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Autore: maty345    21/12/2013    4 recensioni
Chiara è soggetto di una vita piena di bullismo, asocialità, tristezza e una famiglia difficile.
La Scuola.
La Famiglia.
Le "Amicizie"
Gli Amori
Tutti sembrano incitarla a qualcosa, non direttamente, certo, ma cosa?
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Avanti Chiara, parlami della lezione di oggi. -
 
Sudavo. Maledette goccioline d’acqua scorrevano sulle mie tempie, senza limiti.
La maglietta era rimasta appiccicata sul mio corpo abbronzato, e non si voleva staccare.
Non potevo beccarmi una nota. I miei mi avrebbero ucciso, seppellita viva o rinchiusa dentro uno sgabuzzino senza ossigeno. Ma allora cosa potevo rispondere? É vero, sapevo inventare ottime bugie per salvarmi la pelle, ma qui, ma adesso, o so rispondere o son spacciata.
 
-Forza signorina Rossi, sto aspettando la risposta.-
-Ec-Ecco io…-
 
Avevo abbassato il mio sguardo sul grembo, come se la risposta fosse stampata lì.
Come potevo svignarmela se non ho mai aperto un libro dal primo giorno di scuola?
 
-Mi porti il diario, Chiara-
-Aspetti! Io… -
-Non voglio obiezioni, consegnami il diario. -
 
Avevo annuito chiudendo lentamente gli occhi, sperando che tutto questo fosse un sogno.
Mi prendevo in giro da sola; era chiaro che quella era la realtà.
Avevo aperto con mani tremanti la cartella, sfogliando i fogli stropicciati pieni di segni rossi.
“Pick. Pick. Pick”  avevo alzato la testa, stranita da quel rumore, notando le dita del prof battere rumorosamente sulla cattedra. Gl’occhiali leggermente scheggiati sulla punta del naso, voleva indicare che aspettava con rabbia.
Mi ero affrettata a recuperare il mio diario, trovandolo poi in fondo allo zaino, schiacciato da tutte le mie cose. Lo avevo afferrato svelta e aperto sulla data d’oggi.
 
-Lasci stare signorina Rossi, c’impiegherebbe troppo tempo a scrivere quello che le detto -
 
Annuivo ogni cinque secondi poco convinta dalla risposta, e consegnai al professore  il diario.
Stavo per ritornare al mio banco, quando il  professore mi trattenne con un braccio.
 
-Stia ferma qui, signorina Rossi. Voglio interrogarla sull’argomento che in questo periodo stiamo studiando. -
-ma.. Ma lei ha detto che le interrogazioni cominciavano dopo Pasqua… -
-Mh… Vedo Che allora mi ha ascoltato -
 
Se avessi potuto l’avrei ucciso con lo sguardo. Brutto essere insignificante…
Avevo lanciato un rapito sguardo alla pagina del diario….
Il prof aveva scritto quattro righe belle piene di insulti,  cattiverie, e critiche.
Si, principalmente critiche. M’immaginavo di già le urla di mia madre .
 
- Su Chiara… Mi parli delle proporzioni e delle sue proprietà… -
 
Avevo appena aperto bocca per lasciare un gemito di sofferenza quando il prof mi zittisce
 
- Lasci stare, che è meglio. Sappi che voglio una riunione con i suoi genitori. -
 
Chiudo gli occhi verdi per impedire di lasciar sfuggire le lacrime. Avevo scosso la testa da destra a sinistra, indicando un no molto convinto.
 
- Son sicura che non verranno -
 
Gli occhi erano ancora chiusi.
 
- Vada a posto Chiara, e come voto prende quattro. -
- E.. perché non me lo segna sul diario? -
- Perché questa scelta va scritta non su lì, ma sulla pagella. -
- ma.. ma come media ho sei! -
 
Avevo urlato, aprendo improvvisamente le palpebre. Le lacrime poi avevano fatto il resto.
 
- Torni a posto, Rossi -
- Ma.. -
- Ho detto torni a posto! -
- Si prof -
 
Avevo stretto forte i pugni, facendomi sbiancare le nocche.
Dio, quanto volevo tirarli un pugno dritto in faccia.
I miei compagni stavano in silenzio, assistendo attentamente la scena.
C’era chi rideva sotto i baffi, e chi peggio, scommetteva se avrei pianto o meno.
Infimi idioti, ecco cosa erano.
Avevo riposto il diario con un gesto secco nella cartella, asciugandomi le lacrime con un dorso della mano. La ragazza del banco accanto teneva in mano un fazzoletto bianco di carta vellutata. Lo aveva avvicinato alla mia mano, come se volessi che lo prendessi.
Tremante cercai di prenderlo, ma ella, con un ghigno in volto, lo aveva stracciato in piccoli pezzettini.
 
- Avanti Chiara, prendilo –
 
Quanto odiavo questa classe.
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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