commossi.
Jackson
passeggiava tra gli invitati,
mostrando
orgoglioso il suo Matthew
mentre Lucia, per non stancarsi, se ne stava sdraiata con Kyra tra le
braccia.
Vedere quelle
due piccole pesti, era
davvero uno spettacolo senza precedenti.
Sembrava che
loro sapessero di essere
al centro dell'attenzione e ne approfittavano in un modo spudorato.
Tre mesi dopo
c'era stata la prima
uscita ufficiale, mia e di Robert, dopo quella della conferenza stampa
ed era
avvenuta per la prima del suo nuovo film The Rover, che tra l'altro
aveva
tenuto mio marito lontano da casa per alcuni mesi.
Infatti la
pellicola era stata girata
in Australia e Susan era troppo piccola, perchè io e lei
potessimo seguirlo.
Inoltre la
nostra prima figlia era
impegnata con la scuola e quindi avevamo dovuto soprassedere.
Però
ci sentivamo tutti i giorni al
telefono e ci vedevamo ogni volta che era possibile, su Skype.
Robert mi
chiedeva sempre di vedere
sia Susan che Becca e ogni volta che doveva chiudere il collegamento,
lo vedevo
molto triste.
Per fortuna
quell'angoscia era
terminata e ora Robert, aveva iniziato un nuovo film che
però stava girando a
Los Angeles.
Altre
due novità degne di nota erano state le altre due gravidanze
che avevano
allietato il nostro
già
nutrito gruppo: infatti, quasi contemporaneamente,
avevano scoperto di attendere un figlio sia Nikki e Paul e con nostra e
loro
grande sorpresa, anche Sabrina e Peter.
La mia mammina
era al settimo cielo e
io lo ero per lei.
Peter poi non
stava più nella pelle,
anche se Sabrina doveva essere tenuta costantemente sotto
controllo, per
il fatto che era il
primo figlio all'età di trentanove anni.
La mia mammina
si era sottoposta a
tutti gli esami di rito e tramite l'amniocentesi, lei e Peter avevano
scoperto
che attendevano un maschio, che in questo caso era il primo per
entrambi.
Tra un parto e
l'altro la nostra
adorata Meredith aveva avuto il tempo di presentarci il suo fidanzato
David,
con il quale conviveva da tre mesi e che si era rivelato davvero
simpatico.
La nostra amica
scherzava dicendo che
da quando ci conosceva, non aveva mai lavorato tanto e che sopratutto
prima non
lo faceva con così tanta felicità.
Le nostre figlie
crescevano in salute
e bellezza ed erano l'orgoglio mio e di Robert.
Susy era dolce e
coccolona, aveva un
attaccamento morboso con suo padre e quando Rob non c'era, la sua
coperta di
Linus diventava sua sorella che per lei stravedeva.
Tra le nostre
due amiche in attesa,
la prima a partorire era stata Nikki, che aveva dato alla luce Stephen
in meno
di due ore e dopo un'ora dal parto, zompettava felice per i corridoi
dell'ospedale.
Una settimana
dopo era toccato a
Sabrina che per sicurezza, aveva deciso di partorire con il cesareo e
prima di
quanto pensasse, teneva tra le braccia Damien.
Peter fissava
suo figlio con gli occhi
lucidi e anche Luca Bella, Lola Ray e Fiona Eve l'avevano eletto
come loro
mascotte personale.
Anche per i
nuovi arrivati c'era
stata la festa di benvenuto a casa nostra ma per non far stancare
Sabrina,
l'avevamo spostata di tre mesi.
Nikki coccolava
Stephen, seguita
passo, passo da Paul che fissava i suoi amori con lo sguardo
orgoglioso.
Tay e Kris
scherzando, avevano detto
a Meredith che per quanto li riguardava l'avrebbero fatta riposare,
dato che
non erano intenzionati ad avere un figlio ancora per un bel
pò.
E oggi che la
nostra piccola Susan
compie tre anni posso dire di essere davvero felice.
Mai avrei
immaginato che quei sogni
strani, mi avrebbero portato a tutto questo: ora ho 31 anni, sono la
moglie
super felice di un attore di fama internazionale, che quando
è a casa con noi è
l'essere più coccolone e pigro che esista, sono la mamma di
due splendide
bellezze una di undici anni e l'altra appunto di tre e sto per averne
un altro.
Si, avete capito
bene! Stamattina ho
scoperto di essere nuovamente incinta e Robert ancora non
lo sa ma presto
glielo dirò e sono
sicura che farà i salti di gioia, perchè mi ha
sempre detto che desidera una
famiglia numerosa.
Quindi a conti
fatti posso davvero
definirmi una donna felice, circondata da tutte le persone che amo di
più e che
tiene nel cuore il ricordo di quelle che con il tempo, mi hanno
lasciato.