Film > The Avengers
Segui la storia  |       
Autore: Lady Atena    21/12/2013    1 recensioni
C'era un'idea. Stark ne è informato. Si chiamava "Progetto Avengers". La nostra idea era di mettere insieme un gruppo di persone eccezionali sperando che lo diventassero ancor di più.
Gli eroi dopo New York si sono divisi, hanno preso strade separate e vissuto avventure diverse.
Ma per quanto ancora?
Torneranno perché avremo bisogno di loro.
(Spoiler di Captain America; The winter soldier)
Genere: Avventura, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Bruce Banner/Hulk, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'Scudi troppo spessi.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

`Autocompiacimento da manuale´ … concordo.1

Tony si sedette, allargò le gambe poggiando le spalle contro lo schienale della sedia e si sollevò gli occhiali da sole portandoli tra i capelli castano scuro. Lanciò un'occhiata alla sua sinistra vedendo due uomini indicarlo, sogghignò guardando a destra e fece l'occhiolino ad una donna, che si portò la mano alle labbra e saltellò sul posto stringendo il braccio della ragazza al suo fianco. Tony soffiò aria dal naso, abbassò il capo osservando tre bambini correre verso di lui. Quello davanti si fermò, dilatò gli occhi azzurri e si sporse sulle punte delle scarpe da ginnastica allungando il capo in avanti facendo ricadere delle ciocche color miele sulle guance paffute.
“Mamma, mamma, c'è Iron Man!” urlò .
Il secondo saltellò sul posto facendo oscillare i capelli a caschetto, alzò le mani chiuse attorno ad una miniatura di Iron Man e sporse il capo.
“Non è vero, Iron Man è così!” strillò.
Il terzo si voltò, guardò la madre e arrossì incassando il capo tra le spalle. La donna lo raggiunse, gli strinse la spalla portandolo dietro di sé e sporse la mano verso il bambino dagli occhi azzurri. Lui indietreggiò, le afferrò la mano e si voltò verso un uomo, che prese in braccio il bambino con i capelli a caschetto. Tony fece l'occhiolino, sorrise.
“L'armatura riposa, quando i cattivi non vogliono rompere niente” rispose.
Il primo bambino fece la linguaccia al fratello, si sporse sulle punte dei piedi.
“Te l'avevo detto che era Iron Man!”.
L'altro gonfiò le guance, nascose il capo tra il petto del padre stringendo più forte la miniatura. La donna abbassò il capo, strinse le labbra e sorrise.
“Li scusi, signor Stark” sussurrò.
Tony ondeggiò la mano in aria alzando le spalle, osservò la famiglia allontanarsi e sospirò accentuando il sorriso.
“È sempre molto appariscente” disse una voce femminile.
Tony si voltò, si tolse gli occhiali da sole dai capelli appendendoli alla maglia e sogghignò piegando il capo di lato.
“Quasi quanto lei è discreta, agente Romanoff”.
Natasha roteò gli occhi, si chinò in avanti poggiando sul tavolino una tazza di caffè; la targhetta appesa al grembiule bianco ondeggiò battendole sul seno. Tony afferrò la tazzina, inarcò un sopracciglio tirandosi su sulla sedia e si sporse in avanti socchiudendo le iridi castano scuro.
“Se vuole farsi nuovamente assumere come segretaria, sappia che Fiore copre benissimo il suo turno”.
Natasha sospirò, si rizzò e poggiò il vassoio rotondo contro le gambe.
“Si chiama Bambi, e dirige la reception” disse.
Tony sbuffò facendo tremare il labbro inferiore, roteò gli occhi e poggiò una mano sul bracciolo metallico della sedia.
“Lo sapevo che eri qui apposta per infastidirmi” si lamentò.
Natasha si piegò in avanti, le ciocche di capelli rossi le oscillarono al lato del volto e poggiò una mano sul tavolo inclinando il capo.
“Ho bisogno di un luogo segreto isolato da militari dove nascondere Barton” sibilò.
Tony tirò indietro il capo, socchiuse un occhio sgranando l'altro e arricciò il naso.
“E durante quest'anno dov'è stato, scusa?”.
Natasha allargò le dita sul tavolo, socchiuse le iridi ghiaccio indurendo lo sguardo.
“Fin'ora siamo stati impegnati in missioni riparatorie per rendere New York nuovamente abitabile. Serviva tutto il personale disponibile”.
Tony allargò un braccio, mosse la mano in aria indicando la strada al suo fianco e arricciò il labbro facendolo strofinare contro l'accenno di barba.
“In effetti l'ultima volta c'erano più buchi a forma di Hulk e Chitauri” disse.
Abbassò il braccio, chiuse le gambe sporgendo il capo in avanti con la schiena arcuata.
“Ma adesso che tutto è risolto, si cerca qualcuno a cui far pagare il dazio”.
Natasha lanciò uno sguardo alla sua destra, guardò tre donne sedersi ad un tavolo e strinse le labbra voltandosi nuovamente.
“So che hai fatto sparire Banner. Voglio tu mi dica dov'è. Manderò Clint lì”.
Tony lasciò la tazzina, incrociò le braccia, rizzò la schiena poggiandola contro la sedia e aggrottò le sopracciglia corrucciando la fronte.
“O potresti mandarci un'intera squadra S.H.I.E.L.D.”.
Scosse il capo, socchiuse gli occhi ticchettando in terra con la punta della scarpa.
“La storia della nota rossa che hai raccontato a Loki era vera, e non sono sicuro di ciò che arriveresti a fare per cancellarla”.
Natasha strinse le labbra fino a farle sbiancare, soffiò aria dal naso e sporse il capo allungando il collo; le ciocche rosse le oscillarono al lato del volto sfiorando la spalla.
“È diverso. Con Barton ho un debito”.
Tony inarcò un sopracciglio, prese la tazzina e la sollevò.
“Se è diverso, dimostralo” disse.
Natasha rizzò il braccio alzando il mento.
“Come?”.
Tony sogghignò, bevve due sorsi dalla tazzina e la poggiò sul tavolo. Si alzò, le diede una pacca sulla spalla e infilò la mano nella tasca dei pantaloni. Strinse le dita attorno ad un chip, lo tirò fuori e portò la mano vicino al seno della donna. Natasha s'irrigidì, tese la schiena e alzò lo sguardo fissando le iridi castano scuro di Tony. Tony portò la mano due dita sopra il seno, fece scivolare il chip nel taschino del grembiule e fece due passi indietro.
“Quello mettilo sul tuo conto” disse.
Le fece l'occhiolino, schioccò la lingua sul palato due volte e si voltò allontanandosi. Natasha si rizzò, portò la mano al seno toccando il taschino e sentì il chip sotto le dita. Accennò un sorriso, guardò la tazzina vuota e la prese in mano.
< Avrei dovuto aggiungere pericolosamente imprevedibile alla lista dei suoi difetti caratteriali > pensò.
Scosse il capo, si voltò ancheggiando verso l'interno del locale facendo ticchettare i tacchi a spillo.
< Ma dubito gli sarebbe parso un insulto >.
 


Ed eccoci nuovamente qui con una storia in stile: “Ho il blocco dello scrittore, non riesco a scrivere nemmeno sui prompt più elementari e quindi vado a caso”.
L'ultima volta ha funzionato piuttosto bene, quindi vediamo se anche sta volta mi aiuta a far tornare la Musa Idiota a casa.

 


1 Citazione di Iron Man 2, tratta dal profilo di personalità che Natasha redige su Tony.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Avengers / Vai alla pagina dell'autore: Lady Atena